© FunghiMagazine.it - contatti email: info@funghimagazine.it
Amanita citrina – Tignosa paglierina
Amanita citrina ha un odore di rafano tutt’altro che appetibile ed è facilmente confondibile con amanite mortali, se ne sconsiglia perciò il consumo. Come riconoscerla, habitat curiosità e note
Amanita citrina / Tignosa Paglierina
Ultima revisione scheda: Maggio 2021
Amanita citrina Pers., 1797
Divisione: | Basidiomycota |
Classe: | Basidiomycetes |
Ordine: | Agaricales |
Famiglia: | Amanitaceae |
Genere: | Amanita |
Specie: | A. citrina |
Nome comune: | Citrina, Tignosa paglierina. Tradotto da altre lingue suona: Falsa Amanita falloide, Agarico giallo delle mosche, Germoglio di limone, Germoglio giallo limone |
Nomi obsoleti: | Vedi di seguito |
Tipo nutrimento: | Simbionte-micorrizico |
Periodo vegetativo: | Dall’Estate al tardo Autunno, fino alle porte dell’Inverno |
Commestibilità o Tossicità: | NON COMMESTIBILE, sospetto di varie forme di intossicazione e pure avvelenamento |
Amanita citrina Pers., 1797
INDICE
E’ un fungo piuttosto comune in Italia, anche se preferisce di gran lunga luoghi caldi con boscaglia poco fitta e suoli sabbiosi, perciò poco umidi. Su alcuni vecchi testi è riportato come fungo commestibile di scarso valore ma, da molte zone d’Europa, dov’era usanza consumarla frequentemente, giungono notizie di molte intossicazioni causate da sostanze sospette in esso contenute.
Le varietà di questa Amanita
- Amanita citrina Pers. 1797
- Amanita citrina Gonn. & Rabenh. 1869
- Amanita citrina f. alba (Pers.) Quél. 1892
- Amanita citrina f. brunneoverrucosa (Lécuru) Lécuru 2019
- Amanita citrina f. carneifolia Quirin, J. Charb. & Bouchet 2004
- Amanita citrina f. citrina Pers. 1797
- Amanita citrina f. crassior F. Massart & Rouzeau 1999
- Amanita citrina f. glabra A.G. Parrot 1960
- Amanita citrina f. grisea Hongo 1958
- Amanita citrina var. alba (Pers.) Quél. & Bataille 1902
- Amanita citrina var. brunneoverrucosa Lécuru 2009
- Amanita citrina var. citrina Pers. 1797
- Amanita citrina var. eucitrina Maire 1937
- Amanita citrina var. gracilis A.G. Parrot 1960
- Amanita citrina var. grisea (Hongo) Hongo 1959
- Amanita citrina var. intermedia Neville, Poumarat & Hermitte 2004
- Amanita citrina var. mappa (Batsch) Pers. 1801
- Amanita citrina var. mappalis Gray 1821
- Amanita citrina var. vulgaris Alb. & Schwein. 1805
NOMI INTERNAZIONALI
- English: false death cap, Citron Amanita
- български: Лимоненожълта мухоморка
- català: Cogoma groga
- čeština: muchomůrka citrónová
- kaszëbsczi: Żôłti sromòtnik
- Cymraeg: Cap marwol ffug
- Deutsch: Gelber Knollenblätterpilz
- eesti: kollane kärbseseen
- euskara: Lanperna limoi
- suomi: keltakärpässieni
- français: Amanite citrine
- galego: Francesiña
- hrvatski: Žućkasta pupavka
- magyar: Citromgalóca
- ქართული: ბილწა სოკო
- lietuvių: Gelsvoji musmirė
- latviešu: Bālā mušmire
- norsk bokmål: Gul fluesopp
- Nederlands: Gele knolamaniet
- norsk: Gul fluesopp
- polski: Muchomor cytrynowy
- română: Burete de lămâie
- русский: Мухомор поганковидный
- srpskohrvatski / српскохрватски: Žućkasta pupavka
- slovenščina: Citronasta mušnica
- anarâškielâ: fiskiskiärppáákuobâr
- svenska: Vitgul flugsvamp
- українська: Мухомор цитриновий
- 中文: 柑橘鱗鵝膏菌
- 中文(台灣): 柑橘鱗鵝膏菌
HABITAT ED ECOLOGIA
Amanita citrina è un fungo assai comune e ben presente in tutta Italia.
Vegeta preferibilmente in boschi caldi e poco fitti, meglio in radure o in boschi con alberi a chioma rada, su suoli prevalentemente acidi, meglio se sabbiosi, quindi senza ristagni d’acqua.
Data la natura sabbiosa-silicea dei suoli prediletti, questo fungo a volte può risultare più comune sulle Alpi, rispetto al resto d’Italia, ma non si tratta di una regola fissa.
Ha scarse esigenze vegetative e si presta a fruttificare in simbiosi con una gran varietà di alberi, tra cui i comunissimi Castagni, Faggi e Querce, ma lo si può rinvenire persino su suoli fortemente acidi in presenza di Betulle, Sorbo degli uccellatori, Sorbo Montano o altre piante colonizzanti quali le Ginestre, il Ginepro e comunque, in generale, sui sabbioni granitici dove possono vivere poche altre specie fungine.
Non disdegna tuttavia di vegetare anche sotto diverse Conifere quali Pini del genere Pinus ed Abeti quali Abete Rosso ed Abete Bianco, purché si trovino su terreni sciolti, leggeri, senza ristagni d’acqua.
Come riconoscerlo
Amanita citrina, come detto, è un fungo assai comune e ben presente in tutta Italia.
Deve il suo nome scientifico ‘citrina‘ → al latino ‘citrus‘, che dovrebbe suggerirci che dobbiamo aspettarci un fungo dal colore del limone (citrino), perciò tendenzialmente giallognolo-verdastro.
Il cappello dell’Amanita citrina può presentarsi in colore giallo paglierino o giallo limone chiaro, ma la sua cromìa può variare dal giallo limone al giallo paglierino, giallo pastello, caki chiaro ma può presentarsi anche con un blando e slavato color bianchiccio-verdognolo e persino completamente bianco negli esemplari albini, con verruche bianche disposte per lo più in circoli concentrici più fitti al centro del cappello, diradandosi in periferia, o persino assenti dopo piogge fitte.
Frequentemente le verruche sul cappello si presentano raggruppate in ciuffetti concentrici.
Il gambo e l’anello sono di colore bianchiccio-giallino.
Lo si può riconoscere anche dal suo caratteristico odore che ricorda quello del rafano o di radici troncate, talmente invadente da risultare sgradevole e renderlo praticamente non edibile, anche se in passato considerato non tossico.
Oggi molti siti web stranieri certificano la presenza in questo fungo di tracce di amanitina, la tossina tipica delle Amanite tossiche. Si dà quindi per scontato che può provocare disturbi gastro-intestinali.
Si sconsiglia perciò di raccoglierlo e consumarlo anche perché facilmente confondibile con altre amanite tossiche o velenose mortali.
⚠️ ATTENZIONE ⚠️
Per quanto accurate possano essere le schede sui funghi di funghimagazine, ti ricordiamo che:
Le immagini e le informazioni riportate su funghimagazine.it sono puramente indicative e non possono sostituire l’accertamento effettuato da un professionista.
⚠️ NON AFFIDARTI MAI completamente ad una guida on-line o a libri di testo per il riconoscimento di una nuova specie fungina mai raccolta prima, a meno che tu non abbia competenze tecniche micologiche.
Guide, manuali ed articoli descrittivi hanno solo e soltanto scopo didattico.
Esistono centri specializzati presso le ASL (Ispettorati Micologici) o presso le Associazioni Micologiche che sono preposti per il riconoscimento e l’accertamento della commestibilità dei funghi.
► ISPETTORATI MICOLOGICI IN ITALIA
⚠️ PRIMA DI CONSUMARE UN FUNGO A TE SCONOSCIUTO, TI RACCOMANDIAMO DI RIVOLGERTI PER IL RICONOSCIMENTO, SOLO E SOLTANTO AD UNA ASL O AD UNA DELLE TANTE ASSOCIAZIONI MICOLOGICHE PRESENTI SUL TERRITORIO.
⚠️ Puoi cercare l’associazione Micologica più vicina a te consultando il sito Nuovamicologia.eu-Associazioni Micologiche Italiane. Oppure: UMI Unione Micologica Italiana ASP.
NB: tutte le schede dei funghi presenti su funghimagazine.it sono il frutto di attento studio, osservazioni, raccolta e fotografia degli stessi, fatta direttamente sul campo e poi integrata a casa, e non il classico copia-incolla da testi o altre recensioni trovate sul web.
Man mano che nuovi funghi vengono studiati, seguono le pubblicazioni di nuove schede che potrai trovare nell’ATLANTE DEI FUNGHI di funghimagazine.
Puoi trovare molte altre foto sul nostro profilo INSTAGRAM. Non dimenticare di taggare le tue foto con l’hastag #funghimagazine o di taggarci tramite @funghimagazine