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Piogge, nubifragi e Anticiclone Africano in arrivo. Che ne sarà delle nascite di funghi Porcini? Aggiornamento funghi 16-06-2023
Aggiornamento funghi 16-06-2023 – Dopo l’ennesima ondata temporalesca che sta interessando l’Italia, in previsione dell’imminente prima vampata di caldo africano, che ne sarà delle nascite di funghi Porcini? Dove stanno nascendo o nasceranno funghi e i Porcini?
Aggiornamento funghi 16-06-2023
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Non si può dire che in Italia non stia piovendo. Oramai sono settimane che, dove più, dove meno, sta piovendo quasi tutti i giorni, con anche diffusi episodi temporaleschi che frequentemente sfociano in veri e propri nubifragi.
Anche nel Nord Italia la lunghissima fase di siccità che ha caratterizzato lo scorso autunno e poi, soprattutto l’inverno, sembra un lontano spiacevole ricordo.
Basti dire che ci sono diverse località di Piemonte e Lombardia settentrionale che nel corso di 41 giorni, hanno avuto piogge in ben 38 giorni, con almeno una decina di episodi piovosi con accumuli superiori ai 20 mm e alcune località con almeno 3 episodi di pioggia oltre i 50 mm, senza contare poi alcuni casi estremi con almeno 2 episodi di pioggia oltre i 100 mm.
Tolti i due episodi alluvionali dell’Emilia Romagna, tra alto Piemonte ed alta Lombardia, nel mese di maggio si sono registrati diversi accumuli di pioggia compresi tra i 500 ed i 600 mm (631.6 presso Alpe Camparient di Valdilana-Biella/Alpe di Mera), ovvero tutta la pioggia che solitamente cade in 5/6 mesi, ma caduta in un solo mese.
Il resto d’Italia non è certo rimasto a guardare rimanendo all’asciutto. Anche i primi 15 giorni di giugno sono stati diffusamente caratterizzati da frequenti e diffusi nubifragi, come di seguito elencati:
I NUBIFRAGI IN ITALIA. PRIMI 15 GIORNI DI GIUGNO
Aggiornamento funghi 16-06-2023 – dove ci sono stati nubifragi
- 1 giugno nubifragio sui monti Sibillini (AP);
- 2 giugno tra Gualdo Tadino-Fabriano a cavallo tra le provincia di PG-AN e più localizzato attorno a Prato con nubifragi a scala interprovinciale tra le province di Matera e Potenza fin sul Golfo di Sapri;
- 3 giugno nubifragi nel Mantovano, Veronese, Bellunese, attorno a Rovigo, in alta Umbria fin sulla Val di Chiana;
- 4 giugno nubifragi più importanti nell’Eporediese, nel Varesotto, Prealpi Lombarde e Bresciano, oltre che in Lessinia, altro tra Pisa-Livorno e pure in Sardegna nel Sassarese;
- 5 giugno nubifragi diffusi su tutto il Friuli Venezia Giulia meridionale e orientale con apice temporalesco attorno a Trieste, altri episodi nelle Marche, Anconetano e Maceratese, oltre che lungo il Litorale Laziale e sui Monti Lucretili;
- 6 giugno nubifragi sul Circeo e Frusinate, nel Ferrarese e attorno a Cividale del Friuli;
- 7 giugno un solo nubifragio degno di nota nel Verbano;
- 8 giugno piogge diffuse ma senza episodi maggiori;
- 9 giugno nubifragio nel Trevigiano attorna o Castelfranco Veneto;
- 10 giugno nuova forte attività temporalesca con nubifragi nel Chietino soprattutto attorno a Sulmona, poi nel Molise fin su Campobasso, ancora nel Pisano e sull’Appennino Tosco-Romagnolo, ancora nel Trevigiano;
- 11 giugno, importante nubifragio tra Circeo e Frosinone e sui Colli Laziali, anche in Piemonte tra Ivrea-Biella-Valsesia e tra Lago Maggiore e Varesotto-Sottoceneri;
- 12 giugno, Torinese, Canavese, Eporediese; ancora tra Roma e Frosinone e soprattutto Monti Pizzi-Majella fin su Lanciano;
- 13 giugno diffusa attività temporalesca con associati nubifragi in Italia. Nubifragi importanti con accumuli di pioggia fino a 120 mm in poche ore nel Piemonte centro-settentrionale da Torino al Lago Maggiore, attorno al Lago di Como e Bergamasca, sulle Dolomiti delle Pale di San Martino-Primiero; diffusi anche nelle zone montane del Modenese, tra Pisa-Lucca-Abetone; nel Lazio dalla Tuscia a Roma e Frusinate, più sparsi nell’Appennino Umbro-Marchigiano e in Sardegna attorno a Tortolì;
- 14 giugno fortemente temporalesco con nubifragi nel Pinerolese, Insubria tra Varesotto e Brianza-Lario fino alle porte di Milano; in Appennino Umbro-Marchigiano fin su Foligno e Norcia; nel Lazio attorno a Civitavecchia, comprensorio Tolfetano-Lago di Bracciano fin su Roma; ulteriori forti rovesci e nubifragi in quasi tutta la Campania, soprattutto nel Casertano e Cilento; infine nella Sardegna soprattutto tra Sassari-Tempio Pausania e Arzachena ma anche attorno a Lanusei e pure nel Messinese tra Barcellona Pozzo di Grotto e Milazzo.
NUBIFRAGI, PIOGGE CONTINUE, CHE NE SARA’ ORA DEI FUNGHI PORCINI?
Aggiornamento funghi 16-06-2023 – primi precoci funghi autunnali
Tante abbondanti e frequenti piogge non possono che innescare importanti nascite di funghi igrofili, ovvero quei funghi che non temono l’acqua e che, anzi per poter vegetare correttamente necessitano di boschi molto ben bagnati.
Durante i primi 15 giorni di giugno, su e giù per l’Italia, ad eccezione delle zone alpine ancora ben fredde, si sono registrate importanti nascite di Finferli/Galletti come non si ricordava da tempo.
Le frequenti e spesso copiose piogge hanno di fatto risvegliato quelle spore che giacevano al suolo sonnolente da decenni. Endospore che, racchiuse in un relativamente durissimo involucro di calcio, rimanevano quiescenti in attesa dei tempi più proprizi per poter germinare.
Lo hanno fatto e lo stanno facendo ora che le piogge sono sostanzialmente piuttosto continue.
Anche le Russule, che non patiscono gli eccessi di pioggia, stanno di fatto fruttificando massicciamente ovunque.
E che dire dei funghi tipicamente autunnali che già stanno nascendo, lasciando tutti stupiti ad ogni ritrovamento? Di questo parlerò meglio tra poco, prima è bene dare le risposte a tutti quei numerosissimi followers che quasi quotidianamente mi chiedono:
«Dopo tutta questa abbondante pioggia, che ne sarà delle nascite dei funghi Porcini? Dovremo attendere che scoppi l’estate per avere le prime nascite?»
Di fatto la domanda è più che lecita.
Quel che è certo è che, come ci ha insegnato il buon Albert Einstein con la sua Teoria della Relatività, tutto è relativo e nulla è assoluto.
Non esistono verità assolute in ambito fungino, ma soprattutto non esistono situazioni standard, che si possano imbrigliare all’interno di un algoritmo e che possano poi ritenersi applicabili ad ogni situazione.
Quel che è certo è che, anche piccole variabili, possono scompigliare le nostre supposizioni ma soprattutto le nascite-fruttificazioni dei funghi.
Di fatto, usciamo da una situazione climatica piuttosto singolare, con il Nord Italia che è stato interessato da una lunghissima fase siccitosa di vera e propria siccità conclamata, mentre il Centro-Sud Italia si è trovato a fare i conti con una lunga fase fredda-piovosa.
Al Nord si è avuto un cenno di pre-estate con temperature certo non estive ma comunque di molto al di sopra delle medie del periodo, tra Marzo e Aprile, con successivo ritorno del freddo e soprattutto di metri di neve tardiva sulle Alpi.
La natura che si era già risvegliata precocemente, ha dovuto fare i conti con gelate tardive e poi con un insolito freddo che non si è ancora del tutto eaurito.
Per questa ragione, e non per chissà quale misterioso fenomeno, stanno nascendo funghi autunnali che non ci aspetteremmo di trovare di questi tempi. Alcuni esempi?
- Lattari (Rositi) dapprima in Calabria, ora anche in Piemonte, sia tra le conifere che tra latifoglie;
- Porcini Rossi-Pinicola (Boletus pinophilus), che normalmente sono ben presenti sia in primavera che in autunno ma che, non si trovavano da decenni in primavera, in collina tra i castagni al Nord e che ora stanno iniziando a fruttificare anche sui monti Aostani dove di solito fruttificano solamente in autunno;
- Steccherini dorati, che di solito fruttificano solo tra fine estate ed in autunno;
- Funghi Galletti/Finferli nella più classica varietà Cantharellus cibarius che normalmente fruttifica tra estate e metà autunno ma che quest’anno sono già ben presenti in tutto il Centro-Sud Italia al posto dei C. pallens (i Finferli cicciotti-massicci) che invece dovrebbero essere i precoci tardo primaverili delle Querce.
- Piede di Capra, funghi tipicamente autunnali che non fruttificano mai prima di Agosto;
- Trombette da morto, altri funghi tipicamente autunnali e persino invernali che di norma non fruttificano mai prima di Luglio-Agosto (se fa fresco e piove molto);
- Porcini nella varietà Boletus edulis, anche detti Porcini Chiari Autunnali proprio per la loro propensione a fruttificare in pieno autunno.
- Leccini Rossi (Leccinum aurantiacum e simili) e pure Leccinellum lepidum (il Leccino del freddo), specie che amano il freddo e quindi l’autunno e l’inzio inverno per i Rossi, il pieno inverno per il lepidum.
Si potrebbe completare l’elenco con molte altre specie fungine tipicamente autunnali, alcune ben presenti, altre presenti con sporadici esemplari.
Dopo tutta questa descrizione di vera e propria “confusione” in ambito fungino, non stupisce affato sapere che, in alcune zone d’Italia si può tranquillamente parlare di:
FUNGHI PORCINI, ORA RARI, ORA BEN PRESENTI E SENZA SOSTA
Aggiornamento funghi 16-06-2023 – le anomalie dei Porcini
Quest’anno stiamo assistendo a nascite di funghi, ed in particolar modo di funghi Porcini, un po’ a caso. Ogni singola zona d’Italia sta registrando nascite “personalizzate” in base all’andamento delle temperature e delle piogge.
Molti tra i nostri Followers che ci seguono attraverso i Canali Social, in particolar modo su Instagram e YouTube, ci scrivono messaggi pubblici o privati o ci contattano via Telegram, chiedendoci di interpretare le singolari situazioni del loro territorio.
Purtroppo, come già anticipato, non esistono situazioni standard che si possano applicare a tutti, quantomeno non in situazioni così eterogenee come quelle attuali.
Qua è piovuto e fatto caldo, là è piovuto ma ha fatto freddo, qua non è piovuto ma ha fatto caldo o freddo e/o tirava vento, là non smette più di piovere e fa freddo.
L’orografia e la disposizione da Nord a Sud rende l’Italia una nazione davvero singolare dal punto di vista climatico ed Alpi ed Appennino fanno davvero la differenza.
Quel che è certo è che pure noi appassionati di funghi, che ci troviamo a chattare quotidianamente su Telegram, di fatto non possiamo che registrare queste anomalie ed imprevedibili singolarità.
Registriamo per esempio completa assenza di nascite di funghi Porcini in varie zone del Centro Italia, soprattutto in Toscana centrale, Umbria, Marche, alto Lazio, ma anche in Campania, Molise, Puglia-Basilicata dove, però di contro abbondano più che mai Finferli/Galletti.
Ora, a quanti mi chiedono come mai non si trovano i Porcini ma solo Galletti, non posso che ribadire che queste sono 2 tipologie di funghi dalle esigenze diametralmente opposte. I primi, i Galletti amano la pioggia ed i suoli abbondantemente umidi. I secondi invece, i Porcini amano avere il piede asciutto e nessun ristagno d’acqua nei suoli.

Una specie esclude l’altra e, per trovarli in contemporanea, occorre che i Finferli/Galletti siano nati da giorni, non raccolti, e maturati fino a diventare perfettamente adulti, fino all’arrivo dei primi Porcini che, approfittando di suoli ora più asciutti, possono finalmente fare le prime timide comparse.
Registriamo però anche anomale nascite di funghi Porcini senza sosta.
Accade soprattutto là dove le piogge sono state frequenti ma mai sovrabbondanti, niente nubifragi, ma solo piogge contenute, nell’ordine di 2/10 mm, con tregue di almeno 1/2/3 giorni prima della pioggia successiva, con sole bello caldo.
Lettori ci riportano di nascite senza sosta, praticamente dall’ultimo weekend di Maggio e, con picco di ritrovamenti di funghi già tutti adulti dopo il primo weekend di Giugno ed ora, con ritrovamenti contemporanei di funghi sia adulti che giovanissimi di nascita, fatto questo difficile da interpretare.
Accade soprattutto in Calabria, in Sila e Pollino-Orsomarso o nelle alte valli del Cuneese, con i Porcini Rossi, ora ben presenti anche in Val d’Aosta, Veneto e Trentino in boschi misti con Pini-Abeti e Castagni o Faggi.
Funghi Porcini adulti e giovani si registrano in contemporanea nel Nord Ovest italiano, in Liguria, Toscana e Friuli Venezia Giulia.
Ce n’è per tutti i gusti. Ogni zona ha le sue singolarità come per esempio le nascite senza sosta di Porcini Neri-Bronzini lungo le coste calabresi, quindi in boschi misti di Querce (inclusi Lecci e Sughere) e Corbezzolo.
I Porcini Neri si iniziano a trovare anche nel resto d’Italia, i primi esemplari già trovati (finalmente) in Campania, in boschi mediterranei, nel Lazio costiero e non (tra querceti-castagneti), in Maremma, in Emilia, nell’Oltrepo’ Pavese, in Veneto ed ora anche in Piemonte e Lombardia nei boschi termofili, come puoi osservare nel video che abbiamo pubblicato su YouTube con bei Porcini Neri dal basso Piemonte.
La Sardegna e la Sicilia, finalmente, dopo un lungo attendere, stanno registrando ottime nascite di Porcini Neri. C’era chi aveva già immaginato che il 2023 sarebbe stato l’anno senza Porcini primaverili e invece è stato smentito sul fil di lana. Vero è che il solstizio d’estate del 21 giugno ormai è alle porte, ma siamo comunque ancora in primavera e le basse temperature ce lo ricordano continuamente.
QUANDO NASCERANNO I PRIMI PORCINI DOVE NON SI SONO ANCORA TROVATI?
Aggiornamento funghi 16-06-2023 – arriva il caldo, arrivano i porcini
Questa è una domanda che trova facilmente risposta… Appena inizierà a fare più caldo ed i boschi non saranno più zuppi d’acqua!
Quel che è certo è che, come ben sottolineato precedentemente, quest’anno ci troviamo a fare i conti con una sostanziale anomalia rispetto agli anni più recenti, di piogge primaverili fredde, continue ed abbondanti.
Per poter assistere a nascite di Porcini degne di nota, quindi alla prima vera e propria “buttata” / “bollata”, dovremo perciò attendere anzitutto che smetta di piovere ogni giorno, che ci siano almeno, come minimo 3/5 giorni di tregua, anche se auspicabili sarebbero i classici 12/15 giorni, ma soprattutto che torni a fare più caldo, sia di giorno che di notte.
Una cosa però va detta: su ed in terreni che hanno subito una lunga siccità, le colonie fungine in questi lunghi mesi asciutti hanno generato numerosissime ife riproduttive, indispensabili a far sì che, alle prime piogge utili, potessero partire importanti nascite di carpofori/sporofori (i funghi che raccogliamo), al fine di garantire la sopravvivenza della specie, attraverso la produzione di molte spore.
In questi casi, le nascite che già avvengono o avverranno, serviranno alla colonia fungina per garantire la sopravvivenza perciò, ora più che mai, è assolutamente importante che non vengano raccolti esemplari di Porcini immaturi perché: punto primo, come spiegato nell’articolo → qual è il Porcino più più profumato, un Porcino immaturo non ha alcun profumo-odore o sapore, punto secondo, se si raccolgono Porcini immaturi che non hanno ancora prodotto spore, si vanifica il tentativo da parte delle colonie fungine di garantirsi la sopravvivenza attraverso la produzione delle spore.
Pensiamo sempre a quel che stiamo facendo quando andiamo in giro per boschi o comunque quando andiamo a raccogliere funghi.
Ogni nostra azione ha una sua adeguata reazione e, raccogliere funghi immaturi o raccogliere sistematicamente ogni singolo fungo Porcino che si trova nei boschi, senza lasciarne neppure uno ad invecchiare naturalmente, di fatto mette a rischio i nostri futuri ritrovamenti perché, se non cadranno spore al suolo, non si potranno formare nuovi miceli, nuove colonie fungine, nuove ife-riproduttive e nuove nascite di funghi Porcini.
Più Porcini raccoglieremo, più pesteremo il terreno ostinandoci a visitare il bosco ogni singolo giorno, danneggiando i miceli superficiali, più funghi immaturi raccoglieremo e meno funghi raccogliereno la provvima volta e le volte successive.
Questo poco ma sicuro!
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