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Funghi Magazine - Il magazine on-line sui funghi d'Italia. Aggiornamenti funghi, articoli e notizie sui funghi, segnalazioni in tempo reale. dove nascono i funghi e la tabella sulle nascite e crescite dei funghi con il Semaforo dei Funghi

Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – Non finiscono più

Mai come quest’anno la stagione dei Porcini si è protratta così a lungo. A causa di un Riscaldamento Climatico palesemente fuori controllo, sulle piante le foglie sono ancora verdi e, all’indomani dei pochi transiti Perturbati, nascono ancora funghi come fossimo in piena stagione ma, per quanto tempo ancora raccoglieremo funghi Porcini?

Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – Non finiscono più

STAGIONE DEI FUNGHI PORCINI 2022 SENZA FINE

Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – prima parte

Non c’è dubbio, quella ancora in corso è la stagione fungina più strampalata di sempre. C’è qualcosa di sconclusionato che sta dirigendo la Natura verso rotte inesplorate che non si sa dove porteranno e con quali conseguenze.

Ad esser completamente sconclusionato è quello spesso strato di gas inquinanti, e ad effetto serra, che in atmosfera risultano sempre più ben presenti e sempre più efficaci nella loro naturale funzione di filtro malevolo.

Malevolo perché fuori controllo.

Una certa percentuale di Anidride Carbonica o di altri gas ad effetto serra presenti in atmosfera, tutto sommato può risultare anche piacevole e benefica, basti pensare che, prima degli anni ’70 dello scorso secolo, era impensabile poter avere ortaggi quali zucchine, melanzane, pomodori e peperoni sulle nostre tavole, in pieno inverno.

Riscaldare le serre aveva costi insostenibili, date le costanti gelate, non solo notturne ma anche diurne.

In Pianura Padana la prima neve arrivava sin dagli ultimi giorni di Ottobre e, molto spesso rimaneva al suolo fino a Marzo inoltrato.

La letteratura europea è piena zeppa di racconti o cronache di lunghe e dannose carestie, dovute proprio a mancati raccolti estivi, conseguenti a estese alluvioni, rovinose grandinate o addirittura a nevicate in piena estate.

Il filtro offerto dall’atmosfera non era sufficientemente efficace contro il freddo cosmico che, a più riprese avvolgeva gran parte del nostro Pianeta, facendolo piombare in freddissimi inverni senza fine.

Persino in piena estate, al mare alla sera, occorreva portare con sé un maglione per proteggersi dalle fresche brezze notturne al punto che, fare feste all’aperto equivaleva a prendere tanto freddo ed umidità.

Anche il Regno dei fungi era pesantemente influenzato da queste temperature non propriamente ideali per la loro corretta vegetazione, al punto che, in diverse zone alpine, non si raccoglieva un solo fungo Porcino nell’arco di un intero anno.

Raccontano i soci fondatori di alcune storiche Associazioni Micologiche che, per andare a cercare funghi Porcini, a volte occorreva migrare verso province più calde, soleggiate, dove giungeva il mite tepore del mar Mediterraneo.

La neve cadeva abbondante e rimaneva sui monti dalla fine di Settembre fino a Giugno inoltrato e, quando si scioglievano anche le ultime nevi, era già ora che tornassero a verificarsi le prime nevicate autunnali precoci.

Quelli erano tempi adatti ai funghi Marzuoli ed alle Morchelle giacché, tra colli e monti, i terreni rimanevano a lungo zuppi d’acqua con diffuse chiazze di neve, acquitrini e suoli troppo freddi perché riuscissero a vegetare la gran parte delle specie fungine tipicamente estive.

Non erano certo tempi facili, sia per gli esseri umani, che per la Natura, con tutti i suoi Regni.

Se però, quelli erano tempi proibitivi per via del troppo freddo, oggi stanno diventando all’opposto, proibitivi per il troppo caldo ma, bada bene che, per i Fungi, il troppo caldo non è detto che sia, almeno nell’immediato, un problema invalicabile.

Ne sono riprova le nascite massive e senza sosta di funghi, che si verificano ogni qualvolta che, all’indomani del perido di permanenza di un esuberante ed inopportuno Anticiclone caldo a matrice Sub-Tropicale o addirittura persino Tropicale, giungono temporali, adeguati ad idratare le spore fungine che, grazie al caldo secco ed al costante vento, possono venir disperse fino a centinaia di chilometri di distanza.

STAGIONE FUNGINA 2022: SAGRA DELLE BIZZARRIE MICOLOGICHE

Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – seconda parte

Tra le eccentricità e bizzarrie più evidenti della stagione fungina che, non si è ancora conclusa al 12 di Novembre 2022, ci sono ad esempio le prime clamorose nascite di funghi Porcini Neri (Boletus aereus) registrate in boschi di Faggio o Faggio/Castagno del Centro-Nord Italia.

Già il 2021 era stato decisamente bizzarro, dal punto di vista delle nascite di funghi ma, il 2022 lo sta surclassando pesantemente per originalità.

Attorno al 10/15 di del Novembre 2021 si sono ancora registrate importanti nascite di Porcini Bronzini/Neri tra le colline termofile del Nord Italia, dal Torinese ai grandi Laghi.

Ottobre 2022 invece ha voluto esser ancora più originale, regalando inconsuete e mai viste prima, nascite di Porcini Neri tra i Faggi, alberi che notoriamente non corrispondon al simbionte preferito di questa specie fungina, che è tipica degli ecosistemi caldi-mediterranei e non certo dei boschi mesofili-umidi, in cui vorrebbero poter normalmente vegetare i Faggi.

Numerosi membri della nostra chat Telegram ci hanno mostrato foto di Porcini Neri, scuri come la pece, rinvenuti in faggete del Casentino, Pratomagno, Appennino Tosco-Emiliano o Ligure-Emiliano e persino dell’Appennino Ligure-Piemontese ma, la cosa più strampalata sono stati i ritrovamenti di Porcini Neri ed Ovoli (Amanita caesarea) tra le faggete del Pavese.

Certo, sappiamo tutti che il Pavese è noto per esser una delle zone a più elevata vocazione vitivinicola, quindi spiccatamente termofila ma, da qua ad attendersi di trovare funghi tipici della macchia mediterranea tra i Faggi della Lombardia, ci passa un abisso.

Di seguito una carrellata di funghi Porcini Neri/Bronzini raccolti da membri della nostra Chat Telegram in boschi di Faggio o misti Faggio/Castagno tra Emilia Romagna e Pavese-Genovesato:

Aggiornamento Porcini 12-11-2022
Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – Porcini neri tra i faggi liguri. PH@Fungomatto
Aggiornamento Porcini 12-11-2022
Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – Porcini neri tra i faggi liguri. PH@Fungomatto
Aggiornamento Porcini 12-11-2022
Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – Porcini neri tra Faggi della Romagna PH@Stefano Bicchietti
Aggiornamento Porcini 12-11-2022
Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – Porcini neri tra Faggi e Castagni del Pavese. PH@Stefano Morini
Aggiornamento Porcini 12-11-2022
Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – Porcini neri tra Faggi e Castagni del Pavese. PH@Stefano Morini
Aggiornamento Porcini 12-11-2022
Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – Porcini neri tra Faggi e Castagni del Pavese. PH@Stefano Morini

Questa non è la sola bizzarria registrata nel caldissimo 2022, basti dire che, Ovoli reali (Amanita caesarea) sono stati rinvenuti a più riprese ed in quantità, tra i Castagni degli alti colli del Torinese e persino in Valtellina, dove non erano mai stati segnalati prima.

Non solo ma, gli stessi Ovoli reali sono comparsi per la prima volta, dove non li si era mai trovati prima, in boschi di Castagno e persino di Faggio, lungo le Prealpi Lombardo-Venete.

Altri bizzarria che non si può non citare, sono le nascite che definirei compulsive, di funghi termofili tra Centro e Nord Italia.

Mai come quest’anno ci sono state segnalate nascite di funghi ‘strani’, mai visti prima, e quasi sempre riconducibili a funghi apparteneneti alla famiglia delle Boletaceae o più semplicemente alle Boletacee.

Tra i castagni numerosissimi sono stati i ritrovamenti di Gyroporus castaneus, un Boletino marrone-vellutato a spugna bianca, non commestibile.

Tra le latifoglie, per lo più tra Querce, ma anche tra Castagni e Faggi, chi non si è imbattuto in strani Porcini giallognoli mai visti prima? Si tratta dei noti Butyriboletus appendiculatus, ex Boletus, che hanno fatto il paio con i gemelli diversi Butyriboletus subappendiculatus che sono risultati abbondantissimi a Settembre nei boschi montani di Conifere.

Anche i rosati ex Boletus regius e B. pseudoregius, oggi anch’essi diventati Butyriboletus, sono stati presenti come non mai dalla Sila al Lazio, dall’Umbria alle Prealpi e, bada bene che si tratta di specie tipicamente termofile che di norma dovrebbero prediligere i boschi caldi mediterranei, non certo alto collinari o basso montani.

Altre Boletacee frequenti, comuni o addirittura abbondanti sono stati i Butyriboletus fechtneri, a riprova del fatto che la sezione Appendiculati delle Boletaceae quest’anno ha festeggiato la schiusa di centinaia di migliai di spore quiescenti da chissà quanti anni.

Chi ha frequentato i boschi noti per i funghi Porcini, non può non essersi imbattuto nei bizzarri Boleti rossi, rossici, giallognoli, aranciati delle sezioni Calopodes e Luridi.

Il più comune nei boschi dei Porcini edulis è stato senza dubbio il Boletus calopus (oggi Caloboletus calopus) che in molti hanno scambiato per il similare Boletus satanas (Rubroboletus satanas).

Ben presente anche il Caloboletus radicans, Suillellus luridus (ex Boletus luridus) che in molti hanno confuso con l’onnipresente Neoboletus erythropus/Praestigiator, il Boleto dal Piede rosso.

Non sono mancati massicci ritrovamenti di Suillellus comptus, Suillellus queletii, Exudoporus permagnificus, Rubroboletus pulcrotinctus, Rubroboletus rhodoxanthus ed il già citato Rubroboletus satanas.

Questi solo alcuni tra gli insoliti Boletus avvistati neri boschi e prontamente segnalati dai nostri lettori.

2022 L’ANNO DEI FUNGHI ALIENI

Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – terza parte

Ma il 2022 non è stato solamente l’anno dei funghi termofili tipici dei boschi mediterranei, che hanno letteralmente invaso ecosistemi fino a ieri inesplorati.

L’estate 2022 ha visto anche un continuo avvistamento di nuove specie fungine, mai viste prima in Italia, alcune davvero singolari per forme e colori, altre infide perché molto simili a specie già presenti in Italia ma, pericolose perché potenzialmente o realmente tossiche.

Tra le specie definite ‘aliene’, perché importate in Italia da altri continenti, attraverso spore intrappolate nel legname o in materie prime quali: cotone, juta, canapa o persino sacchi di caffé, alcune sono già presenti da qualche anno, altre si sono viste per la prima volta nell’anno ancora in corso.

La specie aliena oggi più diffusa è senza dubbio il Fungo Polpo/Fungo Tentacolo (Clathrus archeri) giunto in Italia attraverso le spore intrappolate nelle lane provenienti dall’Oceania.

Quasi simile Aseroe rubra Labill, altra specie australiana, presente in Italia sin dal 2012, forma una stella 6 punte di colore rosso con materia appiccicosa nerastra in superficie, che si origina da un ovolo simile a quello del Clathrus archeri.

Favolaschia calocera è un fungo lignicolo di un colore arancio vivo, originario del Madagascar e giunto in Italia probabilmente attraverso spore intrappolate tra bacche di vaniglia, fave di cacao, o sacchi di Juta del caffé. Da alcuni anni questo fungo si è diffuso persino in Svizzera, nel Canton Ticino, come ci conferma il sito web di RSI, Radiotelevisione Svizzera Italiana.

Leucoprinus flos-sulphuris o Fiore di Zolfo, oggi è considerato il fungo tropicale più diffuso in Italia poiché, nasce spontaneamente nei vasi, tra le piante di casa. Giunto nella nostra nazione attraverso il terriccio importanto soprattutto dalla Cina.

Hymenoscyphus pseudoalbidus è un ascomicete alieno e pericoloso, giunto sin dal 2009 in Europa dall’Asia orientale, non facilmente visibile. In Europa sta provocando grandi grattacapi, poiché responsabile della morte di milioni di Frassini ed Aceri.

Phytophthora plurivora è un oomicete alieno ed assai pericoloso in quanto responsabile del deperimento di numerose specie arboree europee tra cui Faggi e Querce. É giunto da Taiwan attraverso l’importazione di legname o di piante tropicali vive.

Altri due funghi alieni ed invisibili, che stanno provocando la morte di molti alberi europei sono: Cryphonectria parasitica e Ophiostoma ulmi. Il primo, giunto dall’Asia orientale, provoca il cancro corticale del Castagno e delle Querce. Il secondo, giunto anch’esso dall’Asia, è responsabile della ‘Grafiosi dell’Olmo’ la malattia che nel corso degli ultimi decenni ha provocato l’estinzione degli Olmi di mezza Europa. Qeusta specie aliena è oggi considerata una delle 100 specie invasive più dannose al mondo.

Non si sa ancora se sono dannosi per l’ecosistema in cui si insediano, ma da pochi anni a questa parte, in Italia sono giunti anche 2 altri funghi tropicali mai visti prima che sono:

QUANDO TERMINERANNO LE NASCITE DI FUNGHI PORCINI?

Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – quarta parte

Quando cesserano le insolite nascite di funghi Porcini, non è dato di saperlo poiché, come stiamo osservando giorno dopo giorno, l’eterna estate non vuole ancora saperne di cedere il passo all’inverno che latita.

Fa ancora caldo, troppo caldo per il periodo. Le piante risultano ancora ben verdeggianti e, anche dove queste hanno già perso le foglie, si registrano ancora importanti nascite di funghi Porcini.

Chi si sarebbe aspettato di poter trovare, ancora, nelle prime 2 settimane di Novembre, grandi quantità di funghi Porcini tra le foglie già tutte cadute a terra dei monti alpini?

É accaduto a molti cercatori di funghi che, quasi del tutto increduli, si sono trovati di fronte, svariati esemplari massicci di Porcini edulis o Porcini rossi (Boletus pinophilus), tra le faggete poste tra gli 800 ed addirittura i 1.400 mt.

Le piogge di inizio Novembre sono giunte dopo che in Italia è transitato l’ennesino ingombrante Anticiclone caldo e di tipo Africano.

L’idratazione delle spore depositate al suolo tra i mesi di Settembre e Novembre, ha provocato la schiusa e la germinazione, seppure in un periodo non propriamente consono, con conseguenti nuove nascite tardive.

Il cenno di freddo giunto con le piogge di Ognissanti, ha di fatto bloccato le nascite dei funghi Porcini appena nati. Questi sono rimasti ‘freezati’, ovvero bloccati allo stato in cui si trovavano al sopraggiungere del cenno di freddo.

Col ritorno dell’insolito caldo, i funghi già nati da diversi giorni, hanno preso a crescere, più in larghezza che non in altezza, al punto da assumere l’aspetto di funghi tozzi, paffuti che i fungaioli solitamente chiamano ‘bombe’.

Unico difetto di questi funghi è che, nonostante il calendario ci dica che siamo prossimi al Natale, nei boschi imperversano ancora i Ditteri, le mosche dei boschi che quest’anno hanno potuto dar vita non ad una, non a due, non a tre, ma fino a 4 o persino 5, 6 o addirittura 7 generazioni.

Una generazione al mese, da Maggio a Novembre.

C’è chi si è domandato come sia possibile che, anche in alta quota, oltre i 1.000 e persino fino ai 2.000 metri, si stiano ancora trovando funghi con le Larve.

Certo in quota gli inverni sono ancora sufficientemente rigidi ma, col caldo che imperversa sin da Aprile (se non del tutto da fine Febbraio), da un piccolo nucleo di Ditteri che migra dal piano o dai colli verso gli alti monti, è un attimo che si generino milioni di mosche che, a loro volta riproducendosi senza sosta, daranno vita a miliardi di nuove larve che, in assenza di freddo e con nascite continue di funghi, potranno perpetrarsi e proliferare continuamente, come non mai.

Quando termineranno le nascite di funghi Porcini è dunque difficile da dirsi, stanti le ingenti scorte di sostanze zuccherine che gli alberi hanno immagazzinato durante le stagioni calde.

Con simili scorte, non sono neppure necessarie le foglie verdi e la relativa fotosintesi clorofilliana, per poter disporre di nutrienti da mettere a disposizione dei propri funghi simbionti, Porcini in primo luogo.

Fin tanto che non farà freddo sia di notte che di giorno, si potranno perciò ancora trovare funghi Porcini sia al piano che in collina e sui monti, tanto al Nord quanto al Centro ed al Sud.

Ti ricordo che per poter maturare, le spore fungine necessitano di temperature superiori a +12°C per almeno un paio d’ore consecutive.

Ancor oggi, abbiamo diverse località italiane che neppure in piena notte raggiungono i +12°C di temperatura minima.

Stando così le cose, è lecito attendersi ulteriori buone o ottime nascite di funghi su e giù per l’Italia.

NUOVE BUTTATE DI PORCINI IN SETTIMANA?

Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – quinta parte

Certamente sì.

Sulla scorta delle piogge che hanno interessato l’Italia nella prima settimana di Novembre, è lecito attendersi ancora ottime nascite di Porcini come segue:

NORD ITALIA

Nascite di Porcini saranno ancora possibili sui settori occidentali e centrali, meno su quelli orientali che tra il weekend e i primi giorni della settimana entrante saranno interessati da piogge fredde e nevicate che potranno scendere temporaneamente fin verso i 1.200 mt.

Aggiornamento Porcini 12-11-2022
Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – Edulis tra i faggi a 1400 mt Nord Piemonte – PH@Mirellinagiovi
Aggiornamento Porcini 12-11-2022
Aggiornamento Porcini 12-11-2022 – Edulis tra i faggi a 1400 mt Nord Piemonte – PH@Mirellinagiovi

Le nascite più probabili in Lombardia collinare e pedemontana, principalmente sulle Prealpi. Nascite si potranno avere ancora anche in Piemonte sulle fasce pedemontane.

In Liguria sono attense ulteriori nascite dal Genovesato allo Spezzino con focus sul Tigullio e zone retrostanti, qualche buona nascite potrebbe realizzarsi sui monti dell’Imperiense, vento permettendo.

Nel Triveneto ancora discrete nascite sulla pedemontana veneta ma con possibile improvviso stop a seguito delle attese nevicate.

Dovrebbe andar meglio in Friuli orientale con apice di nascite tra Goriziano e Carso.

In Emilia Romagna ci si attende ben poco, salvo al confine con la Toscana della Garfagnana e dell’Abetone.

CENTRO ITALIA

Nascite in aumento in Toscana settentrionale, a partire da Lunigiana-Garfagnana con possibile estensione di nascite alla Lucchesia e persino tra Apuane e Pisano, entroterra Livornese.

Qualche nascita interessante potrebbe realizzarsi anche sull’Appennino Pistoiese, Pratese e Fiorentino.

Piogge interessanti hanno colpito la Toscana Orientale perciò ci si può attendere un’ottima buttata tra Ombrone-Amiata e zone di confine con Umbria e Lazio verso la valle del Marta.

Inizialmente timidi cenni di nascite si potranno avere sin dai primi giorni della nuova settimana in Umbria e Lazio ma le nascite aumenteranno rapidamente lungo il Subasio poi nell’Umbria centrale e meridionale, ad eccezione dei monti di confine con il Lazio.

Nel Lazio nascite in progressivo aumento e possibile buttata da metà settimana dalla provincia di Rieti alla provincia interna romana di confine e soprattutto nella provincia di Frosinone. Qua dal Golfo di Gaeta ai monti di confine con l’Abruzzo si potranno nuovamente trovare molti Porcini fin verso i 1.200 mt.

Aria fredda giungerà da Est impedendo nascite nelle Marche ed Abruzzo-Molise ma i crinali appenninici dovrebbero tenere al riparo Lazio e Campania dove, nonostante un breve cenno di freddo, con nevicate fin verso i 1.600/1.500 mt sull’Appennino più interno, il bel tempo tiepido di Martedì 15 potrebbe consentire buoni ritrovamenti fin sulla Campania interna.

SUD ITALIA

In Puglia aria fredda disturberà leggermente le nascite, soprattutto il vento freddo farà la sua parte ma, tra Daunia, Murge tarantina e Salento si potranno ancora avere nascite di Cardoncelli e pure di Galletti e Boleti, sebbene in temporanea diminuzione.

In Basilicata ottime nascite sono nuovamente attese su tutti i settori occidentali, con possibile transito di piogge fredde nel weekend che potrebbe rallentare temporaneamente le nascite ma con nuova ripresa immediata, appena i boschi si saranno asciugati.

In Calabria il weekend porterà piogge fredde tra Pollino e Sila con anche qualche cenno di neve sulle punte silane, questo non dovrebbe però disturbare più di tanto le attese nascite che dovrebbero interessare ancora i settori Ovest della Sila, Catena Costiera, Pollino e Serre Vibonesi. Non sono previsti picchi importanti ma Porcini Rossi in Sila, edulis e Rositi si potranno registrare su quasi tutti i monti, ad eccezione dell’altopiano reggino.

Sicilia con pochi rovesci attesi e freddo ancora all’orizzonte, avrà ancora ottime nascite sui settori occidentali, discrete su quelli centrali interni, scarse sui settori orientali.

Infine la Sardegna che, nella giornata di Domenica 13, potrebbe finalmente sperimentare un transito perturbato con piogge diffuse, vedrà le poche nascite possibili, realizzarsi esclusivamente sui settori occidentali dell’isola. In quelli centrali nascite scarse o improbabili, tranne che cenni sul Gennargentu. Assenti sui settori Nord orientali ed in genere ad Oriente.

Aggiornamento Porcini 12-11-2022©funghimagazine.it

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