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Aggiornamento funghi invernali natale 2019

Da Nord a Sud in inverno sottotono, particolarmente piovoso-ventoso, ma tutt'altro che freddo, sta rendendo possibili ancora ottimi ritrovamenti di funghi invernali. Vediamo dove stanno nascendo i funghi d'inverno

Inverno non-inverno e funghi invernali ancora ben presenti

AGGIORNAMENTO FUNGHI INVERNALI NATALE 2019

Fa un po’ impressione scrivere ‘aggiornamento funghi invernali’ ma soprattutto ‘Natale 2019’, giacché normalmente, a Natale siamo abituati ad avere boschi in pieno letargo ed ammantati da spesse coltri di nevi.

Ci si prepara per pranzi e cene, ma a base di funghi essiccati o congelati, raccolti e conservati amorevolmente durante l’autunno, non certo a base di funghi freschi appena raccolti.

Nonostante la disinformazione che regna sovrana e, nonostante sui Social ci sia chi continua a prender di mira l’attivista Svedese Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg ed i cosiddetti ‘Friday2 for future‘, i cambiamenti climatici con relativi effetti sono sotto gli occhi di tutti.

La neve latita completamente in Appennino, il freddo pure

Sul Nord Italia ci sono stati due soli episodi nevosi, per altro neppure degni di nota, con poche ore di fiocchi bianchi caduti fino al piano, ed un solo importante episodio nevoso di inizio stagione, che ha sommerso e maltrattato i boschi del basso Piemonte.

Freddo ed umidità non vanno d’accordo

É un dato di fatto che il freddo tende a seccare l’aria perciò, in un inverno caratterizzato da piogge copiose ed insistenti, risulta essere assente il freddo.

Assente però ingiustificato, dato che l’inverno sta entrando sempre più nel vivo.

A giovarsi di questa strana tendenza meteorologica sono i funghi che, possono continuare a vegetare imperterriti e senza interruzioni, quindi senza le consuete pause vegetative tipiche dell’inverno.

Dalle Alpi a Lampedusa quest’anno continua a piovere a più riprese, e molto spesso le piogge assumono pure carattere di rovescio, proprio come se fosse ancora autunno.

Ora sono umidi venti di Libeccio, ora da Sud il vento di Ostro, o da Sudest il vento di Scirocco, sta di fatto che mai come quest’anno abbiamo avuto un inverno tanto piovoso.

E pure il Nord Italia non è che vada meglio rispetto al resto della penisola.

Sulle Alpi nevicate copiose, a tratti persino particolarmente abbondanti, ma sempre a quote relativamente alte, e comunque insolite per i nostri inverni che, vedevano la neve giungere fino in Pianura Padana già all’indomani delle festività di Ognissanti.

SITUAZIONE NASCITE DI FUNGHI INVERNALI IN ITALIA

Non sono pochi i funghi invernali che stanno ancora prosperando grazie a temperature tutt’altro che tipiche del periodo, e soprattutto grazie alla disponibilità di grande umidità e piogge.

NORD ITALIA

La neve è praticamente assente e le brinate notturne si contano sulla punta delle dita. Pure la nebbia, salvo un paio di episodi, sta diventando sempre più rara.

I monti ad Ovest risultano imbiancati soltanto oltre i 1500 mt con accumuli importanti oltre i 2000 metri. Nel corso degli ultimi giorni la neve è caduta soltanto oltre i 1800 mt con neve a fondovalle sulla coda dell’ultima importante Perturbazione.

Tra Alpi centrali ed orientali i venti caldo-umidi di Ostro e Scirocco hanno mantenuto la quota neve ancora più alta e spesso oltre i 2000 mt con accumuli importanti soltanto oltre i 2500 mt ma con pioggia spesso caduta anche a queste quote.

I funghi invernali risultano perciò ancora ben presenti sia in Pianura Padana che nelle zone collinari, soprattutto tra le Conifere a due aghi.

In Liguria l’abbondanza di piogge sta favorendo le nascite di funghi nei boschi costieri a prevalenza di Pini o macchia mediterranea.

CENTRO E SUD ITALIA

Neve praticamente assente dai rilievi dell’Appennino con fugaci presenze durante pochi e brevi episodi e cime innevate solo in quota.

Tanta pioggia caduta in più occasioni, e spesso persino copiosa.

Le temperature risultano decisamente più alte del normale e le nascite di funghi possono proseguire imperterrite soprattutto nei boschi costieri.

Pinete litoranee, macchia mediterranea ed in genere boschi con Conifere a quote collinari sono ancora ben produttive, così come i boschi con Querce sempreverdi quali Leccio e Sughera.

I FUNGHI ANCORA PRESENTI DURANTE L’INTERO INVERNO

Salvo improvvise sfuriate fredde da Oriente con Levante, Tramontana e Bora, al momento non ancora previste o prevedibili in tempi certi, questi sono i funghi che sono ancora presenti, e che potremo continuare a trovare per tutto il periodo invernale.

Ed ecco i funghi invernali commestibili più comuni:

PINAROLI – PINAIOLI

Sono le boletaceae più comuni durante l’autunno ma, grazie ad un clima tutt’altro che freddo continuano ad esser ancora ben presenti nei boschi a prevalenza di Pino, ma con nascite, minori, ancora anche nei boschi misti.

Sono comunque i Badius (Imleria badia) e Xerocomus di vario genere ad essere i più presenti.

FIAMMIFERINI – Craterellus lutescens

Tipici della stagione autunnale ed invernale, ma in assenza di neve e di brinate le nascite possono proseguire ad oltranza fino in primavera.

Risultano ancora ben presenti nei boschi di Pino, sia del Nord Italia che del Centro e Sud. Al momento le trovi più facilmente nascoste tra cespuglietti di Erica/Brugo, tra cespugli di Ginepro o altri arbusti che le riparano dal freddo notturno.

Fiammiferini Lutescens e Gallinacci
Un bel cesto di funghi Fiammiferini e Galletti raccolto ad inizio Dicembre 2019 in alto Piemonte

GALLINACCIO / Cantharellus cibarius

Anche questo fungo è praticamente assente nei boschi del Nord. Si può però trovare ancora qualche sporadico esemplare qua e là nei boschi di Conifere ben riparati dal vento e dal freddo.

Più comuni invece nei boschi di Conifera del Centro e del Sud/Isole.

Al momento li trovi soprattutto tra la macchia mediterranea, sotto ai Lecci/Sughere e nelle Pinete litoranee.

ORECCHIONI / CARDONCELLI / Pleurotus ostreatus / Pleurotus eryngii

Si tratta di funghi che vegetano sul legno.

I Pleurotus ostreatus attaccano alberi già morti o morenti mentre i Pleurotus eryngii possono vegetare su ceppi di Finocchiaccio/Ferula o oltri arbusti mediterranei morti o morenti.

Gli ostreatus risultano ancora ben presenti in Pianura Padana, soprattutto tra Pioppi di vario genere, Salici, Sambuco e sporadicamente altre latifoglie, quest’anno risultano ancora particolarmente abbondanti data la vera assenza di freddo al Nord e Centro Italia.

Anche gli eryngii (Cardoncelli) quest’anno risultano particolarmente abbondanti, soprattutto al Sud Italia ed Isole.

Fungo Orecchione o Fungo Ostrica-Gelone – Pleurotus ostreatus
Pleurotus Ostreatus-Funghi Invernali-Gelone-Max Vivaldi

MAZZE DI TAMBURO / Macrolepiota procera

Sicuramente abituati e pensare alle Mazze di Tamburo come funghi estivi-autunnali, in caso di assenza di brinate e di freddo vero, queste possono vegetare ancora anche durante l’inverno.

Al momento risultano ancora presenti nelle aree boschive poco folte, vicino ai prati con cespugli del Centro-Sud Italia.

Mazze di tamburo
Una famiglia di Mazze di Tamburo fotografata da Roberto Villa (Biella)

FUNGO DELL’INCHIOSTRO / Coprinus comatus

Altro fungo autunnale che può continuare a vegetare durante l’intero inverno, se anomalo e particolarmente caldo-piovoso come quello attuale.

Lo trovi soprattutto nei prati ben concimati con molta materia organica o con segatura o trucioli di legna.

CHIODINO / FAMIGLIOLA BUONA / Armillaria mellea

Praticamente assente dai boschi del Nord dove ha già fatto la sua apparizione in autunno con l’arrivo dei primi freddi, il Chiodino risulta invece ancora presente nei boschi del Sud.

Qua l’assenza di freddo vero ha rimandato ad oltranza le nascite di questo fungo lignicolo che risulta particolarmente abbondante sui ceppi morti, soprattutto delle Roninie/Pseudoacacia.

MORETTE / CICALOTTI / Tricholoma terreum / Tricholoma portentosum

Altro fungo che in inverno risulta ancora particolarmente abbondante nei boschi di Conifera.

Dalle prealpi alla Sicilia, dove ci sono dei Pini, vegetano questi funghi tipici della stagione invernale.

La grande disponibilità di acqua / umidità / piogge, sta favorendo nascite da Nord a Sud, spesso anche a più riprese o a riprese continue.

tricholoma portentosum
Tricholoma portentosum in bosco di Pino Strobo, Dicembre 2019

LARDAIOLI / Hygrophorus penarius / hygrophorus russula

Anche questi si possono considerare a tutti gli effetti funghi invernali, anche se in genere il momento di massima vegetazione è a fine autunno.

Considerato che quest’anno l’inverno non è ancora praticamente arrivato, ma che stiamo soltanto vivendo un allungamento di un autunno un po’ più freddo del solito, ecco che i funghi Lardaioli risultano ancora particolarmente abbondanti.

Questi sono assenti dal Nord, salvo in Liguria e Veneto/Romagna ma qua più sporadici, i Lardaioli sono invece particolarmente abbondanti tra Centro-Sud ed Isole.

Li trovi più frequentemente nei boschi luminosi, ben soleggiati, al riparo di Corbezzoli, Erica arborea, Allora, Mirto, Lecci.

Quest’anno se ne sono trovati moltissimi in Toscana-Lazio ma le nascite potranno proseguire ad oltranza grazie all’assenza di freddo vero.

Hygrophorus russula o Lardaiolo vinato
Hygrophorus russula o Lardaiolo vinato
Hygrophorus penarius - Lardaiolo
Hygrophorus penarius – Lardaiolo

PIOPPINI / PIOPPARELLI / Cyclocybe cylyndracea

Di solito in inverno vanno in letargo, rimanendo moderatamente presenti soltanto lungo i fiumi del Sud Italia ed Isole.

Come detto più volte però, quest’anno è anomalo e fa scuola a sé.

Le nascite proseguono perciò, non solo al Centro-Sud-Isole ma anche al Nord in Pianura Padana.

I funghi del Pioppo per altro, quest’anno risultano spesso presenti anche su altri ceppi, grazie all’abbondanza di umidità presente nei tronchi degli alberi.

(immagine: funghi di copertina articolo)

IMBUTINI / CARDINALI / Clytocybe gibba / Infundibulicybe geotropa

Anche questi sono funghi tipici di fine autunno.

In annate particolari come questa, il loro periodo di vegetazione si protrarrà fin tanto che non sopraggiungerà il gelo vero, con la neve e le brinate anche diurne.

Entrambi questi funghi sono tipici dei boschi misti con ricca presenza di humus ed una spessa lettiera che li ripara dal vento e dal freddo.

Ancora molto comuni in Pianura Padana dal Ticino al Veneto, assenti in Piemonte, e poi nuovamente ben comuni tra Centro e Sud Italia, anche in boschi mediterranei.

LECCINI / Leccinellum lepidum

La boletacea più tipica della stagione invernale.

Si tratta di una variante dei comuni Leccini, fungo tipico della macchia mediterranea e, come lascia intendere il suo nome scientifico, del Leccio, la quercia sempreverde tipica degli ambienti boschivi mediterranei.

Quest’anno risulta particolarmente abbondante e la sua distribuzione sul territorio nazionale è pressoché equa, ovviamente nei soli ambienti mediterranei prossimi al mare, o comunque ove vegeta il Leccio.

Al momento risulta facilmente ed abbondantemente rinvenibile in Sardegna, ma buone raccolte si stanno facendo anche in Toscana, Lazio, Campania, Calabria e Puglia.

Porcinello, Leccino lepidum
Leccinellum lepidum – foto: Massimo Urbano

AGARICO VIOLETTO / FUNGO DI SANTA CATERINA / Lepista nuda

Anche questo è un fungo tipico delle Conifere ma, tra fine autunno ed inverno lo si può trovare qua e là anche tra le Latifoglie.

Al momento risulta particolarmente abbondante nelle pinete di Pino Strobo, anche se artificiali e boschi da taglio, purché gli alberi non siano troppo giovani.

Discretamente presente anche in Pinete litoranee, anche a Pino Domestico.

LATTARI / Lactarius sanguifluus / Lactarius deliciosus

Tipici di fine autunno, anche i Lattari possono continuare a vegetare in presenza di adeguata disponibilità d’umidità, e temperature non particolarmente fredde come quest’anno.

Li puoi trovare soprattutto nei boschi di Pino ma anche in boschi misti con ricca presenza di Ginepro.

Ideali i boschi con una lettiera di aghi molto spessa tra Pino Nero, Pino Silvestre, Pino Domestico/Marittimo e pure Pino d’Aleppo.

Il Lactarius deliciosus ama vegetare nascosto al di sotto di uno spesso strato di aghi, perciò facilmente rinvenibile, tastando gli aghi per cercare rigonfiamenti che possano ospitare più esemplari gregari, anche in pieno inverno.

Se non nevica e se non ci sono depositi nevosi di lunga durata, rinvenibile durante l’intero inverno.

Lactarius deliciosus
Funghi Lattari ed un paio di Galletti

FUNGO DELL’OLMO / Flammulina velutipes / Collybia velutipes

Si tratta del fungo che più di tutti può resistere al freddo ed al gelo, grazie alla sua protezione offerta da un velo vischioso che contiene sostanze antigelo.

Come dice il suo nome comune è il fungo che predilige vegetare sul legno dell’Olmo, ma non è insolito trovarlo anche su altre Latifoglie.

Con piogge abbondanti come quest’anno sarà facile continuare a trovalo durante l’intera durata dell’inverno.

Flammulina velutipes, fungo dell'olmo
Flammulina velutipes, fungo dell’olmo. Foto: Alessandro Panther

Meno presenti ma ancora rinvenibili anche Tombette dei Morti, Manine e Piede di Capra.

IN CONCLUSIONE

Uno sguardo d’insieme alle tendenze meteorologiche stagionali ci dice che quest’anno avremo un mese di Dicembre decisamente più caldo del normale.

Forse un cenno di fresco a Gennaio, ma comunque con freddo inferiore alla norma, e probabilmente un unico cenno di freddo nella prima metà di Febbraio, seguito però repentinamente dal ritorno del caldo anomalo.

Condizioni queste che favoriranno il prosperare dei funghi invernali, ma soprattutto all’allungarsi del periodo di vegetazione dei funghi autunnali più resistenti al freddo.

Insomma l’inverno 2019 si annuncia disastroso dal punto di vista della normalità climatica ma, probabilmente ottimo per le nascite dei funghi.

AGGIORNAMENTO FUNGHI INVERNALI NATALE 2019 – 22/12/2019

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