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A spasso tra le cellule che daranno vita ai funghi

Alla scoperta del misterioso Regno dei fungi. La molecola selvaggia: la cellula fungina mattone del Regno

A spasso tra le cellule che daranno vita ai funghi, insieme a MicoZen

Nel precedente capitolo, ti ho raccontato come, volendoci approcciare correttamente al misterioso mondo dei funghi, dobbiamo mettere da parte ogni nostro preconcetto che si siamo creati, sulla base di informazioni acquisite in maniera confusionaria da questo e da quello, e fare ordine.

L’ordine è di importanza basilare.

La vita sulla terra appartiene a cinque Regni:

Il primo è Monera, a cui appartengono i batteri.

C’è poi Protista, il meno noto, quello delle Alghe.

Plantae, è il Regno delle piante.

Animalia, invece il Regno degli animali.

A metà tra Regno Vegetale e Regno Animale c’è Fungi, il Regno dei funghi

Prima di inoltrarci nel visibile del Regno Fungi, è bene avere un’idea di quello che, benché presente, è invisibile all’occhio umano: la cellula.

Se dovessimo prendere in considerazione solo il punto di vista macroscopico potremmo tranquillamente dire che i funghi sono decine di migliaia, parlo delle specie descritte.

Se invece passiamo dall’osservazione attraverso i soli occhi al microscopio, questo numero aumenta in maniera esponenziale.

Ma partiamo dai mattoni del Regno, dalle fondamenta, da quel microscopico mondo dove tutto nasce e muore:

la cellula

I funghi, come ogni organismo vivente, possono avere sia organismi unicellulari (ad una sola cellula) che organismi pluricellulari.

Quelli che ci interessano, dal punto di vista alimentare, sono i cosiddetti organismi pluricellulari macromiceti, mentre quelli che ci interessano, dal punto di vista farmaceutico, ambientale e anche tossicologico sono quelli unicellulari.

Se ci inoltriamo nel piccolo (non infinitamente piccolo) troveremo, nei macromiceti, una cellula fungina, chiamata in biologia ifa.




L’ifa è un insieme di cellule eucariotiche, cioè con un nucleo ben definito

Questa struttura è particolare, all’esterno della membrana cellulare possiede una parete cellulare rigida, costituita prevalentemente da chitina, un polisaccaride.

La chitina o micotina è anche presente nell’esoscheletro di insetti e crostacei, e questo permette lo sviluppo consistente dei macromiceti.

I licheni, ad esempio, ne sono privi.

Quando più ife ramificano e si intrecciano tra di loro, danno origine al corpo vegetativo chiamato micelio.

Il micelio, anche se non ben compreso (in quanto non visibile) costituisce il vero organismo fungino

Il micelio colonizza, da prima della comparsa delle piante e degli animali, il substrato di
crescita.

È uno specialista della colonizzazione e lo fa ovunque vi siano condizioni favorevoli, sul terreno, su tronchi o legno e non disdegna i vegetali colonizzando poi, anche il mondo animale (cioè il nostro mondo).

Il micelio dei funghi più evoluti (Ascomycota e Basidiomycota) è formato da ife settate in ogni stadio della loro vita.

Ma qui occorre diventare più attenti, poiché la micologia è attenzione e ordine.

Diamo perciò un’occhiata ai setti.

Il setto, in parole semplici, ha una struttura (chiamata poro) che permette e regola il passaggio di citoplasma o la migrazione di organelli, compreso il nucleo cellulare, da una cellula all’altra, senza soluzione di continuità fino a che influenze esterne (uomo o animali) non interrompono questo ciclo naturale.

Le ife dei Basidiomycota sono spesso formate da una particolare struttura detta giunto (o unione) a fibbia.

Normalmente il micelio non contiene tessuti differenziati e le ife possono aggregarsi e formare diverse strutture.

Possiamo trovare cordoni miceliari, che non sono altro che ammassi, poco differenziati, di ife parallele.

Nei basidiomiceti questo ammasso è molto frequente.

I cordoni miceliari sono fondamentali nel passaggio dei nutrienti e permettendo al fungo di colonizzare tutti i substrati disponibili

Troviamo altri aggreganti di ife, chiamati rizomorfe

Le rizomorfe hanno struttura più complessa e sono più specializzate rispetto ai cordoni.

Anche gli sclerozi sono ammassi di ife.

Il loro compito è quello di fungere da cuscinetto della sopravvivenza, quando le condizioni ambientali non sono favorevoli.




Gli sclerozi garantiscono la vita

Se non ci fossero gli sclerozi i funghi parassiti non avrebbero continuità, invece mantengono in vita il parassitismo anche in assenza dell’ospite.

Uno degli sclerozi più famosi, la Claviceps purpurea, è stato il generatore della coscienza animale, consapevolmente o inconsapevolmente attivata, (te ne parlerò meglio in uno dei prossimi articoli).

Ci sarebbe tanto altro ancora da dire, ci sono anche i pseudosclerozi, gli stromi, il micoclena.

C’è tanto in questo Regno, Macro e Micro, che mi appassiona…

La genesi della vita parte infatti anche da qui.


«A spasso tra le cellule che daranno vita ai funghi, insieme a MicoZen»
di Marcello Palmisano @ funghimagazine.it


Dott. Marcello Palmisano – Micologo
albo nazionale micologi n 2240

Pagina Facebook Associazione Micologica Valle d’Itria

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