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Aggiornamento funghi Pasqua 2022, aspettando i primi Porcini

Aggiornamento funghi Pasqua 2022 aspettando i primi Porcini che non tarderanno ad arrivare, a partire dalle zone più calde, in cui gli alberi hanno riattivato completamente il proprio metabilismo e le foglie sono già ben formate. Dove cercare i primi funghi Porcini della nuova stagione

Aggiornamento funghi Pasqua 2022.
Aspettando i primi Porcini

Aggiornamento funghi Pasqua 2022

PASQUA 2022 ASPETTANDO I PRIMI PORCINI

Ed eccoci giunti alla metà del mese di Aprile. Continuano a latitare le piogge su buona parte d’Italia, in particolar modo al Nordovest, si va sciogliendo completamente la poca neve caduta durante l’inverno in Appennino e, intanto cresce tra gli appassionati di funghi l’apprensione per la nuova stagione fungina che non si preannuncia entusiasmante, a causa di condizioni climatiche tutt’altro che favorevoli.

Cresce però anche la voglia di tornare nei boschi ma, soprattutto di poter iniziare a fotografare e raccogliere i primi funghi Porcini e qua diventa d’obbligo la solita domanda…

A partire da quando si può iniziare a cercare i primi funghi Porcini?

Come ho già avuto modo di scrivere in molti articoli pubblicati dal 2018 ad oggi, i funghi Porcini sono detti Funghi Simbionti, il che significa che, per poter vegetare, nutrirsi e riprodursi, hanno necessità di instaurare un rapporto di Simbiosi con alcune piante con le quali formano le cosiddette Simbiosi micorriziche.

La micorriza indica un particolare sistema di nutrimento adottato da alcuni funghi che, non sono in grado di poter vivere come organismi autotrofi (ovvero, non sono in grado di procurarsi da soli tutte le sostanze che gli sono indispensabili per la propria nutrizione).

I funghi sono infatti detti organismi eterotrofi perché, per esempio, non sono in grado di sintetizzare autonomamente, a partire da molecole inorganiche, tutti gli elementi indispensabili alla propria sopravvivenza.

In particolar modo, non sono in grado di produrre in proprio sostanze zuccherine indispensabili al proprio metabolismo, basti dire che, per esempio il Trealosio è una sostanza zuccherina di cui sono in gran parte composti questi funghi ma, non possedendo foglie e non avendo possibilità di compiere la fotosintesi clorofilliana, per potersi procurare queste sostanze, devono necessariamente ricavarle da altri organismi che le producono.

I funghi Porcini, e tutti gli altri funghi detti Simbionti o Micorrizici, per poter vivere agiatamente, nel corso dei millenni hanno affinato una tecnica evolutiva che li ha portati a non esser considerati dalle piante superiori come dei volgari parassiti, ma dei formidabili partner da corteggiare e da adulare, al punto da attirarli a sé attraverso recettori chimici che includono persino i famigerati feromoni.

Ma perché le piante superiori si umiliano al punto da attirare a sé i funghi Simbionti attraverso dei feromoni?

Aggiornamento funghi Pasqua 2022

Semplice. Perché questi funghi, attraverso la loro sconfinata rete di ife-miceli sono in grado di coprire superfici davvero inimmaginabili.

Si calcola per esempio che un esemplare di Armillaria ostoyae (varietà di fungo Chiodino), che si trova in una foresta dell’Oregon (USA), arrivi ad occupare un’area di quasi 1.000 ettari di superficie con il proprio micelio.

1.380 campi da calcio regolamentari per un peso presunto compreso tra le 6.800 e le 32.000 tonnellate ed un’età compresa tra i 1.900 e gli 8.650 anni.

Con questi numeri e con una simile estensione, questo micelio è in grado di assorbire acqua e micro-elementi, quali sali minerali e molto altro, ovunque ce ne sia disponibilità.

Cosa che un normale albero non sarebbe in grado di fare autonomamente, dal momento che, primo, un albero adulto non potrà possedere un apparato radicale esteso più di una decina di metri, secondo, tutte le piante, per quanto efficienti, non saranno in grado di avere radici così ben strutturate da poter assorbire acqua e nutrienti a volontà, come invece fanno i miceli.

I peletti radicali delle radici capillari delle piante sono abbastanza efficienti ma, non tanto quanto lo sono i miceli fungini.

Quest’ultimi sono infatti in grado di assorbire acqua e nutrienti in una percentuale tripla, quadrupla e persino più, rispetto alle radici di un albero.

Per questa ragione almeno il 90% (in molti casi anche assai di più) delle piante che popolano una foresta si sono fatte micorrizare da funghi micorrigeni e, le sole piante che non amano farsi micorrizare, non sono alberi, ma vegetali del tipo erbaceo quali cavoli, barbabietole, colza, rape, cardamine, luzole, giunchi, carici ed altre erbe coriacee.

Puoi approfondire questo argomento e continuare a leggere le straordinarie proprietà della micorriza consultando l’apposita voce nella sezione Enciclopedia di funghimagazine.

Non solo, ma oltre alla voce Micorriza, ti consiglio anche di leggere le voci: Simbiosi, Simbionte, Micelio, Nutrimento, Ectomicorriza, Micoclena, Reticolo di Hartig, Ife, Funghi Parassiti ed Humus. Tutti argomenti fortemente correlati tra loro che potrebbero farti meglio capire il concetto di fungo micorrizico e di funghi simbionti.

Ma torniamo alla domanda iniziale…

A partire da quando i primi funghi Porcini?

Aggiornamento funghi Pasqua 2022

A partire dal momento in cui le piante superiori si saranno destate dal loro lungo letargo invernale, detto periodo di quiescenza, in cui rallentano o bloccano il proprio metabolismo basale, consumando il minimo indispensabile di energia, così da avere scarsissime necessità nutrizionali, in un periodo in cui procurasi del cibo diventa difficilissimo, se non del tutto impossibile, a causa del freddo, del gelo, della neve e del ghiaccio.

Durante l’inverno le piante caducifoglia lasciano seccare e cadere le proprie foglie e questo gesto non è casuale. Serve ad evitare il circolo di liquidi che potrebbero facilmente gelare e far morire l’intera pianta.

Le piante sempreverdi e le Conifere hanno messo a punto sistemi di protezione contro il gelo, resine o altre sostanze antigelo garantiscono l’immunità rispetto al gelo, mentre la presenza di foglie ad ago o spine, garantisce una bassissima dispersione di umidità e quindi una scarsa necessità di far affluire verso le zone periferiche liquidi necessari a re-idratarle.

In tutto questo, avrai capito che, fin tanto che mancano le foglie sugli alberi, le piante caducifoglia (o a foglia caduca, caducifoglio) non saranno in grado di svolgere la fotosintesi clorofilliana e quindi di trasformare sostanze inorganiche o organiche in energia, in particolar modo lipidi, zuccheri.

Se mancano gli zuccheri, i funghi simbionti non hanno di che nutrirsi perciò, al di là della propria incapacità di resistere al freddo e soprattutto al gelo, questi non potranno che rimanere quiescenti, dormienti, in letargo, ad attendere tempi e climi migliori.

La primavera segna il periodo dell’anno in cui le temperature si rialzano, i freddi invernali si fanno sempre meno frequenti pertanto, le piante possono tornare a risvegliarsi ed uscire dalla modalità ‘protezione’, ‘stand-by’; possono tornare a pompare acqua e nutrienti o meglio, a farla pompare dai miceli delle numerosissime colonie fungine che, fervidamente tornano a destarsi dal letargo invernale, ben protette dalle lettiere di foglie e dall’humus che ricopre la rizosfera, il substrato in cui si concentra il maggior quantitativo di radici di piante e micelio fungino.

Quando avviene il risveglio?

Anche volendo cavillare, non esiste, né mai esisterà, una data precisa in cui si risvegleranno le varie Specie fungine, che siano Morchelle, Prugnoli o funghi Porcini.

Ogni nuova stagione primaverile è accompagnata da un numero imponderabile di incognite legate al Riscaldamento Globale che avanza ed alle sue fluttuazioni che, nel corso degli ultimi decenni, hanno visto sempre prevalere le avvezioni calde su quelle fredde.

Prima verrà a far caldo, prima sentiremo il bisogno di metterci in maniche corte e prima sentiranno il bisogno di esporsi al caldo sole anche le foglie degli alberi, fiori e frutti.

Non appena gli alberi avranno un apparato fogliare sufficientemente ben formato, con chiome non più di color verde-giallognolo, ma verde progressivamente più scuro, anche i miceli inizieranno a sentire la necessità di accoppiarsi tra loro e riprodursi.

I primi funghi Porcini inizieranno dunque a nascere dal momento in cui gli alberi simbionti avranno un apparato fogliare adeguatamente formato, non solo, ma anche a partire dal momento in cui le temperature notturne non scenderanno più al di sotto dei +12°C, meglio ancora se non scenderanno più al di sotto dei +15°C, mentre le massime diurne si assesteranno costantemente al di sopra dei +23/24°C.

I Porcini non amano le forti escursioni termiche, quindi non amano gli sbalzi di temperatura; piuttosto pretendono che le temperature si assestino su valori medi, con poche differenze tra giorno e notte quindi, anche frequenti vampate di caldo diurno, seguite da raffreddamenti notturni, non sono ugualmente graditi.

E le piogge? Quanta pioggia ci vuole perché partano le prime nascite di funghi?

E’ vero che se non piove, le prime nascite di funghi Porcini ritarderanno fino a data da destinarsi?

Aggiornamento funghi Pasqua 2022

Partendo dalla seconda domanda, la risposta è senza dubbio . Ovvero, non sì ma neppure no.

Bisogna un po’ sfatare il mito dei funghi che nascono solo se piove.

I funghi nascono se c’è la giusta umidità, ma questa non è detto che si realizzi solo ed esclusivamente a seguito di una importante pioggia.

Rizosfera, humus e lettiera possono mantenere buone concentrazioni d’umidità anche in presenza di sole caldo ma comunque mite-temperato, mai torrido-rovente; piogge deboli ma frequenti; ma soprattutto costante presenza di rugiada notturna con scarsa ventilazione diurna.

Fin tanto che i raggi solari non saranno così insopportabilmente caldi da disidratare rapidamente foglie, lettiera ed humus, non si renderanno necessarie piogge copiose per garantire umidità al bosco (peraltro di solito le piogge copiose tendono a dilavare rapidamente a valle e a non esser assorbite dal terreno).

Durante l’inverno per esempio, i livelli di evapotraspirazione dell’acqua sono decisamente bassi, per non dire del tutto bassissimi, primo, perché i raggi solari sono tutt’altro che caldi, al più appena tiepidi; secondo, perché in assenza di foglie sugli alberi le piante non si disidratano, perciò non hanno necessità di pompare acqua dal suolo.

C’è poi un altro falso mito da sfatare, ovvero che il vento fa sempre danno.

Il vento fa danno quando la natura è completamente sveglia e la sua azione seccante si va a sommare a quella altrettanto dannosa di raggi solari troppo caldi.

Ripetute folate di vento in pieno inverno possono disidratare le cortecce esterne degli alberi, un leggero strato superficiale di lettiera, se il vento smuove le foglie depositate a terra, di certo non riesce a penetrare in profondità andando a disidratare la rizosfera.

Oltretutto, in pieno inverno il gelo tende a far ghiacciare l’acqua ma anche il solo vapore acqueo. Tra le foglie della lettiera, così come all’interno dell’humus, si può quindi formare una sorta di permafrost.

Suolo ghiacciato permafrost
Aggiornamento funghi Pasqua 2022 – Terreno gelato e permafrost

L’acqua e/o il vapore acqueo che ghiacciano rimangono allo stato solido per lungo tempo, fin tanto che non interviene un rialzo termico che li farà sciogliere.

Tanto più freddo farà, e tanto più a lungo l’acqua rimarrà allo stato solido e, anche quando dovesse sciogliersi, perché le temperature salgono di una decina di gradi al di sopra dello zero, non evaporerebbe ma rimarrebbe comunque intrappolata all’ombra delle foglie secche.

Questa è la ragione per cui, tra la metà di Marzo e la fine di Aprile, ogni anno, quasi miracolosamente, le Morchelle ed i primi funghi primaverili iniziano a fruttificare anche se non è quasi mai piovuto.

L’inverno 2022 rimarrà negli annali quale il secondo inverno più secco dal 1981 ad oggi

Nel Nord Italia la siccità è diventata pesante. Molte località con più di 100 giorni senza pioggia ma, all’atto pratico, questo è un serio problema che, nellimmediato riguarda più l’uomo che non i fungi.

La siccità fa esaurire le riserve idriche che, anche durante l’inverno vengono comunque sfruttate fino all’esaurimento dalle attività umane.

Dalle sorgenti e dai pozzi si continua a pompare acqua per gli usi domestici ed industriali ma, in luoghi distanti da centri abitati, distanti dalle captazioni di sorgenti, l’acqua caduta tra fine novembre ed inizio dicembre è per lo più rimasta intrappolata nella rizosfera, salvo poi ghiacciare con l’arrivo dei primi geli.

Fin tanto che le temperature rimarranno entro il limite dei +25°C di massima diurna ed i raggi solari non si faranno troppo roventi, pur in assenza di pioggia, nella rizosfera ci sarà umidità sufficiente a garantire una adeguata vegetazione di radici e miceli, soprattutto là dove il substrato fertile poggia su strati rocciosi impermeabili che impediscono all’umidità di esser attirata verso il basso per forza di gravità.

Occorre dunque fare qualche piccolo ragionamento in più, rispetto ad un normale periodo dell’anno, per capire dove andare a cercare i primi funghi Porcini.

I PRIMI FUNGHI PRIMAVERILI




Aggiornamento funghi Pasqua 2022

Di certo gli alberi che hanno radici in grado di pescare acqua da fossi, sorgive, canali irrigui, saranno quelli che avranno più possibilità di vedere i propri miceli, le proprie micorrize, riprodursi e fruttificare.

Non solo, ma anche gli alberi che si troveranno in posizioni avvantaggiate, con alle spalle pareti o speroni rocciosi, colli o comunque ostacoli naturali che li riparano dal vento freddo, saranno certamente i primi a regalare le primizie di funghi Porcini estatini (Boletus reticulatus).

Meno esigenti invece i Porcini Pinicola (Boletus pinophilus) che sembrano soffrire meno il freddo o gli sbalzi termici ed iniziano a fruttificare già da inizio primavera (di solito dai primi di maggio), tuttavia loro, esigono terreni leggermente più umidi rispetto a quelli rimasti umidi durante l’intero inverno. Per loro qualche buona pioggia non è necessaria, ma addirittura indispensabile.

Pioggia indispensabile anche per i funghi di lettiera, quei funghi saprofiti che amano il caldo-umido che si viene a realizzare all’indomani di una buona pioggia, quando il sole torna a scaldare i freschi suoli.

Parlo per esempio dei funghi Prugnoli-San Giorgio (Calocybe gambosa) la cui vegetazione e fruttificazione raggiunge l’apice nei periodi fortemente piovosi, ma con piogge alternate a repentini rialzi termici.

Parlo anche dei funghi dei prati o degli orti che, per poter iniziare a vegetare e fruttificare hanno ugualmente necessità di poter contare su buone piogge e primi buoni tepori.

Gambesecche, Prataioli, Entoloma, Coprini ed i primi coraggiosissimi Macrolepiota o Mazze di Tamburo che iniziano a far capolino qua e là, a margine dei boschi, tra arbusti poco fitti che lasciano passare buona insolazione.

Naturalmente, man mano che il caldo andrà aumentando al piano, le nascite di funghi precoci quali le Morchelle ed i Prugnoli si concentreranno a quote sempre più elevate, tanto da oltrepassare i 1.000 metri entro la fine del mese di maggio ma, come spesso dico, parlare di date certe con i Cambiamenti Climatici è utopistico, dal momento che il caldo anomalo potrebbe giungere sin dalla prima settimana di maggio, e non da fine mese o addirittura da giugno, come normalmente accadeva fino ad alcuni decenni fa.

La fine di Aprile e poi l’intero mese di Maggio, potrebbero dunque regalare le prime emozioni Porcine ai cercatori più attenti e soprattutto più propensi a ragionare con la propria testa e non per luoghi comuni, per sentito dire o, peggio ancora per aleatori ed ipotetici, quanto fantasiosi calendari o frati che indovinano.

Il gioco delle probabilità lascia sempre ampio margine per colpi di c… fortuna. L’Italia è vasta e risente di mille microclimi. Scrivere mesi prima che, per esempio il giorno 15 di maggio nasceranno funghi Porcini in Italia, è però come scrivere che certamente nello stesso giorno in Italia qualcuno andrà a messa.

Lascia dunque perdere credenze popolari, lune, dolori di ossa o calendari ma piuttosto, se davvero vuoi regalarti l’emozione dei primi funghi Porcini, armati di Santa pazienza, vai a consultare la sezione METEOFUNGHI @ funghimagazine e non dimenticarti di consultare quotidianamente le mappe della pioggia caduta in Italia durante le ultime 24 ore, (in questo link la pioggia caduta nel mese di Aprile 2022), o volendo tracciare una statistica, anche dei mesi precedenti.

Se poi vuoi avere più probabilità di avere fortuna, non dimenticarti anche di fare qualche giro a vuoto in auto (costi del carburante permettendo), segnando dove hai visto alberi precoci già completamente verdi, meglio se non isolati ma assembrati in piccoli o grandi boschi e boschetti.

Inizia a studiare la forma delle chiome e delle foglie, a capire quali sono gli Alberi dei Funghi porcini e come saper riconoscerli; tira quattro righe di somme e vedrai che non rimarrai deluso e che, tra i primi, potrai gioire della vista dei primi funghi Porcini di stagione.

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