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Funghi Porcini tra tempeste inaudite e caldi da deserto – Aggiornamento funghi 28-07-2023
Aggiornamento funghi 28-07-2023 – Mentre gli eventi meteorologi estremi stanno diventando consuedutine attorno ad un mar Mediterraneo che si surriscalda molto più rispetto al resto del Pianeta, assistiamo a nascite di funghi sempre più compulsive. Ecco dove i Porcini stanno nascendo nonostante le bizzarrie climatiche.
Funghi Porcini tra tempeste inaudite e caldi da deserto
INDICE
Aggiornamento funghi 28-07-2023 – Premessa
Riceviamo email di questo tono: «quante cagate dite, e scrivete. Sopreattutto il vostro semaforo funghi. Se non sapete cosa scrivere fate il Sudoku!!!! Ciarlatani» e altre, ancora più “gentili” in cui ci si accusa di non sapere di cosa parliamo quando citiamo i cambiamenti climatici e ci si invita a cambiar mestiere.
Al signor Juri che ci accusa di esser dei ciarlatani, rispondiamo pragmaticamente che, se non gradisce i contenuti di funghimagazine, nessuno lo obbliga a leggerli e anzi, dal momento che è a suo pieno agio con l’arte, che si ingegni e si crei lui un sito web che lo aggrada, che si crei, se ne è in grado, il suo seguito di milioni di followers e l’interesse verso il suo sito da parte dei grandi motori di ricerca che, non premiano certo il primo che capita, né la simpatia dei proprietari, ma la bontà dei contenuti.
Al contrario di lei signor Juri, che probabilmente all’interno della sua attività ha molto tempo da perdere girando i pollici o facendo il sudoku, noi di funghimagazine, leggiamo riviste e libri scientifici di micologia, ci informiamo e, appena possiamo ci rechiamo nei boschi, non per arraffare quintali di funghi come molti fanno, ma per studiare i boschi ed i funghi, capire come questi reagiscono ai cambiamenti climatici, alle tempeste, alle ondate di calore, agli incendi boschivi e via discorrendo.
Cerchiamo riscontri a quanto letto e compiliamo archivi in cui aggiorniamo annualmente, mensilmente e giornalmente, dati di ritrovamenti di funghi che elaboriamo per capire l’andamento delle nascite di funghi, in base all’andamento climatico, quindi in base ai dati pluviometrici e delle temperature.
Sin dai primi anni 2000 abbiamo creato una comunità di appassionati fungaioli, dapprima col supporto di Whatsapp, poi con il più performante Telegram. Appassionati che ci tengono aggiornati riguardo all’andamento delle nascite nelle proprie zone e, grazie al loro contributo abbiamo creato il Semaforo dei Funghi che, certo la sfera di cristallo non lo possiede ma, rimane pur sempre uno strumento adeguatamente affidabile, se è vero, com’è vero, che ogni giorno riceviamo decine di riscontri sulla bontà di quanto riportato nelle tabelle.
Non abbiamo la pretesa di pensare che il nostro Semaforo dei Funghi sia uno strumento infallibile e, se qualche nostro lettore pensa di poter andare a colpo sicuro nei boschi, senza informarsi adeguatamente, senza seguire Radar e Satelliti Meteorologici, senza consultare Webcams e Dati Pluviometrici, rimanendo comodamente seduto in poltrona ad aspettare che dall’alto dei cieli piova gratuitamente la manna di Funghimagazine, si sbaglia di grosso.
Ancor più se, persone quali i conterranei del Signor Juri, anziché chiederci di unirsi alla nostra community per poter condividere, ci scrivono spregevoli email anonime per insultarci, accusandoci di mandare milioni di “barbari invasori” nelle loro fungaie, o peggio ancora, inviandoci foto di ritrovamenti di ceste di funghi circondate da foglie di castagno verdi, a inizio inverno, e magari dirci pure di averli trovati nelle Abetaie del Cadore, è chiaro che pensano davvero di avere a che fare con dei fessacchiotti da strapazzo, con 4 ragazzini esaltati in cerca di visibilità… Convinti loro!
Non ci servono le loro palesemente false segnalazini per sapere se in regione ci sono nascite o meno. Per fortuna ci sono molte persone oneste che ci mettono la faccia, scrivendoci via Telegram con numero di telefono visibile (e non nell’anonimato di false email), chiedendoci consigli e ricevendoli, dandoci in cambio informazioni reali di prima mano.
Riguardo invece ai soliti negazionisti che ci contestano di non avere competenze in campo meteorologico, e quindi di cambiare discorsi e/o mestiere, chiederei loro se sanno che cosa sia una Supercella, un Downburst, un Inflow, un Shelf Cloud, cosa sono i Mammatus ed un Anvil, se sanno cosa genera un Tornado e cosa sia un’Avvezione, un V-shaped o un Eco a uncino.
Ecco, prima di insultare gratuitamente il prossimo, si informi e si acculturi, poi magari dopo si potrà permettere di inviarci email anonime di insulti dicendoci parole testuali: che noi “di cambiamenti climatici non capiamo un ca…”.
Questo è ancora tutto da dimostrarsi e, fino a prova contraria, i tuoi insulti riservali alla brutta persona che sei.
Tempeste inaudite e caldi da deserto
Aggiornamento funghi 28-07-2023 – Prima parte
Non parlerò dei cambiamenti cliamati in atto in questo articolo, non perché ho paura dei contestatori ma, perché gli effetti dei cambiamenti climatici parlano da soli; ogni santo giorno i TG ci inondano di evidenze scientifiche che ci troviamo nel bel mezzo di un grosso guaio, e chi cerca di negarlo, è semplicemente un irresponsabile, o un egoista cui sta a cuore solamente il presente e non il futuro dei propri figli, nipoti e/o giovani estranei perché, si può aver cuore anche per gli sconosciuti, non solo per le proprie ricchezze.
Citerò i cambiamenti cliamatici solamente per sottolineare che, consultando i nostri archivi di dati storici (e non la mente labile che può facilmente dimenticare), mai è accaduto che nel Nord Italia al 27 di Luglio non si fosse ancora palesata una prima e vera buttata di Porcini edulis.
Sud Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana ma, tornando più a Nord, anche Lombardia e Triveneto, se stanno raccogliendo funghi Porcini, questi sono sempre e comunque Porcini estivi Boletus reticulatus/aestivalis.
Pochissimi Porcini chiari autunnali Boletus edulis sono stati fino ad ora raccolti, salvo nella giornata di ieri.
Anche se non piace a qualcuno, i pochi porcini edulis fino ad ora raccolti al Nord si sono trovati in Veneto, nel Friuli e Trentino Alto Adige e, qualcuno in meno nella Lombardia settentrionale, dove però, ora pare che la musica stia finalmente cambiando.
Quasi nessun Porcino edulis è stato fino ad ora trovato in Piemonte e Val d’Aosta che, di questi tempi dovrebbero vedere i cercatori di funghi tornare a casa con cesti pieni fino all’orlo di Porcini chiari autunnali e, invece se tutto va bene, tornano a casa con qualche manciata di Finferli/Galletti e, se va male, neppure quelli.
Persone (leali) amichevoli, ci informano costantemente sugli sviluppi. Ci fanno sapere se finalmente i funghi stanno nascendo o meno, ogni giorno decine e decine di segnalazioni.
Abbiamo nelle nostre chat Telegram più di 2,000 followers, fungaioli esperti che non hanno mai fallito un colpo che, faticano a tornare a casa con 2 funghi nel cesto e che accumulano “cappotti” su “cappotti” ad ogni uscita nei boschi, e questo solamente perché, eticamente, decidono di andare a cercar funghi entro un range massimo di 50/60 km per non dover spendere troppi denari in carburanti ed inquinare inutilmente ulteriormente l’atmosfera, spostandosi verso altre regioni.
Grazie ai citati archivi storici (con tanto di fotografie annesse), siamo in grado di risalire alla storia micologica di importanti località fungine, e confrontarle con quanto sta accadendo in questo stranissimo anno che, dal punto di vista delle nascite di funghi, appare completamente indecifrabile e, questa indecifrabilità è dovuta proprio alle stramberie climatiche cui stiamo assistendo.
Piogge copiose seguite puntualmente dal vento che ne vanifica ogni beneficio. Piogge fredde che perseverano nel momento più sbagliato in cui, passati i canonici 12/15 giorni dopo l’ultima pioggia utile, arrivano a bloccare, rimandare o impedire le nascite.
Tra il 25 di giugno 2023 ed il 25 luglio c.a. in molte zone del Piemonte e Lombardia non si è trovato un solo Porcino, né dov’era piovuto tanto, né dov’era piovuto a sufficienza o poco.
Una lunghissima pausa senza nascite, dovuta alla strampalata alternanza di caldo torrido con temporali grandinigeni e freddi, a loro volta seguiti dal vento e nuovamente dal caldo torrido.
Per fortuna non tutti i nostri lettori sono iper-polemici, rancorosi, perennemente inalberati contro tutto e tutti e/o estremamente maleducati. Ci sono centinaia di lettori che ci scrivono per chiederci lumi, spiegazioni plausibili sul perché di queste assenze di nascite mai rilevate prima o sul perché di questo clima folle.
Cosa dobbiamo rispondere? Che i funghi non nascono perché la luna è storta? Perché gli alieni hanno cosparso i nostri cieli di sostanze tossiche che impediscono ai funghi di nascere? Forse ci sono spiegazioni assai meno strampalte e più plausibili, che ognuno può facilmente intuire, se solo decidesse di guardarsi attorno senza fette di prosciutti sugli occhi.
Oggi ci troviamo all’indomani di una tra le più pesanti ondate di calore mai registrate da che esistono misurazioni attendibili o facilmente ricostruibili e all’indomani di una delle peggiori fasi temporalesche che, più che una fase instabile di maltempo, ci è parsa come un vero e proprio bombardamento piovuto dal cielo.
Oggi ci lasciamo alle spalle questa terribile fase climatica speranzosi in un proseguo d’estate più normale, più vivibile e meno folle.
Per fortuna i funghi pare abbiano imparato meglio di noi umani a difendersi dalle avversità naturali, o forse stanno semplicemente tentando di non estinguersi perciò, così come scrivono importanti micologi che per anni hanno studiato il comportamento dei funghi, tentano di sopravvivere alle avversità moltiplicandosi il più possibile per cospargere i suoli di quelle spore che, grazie alle avversità si trasformeranno presto in endospore, provviste di corazze inespugnabili, che le renderanno immuni e resistenti a fuoco e fulmini, al gelo più estremo e pure ai bombardamenti.
A chi ci accusa di scrivere “ca..te” suggerirei di comprarsi e leggere libri che certificano, con metodo scientifico, come una spora si trasforma in endospora e come i funghi si difendono dalle calamità naturali (meglio di noi umani), invece di pensarsi superiore agli scienziati solo perché ha ereditato la saggezza dai vecchi luoghi comuni, le vere “ca..te” che ancora circolano sulla rete e sulla scia delle fake.
Dove stanno ancora nascendo i funghi Porcini (nonostante tutto)
Aggiornamento funghi 28-07-2023 – Seconda parte

Di certo non stanno nascendo sulle nostre isole maggiori e nel resto del Sud Italia, dopo la pesantissima ondata di caldo africano.
I funghi Porcini, nonostante tutto stanno ancora nascendo dall’Appennino laziale alla Liguria.
Verso sud a quote decisamente più elevate rispetto ai giorni precedenti all’ondata di calore, ormai solamente oltre i 1200/1400 mt, con funghi sempre meno presenti a causa del gran caldo che è infine giunto anche in alta montagna.
Spostandosi verso Nord, le nascite, quasi a sorpresa, stanno ancora avvenendo in alto Appennino Umbro-Marchigiano ma soprattutto in alta Toscana dall’Abetone al confine ligure-Emiliano con maggior presenza di Porcini non vecchi o disidratati, spostandosi nella Liguria di Levante.
Ovviamente più in alto si sale e maggiori saranno le probabilità di fare ancora buoni ritrovamenti. Boschi più produttivi, quelli di Faggio o misti con Faggi d’alta quota.
La Liguria di Ponente al momento risulta assai meno produttiva. Discreti cenni di nascite si registrano nel Savonese, quasi nulli nell’Imperiense, salvo al confine con la Francia del Col di Tenda, con sconfinamenti sul Cuneese di confine col Savonese e con la Provenza.
Il resto del Piemonte ha visto la fase calda pre-tempeste praticamente senza nascite degne di nota. Molti Finferli là dove sui monti è piovuto prima delle poche giornate di gran caldo, poi il disordine assoluto con caldo alternato a temporali che via via sono diventati vere e proprie tempeste senza senso.
Si attendevano le prime importanti nascite di edulis soprattutto in alto Piemonte ma queste puntualmente non sono arrivate. Prima suoli troppo freddi, mediamente al di sotto dei 18/20°C, poi suoli troppo secchi ed ora nuovamente suoli decisamente freddi.
La giornata di Mercoledì 26 luglio 2023 ha visto sul Monte Rosa il record di freddo estivo diurno da quando esiste la locale stazione meteorologica di Arpa Piemonte. -8,6°C di temperatura massima diurna non erano mai stati registrati prima.
Questo non significa che il Riscaldamento Globale del Pianeta sia una fesseria, un’invenzione degli ambientalisti e altre scemenze simili, ma la dimostrazione che il clima non ha più mediazioni e che l’arrivo di aria molto calda verso il Polo Nord, ha innescato una discesa di aria fredda dal profondo Nord Atlantico verso Sud, richiamando aria troppo calda dall’Africa e, nell’aspro scontro, in mezzo, si sono scatenate le tempeste inaudite di cui tutti ben sappiamo.
Con un simile freddo sulle Alpi a fine Luglio non è che le fungaie abbiano molto da gioire. A questo punto sapere come i Boletus edulis hanno reagito a 2 notti con temperature minine al di sotto dei 10°C nelle vallate alpine non sarà affatto facile.
Forse la sola regione d’Italia che a tutt’oggi non ha avuto disastri climatici è la Valle d’Aosta che, chiusa tra i suoi monti, ha mantenuto un profilo basso dal punto di vista dei disastri. Considerate le recenti buone piogge, c’è da pensare che a breve potrebbe finalmente verificarsi la tanto attesa buttata di Porcini edulis.
E a proposito di Edulis, ieri e ancora oggi, già di prima mattina, abbiamo ricevuto interessanti report dalla Lombardia. Nel video allegato un bellissimo ritrovamento di Porcini edulis nelle abetaie delle Prealpi Lombarde, ad opera del nostro inviato Telegram@Marco Roccisano.
Finalmente i boschi di Abete, che dopo il 10 di luglio hanno avuto buone o grandi piogge, stanno iniziando a dare i primi ottimi frutti con bei cesti di Edulis freschi di buttata.
Purtroppo ogni medaglia ha il suo rovescio e, nel nostro caso il rovescio poco gradevole del ritorno delle piogge è che, durante gli ultimi 10 giorni, non sono mancate devastanti grandinate.
Inutile ricordare che una grandinata non è in grado di distruggere una fungaia, ife e miceli, ma è certamente in grado di bloccarne le nascite a tempo indeterminato e, solo la natura sa quando potrà finire il periodo di purgatorio senza nascite.
Nel 2020 a cavallo tra Piemonte e Valle d’Aosta, a seguito di 4 grandinate di molto inferiori rispetto alle attuali, dove le grandinate si sono ripetute, non è nato un solo Porcino fino a fine stagione fungina.
Infine il contestato Triveneto che, a quanto pare molti dei suoi abitanti non gradiscono venga citato da funghimagazine nei propri articoli e sul suo Semaforo dei Funghi…
Che piaccia o no, sta finalmente sperimentando discrete nascite di Porcini, anche in questo caso, non dove le tempeste sono state più violente ma, con buona pace di alcuni, là dove il mese di Luglio ha regalato finestre di maltempo quieto, senza disastri e senza distruzioni.
Al momento i nostri contatti ci segnalano ottimi ritrovamenti di Finferli, persino locali nascite di Funghi della Carne e di Trombette da Morto, a riprova che nel Triveneto le piogge di Luglio sono state ancora fredde, nonostante il resto d’Italia boccheggiasse per il gran caldo.
Dall’Altopiano dei 7 Comuni riceviamo per esempio il report che ieri non si è trovato un solo Porcino perché i boschi erano ancora zuppi d’acqua, il che non va assolutamente bene se si è in cerca di funghi Porcini e, la ricca presenza di Neoboletus erythropus (Boleti dal Piede Rosso) e/o di Caloboletus calopus (Boleti blu), è la riprova che in zona è piovuto troppo di recente per consentire già nascite di Porcini ma, che questi arriveranno a breve, appena i boschi saranno più asciutti perché, proprio questi Porcini viranti al blu sono sempre dei precursori dei Porcini.
Naturalmente non stanno mancando le nascite di Boletus edulis nei boschi del Triveneto che hanno avuto buone piogge attorno al 10 di Luglio, ma poi non hanno subito bombardamenti dal cielo, nubifragi e/o bombe d’acqua che li hanno allagati.
Quali siano questi boschi, cerchiamo di suggerirlo nel nostro Semaforo dei Funghi ma, non siamo infallibili, alcune piogge possono esserci sfuggite o possono esser state sottostimate dai modelli matematici e, dove non esistono stazioni meteo, ci si può affidare solamente a questi modelli che possono solo limitarsi ad ipotizzare e sì, se i corrispondenti ci segnalano eventuali nascite, noi le segnaliamo anche se qualcuno vorrebbe tapparci la bocca, e non far sapere a nessuno che stanno già nascendo, per tenersele tutte per sé.
Se diamo informazioni su ogni zona d’Italia, e tutti sono felici di condividere con altri fungaioli i propri ritrovamenti, non capiamo perché dovremmo farci intimidire e non pubblicare nulla sul Triveneto, soprattutto quando ci sono centinaia di “saggi” e canuti signori che, scoperti i Social, appena trovano un fungo, lo fotografano da ogni prospettiva e si precipitano a pubblicare le foto in cerca di quanti più like. Oltretutto il Trentino Alto Adige ha fatto della ricchezza di funghi dei suoi boschi una vera e propria attrazione turistica che porta centinaia di milioni ogni anno, nelle casse dei locali operatori turistici.
Le regole del gioco non le abbiamo scritte noi, ci adeguiamo semplicemente.
Dove nasceranno i Porcini questa settimana?
Aggiornamento funghi 28-07-2023 – Ultima parte
Ovviamente dove le nascite sono iniziate da poco, queste proseguiranno e anzi, incrementeranno progressivamente.
Le regioni con possibili nascite migliori saranno, alta Lombardia, Triveneto e Valle d’Aosta.
Qua si sono avute piogge adeguate nel momento più opportuno per consentire nascite e raccolte durante questo fine settimana.
Come già detto, in alcune zone della Lombardia già si stanno facendo bei raccolti di cuccioloni di Porcini chiari e, in zone montane fredde persino nuovamente di Porcini Rossi Boletus pinophilus.
Sud Piemonte e Appennino Ligure occidentale purtroppo vedranno le nascite affievolirsi, così come ci è stato confermato da corrispondenti locali, in attesa che possa partire la buttata di Porcini edulis che, purtroppo non sarà imminente perché qua durante la fase temporalesca tempestosa è piovuto assai poco.
Il Nord Piemonte potrebbe vedere finalmente le prime tanto desiderate nascite di Edulis ma, i Porcini mica ci vengono a dare il preavviso quando decidono finalmente di nascere. Calcoli e supposizioni purtroppo coni funghi non saranno mai infallibili, soprattutto quando all’ultimo momento intervengono imprevisiti o vere e proprie sfighe quali vento e freddo.
Riguardo alle zone collinari e pianeggianti del Nord Italia non sappiamo davvero che dire.
Ci sono state tempeste distruttive che localmente hanno abbattuto alberi e distrutto quanto incontrato lungo la propria traiettoria e altre che localmente sono state più pacate, meno violente, con piogge benefiche e attese con ansia dopo il gran caldo, così come ci sono state pure zone che non hanno visto una sola goccia di pioggia.
Località in cui è piovuto assai poco perché le tempeste sono transitate nelle vicinanze, ma sufficentemente distanti da non portare distruzioni e neppure pioggia. Solamente vento sterile. Zone in cui, difficile da credersi, ma ci sono ancora ruscelli completamente in secca, dove non scorre un filo d’acqua da mesi.
Impossibile sapere dove tutto questo accade, se non seguendo costantemente gli aggiornamenti e soprattutto le mappe meteorologiche.
Per questo scopo all’interno della nostra pagina Meteofunghi, abbiamo finalmente inserito il Radar delle precipitazioni a copertura nazionale.
Un utilissimo strumento che permette a chiunque di sapere in tempo reale dove sta piovendo, e quanto, in ogni luogo d’Italia.
Così facendo si potrà facilmente prevedere dove andare a funghi con buone probabilità di fare interessanti ritrovamenti e dove no.
La passione del fungaiolo prevede che ci si debba costantemente informare, che si stia sempre allerta e che si tenga conto di dove e quanto piove, dove e quanto soffia il vento e l’aria si mantiene adeguatamente umida.
Qualcuno magari starà pensando: «Eh grazie al piffero». Come già detto, funghimagazine non possiede sfere di cristallo e neppure scorte di manna da far cadere dall’alto dei cieli.
A buon intenditor…
In copertina, foto di Porcini edulis della Lombardia e video @Marco “Mande” Mandelli.
Aggiornamento funghi 28-07-2023 @funghimagazine.it
Buongiorno ho letto il vostro articolo a riguardo del signor jiuri vorrei dirgli solo che sono un appassionato raccoglitore di funghi e tutto il mese di luglio c è stata un’abbondante raccolta di porcini quasi giornaliera parlo dei monti in provincia di Treviso e senza guardare luna calante o crescente. Complimenti x le vostre informazioni
Grazie mille Enzo per la tua testimonianza. Felici di sapere che le informazioni ti sono state utili
Buongiorno, grazie come al solito delle valide informazioni e della piacevole lettura.
Sull’appennino Tosco-Romagnolo si ha qualche informazione?
Nascite ormai al capolinea. Si trova ancora qualcosa qua e là, per lo più funghi vecchiotti. In zona è piovigginato il 24 Luglio, roba da nulla, qualche pioggia più seria il 25 ma principalmente sui monti di confine del Bolognese e nulla più. Per avere nuove nascite ora occorrerà attendere le grandi piogge previste per i primi d’Agosto, sempre che riescano a giungere anche sull’Appennino Settentrionale e non interessino soltanto il Nordovest italiano e la Svizzera
Mi dispiace dover sottolineare la vostra malafede (non vi reputo degli ignoranti…non lo siete…purtroppo.) Citate cose che fanno parte della politica del terrore in atto ovunque e, in quanto procurato allarme, dovreste essere perseguiti per legge. Parlate di funghi…e lasciate stare le teorie strampalate sui cambiamenti climatici…..che ci sono, è vero….come ci sono sempre stati!!!! Ora, invece, a detta vostra e di altri come voi, sembra che stia crollando il mondo. Informatevi sui veri cicli del tempo….ma, sicuramente, lo avete già fatto….ma, come dicevo prima, siete in malafede e pagati per non dire come stanno le cose (o siete minacciati….non lo so…).
Ah ah ah. Guarda, non varrebbe neppure la pena risponderti. Lo faccio solamente perché hai saputo per lo meno articolare bene, senza i soliti grossolani errori grammaticali, un concetto comunque errato. «Aiutoooo! Al Gore mi ha rapito e mi tiene sotto tortura, mi minaccia e paga Funghimagazine per fare politica del terrore. Aiutatemiiii». Paolo, mi pare tu abbia un concetto molto distorto su cosa sia un procurato allarme, anche perché in questo caso dovrebbero denunciare per primi IPCC, Onu e Nasa. Il mondo non ci sta ancora crollando addosso, ma fino a prova contraria ci stanno crollando le case sotto la furia dei venti, oltretutto bombardate da pietre di ghiaccio. Se tutto questo ti sembra normale e meritevole di immobilismo e di menefreghismo, sapremo chi ringraziare (te e chi la pensa come te), quando il mondo ci crollerà addosso veramente, mentre chi, il mondo lo sta sfasciando veramente, come rimedio ai danni fatti, progetta di andare a costruirsi una villa su Marte o su una stazione spaziale, imitando la leggenda di Nerone che osservava Roma bruciare suonando la sua cetra. Contento e convinto te…