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Cordyceps, il fungo parassita di The Last of Us

Esiste davvero un fungo in grado di attaccare gli umani e trasformarli in zombies, così come ipotizzato in “The Last of Us” il videogame, ora anche attesissima serie TV? Scoprilo in questo post

Cordyceps, il fungo parassita di The Last of Us

IL VIDEOGAME E LA SERIE TV “THE LAST OF US”

Uscito nel 2013, sviluppato dall’azienda statunitense Naughty Dog e pubblicato da Sony Interactive Entertainment per PS3, PS4, PS5 e Microsoft Windows, “The Last of Us” è uno dei videogame più premiati, con ben 256 premi ottenuti, tanto da esser stato definito dalla platea dei videogamers e dalla critica videoludica: “uno dei migliori videogames di tutti i tempi”.

(In Italia si sono espressi in tal senso: Matteo Zibbo su Eurogamer.it, gli utenti di Metacritic su Multiplayer.it, Ben Gilbert su Business insider, Hdblog.it, Everyeye.it e Simone Chiella su Nerdpool.it).

Contano anche i 5 premi ottenuti, subito dopo la sua presentazione all’Electronic Entertainment Expo del 2012.

Il secondo capitolo è uscito nell’estate del 2020, portando la narrazione ad un livello ancor superiore, trasformando un normale videogame in una vera e propria serie tv interattiva, decretando ancor maggior successo a questo videogioco che, oggi è già un vero e proprio titolo di culto.

Il primo capitolo è stato completamente rivisto e ripubblicato su PlayStation 5.

LA TRAMA DEL VIDEOGAME E DELLA SERIE TV

Nel Videogame tutto ebbe inizio nel 2013 quando, una mutazione genetica di un fungo del Genere Cordyceps, provoca un’epidemia che trasforma gli esseri umani Statunitensi in creature aggressive, veri e propri zombies, esseri umani non morti, ma controllati da questo fungo parassita che si insedia nel loro cervello.

Nella fattispecie, il fungo Cordyceps prende il controllo del cervello delle persone colpite, fa crescere masse spugnose all’interno dei corpi e “viticci” che escono fuori dalle bocche; alla fine il cervello esplode fuoriuscendo dagli occhi e dalla fronte.

Gli esseri umani però sopravvivono diffondendo l’infezione attraverso i propri morsi, mentre, nel corso di un fine settimana, la mutazione fungina favorita dal riscaldamento globale del Pianeta, inizia a viaggiare anche nel resto del mondo.

Joel ed Ellie sono i protagonisti di questo inquietante videogioco in cui la civiltà umana è letteralmente crollata, le città sono in rovina ed in pochi umani superstiti tentano di salvaguardare e difendere la civiltà umana.

Il colpo di scena si ha quando, vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna, si scopre che Ellie, una ragazza di 14 anni, risulta essere l’unico essere umano immune da questo fungo. Insieme con l’amico Joel attraversano, con un vero e proprio viaggio brutale, gli Stati Uniti d’America, dipendendo l’uno dall’altra per poter sopravvivere.

Nonostante la distruzione, i sopravvissuti all’epidemia risiedono in zone di quarantena sotto stretta sorveglianza, in insediamenti indipendenti o in gruppi nomadi.

Joel ed Ellie fuggono di nascosto dalla comunità che li ospita, intraprendono un lungo, avventuroso e complicato viaggio, nella speranza di poter raggiungere Salk Lake City dove, grazie all’immunità di Ellie si dovrebbe tentare di produrre un vaccino.

Qua si scopre però che Ellie non è l’unica umana immune dal fungo, altre decine di umani lo sono. La produzione del vaccino però dovrebbe avvenire mediante l’asportazione di parte del cervello della ragazza che dovrebbe quindi morire. Per evitarne la morte, Joel rapisce la compagna, già sedata in ospedale, non senza diverse peripezie, uccidendo il chirurgo che avrebbe dovuto operarla e la collaboratrice Marlene.

I due fuggono verso Jackson ma, nel viaggio di ritorno apprendono che ormai si è smesso di cercare una cura.

La serie TV ha già riscosso un enorme successo di pubblico e di critica negli USA. La prima stagione si preannuncia già uno dei migliori prodotti del piccolo schermo, rimanendo molto fedele all’introduzione del videogioco.

Cambia però l’ambientazione cronologica visto che nel videogioco lo scoppio del contagio risale al 2013 mentre nella serie l’epidemia ha inizio e prosegue nel 2023.

Nel primo episodio tv c’è poi un prologo, totalmente assente nel gioco, con un’intervista a due scienziati che parlano di virus, batteri e funghi, esponendone la grande pericolosità.

Nella serie tv mancano completamente le maschere antigas, invece presenti nel videogioco, mentre la diffusione del fungo ha una forma tentacolare.

Il primo episodio di ‘The Last of Us’ sottotitolato in italiano è già disponibile On-Demand su Sky.

La prima puntata completamente in italiano, invece, è prevista in onda lunedì 23 gennaio 2023 su Sky Atlantic alle ore 21:15.

IL FUNGO CORDYCEPS NELLA FICTION E NELLA NARRATIVA

Cordyceps the last of us
Il fungo Cordyceps di the last of us

Il fungo Cordiceps non è protagonista nella sola serie di videogiochi “The Last of Us”, poi anche serie tv.

Questo fungo era comparso già nel romanzo di Mike Carey, “Pandora’s Gift” da cui, nel 2016 è stato estratto il film post-apocalittico-fiction horror britannico “The girl with all the gift” in cui il Cordyceps ha causato una pandemia, trasformando la maggior parte della popolazione in zombies, più o meno ciò che accade anche in The last of us.

Nel 2020, un altro film di fantascienza, questa volta russo e diretto da Arseny Syukhin “Superdeep “, ha come protagonista il pozzo superprofondo di Kola in cui, alcuni esperti gareggiano contro il tempo per mettere il ‘coperchio’ sopra ad un potenziale disastro ecologico che si sviluppa all’interno di una segretissima struttura governativa in cui scoppia un focolaio apocalittico di funghi tossici, parassiti intracellulari.

Ciò che narrano videogame, libri, film e serie tv, è solo in parte frutto di fantasia poiché, nella realtà i funghi del Genere Cordyceps sono realmente in grado di parassitare esseri viventi, così come vedremo poco più avanti, anche se non nei modi e nei termini ipotizzati dalla fiction.

IL CORDYCEPS NELLA REALTA’




Ciò che c’è di vero riguardo questo fungo è che si tratta di un Genere di funghi appartenenti al phylum Ascomycota, alla famiglia Cordyceps, all’ordine Botanicales e alla famiglia Cordyceps, oltre che al genere Cordyceps e che si tratta di funghi parassiti che normalmente attaccano insetti vivi (perciò detti entomopatogeni), o altri funghi.

Questo genere comprende circa 400 specie, tutte dette endoparassitoidi, che parassitano principalmente insetti e/o altri artropodi ma in alcuni casi, possono parassitare anche altri funghi.

Fino a poco tempo fa, la specie più conosciuta del genere era: Cordyceps sinensis (Cordiceps cinese), registrata per la prima volta come Yartsa gunbu in un testo tibetano del XV secolo di Nyamnyi Dorje, “Un fungo dalle proprietà afrodisiache”. Oggi è piuttosto noto anche Cordyceps militaris.

Inizialmente le specie fungine erano state classificate in quattro sottogeneri in base alla morfologia ed alla disposizione delle ascospore. Recenti analisi basate sulla filogenetica molecolare, hanno dimostrato che, le precedenti classificazioni non riflettevano la moderna filogenesi, ma anche che il genere stesso era polifiletico e il genere era suddiviso in tre famiglie e quattro generi.

Le specie che producono un peduncolo solido e che hanno colori vivaci, sono rimaste nel genere Cordyceps o verranno aggiunti a questo genere. Quelli che sono sottili e di colore freddo sono stati aggiunti al genere Metarhizium per creare un nuovo genere Metacordyceps. Quelli che colpiscono principalmente le formiche formando stromi allungati e di colore scuro appartengono al genere Ophiocordyceps della famiglia Ophiocordicepsidae. Quelli che invece parassitano i corpi fruttiferi di funghi sotterranei o insetti morti, appartengono al genere Elaphocordyceps (successivamente integrato nel genere Tolypocladium).

Il nome generico Cordyceps deriva dalla parola greca “kordyli”, che significa clava, e dal latino -ceps, da căput [căput], capitis, sostantivo neutro III declinazione, che significa = capo, testa.

Il genere ha una distribuzione mondiale ma, la maggior parte delle circa 400 specie sono state ampiamente descritte in Asia dove vegetano principalmente tra Nepal, Himalaya-Tibet, Bhutan, Cina, Corea, Giappone, Tailandia e Vietnam. In queste regioni la loro distribuzione è concentrata soprattutto nelle foreste umide-temperate o in quelle umide tropicali. Tra Himalaya e Tibet Cordiceps sinensis vegeta prevalentemente su pascoli d’alta montagna.

In Europa sono sicuramente presenti Cordyceps bifusispora, C. militaris e C. tubercolata.

L’areale di distribuzione delle varie specie corrisponde a quello degli insetti ospiti di questi funghi parassiti anche se, va detto che la gran parte delle 400 specie sono concentrate nelle regioni tropicali.

LA MANNA DELL’HIMALAYA: IL YARSAGUMBA – CORDYCEPS

Cordyceps the last of us
Fungi Cordyceps di the last of us, essiccati

La trasmissione televisiva GEO (Rai 3), ha ampiamente documentato l’importanza che questi funghi rivestono nell’economia di zone rurali d’alta montagna a cavallo tra Himalaya e Tibet dove, il frutto dell’attacco parassita del Cordiceps sinensis (anche detto Fungo Caterpillar, in lingua locale: Yarsagumba) su di un bruco, è considerato un bene prezioso, un elisir di lunga vita però, divenuto sempre più raro a causa della massiccia raccolta e vendita.

Un bellissimo documentario, dispobile in streaming sul sito di RaiPlay → guarda il video: La manna dell’Himalaya, mostra come, in uno dei tanti piccoli villaggi nel Tibet, molti abitanti hanno abbandonato la tradizionale pastorizia per dedicarsi alla ricerca di quella che è appunto considerata “la manna dell’Himalaya”.

Si narra che le popolazioni indigene, portando al pascolo i propri yak, tra i 3.000 ed i 6.000 metri d’altitudine, notavano come gli animali che si cibavano del fungo nato dalle carcasse di bruchi, prendessero grande vitalità e libido. Alcuni pastori iniziarono a cibarsi di questo fungo che donava loro grande resistenza fisica, maggior adattamento all’altitudine (con relativa assenza d’ossigeno) e, migliore reistenza alle malattie.

Nel 1993 in Cina scoppiò un vero e proprio scandalo quando, in una sola settimana vennero infranti tre record mondiali di atletica femminle ai Giochi Nazionali di Pechino. Successivamente si seppe che le atlete cinesi assumvano un elisir segreto ricavato dal Cordyceps sinensis.

Già nel 1992 si era tanto discusso del trionfo della squadra cinese ai 25° Giochi Olimpici di Barcellona poi, ripetuto anche alle Olimpiadi del 2000 a Sydney ed a Pechino nel 2008, stabilendo nuovi record. I ricercatori hanno perciò confermato che gli integratori a base di Cordyceps aumentano notevolmente la forza muscolare e la resistenza, così come osservato tra le popolazioni tibetane.

Questo fungo cresce e si sviluppa su varie specie d’insetti, in particolar modo sul bruco di una Falena, la Hepialus armonicanus, il bruco vive sotto terra dove si nutre di radici.

La vita di questa Falena dura tra i due e tre anni, durante i quali avvengono da sei a otto mute. La terza e la quarta sono le più pericolose, perché è in questo momento che i bruchi vengono infettati più spesso, direttamente dalle spore, o dal micelio del Yarsagumba.

Una volta che il fungo è penetrato nel corpo del bruco, attraverso la pelle o direttamente nell’intestino, questo cresce e si diffonde nel suo corpo, consentendo però al bruco di potersi ancora muovere per diversi giorni.

Ad infezione avvenuta, il fungo agisce sul cervello dell’ospite, prendendo il controllo del suo apparato motorio e costringendolo a spostarsi in superficie dove, alzando la testa da terra muore, appunto con la testa sollevata, da cui, come un corno, spunta un fungo (il vero carpoforo), tecnicamente detto: stroma, di colore marrone scuro.

Il micelio fungino va quindi in letargo sottoterra a una profondità di 2-5 centimetri poi, in primavera il fungo scoppia, lasciando fuoriuscire le propre spore, che daranno vita a nuovo micelio che tenterà di parassitare altri bruchi di cui nutrirsi.

L’attacco fungino annienta quasi tutto il tessuto dello sfortunato bruco di cui rimane solamente un guscio bruno-giallastro indurito, riempito di micelio all’interno e ricoperto di altro micelio all’esterno.

Questo fungo mummificato, insieme con la sua appendice fungina, è il vero Cordyceps cinese (Cordycep sinensis), fungho che i cinesi chiamano Dong Chun Xiao Cao, ovvero: “insetto d’inverno, pianta d’estate”, mentre per i nepalesi è lo Yarsagumba, ovvero: “fungo con una larva”.

L’economia dell’intero Tibet dipende per un buon 60-70% da questo fungo che, nel corso del tempo ha enormente amplificato il suo valore, attirando orde di cercatori da tutta la Cina, ma anche dal resto del mondo, avendo oggi un valore commerciale che si aggira attorno ai 56.000 $/Usa al chilogrammo.

Un singolo bruco pesa all’incirca 300-500 mg mentre la dose giornaliera consigliata a chi ha deciso di curarsi con questo fungo, varia dai 3 ai 9 grammi e va assunto per diverse settimane.

A far lievitare all’inverosimile i costi di questo fungo è tanto la sua rarità, accresciuta a causa della massiccia raccolta, quanto l’epidemia di Covid-19 che ne ha fatto aumentare a dismisura la richiesta, quale metodo curativo-preventivo.

In Europa è vietata l’importazione del Cordyceps in quanto specie in via d’estinzione ma, nel corso dei decenni in Cina si è trovato il modo di coltivarlo in laboratorio in colture controllate.

I cinesi hanno iniziato già da tempo la coltivazione, isolando 22 specie di funghi associati a C. sinensis, dal cordyceps selvatico, di cui 7 specie precedentemente sconosciute. Il micelio di questi funghi viene oggi normalmente coltivato per poi esser trasformato in medicinali.

GLI ZOMBIE ESISTONO VERAMENTE E IL CARDYCEPS NE É IL RESPONSABILE

Se pensiamo agli zombies, ci vengono subito in mente gli apocalittici personaggi e scenari di The Walking Dead o di Resident Evil (ora anche di The last of us). Zombies umani impressionanti, così come impressionanti da vedersi, sono anche i poveri insetti colpiti dall’infezione da Cardyceps.

Oltre al bruco della Falena Hepialus armonicanus, i Cardyceps possono colpire anche altri esseri viventi o funghi,trasformandoli in veri e propri zombies, dapprima sfruttati come fonte di nutrimento, poi portati alla morte.

Cordyceps the last of us
Attacco parassita di Cordyceps,il fungo di the last of us, su ape

Cordyceps militaris (L.) Fr., Observ. mycol. (Havniae) (cancellans) (1818) (Vuill.) parassita pupe o larve di lepidotteri;

C. takaomontana Yakush. & Kumaz., Sci. Rep. Tokyo Bunrika Daig., (1941), parassita pupe o larve di falena;

C. tuberculata, oggi Akanthomyces tuberculatus (Lebert) Spatafora, Kepler & B. Shrestha (2017), parassita falene adulte;

C. cicadae, oggi Isaria cicadae Miq., Bull. Sci. phys. nat. Néerl.: 85 (1838), parassita larve di cicala;

C. lopsided, oggi Ophiocordyceps unilateralis (Tul. & C. Tul.) Petch, Trans. Br. mycol. Soc. (1931), parassita le formiche.

Cordyceps the last of us
Attacco di Cordyceps,il fungo parassita di the last of us, su cicala

Questi funghi parassitano, a seconda delle specie, adulti, pupe, larve per lo più d’invertebrati, assai meno funghi ipogei (sotterranei), formando un vero e proprio piccolo sclerozio endofitico (che penetra completamente nell’ospite, escludendosi da ogni rapporto con l’ambiente esterno), da cui si sviluppa fittamente l’ascotelio (contenitore di aschi) oppure, da cui si estendono gli isolotti sessili, i corpi fruttiferi veri e propri, con conidi polverulenti che emettono le spore.

L’azione di questi funghi parassiti è davvero singolare, nulla viene lasciato al caso, tanto da far sembrare che i funghi stessi siano provvisti di un cervello che li spinge ad agire nel più adeguato dei modi possibili, per poter raggiungere i propri scopi nutrizionali e riproduttivi.

Per esempio, il micelio di un Ophiocordyceps unilateralis può insinuarsi nel corpo di una formica, dove cresce rapidamente attaccando sin da subito i suoi muscoli. Inizia così a secernere sostanze chimiche che inducono il cervello dell’ospite a comportarsi esattamente come vorrebbe il fungo.

Attraverso il controllo del cervello e dei muscoli, in maniera del tutto inusuale, la formica inizia ad arrampicarsi su piante, che siano cespugli o alberi non importa, basta che siano sufficientemente alti da permettere al fungo di poter spargere le sue spore sull’intera colonia di formiche che diverranno cibo per i figli di questi funghi.

Una volta che le formiche infette si saranno arrampicate, il fungo paralizzerà i loro muscoli, impedendo loro di muoversi ulteriormente. Attaccate ad una foglia, moriranno sotto l’azione digerente del fungo che, solo a questo punto, uscirà dalla testa dell’insetto arrivando a rapida maturazione e rilasciando dall’alto le sue spore che pioveranno sulla sottostante colonia che verrà infettata.

Cordyceps the last of us
Il Fungo parassita Cordyceps di the last of us, ha zombizzato una formica

I FUNGHI POSSONO DAVVERO INFETTARE GLI UMANI?

Certo che sì.

In oltre il 90% dei casi di onicomicosi (micosi dell’unghia), gli agenti patogeni che causano l’infezione sono tre tipi di funghi detti dermatofiti: Trichophyton, Epidermophyton e Microsporum. Nel restante 10% dei casi invece, i responsabili sono lieviti del genere Candida spp. (specie), o altri funghi opportunisti, ovvero muffe.

Candida albicans è un fungo saprofita, un lievito appartenente alla famiglia dei Saccaromiceti che normalmente si trova nel cavo orale, nel tratto gastrointestinale e nella vagina degli umani, dove svolge un ruolo rilevante nella digestione degli zuccheri mediante un processo di fermentazione, ma può diventare patogena in specifiche condizioni (evenienza detta opportunismo), provocando la candidosi.

In particolare fra le altre specie di candida essa è l’unica che vive sulle mucose oltre che sulla cute. Questa si moltiplica in modo anomalo, per lo più nei soggetti debilitati e/o immunodepressi.

Questi non sono gli unici funghi in grado di colpire gli esseri umani.

Le infezioni da funghi sono dette micosi antropofiliche sono tutte in grado di parassitare l’essere umano, più raramente gli animali. Esempi di micosi antropofiliche sono le condizioni sostenute da Trichophytonrubrum o Epidermophytonfloccosum.

I funghi possono colpire la pelle umana ma possono anche insidiarsi pericolosamente nella gola e nei polmoni.

Micosi respiratorie occasionali, si registrano con frequenza crescente tra i lavoratori delle mushroom farms, le aziende in cui si lavorano i funghi, provocate anche da specie innocue. Ancor più gravi le micosi denominate Coccidioidomycosis o valley fever/California fever/San Joaquin Valley Fever e o la recente criptococcosi canadese. Da non trascurare anche la colonizzazione umana perpetrata qualche volta dal simpatico/fotogenico “immortale” Schizophyllum commune.

Durante la pandemia Covid-19 in India è scoppiata una vera e propria infezione fungina detta “black fungus”, in Italia nota come “mucormicosi”, causata da diversi organismi fungini nell’ordine dei Mucorales, comprese quelle facenti parte delle specie Rhizopus, Rhizomucor, e Mucor, con sintomi che derivano dalle lesioni necrotiche invasive del naso e del palato, che causano dolore, febbre, cellulite orbitaria, proptosi, e secrezione nasale purulenta.

Nel mese di ottobre 2022, l’OMS ha pubblicato il suo primo elenco dei «patogeni fungini prioritari per guidare la ricerca, lo sviluppo e l’azione per la salute pubblica», una lista dei funghi più pericolosi per il genere umano, ovviamente da tenere bene sotto controllo.

Quanto accade in The Last of us non potrà accadere nella realtà, poiché il genere umano non è al momento tra i bersagli dei funghi del genere Cordyceps.

QUALITA’ MEDICINALI, VERE O PRESUNTE, DEI FUNGHI CORDYCEPS

Negli USA c’è già tutto un culto di coltivazione domestica di Cordyceps per presunte virtù terapiche (mutuando il mito di quello cinese, più prezioso dell’oro).

Vere o false che siano le proprietà energetiche ed afrodisiache di questi funghi, in giro per il mondo c’è già un florido commercio internazionale di prodotti a base di estratto di micelio di Cordyceps.

Quel che è certo è che le presunte proprietà anti-tumorali sono state smentite, parrebbero invece confermate quelle anti-invecchiamento.

Alcune specie di Cordyceps sono fonti di sostanze biochimiche con interessanti proprietà biologiche e farmacologiche tra queste da citare la cordicepina. La trasformazione in farmacologia di C. subsessilis è fonte della ciclosporina, un farmaco immunosoppressore che inibisce il rigetto, perciò utile nei trapianti di organi umani.

Dalla fase riproduttiva teleomorfa di Cordyceps sinclairii è stata isolata una molecola detta miriocina, uno sfingolipide utilizzato nel farmaco Fingolimod, utilizzato per trattare la sclerosi multipla.

Nonostante già tra il XV e XVII secolo in Tibet si studiassero questi funghi descritti come utile rimedio anti-invecchiamento (si narra che in Cina si facesse uso di questo fungo già 1.700 anni prima di Cristo), è solamente dal 2008 che si è inziato a fare studi seri e concreti.

La cordicepina (3′-deossiadenosina) è un potente antibiotico di cui il fungo ha bisogno per “disinfettare” il corpo di un bruco infettato da altri funghi e/o batteri.

La cordicepina inibisce inoltre la crescita di alcuni clostridi, streptococchi, Staphylococcus aureus e Pseudomonas aeruginosa, senza distruggere i bifidobatteri benefici e i lattobacilli della microflora intestinale.

Uccide i bruchi della tignola del cavolo ed è quindi considerato un possibile insetticida.

L’acido cordicepico è un isomero dell’acido chinico. I polisaccaridi (galattomannani ramificati) sono considerati un immunomodulatore prescritto a pazienti sottoposti a chemioterapia.

In termini di composizione chimica, i Cordyceps contengono una gran varietà di sostanze biologicamente attive, considerate assai importanti dal punto di vista nutrizionale.

Oltre ad amminoacidi essenziali, contengono diverse vitamine tra cui alcune del gruppo B (B1, B2, B12), vitamina E, proteine, oligosaccaridi e polisaccaridi, steroli e macro elementi tra cui: alluminio, calcio, cromo, ferro, fosfati, gallio, magnesio, manganese, nichel, potassio, rame, selenio, silicio, sodio, stronzio, titanio, vanadio, zinco e zirconio.

La scienza moderna sta però ancora cercando di confermare, con studi scientifici approfonditi, la reale efficacia dell’assunzione dei Cordyceps per gli usi personali, per cui sono diventati famosi. Ad oggi non esistono però ancora studi completi dal punto di vista dell’Evidence Based Medicine.

In conclusione

Per concludere questo post, ho scelto come postfazione, il pensiero dell’amico Philip Rogosky:

«Per quanto riguarda l’uso narrativo che nel film si fa del Cordyceps, era abbastanza facile, dopo la diffusione del concetto delle formiche (o altre specie di insetti) zombificate, che il genere narrativo zombie ne facesse il vettore anche in contesto umano.

Da una parte tributo timoroso alla potenza di questi piccoli, insidiosi funghetti, dall’altra la solita demonizzazione anglosassone, di specie non umane che osano non relegarsi a soggetto al nostro cospetto.

Avendo sentito qualche considerazione su The Last of Us, sembra rilevante che, va letto non come semplice distopia, ma piuttosto come “distopia critica”, e cioè dal cuore utopico, e non utopico nel senso misantropo (quello cretino del “noi siamo il virus…”), ma nel senso che un diverso modo di stare al mondo (quello empatico/emozionale del traumatizzato-ma-resiliente protagonista, ancor più di quello immune della protagonista ragazza) si presenta come alternativa reale alle rovine dell’attuale modello/sistema.

I funghi in quel senso sono acceleratori del risveglio di un nuovo modo di improntare la relazione tra la specie nostra e tutte le altre che coabitano questo piccolo/immenso pianeta».

Un ringraziamento per le preziose consulenze va ad Alfonso Conti e Philip Rogosky.
Cordyceps, il fungo parassita di The Last of Us@funghimagazine.it

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