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Amanita caesarea – Ovolo buono
Da tutti conosciuto come Ovolo buono, l’Amanita cæsarea è uno dei funghi commestibili più apprezzati in Italia, anche e soprattutto se consumato crudo in insalata. Assente nell’orizzonte montano, è vietato raccoglierlo allo stato di ovolo chiuso
Amanita Caesarea – Ovolo buono – Ovolo reale
Ultima revisione scheda: Maggio 2021
Amanita caesarea (Scop.) Persoon, 1801
Divisione: | Basidiomycota |
Classe: | Basidiomycetes |
Ordine: | Agaricales |
Famiglia: | Amanitaceae |
Genere: | Amanita |
Specie: | A. caesarea |
Nome comune: | Ovolo buono, Ovolo reale, Cucco, Cocco, Fungo rosso, Voita. Tradotto da altre lingue suona: Fungo di Cesare, Amanita di Cesare, Uovo del Re, Tuorlo d’uovo, Re, Cocco, Formaggio di Cesare, Spugna reale, Uovo, Fungo dell’Imperatore, Amanita dei Cesari, Rossiccio |
Nomi obsoleti: | Agaricus aurantius, Agaricus casareus, Amanita aurantia |
Tipo nutrimento: | Simbionte-micorrizico |
Periodo vegetativo: | Dai primi caldi tardo primaverili-estivi a fine autunno se ancora caldo. Non è tendenzialmente un fungo del freddo |
Commestibilità o Tossicità: | OTTIMO COMMESTIBILE Fungo che può esser mangiato anche crudo |
AMANITA CAESAREA – OVOLO BUONO
Fungo originario dall’Europa Meridionale-Nord Africa e Medio Oriente, già noto ed apprezzato dagli Imperatori romani che lo chiamavano “Boletus”, in molte zone sta diventanto sempre più raro per via di raccolte indiscriminate, anche di esemplari immaturi, con mancate produzioni di nuove spore.
NOMI INTERNAZIONALI
- English: Caesar’s Mushroom
- azərbaycanca: Sezar amanitası
- български: Булка (гъба)
- brezhoneg: Oroñjez
- bosanski: Blagva
- català: Ou de reig
- corsu: Cocca
- čeština: muchomůrka císařka, Muchomůrka císařská
- Cymraeg: Amanita croen neidr
- Deutsch: Kaiserling
- español: oronja, amanita de los césares, huevo de rey
- euskara: Kuleto
- فارسی: قارچ قیصر
- suomi: Keisarikärpässieni
- français: Oronge, Amanite des Césars
- hrvatski: Blagva
- magyar: Császárgalóca, Császárgomba
- íslenska: Keisaraserkur
- 日本語: セイヨウタマゴタケ
- ქართული: ნიყვი
- lietuvių: Karališkoji musmirė
- македонски: Јајчарка
- polski: Muchomor cesarski
- română: Burete domnesc, crăiță, oușoare, roiniță
- русский: Цезарский гриб
- slovenščina: knežja mušnica
- shqip: Alienusandromineus
- Türkçe: İmparator mantarı
- українська: Мухомор Цезаря
- მარგალური: მარქვალიშ გური
- 中文: 橙蓋鵝膏, 橙盖鹅膏菌
- 中文(台灣): 橙蓋鵝膏
VARIETA’ E SPECIE
Aggiornato al Maggio 2021 [fonte: Index Fungorum], le Specie / varietà riconosciute di A. cæsarea sono:
- Amanita caesarea (Scop.) Pers. 1801
- Amanita caesarea f. alba E.-J. Gilbert 1918
- Amanita caesarea f. caesarea (Scop.) Pers. 1801
- Amanita caesarea f. lutea (Gillet) Neville & Poumarat 2004
- Amanita caesarea f.sp. americana E.-J. Gilbert 1941
- Amanita caesarea var. alba Gillet 1874
- Amanita caesarea var. aurantia Gillet 1874
- Amanita caesarea var. caesarea (Scop.) Pers. 1801
- Amanita caesarea var. lutea Gillet 1874
- Amanita caesarea var. rubra Gillet 1874
HABITAT ED ECOLOGIA
L’Ovolo buono è un fungo termofilo che ama i boschi caldi e ben soleggiati, perciò tendenzialmente secchi e ben aerati.
Fruttifica bene anche in ambiente xerofilo (ambiente secco) o eliofilo (prateria mediterranea), ma si adatta a fruttificare anche in boschi fitti purché in ambiente caldo e secco con vicino qualche corso d’acqua. Non sopporta temperature fredde o fresche.
Vegeta infatti esclusivamente nei mesi estivi, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre ed Ottobre, sempre in presenza di clima caldo, mai eccessivamente umido, anche se un buon temporale estivo può amplificarne le nascite, purché l’acqua venga rapidamente assorbita dal terreno, senza generare ristagni.
Uno studio effettuato in vitro [ Daza, A.; Manjón, J. L.; Camacho, M.; Romero de la Osa, L.; Aguilar, A.; Santamaría, C. (15 November 2005). “Effect of carbon and nitrogen sources, pH and temperature on in vitro culture of several isolates of Amanita caesarea] ha dimostrato che una crescita radiale (aumento del diametro degli assini) è possibile su di un substrato con pH compreso tra i valori di 6 e 7 ad una temperatura compresa tra +24 e +28°C.
Assente oltre i 500 metri al Nord Ovest italiano, oltre i 600 metri al Nord Est, fin verso gli 800/900 mt tra Langhe-Roero e sub-appennino Piemontese. Piuttosto comune in alta Pianura Padana, soprattutto a Sud del Po, dall’Alessandrino, Pavese all’intera Emilia Romagna.
Tra Centro e Sud Italia comune dal livello del mare fin verso i 1000 mt in Appennino, ma fin verso i 1200 tra Sardegna, Sicilia e Calabria.
E’ un fungo simbionte che crea micorrize soprattutto con le Querce di qualunque specie, ma in particolar modo con le Querce delle zone calde-mediterranee tra cui Quercia Troiana (Quercetum troianae), Quercia Frainetto (Quercetum frainetto) e Quercia Macedone oltre che Cerro e Leccio, ma si adatta bene anche tra alberi di Farnia, Rovere e Roverella.
► Scopri le varietà di Quercia presenti in Italia nell’articolo LE QUERCE D’ITALIA, VARIETA’ E DIFFUSIONE.
Spesso lo si trova associato al Castagno, al Carpino Bianco, ed all’Orniello.
In Appennino Centro-Meridionale lo si può trovare anche associato al Faggio, dalla Liguria verso Sud ed isole lo si può trovare comunemente nella Foresta o Macchia mediterranea in particolar modo tra i Corbezzoli, Alloro, Cisto, Erica arborea e soprattutto Lecci e Sughere.
Nell’alta Pianura Padana a Nord del Po è abbastanza comune nelle poche zone rimaste incolte, in cui dominano le steppe erbose, tra i cespuglietti di Brugo (falsa Erica), Betulla e Pioppo tremulo.
Assente sotto conifere al Nord (salvo in alcuni boschi tra Langhe-Roero e pre-appennino dal Piemonte alla Romagna), è invece ben presente in boschi litoranei di soli Pini del Centro-Sud, soprattutto sui versanti tirrenici, ma ancora di più nei boschi misti con Querce e Pini.
COME RICONOSCERLO
A. cæsarea o Ovolo buono, è un fungo dall’inconfondibile colore arancione vivo, con lamelle di colore giallo limone, con il margine del cappello rigato, e rigatura che si estende anche a tutto l’anello giallo.
Il cappello solitamente si presenta nudo ma con alcuni residui del velo bianco che da giovane lo racchiudeva nel suo ovolo detto volva, questi residui possono presentarsi come piccolissimi lembi o anche come grandi chiazze bianche che vanno tolte al momento di cucinarlo, così come i resti del suo ovolo originario.
SEGNI DISTINTIVI
Diametro del cappello non mediamente pronunciato, raramente però supera i 15 cm.
Massa delle spore di colore bianco.
Parte fertile (Imenio) provvista di lamelle di colore giallo.
Il cappello è convesso, dapprima globulare poi sempre meno convesso negli esemplari adulti, di colore arancio vivo con l’orlo che, negli adulti tende a divenire striato.
Il gambo è sempre concolore con le lamelle, perciò sulle sfumature del giallo, pieno ma tende a divenire tubolare negli adulti. E’ provvisto di un anello, anch’esso giallognolo, mentre la volva è bianca, ampia e consistente.
La carne è tenera, biancastra ma più gialla sotto il cappello ed in periferia del gambo. Non ha un odore e gusto invadenti, forse anche per questa ragione è spesso apprezzato da coloro che non amano mangiar funghi. Può esser mangiato anche crudo, principalmente in insalata.
Si sconsiglia tuttavia di mangiare quantitativi, se non modesti, di questo fungo, sia cotto che crudo perché, oltre a contenere elevati livelli di acidi organici (circa 6 grammi per chilo), A. cæsarea è tra i funghi che assorbono in maggior quantitativo di metalli pesanti, almeno 4 o 5 volte superiori ai limiti consentiti per i funghi coltivati [Cocchi Luigi; Vescovi Luciano; Petrini, Liliane E.; Petrini, Orlando (2006). “Heavy metals in edible mushrooms in Italy”→Metalli pesanti nei funghi edibili d’Italia].
Tra gli acidi più abbondanti in questo fungo ci sono l’Acido Malico e l’Acido Ascorbico. Sono poi presenti anche acido citrico, acido chetoglutarico, acido fumarico, acido shikimico e tracce di acido succinico.
DIVIETI DI RACCOLTA
In Italia è vietato raccogliere Amantia cæsarea allo stato di ovolo chiuso, sia perché l’ovolo potrebbe essere confuso con quello di altre Amanite tossiche/velenose quali per esempio Amanita muscaria, A. muscaria var. aureola che può presentarsi anche priva di verruche, Amanita phalloides, Amanita verna, Amanita Virosa, sia perché la raccolta di funghi immaturi impedisce la produzione e lo spargimento delle spore, senza le quali si esaurirebbe rapidamente la colonia fungina con cessazione di future nascite.
Troppo spesso però questo divieto viene eluso, per l’insana abitudine di alcuni cercatori, di preferire raccogliere funghi immaturi, facilmente vendibili a ristoratori senza scrupoli, perché adatti al consumo da crudi.
E’ bene perciò ribadire che, in molte zone d’Italia, la rarità di questo fungo non è dovuta ad habitat inadatti o ad un clima avverso, ma alla mancata produzione di spore da parte dei funghi che sono stati raccolti a tappeto, senza lasciarne alcuno a maturare e sporulare.
IL PARASSITA DELL’OVOLO
Quando si raccolgono Ovoli è sempre bene fare molta attenzione perché, l’Amanita caesarea può essere colpita da un fungo parassita che si chiama Mycogone rosea, (in fotogallery a fine articolo), che crea un velo di colore rosato-salmonato, che ne modifica l’aspetto ed il colore.
I segni della sua presenza si notano con un diffuso colore rosa o rosa-salmone.
Le lamelle sembrano unite tra loro, formando in tutto una dozzine di grandi lamelle; contemporaneamente il cappello si divide in altrettanti spicchi grandi quanto le lamelle unite, o anche in un minor numero di grandi spicchi.
Se colpito da questo parassita l’ovolo non sarà più commestibile.
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Esistono centri specializzati presso le ASL (Ispettorati Micologici) o presso le Associazioni Micologiche che sono preposti per il riconoscimento e l’accertamento della commestibilità dei funghi.
► ISPETTORATI MICOLOGICI IN ITALIA
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⚠️ Puoi cercare l’associazione Micologica più vicina a te consultando il sito Nuovamicologia.eu-Associazioni Micologiche Italiane. Oppure: UMI Unione Micologica Italiana ASP.
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