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Aggiornamento funghi 1 Ottobre 2018
«Che senso ha dover fare centinaia di chilometri per raggiungere località amene, mai sentite nominare prima, solo perché sul web si è sentito dire che là si stanno trovando funghi a palate?»
Aggiornamento funghi 1 Ottobre 2018 – Le ultime notizie sui funghi in diretta dai boschi
Ottobre, ultimo mese utile dell’anno micologico per i Porcini edulis ma, ricordiamoci che i funghi, non sono soltanto i Porcini!
Eccoci ad Ottobre. Un mese difficile.
INDICE
- 0.0.1 «Quanto pensate che i boschi siano in grado di reggere invasioni ad ondate di massa di umani nei boschi?»
- 0.0.2 «Che senso ha dover fare centinaia di chilometri per raggiungere località amene, mai sentite nominare prima, solo perché sul web si è sentito dire che là si stanno trovando funghi a palate?»
- 0.0.3 Partire verso un posto sconosciuto richiede una gran dose di preparazione e progettazione come per ogni soggiorno
- 0.0.4 Com’è il tuo senso dell’orientamento? Ottimo, buono, discreto, cattivo, pessimo?
- 0.1 Affrontare un bosco richiede conoscenza, della natura prima di tutto
- 0.1.0.1 Bisogna saper conoscere gli alberi
- 0.1.0.2 Saper conoscere gli animali
- 0.1.0.3 Sei sicuro di saper distinguere una innocua biscia da una vipera?
- 0.1.0.4 Devi anche saper conoscere soprattutto i funghi
- 0.1.0.5 Sei sicuro di saper distinguere un fungo commestibile da uno tossico?
- 0.1.0.6 L’ignoranza in questi casi dilaga e lo sconforto da parte di chi i funghi li conosce, e pure bene, altrettanto!
- 0.2 Il rispetto per la natura, insieme all’educazione civica, dovrebbero essere materie di studio dalle scuole elementari alle superiori
- 0.3 I dispersi nei boschi
- 1 IL SEMAFORO DEI FUNGHI
- 1.0.1 Leggi i regolamenti già pubblicati per le varie regioni d’Italia:
- 1.0.2 Soggetti, stupidi, che cedono molto facilmente al fascino del complottismo
- 1.0.3 Andar per boschi, o andare a cercare funghi, è e deve rimanere un divertimento e non un mestiere
- 1.0.4 SONO E RIMANGONO INDICAZIONI DI MASSIMA, PREVISIONI E NON CERTEZZE
- 2 OTTOBRE. ARRIVA IL MALTEMPO, LA PIOGGIA, VENTO E NEVE. CHE NE SARÀ DELLE FUTURE BUTTATE DI FUNGHI?
- 2.0.0.1 Noi di funghimagazine studiamo i funghi da anni ed anni
- 2.0.0.2 Quest’anno il clima italiano risulta completamente incomprensibile
- 2.0.0.3 La buttata di funghi Porcini edulis è iniziata durante l’ultima settimana di Agosto e, luna o non luna, è durata all’inverosimile
- 2.0.0.4 Aggiornamento funghi 1 Ottobre 2018
- 2.0.0.5 Che ne sarà ora del mese di Ottobre?
- 2.0.0.6 NON HANNO NECESSITÀ EVIDENTI DI DOVERSI RIPRODURRE
- 2.0.0.7 Un bosco con humus molto morbido e costantemente umido ma ben drenato, non oppone resistenza all’espansione del micelio che si espande a macchia d’olio senza fatica
- 2.0.1 Entrano quindi in gioco meccanismi di difesa
- 2.0.1.1 Dice la saggezza popolare che: «il fungo Porcino vuole il piede asciutto»
- 2.0.1.2 Nel bosco nulla accade per caso
- 2.0.1.3 Ricordiamoci poi che, quest’anno gli alberi sono ancora in piena attività
- 2.0.1.4 Chi meglio dei funghi può aiutare gli alberi ad accumulare sali minerali ed altre sostanze preziose?
- 2.1 Do ut des
- 2.2 Condividi:
Un mese di transizione tra l’estate che scema del tutto e l’autunno che avanza prepotente con il suo freddo respiro e le sue giornate spesso caratterizzate dal vento.
A Ottobre gli Anticicloni si fanno meno invadenti
Spesso si ritirano in pieno Oceano, o su quel continente africano da cui sono arrivati, portandoci temperature folli che mal si adattano al nostro clima mediterraneo o alpino.
Il Vortice Polare avanza verso Sud, spesso spingendo masse d’aria gelida dalla Scandinavia verso il cuore del Mediterraneo, portando repentini sconvolgimenti climatici.
Nel corso degli ultimi giorni infatti, nel Mediterraneo se ne sono viste di belle.
Il Medicane Zorbas, la Tempesta Tropicale che ha minacciato di evolvere nel primo vero e proprio Uragano del Mediterraneo, portando comunque devastazione in Grecia.
Ora la Goccia Fredda Artica, che ieri ha portato la prima vera neve sulle Alpi e che insisterà per diversi giorni tra Centro e Sud Italia, apportando frequente maltempo ma anche una netta diminuzione termica.
La domanda che in questi ultimi giorni moltissimi lettori mi pongono è:
«che ne sarà ora dei funghi, se arrivano il freddo ed il vento?»
Prima di rispondere a questa domanda, alquanto pertinente, vorrei però fare io una domanda ai nostri lettori, e cioè:
«Quanto pensate che i boschi siano in grado di reggere invasioni ad ondate di massa di umani nei boschi?»
Ma sull’onda della cronaca che, sempre più spesso ci riporta di numerosi dispersi nei boschi, molti dei quali poi ritrovati morti, la domanda più pertinente tra tutte è:
«Che senso ha dover fare centinaia di chilometri per raggiungere località amene, mai sentite nominare prima, solo perché sul web si è sentito dire che là si stanno trovando funghi a palate?»
Quella dei cercatori di funghi (fungiatt) è davvero una brutta e grave malattia.
Una assuefazione che ti porta a fare scemenze senza senso, una dietro l’altra.
Scemenza è dover partire, per esempio dall’Adriatico per raggiungere il Piemonte Settentrionale, spendendo centinaia di euro tra carburante, pedaggi autostradali, permesso raccolta funghi, bibite e spuntini vari.
Senza contare l’impatto ambientale che tutto questo comporta
Scemenza è dover andare ad ingrossare quella già nutrita schiera di “vandali” che, tutti insieme si riversano nei boschi “buoni” alla ricerca del fungo perduto.
Non appena sul web si legge che in qualche località d’Italia si stanno trovando un sacco di funghi, c’è chi si fa prendere dalla frenesia fungina e non capisce più nulla.
Il suo cervello va letteralmente in tilt e perde l’auto-controllo e l’intelligenza.
Intendiamoci, non voglio che qualcuno pensi, che cerco di fare la morale a chi viene ad invadere i “boschi di casa mia“.
Cerco soltanto di far capire che, è assurdo partire così su due piedi, senza aver prima attentamente pianificato un soggiorno in una qualunque località, destinato alla vacanza fungina.
Partire verso un posto sconosciuto richiede una gran dose di preparazione e progettazione come per ogni soggiorno
Bisogna studiarsi attentamente il percorso, i boschi, i sentieri.
Pianificare la gita in ogni suo minimo dettaglio.
Una gita in boschi nuovi richiede, anzitutto una ottima conoscenza della geografia.
É impensabile che qualcuno possa decidere di partire verso una regione distante 5/600 o più chilometri, senza esserci mai stato prima.
Non sai davvero che cosa ti attende.
Una cosa sono le pianure ed i dolci colla, altra cosa i monti
Sull’Appennino le forme dei monti sono spesso arrotondate, ma non per questo meno insidiose rispetto alle Alpi.
Le Alpi sono aguzze e scoscese, oltre che piene d’insidie quali strapiombi e burroni.
I boschi alpini sono spesso assai più impenetrabili rispetto a quelli dell’Appennino.
I primi, hanno spesso un fitto sottobosco fatto di rovi, cespuglietti vari, mirtilli, rododendri, massi, insidie varie.
Vipere che in questi ambienti vi si annidano e ti tendono agguati se si sentono minacciate
Alberi secolari frammisti a cespugli, arbusti o altrettanti alberi più giovani che spesso formano vere e proprie giungle impenetrabili.
Senza contare poi, le zone prossime ai ruscelli, spesso colonizzate da specie aliene che formano macchie impenetrabili.

Reynoutria japonica, Spirea japonica, Buddleja davidii, tanto per citarne alcuni, sono gli arbustivi più invadenti che dal piano stanno colonizzando anche le basse montagne.
Non basta, prima di partire occorre esser sicuri di sapersi muovere nei boschi.
Com’è il tuo senso dell’orientamento? Ottimo, buono, discreto, cattivo, pessimo?
Sai usare le moderne tecnologie?
Sai come si scarica un’App per orientarsi nei boschi, come funziona e cosa queste App ti offrono?
Potrebbe esserti d’aiuto l’articolo che ho da poco pubblicato: Come orientarsi nei boschi, versanti ed esposizioni, ma non pensare che basti leggere un articolo per farti diventare Tarzan!
Oggi che siamo diventati tutti cittadini, girar per boschi è diventata materia di studio da corsi di sopravvivenza.
Non siamo più abituati a muoverci nel bel mezzo della natura
Le APP degli smartphone, che ho descritto in questo articolo, sono diventate indispensabili ma, ricordiamoci che anche queste non fanno miracoli.
É un attimo che ti trovi di fronte un impressionante strapiombo ed è pure un attimo che, la stupidità mentale, conseguente la smania fungina, ti suggerisca di provare ad allungarti verso il baratro a raccogliere quel fungo sporgente che è cresciuto sul ciuffo d’erba sull’orlo del burrone.
Andare a funghi in posti nuovi, ameni, sconosciuti, e parecchio distanti da casa nostra, richiede oltre ad una parsimoniosa preparazione, anche adeguata compagnia.
Impensabile partire da Milano, Roma, dal mare o da qualunque altra città, allo sbaraglio, alla ricerca del fungo perduto, senza neppure sapere cosa si stia facendo, se non che si sta andando a funghi.
Non voglio dire che chi abita in città o al mare non ha diritto di andare a cercar funghi in montagna.
Dico però che le imprese da Indiana Jones è meglio lasciarle fare a quelli più esperti, a coloro che hanno saputo costruirsi una esperienza a piccoli passi, uscita dopo uscita.
Affrontare un bosco richiede conoscenza, della natura prima di tutto
Bisogna saper conoscere gli alberi
Saper almeno distinguere un faggio da un castagno, un abete da un pino, un carpino da una betulla.
Saper conoscere gli animali
Insetti, rettili, anfibi e mammiferi oggi sono sempre più abbondanti nei boschi, grazie al progressivo abbandono di colli e monti da parte dell’uomo, abbagliato dalle città, dalla sua opulenza e dai suoi ricchi centri commerciali.
Sei sicuro di saper distinguere una innocua biscia da una vipera?
Come dici? A te non importa saperli distinguere?
Te che hai il bastone facile, risolvi tutto prendendo a bastonate ogni cosa che ti si muove attorno, di qualunque specie si tratti.
Sei sicuro che sia la soluzione migliore e che, se questo è il tuo modo di ragionare, non dovrebbero magari toglierti il diritto di entrare in un bosco?
Devi anche saper conoscere soprattutto i funghi
Sei sicuro di saper distinguere un fungo commestibile da uno tossico?
Come dici? A te non importa saperli distinguere?
Te che hai il bastone facile, anche in questo caso, risolvi tutto prendendo a bastonate qualunque fungo non sia un Porcino, possa anche somigliargli ma destarti sospetti, tu lo prendi a bastonate, frustrato per aver fatto tanta strada senza aver trovato nulla.

Nulla che sia un Porcino, perché magari hai preso a bastonate pregiati Badius (Pinaioli/Castagnini) che qualcuno apprezza anche più del Porcino.
Pregiati Erythropus (frè o Ferrè, Ferrandi, Caddarari).
Oppure come, nella foto accanto, pubblicata su #NIMC, gruppo Facebook a tutela della natura…
Hai addirittura preso a bastonate pregiatissimi Ovuli (Amanite caesaree) scambiati ovviamente per tossiche Ananite muscarie.
L’ignoranza in questi casi dilaga e lo sconforto da parte di chi i funghi li conosce, e pure bene, altrettanto!
Sei sicuro che non ti serva urgentemente frequentare anche un serio corso di micologia di base e poi anche uno più avanzato e forse, e soprattutto un corso intensivo di RISPETTO PER LA NATURA?
Se non sei un simile “vandalo“, se hai a cuore le tematiche naturalistiche ed il rispetto per la natura, ti consiglio di iscriverti al gruppo Facebook #NIMC Not In My Cowntry.
Tutti hanno il diritto di poter provare l’emozione di entrare in un bosco e respirare l’aria pura, l’ossigeno dei boschi, le fragranze e le sostanze volatili che gli alberi emanano.
Recenti studi hanno certificato che queste sostanze volatili ci aiutano a ritrovare il benessere interiore ed a fortificare il nostro sistema immunitario.
Come ho scritto in questo articolo, oggi il Forest Bathing è stato ufficialmente riconosciuto come metodo integrativo e di supporto alla psicoterapia e nella prevenzione dei tumori.
Il rispetto per la natura, insieme all’educazione civica, dovrebbero essere materie di studio dalle scuole elementari alle superiori
Senza una cultura naturalistica, non ci sarà futuro per il nostro pianeta, sempre più considerato come miniera d’oro da sfruttare per i nostri facili guadagni, per l’opulenza ed il consumismo.
Se non hai il rispetto per la natura non ci sarà futuro per i nostri figli che, dovranno fare i conti con nuove ed inedite forme di sopravvivenza.
Ricordati che qualunque azione farai tu oggi, avrà ripercussioni sul domani e quindi sul futuro dei tuoi figli.
Nel tuo piccolo, ricordati che anche prendere inutilmente a bastonate un rettile può avere l’effetto di rompere la catena alimentare (sempre che tu sappia che cosa sia).
Prendere a bastonate funghi tossici o velenosi, può avere un effetto deleterio sulla salute degli alberi che, ogni giorno ci forniscono quell’ossigeno indispensabile alla nostra sopravvivenza.
Ricordati anche che, metterti inutilmente in viaggio, percorrendo alcune centinaia di chilometri per andare a cercare i funghi là dove c’è buttata, ha un impatto non indifferente sulla natura.
Oltre ai soldi spesi inutilmente (magari per esser tornato a casa col cesto vuoto) ha anche un costo in termini di consumi e di inquinamento dell’aria.
Ogni giorno, ogni nostro piccolo gesto, ha un impatto sul nostro pianeta
I dispersi nei boschi
Stanno diventando un’altra piaga del momento.
Gettano nello sconforto intere famiglie che, per una leggerezza fatta senza aver troppo riflettuto, generano ansie, tristezza, angoscia ed avvilimento, quando si scopre che la persona cara è stata ritrovata nei boschi priva di vita.
Ricorda che nei boschi i pericoli e le minacce, sono sempre in agguato, così come lo è la troppa sicurezza di se stessi.
IL SEMAFORO DEI FUNGHI
Un argomento di cui non posso non parlare in questo aggiornamento è di certo il nostro Semaforo dei funghi / tabella crescita funghi.
Consulta il Semaforo dei funghi per leggere gli aggiornamenti sulle nascite dei funghi in tempo reale:
Per fortuna non sono in molti coloro che usano i piedi al posto del cervello.
Chi si illude che basti affidarsi al maggior numero di scorciatoie possibili per poter ottimizzare le uscite e le relative raccolte di decine di chili di funghi Porcini.
Coloro che, quasi fosse un lavoro, trascorrono tutto il loro tempo libero, smanettando sul web.
Consultano gruppi Facebook, si iscrivono al maggior numero possibile di chat, passano da un sito web che tratta di funghi all’altro.
Tutto questo, pur di poter mettere nel baule il maggior numero possibile di cassette di funghi da vendere o da sbattere sul proprio profilo Social, per aumentare a dismisura il proprio ego, magari anche attraverso video alquanto diseducativi.
Questo in barba ad ogni regolamento che vieta raccolte di funghi prima dell’alba, nelle riserve naturali e soprattutto nelle quantità non consentite.
Leggi i regolamenti già pubblicati per le varie regioni d’Italia:
► Liguria
► Lombardia
► Piemonte
► Toscana
► Trentino Alto Adige
► Valle d’Aosta
► Svizzera
Magari anche senza aver pagato alcun permesso perché, «’tanto io sono più furbo degli altri e a me non mi becca nessuno».
A prescindere dal pensiero anarchico di questi soggetti, certamente da censurare, mi ritrovo con alcuni messaggi sul nostro gruppo Facebook o via email, da parte di soggetti adulti che, evidentemente sono rimasti ancorati ad una mentalità antiquata ed assai rancorosa.
Soggetti, stupidi, che cedono molto facilmente al fascino del complottismo
Persone che mi scrivono che il nostro Semaforo dei funghi non serve a nulla perché, certamente è stato studiato per confondere le persone.
Per spostarle a nostro piacimento da una parte all’altra d’Italia dove i funghi non ci sono, per non fagli fare le ambite raccolte dei miracoli.
Soggetti che evidentemente hanno un cervello tanto piccolo da pensare che, un sito web che si prefigge il compito di “istruire” i propri lettori alla conoscenza della natura e dei funghi, possa permettersi di scivolare su di una buccia di banana.
A queste persone rispondo, a nome anche dei miei collaboratori, che farebbero meglio a prendersi un tranquillante, rilassarsi ed a vivere la natura come forma di rilassamento e non di stress.
Per chi fosse tanto stupido da cedere facilmente ai complottismi, rispondo che, è impensabile poter pensare che un Semaforo dei funghi (ma per estensione anche qualunque altra APP), possa dirti con esattezza millimetrica dove andare a colpo sicuro per raccogliere funghi.
Andar per boschi, o andare a cercare funghi, è e deve rimanere un divertimento e non un mestiere
I raccoglitori di funghi che hanno solo smania di raccogliere funghi per otto ore di fila, farebbero meglio a migrare in Romania o altri paesi dell’Est dove questa pratica è anche ben retribuita e concessa.
La scienza, per quanti passi avanti abbia fatto, NON è, e credo di poter dire MAI SARÀ IN GRADO di poter prevedere con esattezza, la nascita di un fungo (specialmente se Porcino).
Noi di funghimagazine da anni studiamo i funghi (tutti, ivi inclusi i Porcini)
Ne studiamo il comportamento in base alle condizioni meteo, alle piogge, al sole, al caldo, all’umidità, al vento, allo stato di salute degli alberi, alle fonti di inquinamento atmosferico e dell’acqua.
Studiamo il nesso tra questi fenomeni e le nascite dei funghi
Quando facciamo scoperte interessanti, pubblichiamo articoli di approfondimento consci del fatto che, le nascite dei funghi non sono mai uguali a se stesse.
Un po’ come accade per il meteo che, per quanto si cerchi di imbrigliarlo in algoritmi matematici, alla fine, riesce sempre a stupirci ed a proporci situazioni inedite ed impreviste.
Ogni fungo ha un comportamento suo che differisce da specie a specie, e spesso pur al’interno della specie stessa.
Il nostro Semaforo dei funghi si basa sulle segnalazioni che i nostri lettori ci fanno, attraverso la nostra chat Telegram che, probabilmente alcuni di quegli adulti complottisti neppure sanno che cosa sia, attraverso i canali Social, Whatsapp, email.
(Puoi chiedermi il link d’invito alla chat Telegram inviandomi una email di richiesta)
Alle segnalazioni dei nostri lettori, aggiungiamo le misurazioni delle piogge che sono cadute sul territorio nazionale nel corso degli ultimi giorni o settimane.
Interpoliamo i dati meteo, con le segnalazioni dei lettori, e poi stiliamo gli aggiornamenti della tabella che:
SONO E RIMANGONO INDICAZIONI DI MASSIMA, PREVISIONI E NON CERTEZZE
Riguardo ai funghi NESSUNO sarà mai in grado di darvi certezze alcune.
E se, dopo tanti anni accumulati alle vostre spalle, ancora siete convinti che tutta la società ruoti attorno al vostro ego, pronta a confondervi ed a mettervi i bastoni tra le ruote, magari pubblicando dati errati sul Semaforo dei funghi, fareste meglio a cambiare hobby o modo di trascorrere il vostro tempo libero.
Aggiornamento funghi 1 Ottobre 2018
OTTOBRE. ARRIVA IL MALTEMPO, LA PIOGGIA, VENTO E NEVE. CHE NE SARÀ DELLE FUTURE BUTTATE DI FUNGHI?
Solo ora, dopo aver fatto le doverose premesse, possiamo tornare alla domanda iniziale, “che ne sarà dei funghi ora che arriva il vento ed il freddo?”
Dopo quanto detto, potrei liquidare la domanda con una risposta ad effetto ma inefficace.
Dateci una sfera di cristallo (funzionante) e lo saprete.
Siamo però seri.
Noi di funghimagazine studiamo i funghi da anni ed anni
Non li studiamo soltanto su libri di testo, ma anche nei nostri appunti computerizzati in cui archiviamo dati meteo e relativi ritrovamenti (non solo di porcini) per poter capire il funzionamento dell’assioma «causa ed effetto».
Gli anni passati ci hanno insegnato che, il mese di Ottobre potrebbe essere un mese assolutamente speciale per le nascite dei funghi, soprattutto degli spasimati Porcini Edulis.
Così come potrebbe essere un mese assolutamente deludente.
Ci sono stati anni in cui, con le castagne a terra (malattie permettendo) abbiamo trovato funghi in quantità proprio mentre raccoglievamo castagne.
Altri in cui, con le foglie quasi del tutto a terra, raccoglievamo non solamente i noti Chiodini o Famigliole Buone o le Mazze di Tamburo, ma ancora Porcini in quantità.
Quest’anno il clima italiano risulta completamente incomprensibile
Alternanze di giornate calde e torride africane con altrettante irruzioni temporalesche con violente piogge torrenziali seguite poi dall’immancabile vento.
In alcuni casi abbiamo assistito a nascite di funghi (soprattutto Porcini) come non succedeva da tempo.
Tra alto Piemonte, alta Lombardia, alcune aree del Trentino Alto Adige ed alcune zone del Veneto si è addirittura paragonato il 2018 al lontano 1986, l’anno della fuga radioattiva dalla centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina/Russia.
La buttata di funghi Porcini edulis è iniziata durante l’ultima settimana di Agosto e, luna o non luna, è durata all’inverosimile
Giusto per dare una risposta a chi, continua a chiedermi se la luna influenzi o meno la nascita dei funghi e quale sia la luna migliore per le buone buttate, dico che:
quest’anno le prime buone nascite sono arrivate con la luna piena di fine agosto.
Poi la buttata è proseguita a sorpresa con il primo quarto di luna calante, con sorpresa di tutti è proseguita anche con la luna mancante, è continuata con il primo quarto di luna crescente e solo con l’arrivo della luna piena del 25 Settembre si è affievolita fino a cessare.
Certo, va detto che la buttata non è cessata per colpa della luna piena, piuttosto per colpa dell’ennesima, invadente, bolla d’aria calda africana che, in pochissimi giorni ha vanificato ogni effetto delle pregresse abbondanti piogge.
Sole rovente fuori stagione, 30 e più gradi centigradi fino in bassa collina, aria secchissima e spesso accompagnata da frequenti raffiche di vento hanno saputo congelare una buttata che sembrava non voler finire mai!
Nel corso dell’ultima settimana di Settembre si sono trovati ancora funghi Porcini freschi di nascita ma spaccati o con la spugna completamente staccata dal cappello (come da foto).

Effetto questo del caldo e del vento.
Aggiornamento funghi 1 Ottobre 2018
Che ne sarà ora del mese di Ottobre?
Come scrivono gli autori Rambelli e Pasqualetti nel libro-manuale “Nuovi fondamenti di Micologia/Jaca Book“, i funghi non sempre nascono, come tutti vorremmo credere, a seguito di importanti o prolungate piogge.
Anzi. Forse a volte accade proprio il contrario!
Quando si hanno piogge troppo frequenti, regolari, che mantengono costantemente umido e ben drenato l’humus ed il sottobosco, i miceli, che sono alla base della nascita dei carpofori (che noi chiamiamo comunemente, funghi)…
NON HANNO NECESSITÀ EVIDENTI DI DOVERSI RIPRODURRE
Questo accade perché, per prima cosa, gli alberi possono nutrirsi da sé, senza troppo bisogno dell’indispensabile ausilio dei miceli.
In secondo luogo, i miceli godono di ottima salute e non necessitano di mettere in campo impegnativi processi riproduttivi.
Giusto il minimo indispensabile affinché per esempio, si possa oltrepassare un accumulo di cataboliti (sostanze di scarto paragonabili alle nostre urine e feci), attraverso l’emissione di nuove spore.
Un bosco con humus molto morbido e costantemente umido ma ben drenato, non oppone resistenza all’espansione del micelio che si espande a macchia d’olio senza fatica
Viceversa, un bosco secco, con humus indurito dalla forza del sole africano, e rinsecchito ulteriormente da aria torrida e vento secchissimo, mette a dura prova ogni pianta e micelio.
Gli alberi entrano in crisi, poiché ogni radice superficiale potrebbe rischiare di morire a causa del troppo secco e dell’eccessivo calore dei raggi solari.
I miceli stessi entrano in crisi, poiché il caldo ed il secco eccessivi potrebbero rischiare di avvizzire il micelio stesso fino a farlo morire.
Con suolo caldo o addirittura rovente, e quindi indurito come una roccia, tanto le radici superficiali degli alberi, quanto i miceli, faticano ad estrarre nutrimenti ma soprattutto ad espandersi orizzontalmente.
Entrano quindi in gioco meccanismi di difesa
La produzione di carpofori (funghi) che possono produrre nuove spore da disperdere nell’aria grazie alla presenza del vento, è uno dei tanti meccanismi di difesa da parte delle colonie fungine.
Tanto più abbondante è la produzione di carpofori ai fini riproduttivi, e maggiore sarà la probabilità che la colonia fungina possa resistere a questi imprevisti cambiamenti climatici.
Viene a cadere perciò la convinzione che le grandi buttate di funghi sono conseguenti a piogge abbondanti e continue.
Dice la saggezza popolare che: «il fungo Porcino vuole il piede asciutto»
Nulla di più vero, dal momento che un eccesso di umidità al piede potrebbe favorire il proliferare dei “ditteri” o mosche dei funghi, che qua vi depositano milioni di uova, che danno vita alle larve comunemente dette “camole“.
Approfondisci l’argomento LARVE/CAMOLE con questo articolo: FUNGHI CON LE LARVE, QUALI PERICOLI PER LA SALUTE?
Non dimentichiamoci poi che l’eccesso di umidità al piede, può anche provocare sgradevoli marcescenze.
Nel bosco nulla accade per caso
Le piogge giunte con la Perturbazione che, proprio in queste ore sta scavando una Depressione Mediterranea tra Sardegna e Tirreno sono paragonabili alla manna caduta dal cielo.
Dopo la siccità estrema, conseguente l’ultima bolla calda africana, di pioggia ce n’era davvero un gran bisogno.
Ora le previsioni meteo ci dicono che col maltempo arriverà anche il freddo ed il vento.
Ecco.
Probabilmente proprio questo vento che asciugherà rapidamente il piede del Porcino, potrebbe esser all’origine di una nuova ed imminente buttata di funghi e di Porcini.
Forse, e ribadisco forse, potrebbero non esser necessari i classici 8/10/12/15 giorni dopo la pioggia perché riprenda la buttata.
Magari la pioggia seguita da nuove condizioni ambientali proibitive quali il vento, potrebbe innescare un rapido meccanismo di difesa, volto a contrastare l’imminente nuovo pericolo atmosferico.
Ricordiamoci poi che, quest’anno gli alberi sono ancora in piena attività
Ormai è da anni a questa parte che gli alberi perdono le foglie sempre più il là nel tempo.
Con l’approssimarsi della stagione invernale, gli alberi, così come ad esempio gli orsi o gli scoiattoli, hanno necessità di far scorte per l’inverno.
Hanno bisogno di immagazzinare il maggior quantitativo possibile di nutrienti.
Chi meglio dei funghi può aiutare gli alberi ad accumulare sali minerali ed altre sostanze preziose?
I miceli, sappiamo che, attraverso il fenomeno della micorrizzazione, offrono agli alberi un potente sistema di amplificazione delle proprie terminazioni radicali.

Le fitte colonie di miceli possono fungere da radici capillari per gli alberi.
Si crea tra colonia fungina ed alberi un duplice scambio.
Do ut des
Io do, affinché anche tu dia.
Ti do la possibilità di estrarre dal suolo nutrienti essenziali attraverso la mia rete miceliale, tu mi elabori le sostanze nutritive e me le restituisci digerite.
Ne beneficiamo entrambi.
Questo meccanismo naturale dovrebbe servire da modello anche alla nostra società moderna sempre più egoistica, egocentrica e superficiale.
Non stupiamoci se è proprio l’autunno la stagione in cui prolifera la maggior quantità di funghi nei boschi
L’autunno è il mese dell’immagazzinaggio di risorse per l’inverno.
Esplodono nei boschi la nascite fungine.
Decine e decine di specie fungine decidono di approfittare di questo favorevole periodo dell’anno, per mettere alla luce i propri riproduttori.
I funghi
Ottobre potrebbe quindi essere ancora un buon mese per le raccolte di funghi.
Questo a patto che le piogge non diventino continue, quasi ininterrotte, magari anche supportate da masse d’aria molto fredda che provoca temperature costantemente al di sotto delle medie del periodo.
Come detto precedentemente, un lungo periodo piovoso potrebbe infatti vanificare la necessità che si incarichino le colonie fungine ad accaparrare sostanze nutrienti per conto degli alberi.
Quanto sono imprevedibili questi funghi e quante cose non sappiamo ancora su questo incredibile e misconosciuto ambiente naturale che è il bosco.
Leggi anche:
FUNGHI VERO O FALSO
Per non rimanere indietro, per non soccombere nell’ignoranza del non sapere, approfondisci le tue conoscenze sui funghi con tutte le domande più comuni che i lettori del web pongono più frequentemente ai motori di ricerca.
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