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09.04.2018 Aggiornamento funghi in tempo reale
Italia divisa in due. Al Sud è primavera. Al Nord coda d'inverno
Aggiornamento funghi – Aprile 2018
Weekend nei boschi per molti italiani alla ricerca di funghi Primaverili o erbe selvatiche
Nuovo stop ai funghi al Nord ma al Sud proseguono incessanti le nascite di funghi primaverili
Buongiorno fungaioli, fungiatt, o anche semplici amanti della natura.
Eccoci reduci da un fine settimana di tempo primaverile con temperature ovunque aumentate ed ideali per molti tra i funghi primaverili.
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INDICE
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Da Nord a Sud i boschi sono tornati a rinascere
Timide gemme sulle zone pedemontane o in Appennino, foglioline e fiori in Pianura Padana, ma piante già verdi e pronte ad iniziare le fruttificazioni al Centro-Sud.
Con il risveglio della vegetazione, torna di importanza vitale per le piante, avere chi ne faciliti l’assorbimento delle sostanze nutritive che, un inverno finalmente spesso nevoso sui monti e piovoso altrove, ha reso disponibili dalla disgregazione della materia organica.
Entrano quindi in gioco i funghi che, intesi come l’intero apparato fungino (e non solo come “carpoforo” o “sporofiro” che di solito noi raccogliamo e chiamiamo fungo), hanno proprio questa funzione.
Funzione di favorire l’assorbimento della materia organica.
Una duplice e mutua azione che si realizza attraverso la creazione di una lunghissima rete di ife e miceli che, di fatto diventa l’estensione delle radici capillari delle piante.
Attraverso questa rete, le piante possono assorbire acqua e nutrienti cui, diversamente non avrebbero accesso, mentre i funghi assorbono zuccheri e sostanze nutritive complesse, elaborate dagli alberi, grazie anche alla loro capacità clorofilliana.
FUNGHI PRIMAVERILI
Dalla punta estrema della Sicilia con il famoso Capo Passero, alle porte delle Alpi, è tutto un “fiorire” di funghi primaverili.
Tra Sabato e Domenica chi si è recato nei boschi o nelle radure, avrà senz’altro potuto mettere nel cestino funghi o erbe selvatiche.
Ancora una volta sono state le Morchelle o Spugnole/Spungole, le vere protagoniste tra Sicilia, Sardegna ed Italia Centro-Meridionale.
In particolare segnalo che tra Sardegna, Toscana e Umbria-Lazio, soprattutto nelle vallate fluviali, in primo luogo valle Tiberina e Valdarno ma anche Campidano in Sardegna, si sono fatti ottimi ritrovamenti.
Al Nord invece le Morchelle hanno ancora scarseggiato leggermente perché questi ottimi funghi primaverili amano temperature un pelino più alte.
Temperature comprese tra i +10°C di minima ed i +22°C di massima.
LE VERPE
Sono state le vere protagoniste al Nord.
Nelle basse vallate del Piemonte, miste a timide Morchelle, e nel resto della Pianura Padana, sono in molti i funghiatt che al Nord si sono imbattuti in veri e propri tappeti di Verpe/Mitrophore.
Funghi che la scienza si ostina a dire che sono potenzialmente tossici, tanto quanto le popolazioni locali, abituate a raccoglierle da sempre, si ostinano a continuare a raccogliere e cucinare.
MARZUOLI, PRUGNOLI E FUNGHI DELL’INCHIOSTRO
Sono gli altri protagonisti di questo weekend che ci lasciamo alle spalle.
Marzuoli si continuano a trovare tra Toscana-Umbria-Lazio-Abruzzo nelle aree montane interne dove la neve si è sciolta da poco.
I Prugnoli scarseggiano ancora, d’altra parte questi funghi amano temperature minime non sotto i +12°C e massime necessariamente sopra i +20°C, meglio se attorno ai 25°C.
Tuttavia se ne trovano già soprattutto nelle zone rurali del Centro-Sud Italia, là dove i prugnoli (Prunus spinosa) iniziano a perdere già i fiori o stanno iniziando la fruttificazione.
COMATUS COPRINUS
Infine, tra i commestibili di maggior pregio, segnalo le prime nascite di questo ottimo fungo, detto fungo dell’inchiostro per via della sua caratteristica di produrre un liquido simile ad inchiostro a maturazione avvenuta.
Uno strano funghetto dall’aspetto di una mazza di tamburo allungata che va necessariamente consumato da giovane, e senza far uso di alcool durante i pasti, perché questa associazione potrebbe dare effetti indesiderati durante la digestione.
Dove durante l’autunno e l’inverno hanno pascolato greggi ovine, caprine, equine o bovine, ci sono maggiori probabilità di poter trovare questo fungo assai ricercato.
ERBE SELVATICHE
Ma il fine settimana è stato anche un weekend di ottime raccolte di erbe selvatiche.
Asparagi di varia natura o erbe che in varie zone d’Italia assumono il nome generico di asparagi anche se, si tratta di tutt’altro.
Molti asparagi selvatici veri, nei campi e radure arbustive del Centro-Sud Italia, soprattutto tra Toscana e Lazio, almeno da qua arrivano la maggior parte delle segnalazioni.
Molti hanno raccolto quelli che in varie zone d’Italia assumono il nome di Ruscoli, Ruscandi, Ruscandoli o nomi simili.

Germogli di Pungitopo, oppure di Luppolo ma anche di Barba di Capra (Aruncus dioicus).
Il Pungitopo (Ruscus aculeatus L.) è tradizionalmente più apprezzato e raccolto tra Centro-Sud Italia ed Isole, meno conosciuto al Nord.
Il Luppolo è noto ovunque ma è al Nord Italia che ha la sua massima popolarità, soprattutto nelle aree padane.
La Barba di Capra (Aruncus dioicus) invece è più popolare nel Piemonte dove abbonda ovunque nei boschi.
La si raccoglie da sempre ed è utilizzata essenzialmente per produrre ottime frittate.
Anche in questo caso viene chiamata impropriamente Asparago.
TARASSACO e Hypochaeris uniflora
Il Tarassaco è una delle erbe più raccolte in tutta la penisola.
Cicoria selvatica, soffione, dente di leone, erba o grugno del porco, girasoli, pisciacane, missinina o tassun sono alcuni dei nomi volgari di questa erba assai popolare.
La Hypochaeris uniflora invece, somiglia al Tarassaco ma è decisamente più pelosa e carnosa.
É tradizionalmente raccolta in Piemonte.
Tutte queste erbe, hanno in comune il gusto amaro o amarognolo che le caratterizza.
LA SETTIMANA METEO-FUNGINA
Si apre con il maltempo che torna protagonista al Nord.
Uno stop alle nascite imposto da temperature che andranno diminuendo progressivamente sin dalla serata di oggi.
Piogge dapprima deboli ma entro domani in rapida intensificazione fino a diventare abbondanti o persino copiose tra domani e Giovedì sera.
Alcune zone del Nord Ovest italiano vedranno cadere piogge che nell’intero evento potranno raggiungere o superare i 200 millimetri.
Questo accadrà tra Liguria-Piemonte e Lombardia Nord Occidentale con coinvolgimento anche del Canton Ticino.
Tornerà la neve sulle Alpi ed Appennino
Dapprima cadrà attorno ai 2000/1800 mt ma entro Giovedì tornerà a cadere fino in bassa montagna.
L’arrivo di aria fredda provocherà temporali, ma anche nevicate fin verso i 900/800 mt nelle zone sottovento alpine.
Uno stop alle nascite di funghi dovuto alla troppa disponibilità e ristagni d’acqua.
Ricordo che anche Verpe e Morchelle, che amano l’umido, necessitano di suoli sabbiosi proprio perché non amano affatto i ristagni d’acqua che fanno morire i miceli.
PRIMAVERA CHE CONTINUA AL SUD CON ALTRE NASCITE FUNGINE
Qualche groppo nuvoloso con docce continuerà a giungere da Nord fin verso Sardegna-Toscana-Lazio-Campania con parziale coinvolgimento di Umbria e Marche ma al Sud prevarrà il sole.
Nel Sud Italia prosegue la primavera con caldo a tratti anche Sciroccale.
Farà ancora caldo e, grazie all’umidità latente, continueranno le nascite di funghi primaverili.
Puglia, Calabria e Basilicata probabilmente le regioni con le nascite maggiori.
Sicilia incerta, per via di aerali meno favorevoli ai funghi primaverili.
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