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Aggiornamento Porcini 06-11-2022 – Stanno ancora nascendo, ecco dove
Funghi Porcini in buone quantità anche a Novembre? Sicuro! Grazie al Riscaldamento Globale del Pianeta non è ancora ora di appendere i cesti al chiodo, anche perché ora, oltre ai funghi Porcini, i boschi abbondano di numerose specie di funghi autunnali ed invernali
Aggiornamento Porcini 06-11-2022 – Stanno ancora nascendo, ecco dove
INDICE
- 1 Aggiornamento Porcini 06-11-2022 – Stanno ancora nascendo, ecco dove
METEOFUNGHI DI OTTOBRE-NOVEMBRE
Aggiornamento Porcini 06-11-2022 – prima parte
Lo avevo già anticipato nel precedente articolo di Aggiornamento Porcini del 28-10-2022 e lo confermo anche oggi… Non è ancora ora di appendere i cesti al chiodo!
Grazie ad una estate che non sembra voler cedere il passo all’autunno e, grazie al fatto che, molto probabilmente quest’anno passeremo direttamente dall’estate all’inverno, senza vie di mezzo, i nostri boschi, piogge permettendo, non sembrano assolutamente prossimi alla fase della quiescenza ma, risultano produttivi come non mai.
Nonostante quest’anno gli Anticicloni (→ vedi voce enciclopedia: Anticiclone) che si sono originati in aree Tropicali, per poi esendersi verso il Mediterraneo e parte dell’Europa (sbrigativamente detti Anticicloni Africani), siano stati onnipresenti, tra il mese di Ottobre ed i primi giorni di Novembre, qualche buona Perturbazione Atlantica è riuscira a bucare il muro anticiclonico ed avanzare, ricca di pioggia, verso l’Italia.
Tra il 9 e 10 di Ottobre una vera Perturbazione con ricche piogge, dapprima al Nord-ovest, poi anche tra Centro e Sud Italia.
Tra il 12 ed il 14 strascichi Depressionari sul Sud Italia con anche ottime piogge in Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Qualche rovescio anche in Sardegna.
Nuova Perturbazione in arrivo al Nord il 21 e 22 di Ottobre, anche se, gli effetti principali li si sono avuti sulle Alpi settentrionali. Tra il 23 e 25 ancora locali buone piogge nelle zone alpine centro-orientali.
Ulteriore importante Perturbazione Atlantica tra il primo e 3 Novembre al Nord-ovest ed alta Toscana, poi il 4/5 al Nord-est, Centro Italia e ancora una volta a cavallo tra basso Lazio-Molise-Campania e parte della Basilicata occidentale con piogge meno abbondanti ma presenti anche nel resto del Centro-Sud e pure in Sardegna occidentale.
Insomma, tra un Anticiclone e l’altro, qualche occasione per buone piogge ce l’abbiamo avuta e di conseguenza anche le relative nascite di funghi, in particolar modo degli agognati funghi Porcini.
PIANTE ANCORA VERDI, PORCINI FRESCHI DI NASCITA
Aggiornamento Porcini 06-11-2022 – parte 2
Come anticipato nel precedente post, è sì vero che i funghi Porcini sono funghi simbionti e che pertanto, per poter vegetare al meglio, hanno necessità di rifornirsi di sostanze energetiche messe a disposizione dalla piante, attraverso il meccanismo della fotosintesi clorofilliana.
É però altrettanto vero che quest’anno, dato l’attardarsi del caldo post-estivo, la gran parte delle piante è ancora sufficientemente verde e, anche laddove queste abbiano già perso le foglie, hanno scorte ancora sufficienti a nutrire i propri funghi simbionti.
In generale, ovunque ci si affacci dalla finestra e si osservino dei boschi, ci si rende conto di come, la cascola delle foglie avvenga sempre più in ritardo, in autunno avanzato.
Se togliamo le zone montane interne superiori, dai fondovalle alpini a quelli appenninici e, ancor di più nei boschi di bassa montagna e collina, i boschi sono ancora sufficientemente verdi o al più, le piante hanno un discreto quantitativo di foglie gialle che però non compromettono ancora del tutto il meccanismo della fotosintesi.
Ne consegue che, le nascite di funghi Porcini e altri funghi simbionti, possono continuare imperterrite, nonostante il calendario ci ricordi che è già trascorsa la prima settimana di Novembre.
In un passato neppure troppo lontano, fino agli anni ’80, di questi tempi al Nord si pestava la prima neve, non solo sui monti, ma già anche in collina e, talvolta persino fin sulle alte pianure.
Da alcuni anni a questa parte, gli effetti del Riscaldamento Globale del Pianeta si manifestano con un insolito tepore che, in alcuni casi è un vero e proprio caldo fuori stagione, basti vedere cos’è accaduto durante il ponte di Ognissanti quando al Sud si è ancora potuto fare i bagni al mare con temperature ancora prossime ai +30°C.
Diversi lettori mi hanno scritto lamentandosi che, nei boschi delle loro zone le piante sono ancora ben verdi ma, di funghi Porcini non se ne trovano da nessuna parte.
Allora, va bene il caldo, vanno bene anche le foglie degli alberi ancora verdi ma, se non piove o se non è piovuto a sufficienza nel corso delle ultime settimane, anche se siamo a Novembre, è difficile possano nascere Porcini, a maggior ragione se è da poco terminata una importante buttata di Porcini come mai vista prima.
Ne è riprova il fatto che, al Nord dov’è ancora piovuto nel corso della seconda metà di Ottobre, si stanno facendo ulteriori ottimi ritrovamenti di funghi Porcini, non solo tra piano e colli ma anche in media e persino alta montagna, anche là dove le piante abbiano già perduto le foglie.
Ne parleremo meglio a breve, prima voglio rispondere alla curiosità di molti lettori che mi hanno chiesto:
QUANTI GIORNI DEVONO TRASCORRERE TRA UNA BUTTATA E L’ALTRA?
Aggiornamento Porcini 06-11-2022 – parte 3
Diciamo subito che non esiste una regola fissa, in base alla quale si può pensare di avere la certezza che la nuova buttata (nascite in massa di funghi) sia appena iniziata o stia per iniziare.
A scombinare i piani di chi si vuole cimentare nel computo dei giorni ‘fertili’, c’è l’imprevedibilità della Meteorologia e quindi dell’alternarsi di piogge-Depressioni-Perturbazioni o secco-Anticicloni.
Diciamo che di norma, le nascite dei funghi avvengono sempre all’unisono, perciò si usa definire questo periodo florido di nascite: ‘buttata’, ‘gettata’ o altro termine vernacolare.
La necessità da parte delle colonie fungine di fruttificare in contemporanea nasce dalla necessità di mandare a segno la massima produzione di semi → spore, sprecandone il minor numero possibile.
Fruttificare in un periodo avverso, significherebbe consumare risorse inutilmente, senza che vi sia una adeguata risposta.
La fruttificazione e la relativa produzione di semi/spore, non ha una funzione appagatrice per noi cercatori, o nutritiva per gli animali ma, semplicemente uno scopo di sopravvivenza.
Più spore vengono prodotte e maggiori saranno le probabilità che molte di queste possano attecchire, germinare, produrre nuovi miceli e relative nuove coloni fungine che andranno ad arricchire il già vasto circuito di ife-miceli, necessario all’estrazione dalle lettiere e dal sottostante humus e suolo → rizosfera, di sali minerali-sostanze nutritive e soprattutto acqua.
In un periodo avverso, le spore che cadono al suolo e che non sono in grado di germinare immediatamente, perché non supportate da sufficiente umidità, si trasformano in ‘spore di resistenza’ → endospore.
Queste spore sono in grado di resistere ad ulteriori avversità e/o periodi avversi anche prolungati ma, trattandosi di spore ‘speciali’, cioè di spore che diventano ‘speciali’ a seguito di avversità, non vengono prodotte a priori con questo specifico scopo.
La missione dei carpofori-sporofori è quella di produrre il maggior numero possibile di spore nel più breve tempo possibile, così da assicurare la semina e la relativa sopravvivenza, senza dove incappare in ‘pericoli’ che sono sempre in agguato.
I pericoli principali per i ‘contenitori di spore’ sono le muffe, le lumache, gli insetti e batteri, che prosperano in presenza di eccesso di umidità.
Un carpoforo (il Porcino che noi raccogliamo) che viene a nascere e crescere in un periodo eccessivamente umido, rischia grosso.
Se è appena piovuto e se rimane eccessivamente umido, le terribili lumache senza guscio → limacce, possono divorarsi un fungo di un paio d’etti in men che non si dica, le muffe possono attaccarlo irrimediabilmente compromettendone la crescita e la maturazione delle preziose spore.
Che senso avrebbe dunque fruttificare, quando il rischio di non poter far maturare le spore è altissimo? Sarebbe un po’ come se noi umani decidessimo di programmare la nascita di un figlio nel bel mezzo di una guerra, o dopo esser stati licenziati e non aver alcun risparmio e garanzia di riuscire a trovarne uno nuovo.
Se è piovuto a sufficienza, se ci sono le condizioni ideali per la fruttificazione, all’interno della fitta rete miceliare si spargono stimolatori chimici che fan sì che in tutte le zone raggiunte dal micelio, si stimolino gli apparati riproduttivi affinché avvenga la fruttificazione che, puntualmente avverrà in contemporanea o con brevissimo ritardo, a seconda dell’ampiezza della rete miceliare.
Maggiore sarà lo stimolo e maggiore sarà la riproduzione poi, quando questi stimolatori si saranno esauriti, cesseranno le ulteriori nascite, quasi sempre in contemporanea, così come sono iniziate.
A quando le prossime nascite? Quando la prossima buttata?
Aggiornamento Porcini 06-11-2022 – parte 4
Quando tornerà a piovere a sufficienza per poter re-idratare il terreno e favorire nuovamente la disponibilità di acqua e di sostanze nutritive.
Bada bene però che, affinché le spore cadute durante la precedente buttata, possano re-idratarsi, germinare e produrre nuovi miceli in grado di generare apparati riproduttivi, devono trascorre tempi tecnici, come per qualunque altro concepimento.
Se nel frattempo è piovuto un pochino, alcuni vecchi miceli potrebbero tornare a fruttificare leggermente, si potranno dunque trovare sporadici funghi ma mai assistere a nascite massive.
Quando saranno trascorsi i tempi tecnici necessari affinché le nuove spore ben idratate si siano schiuse ed abbiano generato un micelio primario, che dall’incontro di uno o più altri miceli primari si sia formato un micelio secondario, sufficientemente maturo per potersi riprodurre, potranno riprendere nuove nascite.
Di norma questi tempi tecnici vanno da un minimo di 2 a 3 settimane.
Nel frattempo, più frequentemente sarà piovuto in un contesto caldo-umido e maggiori saranno le probabilità di una buona buttata.
CALDO SECCO, MA NASCITE MASSICCE. COM’E’ POSSIBILE?
Aggiornamento Porcini 06-11-2022 – parte 5
L’ho già spiegato in precedenti articoli ma è bene ricordarlo, a stimolare le fruttificazioni in massa non sono solamente le piogge, ma anche la siccità.
Sì hai capito bene, anche la siccità.
La ragione è che quest’ultima può mettere in pericolo l’intera colonia fungina, a maggior ragione se accompagnata da temperature troppo elevate.
Durante le fasi torride i miceli superficiali si disidratano, alcuni addirittura si ritirano verso zone più profonde della rizosfera, dove non giunge il caldo insopportabile del suolo arroventato dai raggi solari.
La colonia fungina entra in sofferenza e rischia di morire perciò, alla prima pioggia, occorre necessariamente integrare i miceli più superificiali che sono morti, o rischiano di morire, con nuovi apparati freschi di nascita e, perché ciò avvenga è sufficiente una nuova pioggia importante, adeguata al fine dell’idratazione delle spore presenti sul terreno, facilmente spore di resistenza che nel frattempo si erano cementificate durante in gran caldo torrido.
É sempre il caldo torrido a far produrre stimolatori chimici utili a far generare più ife riproduttive rispetto a quelle strutturali-scheletriche, per tanto, le nascite di nuovi funghi (carpofori) potrebbero diventare massicce, al ritorno della prima pioggia importante.
Quanto accaduto nel corso del mese di Ottobre quando, tra Centro e Sud Italia si è assistito ad una apparentemente interminabile e massiccia nascita di Porcini Neri (Boletus aereus) e Porcini Estatini (Boletus reticulatus), rientra proprio nel quadro delle nascite compulsive, frutto di una intensa fase di forte caldo torrido, seguita da una generosa idratazione dei suoli e delle spore, che erano in attesa del ritorno della pioggia.
Grazie all’arrivo di quest’ultime anche sui monti, all’indomani del gran caldo torrido, anche in Appennino non sono mancate le nascite di Porcini Autunnali (Boletus edulis), cosa per altro neppure tanto normale per il periodo, considerato che le piogge non sono state accompagnate da generosi raffreddamenti ma giusto da cenni di fresco.
Credo sia bene ricordare però che, quando si assite a massicce nascite di funghi, a seguito di una intensa fase di caldo torrido, sarebbe bene lasciare il maggior numero possibile di carpofori nel bosco, a compiere il proprio dovere di produttori di spore.
Se le colonie fungine ci mettono tanto impegno a poter fruttificare massicciamente ma noi raccogliamo massicciamente tutto il raccoglibile, gli sforzi fatti dai funghi andranno completamente persi e, questo non è un bene, sia per i funghi stessi che in previsione di future buone raccolte.
DOVE STANNO ANCORA NASCENDO I PORCINI, O NASCERANNO?
Aggiornamento Porcini 06-11-2022 – parte 6
Senza dubbio, in primo luogo, i Porcini nasceranno ancora là dove sugli alberi sono ben presenti foglie verdi ma, temperature permettendo, ancora anche là dove le piante d’alto fusto potrebbero aver già perso le foglie ma, tra prati e pascoli, sono ancora ben presenti e verdi, cespugli di Mirtilli, Rododendri, Salici nani, insomma quei cespuglio o arbusti che, pur non essendo simbionti esclusivi o di primaria importanza, hanno comunque preziose sostanze zuccherine da offrire, frutto dell’attardarsi della fotosintesi clorofilliana.
Naturalmente è inutile ricordare che, le occasioni migliori, si avranno fin tanto che le temperature lo consentiranno, ovvero fin tanto che le temperature massime riusciranno a raggiungere almeno i +14/15°C e vi siano piante sempreverdi a disposizione.
I sempreverdi utili per le nascite tardive di funghi Porcini, ti ricordo che sono le Conifere, in primo luogo i Pini, Ginepri, spesso persino Cedri del Libano se sufficientemente anziani, a seguire, Lecci, Sughere, alcune Querce sempreverdi mediterraneee, Corbezzoli, Cisti ed altri arbusti tipici della Macchia Mediterranea.
Benché i più siano convinti che sulle Alpi sia già tempo di appendere i cesti al chiodo, ottimi ritrovamenti di Porcini si stanno ancora facendo là dove, prima delle ultime piogge, aveva ancora fatto caldo e si erano formati svariati apparati riproduttivi.
Con temperature che non raggiungono più i +20°C di massima, un fungo Porcino può impiegare anche 15 o persino 20 giorni a maturare, con tempi di maturazione che si allungano in maniera proporzionale al diminuire delle temperature, ovvero più è fresco o freddo e più tempo impiegano i funghi a diventare completamente adulti/maturi.
Succede perciò che, funghi trovati oggi ed apparentemente giovani, possano esser nati già 7/8/10 o persino 12/15 giorni prima.
A foglie completamente cadute, si possono perciò ancora trovare bei funghi Porcini anche nei 15/20 giorni successivi alla completa cascola fogliare, a maggior ragione se non si verificano ancora gelate notturne.
Nonostante sulle Alpi sia arrivata la prima neve, al di sotto dei 2.000/2.500 mt in molte zone non c’è già più traccia della prima timida nevicata.
Compatibilmente con le piogge di fine Ottobre, si potranno perciò ancora trovare funghi Porcini fino alla fine della prossima settimana, nelle seguenti regioni:
Valle d’Aosta
Nascite possibili sui settori Ovest e Sud, dai fondovalle ai 1.000/1.200 mt con maggiori probabilità alle quote medie prossime ai 500/800 metri.
Rare le nascite negli abeti, più probabili tra Castagni e Faggi.
Piemonte
Piogge interessanti entro fine Ottobre si sono avute per lo più sui settori occidentali dalle Alpi Cozie alle Lepontine, con piogge maggiori sull’alto Piemonte. Qua però la neve è giunta fino a quote medio-montane con sconfinamenti anche attorno ai 1.300 mt in Ossola e vicino Ticino occidentale svizzero.
Nascite sono ancora attese sui colli dal Po al Ticino, molto meno probabili al piano, a causa del freddo notturno e quindi delle inversioni termiche. Ritrovamenti di Porcini invece sono ancora possibili in montagna, anche fino ai 1.400/1.500 mt in versanti ben soleggiati che, prima della pioggia hanno assorbito molto calore.
Naturalmente in questo caso, come detto, non si tratta di nascite nuove, anche in presenza di funghi piccoli, ma di funghi nati prima delle piogge il cui sviluppo è rimasto bloccato dal sopraggiungere del freddo.
Liguria
Nonostante a fine Ottobre non si siano registrate piogge diffuse, nascite di Porcini sono ancora segnalate in provincia di Genova e, in forma minore, di La Spezia ed Imperia. Molto meno nel Savonese.
In montagna l’arrivo improvviso del freddo ha bloccato le maturazioni dei funghi già presenti perciò ritrovamenti saranno ancora possibili per tutta la settimana, insetti voraci permettendo.
Ulteriori nascite si avranno però ancora dopo la metà del mese, sempre che non intervengano ulteriori irruzioni fredde, per ora non ancora visibili all’orizzonte.
Lombardia
Aggiornamento Porcini 06-11-2022
Situazione piuttosto complessa riguardo la Lombardia che, ha avuto ottime pioggie in aree montane, molto meno in aree padane. Qua è anche caduta la prima abbondante neve, fino a quote medie, pertanto i monti dei settori di confine e pure le Orobie, vedranno estemporanei blocchi alle nascite.
Ciò è valido soprattutto per i monti interni, per monti che durante il giorno sono prevalentemente ombreggiati da monti adiacenti o comunque poco esposti ai calori latenti che risalgono dalla Pianura Padana e colli termofili.
Nascite al momento si registrano ancora in collina tra Varesotto e Lario. Ritrovamenti si possono ancora fare sui monti ma qua il freddo in arrivo dalla Svizzera bloccherà ogni nascita, soprattutto là dove le latifoglie stanno per perdere le foglie ingiallite.
Purtroppo le abbondanti piogge dei settori di confine con la Svizzera, dallo Spluga al Trentino, serviranno a ben poco, viste le basse temperature ed il permanere sul suolo di forte umidità.
Nascite interessanti saranno possibili, sin da subito, lungo le pedemontane del Bresciano, Lago d’Iseo e Garda, limitatamente ai boschi ancora con foglie verdi o gialle, non ancora marroni e/o prossime alla caduta.
Triveneto
Nascite in netto calo nonostante le piogge di fine Ottobre ed inizio Novembre.
Le abetaie sono già improduttive e presto diverranno improduttivi anche i boschi di faggio, soprattutto alle quote superiori.
Il freddo non è mancato ad inizio Novembre e, col transito perturbato, non è mancata neppure la neve.
Ritrovamenti residui si potranno ancora fare in Trentino, molto meno in Alto Adige, qua limitamente ai fondovalle di Adige ed Isarco.
Qualche nascita si potrà registrare sui colli del basso Trentino, attorno al Garda e nella zona a Sud di Rovereto, principalmente in Val d’Adige.
Ancora discrete nascite in Carso e sui colli del Goriziano, boschi in letargo invece tra Dolomiti, Alpi Carniche e Giulie.
Emilia Romagna
Anche qua è arrivato il freddo e la prima neve ma, per ora nulla che faccia temere in uno stop definitivo delle nascite.
Nel Piacentino si sono avute piogge sufficienti a garantire nuove timide nascite e ritrovamenti residui.
Il Parmense ha avuto scarse piogge di fine Ottobre perciò scarsi saranno anche i residui ritrovamenti.
Meglio sui monti del Reggiano e localmente anche Modenese, nascite saranno possibili attorno ai soliti Cento Laghi o ai piedi del Cimone e nel Frignano, più ad Est scarsissime piogge recenti e nascite quasi del tutto assenti in Romagna.
Toscana
Aggiornamento Porcini 06-11-2022
Pacchia temporaneamente finita in Toscana dove, a Ottobre si è raccolto come non accadeva da tempo.
Al momento, grazie a piogge non recentissime ma recenti, si possono ancora registrare nascite in Lunigiana, meno in Garfagnana, tranne che al confine con i Cento Laghi, Monte Cusna e fino all’Abetone, quindi sui monti di confine, meno sui monti esterni.
Nel resto della Toscana le nascite, dove ancora presenti, andranno scemando rapidamente con ultimi ritrovamenti sull’Amiata, sporadici sulle Colline Metallifere, improbabili sui settori Apenninici delle province di Firenze ed Arezzo. Anche i vasti colli centrali se già non improduttivi, lo saranno presto, almeno per quanto riguarda i Porcini perché, altre presenze fungine sono ovunque possibili.
Centro Italia
Anche qua la pacchia è finita, soprattutto in Umbria, Marche ed Abruzzo dove, non solo non vi sono nascite in corso ma, anche i ritrovamenti di funghi nati precedentemente risultano abbastanza rari.
Nono si tratta però di uno stop definitivo ma semplicemente di una normale e fisiologica pausa, in attesa delle nascite conseguenti alle piogge di inizio Novembre.
Nel Lazio si potranno avere ultime nascite residue in provincia di Frosinone ma, anche qua andranno scemando rapidamente.
Sardegna
Le poche nascite frutto delle poche piogge di fine Ottobre, sono già giunte al termine o quasi.
A inizio Novembre però si sono registrate nuove interessanti piogge sui settori occidentali, meno in quelli centrali, assai scarse sui settori orientali.
Ne consegue che, nascite nuove ed interessanti si potranno avere attorno o dopo la metà di Novembre sui soli settori baciati dalla fortuna (pioggia).
Sud Italia
Al momento scemano le nascite nella Campania, soprattutto sui settori Nord ma proseguono timidamente su quelli Sud dove, andranno però aumentando nuovamente e rapidamente dopo metà mese quando, nascite interessanti potrebbero riprendere in gran parte della regione.
Più sfortunato il Molise che ha avuto piogge meno abbondanti perciò, vedrà le proprie nascite nuove sottotono.
La Puglia sta sperimentando un buon periodo di nascite sia di Porcini che di Cardoncelli, soprattutto sui settori Est delle Murge, nel Tarantino e Salento. Le nascite si assottigliranno però a breve, tranne che in Salento.
In Basilicata i soliti settori Est rimangono all’asciutto e quindi anche senza funghi. Più fortunati i settori Ovest dove a Ottobre si sono registrate nascite davvero importanti, diffuse e talvolta persino massicce.
Qua dopo una tregua che in alcune zone è già iniziata, le nascite dovrebbero riprendere massicciamente dopo la metà del mese.
In Calabria la solita Sila non smette mai di stupire. Dopo una breve fase di tregua, sono riprese in grande stile le nascite di Porcini Rossi (Boletus pinophilus) oltre che di Lattari.
Boom di nascite tra Pollino e Catena Costiera come non si registrava da tempo ma, qua siamo a fine corsa ed a breve si entrerà nella fase di riposo prima della ripresa delle nascite dopo il 15/20 di Novembre.
Tra Serre e Aspromonte nascite sottotono in precedenza e sottotono anche a seguire.
Infine in Sicilia non si registrano nascite degne di nota sui settori orientali, tranno che localmente sull’Etna, continuano invece le nascite sui settori Est, continuamente interessati dal transito di fronti temporaleschi che, a più riprese stanno interessando soprattutto il Trapanese e a tratti il Palermitano, l’Agrigentino e meno il Nisseno.
La Sicilia ha ancora molto da dare in termini di nascite di Porcini, anche perché fino ad Ottobre le nascite sono state quasi del tutto assenti, tranne in pochi episodi e sparute località.
Non appena vi saranno piogge sufficenti, in zone dove fino ad oggi è piovuto poco, nascite massicce esploderanno come da prassi dopo lunga siccità.
Aggiornamento Porcini 06-11-2022©funghimagazine.it
MOLTO ESAUSTIVA
Grazie mille.
Molto completo