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É arrivato il gran caldo, che ne sarà ora dei Porcini? Aggiornamento Porcini 23-06-2023

Dopo le grandi piogge, è ora del caldo Africano. Fungaioli in allarme per le impennate dei termometri e per il gran secco. Che ne sarà ora dei funghi Porcini? Cesseranno tutte le nascite? Se continueranno, dove si potrà andare a cercar Porcini e altri funghi questo fine settimana?

É arrivato il gran caldo, che ne sarà ora dei Porcini? Aggiornamento Porcini 23-06-2023

Dopo le grandi piogge, è arrivata l’ora del caldo Africano. Fungaioli in allarme per le impennate dei termometri e per il gran secco. Che ne sarà ora dei funghi Porcini? Cesseranno tutte le nascite? Se continueranno, dove si potrà andare a cercar Porcini e altri funghi questo fine settimana?

É ARRIVATO IL CALDO AFRICANO

Aggiornamento Porcini 23-06-2023 – Meteo funghi parte 1

Che le grandi piogge di maggio-giugno non potessero durare ancora a lungo lo sapevamo tutti quanti, così come sapevamo perfettamente che, in piena era di Riscaldamento Globale del Pianeta, al primo cenno di sereno, le temperature sarebbero subito impennate verso valori africani con aria sempre più secca.

Certo, la speranza era che, dopo così tanta pioggia caduta, i boschi potessero rimanere umidi ancora a lungo, magari grazie a cieli ancora frequentemente nuvolosi, pur in assenza di ulteriori piogge ma, ormai lo sappiamo tutti quanti… Non ci sono più le mezze stagioni.

Ormai da qualche anno a questa parte, la prassi è sempre la stessa: si passa dal freddo al caldo, da un giorno all’altro, o viceversa, senza vie di mezzo.

Gli eccessi di anidride carbonica e di altri gas alteranti l’atmosfera, non possono che fare il proprio dovere di “intrappolatori” di raggi infrarossi che, di fatto surriscaldano gli strati d’aria più prossimi al suolo, provocando repentina siccità.

I boschi si riscaldano rapidamente. Le chiome degli alberi, che intrappolano aria umida, creano temporanei effetti serra ma, l’arrivo di aria molto calda e secca, ancor più se supportata da Scirocco secco, disidrata rapidissimamente le lettiere ancora per poco zuppe delle pregresse piogge.

Nel corso dell’ultima settimana, una Depressione Atlantica si è piazzata al largo dell’Europa occidentale, richiamando un cuneo Anticiclonico a matrice tropicale che si è poi spostato velocemente dalla Penisola Iberica verso l’Italia, con al seguito valori di Geopotenziale davvero assai elevati.

Il Geopotenziale, per intenderci, è un valore che si utilizza per capire quanto l’aria è stabile o instabile.

Più i valori di Geopotenziale sono elevati (al momento sull’Italia si misurano valori di 588 gpdam, dove il valore massimo è di 600), più l’aria è stabile ed inibente la formazione di Cicloni-Depressioni-Temporali-Piogge.

Nel corso dell’ultima settimana in Italia è piovuto sempre meno

Aggiornamento Porcini 23-06-2023 – Meteo funghi parte 2

Il 16 Giugno ultime piogge degne di nota lungo la costa pugliese tra Bari e Lecce e sui colli Euganei in Veneto. Per il resto solamente brevi docce da non più di una decina di millimetri al massimo in Veneto, Puglia, Reggino e nord Sicilia.

Il 17 Giugno aria sempre più secca e stabile con docce relegate alla sola Romagna con accumuli fino a 25 mm sui colli Bolognesi.

Il 18 Giugno brevi docce attorno ai 10/15 mm con punta massima di 30 mm su alta Valle d’Aosta, alto Piemonte e sul Monferrato occidentale.

Il 19 Giugno poche docce tra 10 e 25 mm in Val d’Aosta orientale, alta Valsesia, Alto Adige orientale, brevi docce nel resto del Piemonte occidentale, Lombardia di confine con la Svizzera e Alto Adige.

Il 20 Giugno brevi doccette in Val d’Aosta, alto Ossola e zona Spluga lombardo.

21 e 22 Giugno per lo più asciutti, salvo doccette temporanee attorno al Cervino, Monte Rosa e alto Ossola e un rovescio da 35 mm circoscritto al solo Lago Trasimeno.

Le grandi piogge pregresse sono andate rapidamente scemando e ancor più rapidamente sono scemate le zone umide con lettiere che rapidamente sono diventate “croccanti” con foglie che scrocchiamo sotto i piedi.

Ora, la domanda che tutti mi stanno facendo in questi giorni è:

FINE DELLE NASCITE DI PORCINI?

Aggiornamento Porcini 23-06-2023 – Analisi del potenziale nascite

No. Rallentamento delle nascite sicuramente sì ma, fine definitiva certamente no e comunque i cali saranno differenti da zona a zona.

Nonostante il caldo e l’improssivo secco, c’è ancora un piccolo margine d’azione, margine per ulteriori nascite che certamente si sposteranno verso i monti e comunque su suoli meno-poco drenanti.

Che significa suolo drenante?

Significa che si tratta di suoli su cui l’acqua drena, quindi che viene assorbita dagli strati inferiori o che scivola comunque verso il basso o verso valle.

Un suolo ricco di humus, soprattutto se poggia su terreno, e non su roccia o su pietrisco, può mantenere un certo tenore d’umidità pur in presenza di aria molto secca con assenza di piogge per più giorni consecutivi.

Viceversa un bosco caratterizzato da sola lettiera che poggia direttamente su roccia viva o strato pietroso, perderà umidità assai velocemente, rendendo la lettiera così secca da rendere difficile l’assorbimento da parte dei miceli di sostanze nutritive.

Quel che devi sapere è che, i miceli, così come noi umani, necessitano sì di bere, e anche molto ma, in buona sostanza devono anche nutrirsi con elementi indispensabili quali lipidi-zuccheri, sali minerali e vitamine.

Vero è che noi umani possiamo metterci a dieta ferrea per settimane, volendo potremmo digiunare anche per molti giorni consecutivi bevendo solamente acqua ma, alla fine il nostro corpo entrerebbe in grave sofferenza perché, senza ingerire proteine, andremmo a consumare la nostra massa muscolare e, in assenza di carboidrati, trasformeremmo la stessa massa muscolare in energia.

I miceli, l’acqua che serve alla propria colonia fungina ed alle piante simbionti che hanno micorrizato, la possono andare a prelevare là dov’è disponibile, non necessariamente in corrispondenza dei punti in cui solitamente nascono i funghi che raccogliamo, ma anche a decine o centinaia di metri di distanza, volendo anche a chilometri di distanza, purché tra la fonte d’umidità-acqua e la pianta micorrizata non si frappongono ostacoli che ne impediscono il trasporto.

L’umidità conseguente alle piogge, serve principalmente ad ammorbidire il terreno, a far si che le sostanze nutritive-sali minerali siano più facilmente idrolizzabili ed assorbibili per processi di osmosi.

Un buon micelio in buona salute, che è una piccolissima componente di una più vasta e ben organizzata colonia fungina, non ha quindi assoluta necessità di ricavare sostanze nutritive ed acqua dal punto in cui solitamente avvengono le fruttificazioni. Può andare a cercarle dove queste sono disponibili.

Ragion per cui a volte avvengono nascite in condizioni di apparente siccità o di condizioni sfavorevoli.

Va poi anche detto che, come dimostrato per esempio con la coltivazione delle Spugnole/Morchelle, per ottenere fruttificazioni migliori ed abbondanti, è buona prassi allagare temporaneamente il substrato di crescita del micelio e subito dopo di lasciarlo per diversi giorni completamente a secco, così da stimolare la produzione di ife riproduttive e le conseguenti fruttificazioni.

Questa prassi è utilizzata anche dai funghi Porcini che, come ben sappiamo, per poter dare buone fruttificazioni, hanno bisogno di un certo lasso di tempo con clima asciutto ed assenza di piogge.

Non è un caso che una delle domande più ricorrenti sui motori di ricerca è proprio:

Quanti giorni dopo la pioggia nascono i Porcini?

Aggiornamento Porcini 23-06-2023

Di norma leggiamo ovunque che servono minimo 10/12 ma anche fino a 15 giorni dopo l’ultima pioggia utile perché parta una buona buttata di Porcini.

Non è un caso. I giorni che trascorrono dopo la pioggia, sono i giorni utili alla formazione di miceli primari, quindi di miceli secondari e conseguentemente di ife riproduttive.

Il secco, l’assenza di piogge dopo un periodo piovoso o comunque dopo una pioggia “importante”, serve a stimolare la produzione di ife riproduttive e, se il secco è intenso e costante, anche a far percepire alla colonia fungina la necessità di riprodursi e cospargere il suolo di molti “semi” (le spore), prima che la colonia fungina possa rischiare l’estinzione per eccesso di siccità che, per quel che ne possono sapere le colonie fungine, potrebbe anche durare mesi e mesi (come ultimamente già accaduto).

Aggiornamento Porcini 23-06-2023
Aggiornamento Porcini 23-06-2023 – Porcini Rossi-Pinicola del Piemonte – PH@Giuseppe Giamblanco

Tornando alla precedente domanda, quindi fine delle nascite?

La risposta è ancora una volta no!

Certo, se l’aria è, e continua a rimanere esageratamente secca, i pochi funghi che nascono si screpolano, diventano secchi e a quel punto la colonia fungina smette di riprodursi perché i funghi nati non avrebbero modo e tempo di poter far maturare le spore.

In questo caso occorrerà perciò cambiare zone di ricerca, non più in posti caldi ma, in posti più ombrosi, in “boschi scuri” che mantengono e preservano più a lungo l’umidità, boschi al riparo dal vento, in versanti esposti ad Est o Nord, in cui non batte forte il sole del mezzogiorno e del pomeriggio.

Boschi che per intenderci, prendono solamente il sole del mattino e non quello del mezzogiorno e del pomeriggio e che quindi non verranno arroventati dal sole delle ore di massima luce.

Anche le quote altimetriche si modificheranno, bisognerà spostarsi dai litorali, dalle pianure, fondovalli e colli ai monti, aumentando progressivamente o persino rapidamente la quota, tenendo però conto che, salendo di quota cambiano anche le essenze arboree presenti.

I Faggi in questa stagione si apprestano a produrre principalmente Porcini Estivi (Boletus reticulatus/aestivalis), mentre i Porcini Chiari Autunnali (Boletus edulis) potrebbero non fruttificare prima dell’arrivo delle prime piogge fredde, successive ad una fase fortemente calda.

In termini pratici, probabilmente non prima di metà Luglio quando si scateneranno i primi temporali con grandinate al seguito. Molte varietà di Porcino amano gli shock termici, quindi i rapidi passaggi dal caldo al freddo e viceversa.

I Castagneti rimangono potenzialmente ben produttivi, purché questi boschi non si trovino in una posizione termofila, esposta in pieno Sud e pure sopravvento.

Migliore è il potenziale per buone nascite in boschi di Abete.

Boschi di Abete e Porcini Rossi-Pinicola

Aggiornamento Porcini 23-06-2023

Gli Abeti, sia Abete Bianco che Abete Rosso, sono alberi che amano il fresco e l’umido perciò, molto amati dai Porcini.

In questi giorni assistiamo a nascite importanti di Porcini Rossi-Pinicola (Boletus pinophilus) in varie zone del Nord Italia dove, a detta di molti cercatori, non si erano mai trovati Porcini Rossi in primavera, ma solo in autunno.

La ragione è molto semplice…

Per tutta la durata del lungo periodo piovoso, non solo è piovuto parecchio, ma i suoli sono rimasti anche assai più freddi rispetto agli altimi anni.

A fronte di temperture dell’aria prossime ai 20°C, i suoli sono rimasti costantemente freddi con temperature misurate con sonde, non superiori ai 10/14°C.

Temperature che si adattano solamente ai Porcini Pinicola, avvezzi al freddo.

Ti ricordo che per poter maturare, le spore necessitano di temperature superiori ai +12°C per almeno un paio d’ore al giorno e, in assenza di sole, i sottoboschi rimangono a lungo al freddo, con piogge frequenti così com’è accaduto quest’anno.

In questi giorni sono in corso vere e proprie “buttate” di Porcini Rossi-Pinicola in Val d’Aosta, nel Torinese ma soprattutto nel Cuneese e sulle Alpi Lepontine-Retiche.

Nascite minori si stanno avendo, ma non sono ancora del tutto cessate, sulle Alpi Liguri, nell’entroterra di Imperia e sempre meno nel Savonese, nello Spezzino e sull’Appennino Tosco-Emiliano.

Prime nascite si stanno registrando anche sulle alte Orobie, in Trentino Alto Adige e Veneto ma sempre con uno stesso filo logico… Nascite a quote sempre più alte, non sotto i 1400/1500 mt, preferibilmente oltre i 1600 mt con nascite che addirittura si spingono fin verso i 2000 mt.

Qualcuno si domanderà quali essenze arboree ci possono essere attorno ai 2000 mt, oltre il limite della vegetazione arborea. La risposta è che i Porcini non micorrizano solamente piante superiori ma anche piccoli cespugli.

Mirtilli, Uva ursina, Rododendri, Salici nani, Eriche/Brughi e persino erbe (oltre che in area mediterrnea, Cisti, Mirti, Ginestre, Erica arborea ed altri cespugli tipici della Macchia).

Non da meno, le radici di alcuni Abeti potrebbero spingersi molto in alto alla ricerca di nutrienti, e se non proprio loro, i miceli in loro vece.

Certo la ricerca dei Porcini Rossi-Pinicola non è facile, non è scontato che si possa trovare qualcosa ma, d’altra parte, fino ad almeno metà Agosto, ogni uscita alla ricerca di Porcini o altri funghi non garantisce successo assicurato.

Quanti cappotti occorre sperimentare prima di riuscire a comprendere appieno il bosco ed i suoi comportamenti?

CAPIRE IL COMPORTAMENTO DEI BOSCHI

Aggiornamento Porcini 23-06-2023

A chi mi contatta in privato su Telegram per chiedermi consigli sui boschi da visitare, a chi mi chiede se secondo me i “loro” boschi sono già pronti, non posso che rispondere sempre che “se non vai, non sai”.

Non esistono regole standard, valide per ogni occasione, per poter capire se valga la pena o no di andar per boschi, tolto che, una passaggiata nei boschi vale sempre e comunque la pena, anche se nei boschi non c’è neppure un solo fungo.

Chi pensa che è arrivata l’ora di inventare un’App in grado di prevedere le nascite dei Porcini, sappia che la nascita dei Porcini non è, e non potrà mai essere imbrigliata, all’interno di algoritmi.

Troppi i paramentri che possono inficiare l’attendibilità di una previsione.

Non basta tenere conto di dove e quanto è piovuto, occorre anche conoscere i dati di umidità dell’aria, del suolo, temperatura dell’aria e del suolo, evapotraspirazione, tipo di suolo, quindi drenaggio, vento, intensità e direzione, pH del terreno, che può variare col variare delle precipitazioni e quindi delle sostanze disciolte nel terreno, senza contare la pressione antropica, quindi eventuali danni apportati al bosco dall’attività umana, eventuali danni fatti da animali selvatici o dal continuo passaggio di persone su di un micelio.

In un bosco i fattori abiotici (fattori che sfavoriscono la vita) sono sempre preponderanti rispetto ai fattori biotici, e questo andrebbe tenuto in buon conto da un’App efficiente, insomma, per nostra fortuna, i funghi si fanno i fatti loro, tentano di adattarsi ai cambiamenti climatici meglio e più rapidamente di quanto sappiamo fare noi umani, con risultati decisamente imprevedibili.

Noi stessi, attraverso il nostro Semaforo dei Funghi, quindi con la mappa delle nascite in Italia presente in homepage e le Tabelle delle nascite, non facciamo altro che interpolare i dati delle piogge cadute e delle temperature con le preziosissime segnalazioni che ci arrivano dai nostri utenti delle chat Telegram, quindi dalla nostra Chat Pubblica, dal Canale Telegram e soprattutto dalla Chat Nazionale Privata Telegram, oltre che dai Canali Social, YouTube ed Instagram in primo luogo.

Insomma, se non ricevessimo le preziosissime segnalazioni, potremmo brancolare più o meno nel buio, tirando un po’ ad indovinare perché, cercare di prevedere le nascite di funghi, in particolar modo dei Porcini è un vero e proprio azzardo, un tirare a indovinare e, in fin dei conti, chi tenta di imbrigliare le nascite anche entro le fasi lunari, sa che è altro tempo più o meno perso.

DOVE ANDARE A CERCAR PORCINI NELLL’ULTIMO WEEKEND DI GIUGNO?

Aggiornamento Porcini 23-06-2023
Aggiornamento Porcini 23-06-2023 – Porcini Neri/Aereus del Piemonte

Aggiornamento Porcini 23-06-2023

Riepilogando, dopo tutte le premesse, questo weekend si potrà andare a cercar funghi prevalentemente in montagna o in boschi esposti a Nord o Est.

Dato il gran caldo improvvisamente sopraggiunto, dato il secco ed il vento caldo-secco, eviterei i boschi che durante il pomeriggio si trovano in pieno sole, quindi esposti al vento caldo e al rovente sole, preferendo gli Abeti ai Faggi ed i Castagni alle Querce.

In quali zone d’Italia stanno nascendo i Porcini?

Sicuramente in Valle d’Aosta, questo è il suo momento! Preferibilmente sui monti e tra le Conifere, non nei fondovalle e meglio non tra le latifoglie.

In Piemonte si può ancora puntare ai Porcini Rossi-Pinicola ma alzandosi di quota, oltre i 1500 mt, meglio se in boschi misti Conifere-Faggi o anche solo Abeti. Dato il gran caldo, ultimi giorni utili per puntare ai Porcini Estivi o Aereus/Neri di collina (preferibilmente Castagni), su versanti esposti ad Est, il piano è già fuori dai giochi così come tutto il basso Piemonte collinare (Po-Monferrato-Langhe-Roero).

In Lombardia fine dei giochi per la Pianura Padana, Parco Ticino e basse vallate fluviali. Il caldo vento padano sta bloccando tutte le nascite e, soprattutto là dov’era piovuto maggiormente, si stanno creando zolle di terra dura e lettiere dure come pietre. Porcini Estatini possono ancora nascere nei castagneti collinari ma per poter trovare Porcini degni di nota, occorre ora spostarsi nelle Abetaie di montagna. Qualche timidissimo edulis sta nascendo in boschi freschi al riparo dal vento. Porcini Rossi-Pinicola invece stanno aumentando di qualità e quantità oltre i 1600/1800 mt.

Nel Triveneto spiccano le prime nascite di Porcini Rossi-Pinicola tra gli Abeti oltre i 1500 mt in tutte 3 le regioni. Per ora ancora pochi ritrovamenti ma, ci sono già i primi fortunati e buoni conoscitori di boschi che stanno iniziando a fare qualche buon ritrovamento. Le pregresse nascite del fondovalle Adige, Carso e dei Colli Veneti sono ormai terminate, sotto l’incalzare del caldo vento da Sud.

In Liguria si trovano ancora Porcini Rossi-Pinicola sulle Alpi Liguri, meno sull’Appennino occidentale, principalmente in alto Arroscia-Bormida-Tanaro, meglio oltre i 1500 mt. In pochi hanno osato tentare la sperimentazione dei difficili boschi mediterranei dell’Imperiense (anche se glielo abbiamo suggerito calorosamente) e, infatti i report che riceviamo sono di moltissimi Porcini Aereus ormai vecchi che nessuno ha raccolto, già appena a pochi chilometri da Ventimiglia, Sanremo ed Imperia. Una importante buttata, come non la si vedeva da tempo, che nessuno ha saputo cogliere, anche perché i più, hanno preferito tentare le più semplici vie dei Castagneti-Faggeti delle solite località note, non fidandosi a tentare nuove vie e dovendosi accontenatare di dover spartire i pochi funghi nati con migliaia di altri cercatori di funghi Porcini.

In Emilia Romagna è finalmente arrivato il suo momento, anche se va detto che la Pianura Emiliana-Romagnola è candidata ad essere la prima a surriscaldarsi maggiormente e quindi a vedere le nascite crollare repentinamente già entro il fine settimana. Resisteranno leggermente i boschi di Conifere sottovento, quindi meno esposte ai venti da Sud mentre tutta l’Emilia vedrà cessare le nascite sin da subito. Si potranno ancora trovare Porcini sui monti della Romagna, prevalentemente oltre gli 800 mt, meglio sopra i 1000 dove l’aria è meno calda.

In Toscana proseguono le nascite in boschi di ogni tipo di alta collina e montagna dei settori settentrionali ma, con nascite in rapida diminuzione sotto l’incalzare dei venti secchi e caldi da Sud. Sono già quasi del tutto cessate sui colli e comunque al di sotto degli 800 mt. Il potenziale per buone nascite ci sarebbe ancora ma l’aria ora è davvero troppo secca per permettere ulteriori nascite, a meno che non si tenti la via dei boschi costieri umidificati dalle brezze marine. A livello di piogge pregresse tutta la regione ha avuto la sua parte, ora quel che conta è che i boschi siano riparati dal vento e possibilmente esposti ad Est per gli ultimi ritrovamenti.

Nelle Marche ed Abruzzo finalmente ci si diverte! Funghi Porcini sono ora segnalati nei boschi di collina e di montagna, le nascite avvenute nei Cerreti-Lecceti e comunque al piano sono destinate a cessare rapidamente sotto l’incalzare del caldo e secco Scirocco. Val la pena ora spingersi più in alto, osando anche tra i Faggi.

In Umbria e Lazio la situazione è ancora discretamente buona ma, anche qua il secco vento da Sud sta inibendo le nascite o bloccandole del tutto. I boschi di Quercia ormai vanno abbandonati perché diventano troppo caldi e secchi, salvo lungo i litoriali sotto l’influenza delle brezze marine. In Umbria e comunque nell’Appennino Umbro-Marchigiano e Laziale-Abruzzese finalmente entrano in produzione anche i Faggi con primi Porcini Estivi. Il consiglio è di preferire boschi prossimi a fiumi-laghi o in montagna, oltre i 1000 metri. Tutta la facia collinare laziale ora va in riposo.

Campania e Molise ora avrebbero potuto beneficiare di una importantissima buttata di Porcini ma, c’è l’incognita caldo-secco-vento. Finiti i raccolti di Finferli/Galletti era ora il momento dei Porcini ma, bisogna fare i conti con l’Africano! Naturalmente anche in questi settori d’Italia il consiglio è di preferire i boschi esposti ad Est o Nord, sottovento, al riparo dallo Scirocco, meglio se oltre i 1000 mt.

Puglia e Basilicata sono al momento fuori dai giochi. Entrambe le regioni hanno già dato. Dopo i grandi raccolti di Finferli della Lucania, nei giorni scorsi si sono trovati moltissimi Porcini Aereus, soprattutto in collina in boschi misti. Ora rimangono per lo più vecchi Porcini qua e là. In Puglia tutto finito. Ora il caldo ed il secco daranno una tregua e forse un lungo riposo.

In Calabria dopo un lunghissimo periodo caratterizzato da continue nascite di ogni sorta di Porcino, ora i boschi vanno a riposo. La Sila smette di produrre a ciclo continuo, con ultimi Porcini Rossi-Pinicola in boschi prossimi ai laghi o in versanti Est ben ombrosi. Lungo le coste o nelle timpe scoscese non rimangono che vecchi Porcini Neri/Aereus non raccolti perché in pochi tentano la fortuna in questi boschi, preferendo raccogliere 3 o 4 Porcini Estivi, che non ci sono ancora, tra i comodi Faggi degli altopiani. Resistono le ultime nascite sul Pollino in alta quota, Aspromonte rapidamente a secco sotto la spinta del forte Scirocco.

Sicilia e Sardegna hanno finalmente avuto la loro parte ma, in buona sostanza, sono ormai giunte al capolinea. Troppo caldo e secco il vento da Sud e troppi i 35/38°C che già si registrano. Tolto l’Etna e l’alto Gennargentu, le nascite cessano rapidamente e fino alle prossime piogge si andrà a riposo.

Concludendo, anche questo giro, saremo sfortunati.

Volevamo tanta pioggia e tanta pioggia abbiamo avuto ma, purtroppo non si può avere tutto e così, dopo tanta pioggia, anziché avere tantissime nascite di funghi Porcini, avremo tanto caldo Africano che poco d’accordo va con i funghi.

Ciò non toglie però che, con qualche buon ragionamento e puntando ai “boschi giusti” qualche buon raccolto lo faremo anche durante questo ultimo weekend di Giugno.

Per intanto ci accontentiamo di riguardare le foto ed i video dei nostri ritrovamenti dell’ultima settimana che, tutto sommano sono stati comunque appaganti.

Appuntamento al prossimo fine settimana per fare il punto della situazione con un nuovo aggiornamento funghi sperando che, il definitivo spostamento verso Est del cuneo Anticiclonico Africano, possa portare verso l’Italia aria meno torrida e magari pure qualche altra doccia necessaria a ripristinare un po’ di umidità nei boschi.

Di seguito due foto di funghi Porcini di metà Giugno 2023 dal Piemonte. Foto dalla chat Telegram Funghimagazine. Prima foto a cura di Giuseppe Giamblanco. Foto di copertina a cura di Marco “Mande90” Mandelli.

Aggiornamento Porcini 23-06-2023
Aggiornamento Porcini 23-06-2023 – Funghi Porcini del Piemonte – PH@Giuseppe Giamblanco
Aggiornamento Porcini 23-06-2023
Aggiornamento Porcini 23-06-2023 – Funghi Porcini del Piemonte

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