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Covid 19 funghi. Si può andare a funghi dal 4 maggio?
Lo abbiamo domandato alla Segreteria della Ministra Teresa Bellanova del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, cercando di decifrare le indicazioni o le lacune del DPCM del 26 Aprile 2020 in previsione del 4 maggio
SI PUO’ ANDARE A FUNGHI IN ITALIA?
COVID 19 FUNGHI
INDICE
- 1 SI PUO’ ANDARE A FUNGHI IN ITALIA?
COVID 19 FUNGHI
- 1.1 Alla fine questi ci ha indirizzati verso la Segreteria della Ministra Bellanova cui abbiamo posto la stessa identica domanda:
- 1.2 Condividi:
É finalmente iniziata la cosiddetta ‘Fase 2‘ delle misure adottate dal Governo per contenere la pandemia del Coronavirus Covid 19, che ci hanno costretti a stare chiusi in casa durante il cosiddetto ‘Lockdown’, che ha preso il via dal 10 Marzo 2020.
Era la sera del 9 Marzo scorso quando il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte annunciava agli italiani che, l’esplosione di contagi, e la crescita esponenziale di morti, costringevano il Governo ad adottare misure di contenimento mai viste prima.
Il ‘Lockdown‘ ci ha costretti a chiuderci in casa, ad allontanarci dalle persone a noi care e privarci di una vita sociale cui eravamo abituati.
Anche le camminate all’aperto, dapprima concesse nei pressi delle nostre abitazioni, sono poi state vietate, se non per andare a far la spesa, con uscite di casa concesse solo per valide e comprovate esigenze.
I FUNGHI DOPO IL LOCKDOWN, COVID 19 FUNGHI
Per fortuna il Lockdown è capitato in un periodo in cui, notoriamente i boschi sono ancora in pieno riposo vegetativo, così come sono ancora in letargo i nostri amatissimi funghi.
I mesi di marzo e di aprile hanno visto nascere i funghi Dormienti e tornare a vegetare le Morchelle, poi anche i Prugnoli, tutto nella quiete più assoluta di boschi in cui, per ben due mesi consecutivi, non si è vista la presenza di umani.
I funghi hanno potuto nascere e completare il proprio percorso vegetativo, finalmente riuscendo ad andare a seme e riprodursi, senza i continui prelievi di fungaioli incalliti che, troppo spesso dimenticano quanto sia indispensabile lasciare nel bosco almeno qualche fungo che possa produrre le preziosissime spore, senza le quali non vi saranno ulteriori future nascite.
Il Lockdown ha fatto crescere a dismisura il bisogno di uscire all’aria aperta, di tornare nei boschi, non necessariamente per raccogliere funghi o o erbette spontanee, quanto per poter respirare l’ossigeno ed inalare i monoterpeni, le sostanze volatili prodotte dagli alberi in grado di stimolare il nostro sistema immunitario e diminuire i tassi di cortisolo, l’ormone dello stress che circola nel nostro corpo (approfondisci l’argomento leggendo l’articolo ‘Cos’è il Forest Bathing o Silvoterapia).
Dai primi giorni di maggio abbiamo ricevuto decine o centinaia di richieste di delucidazioni da parte di nostri lettori che volevano sapere, senza ombra di dubbio, cosa avrebbe comportato l’avvio della Fase 2 del Lockdown, ed in parole povere, se dal 4 maggio 2020 si fosse stato possibile andare a funghi.
Abbiamo girato questa domanda al comando del Corpo Forestale dello Stato di Roma che ci ha gentilmente indirizzati verso il Dipartimento delle Politiche Agricole e Forestali, dove abbiamo riposto la domanda e cercato di trovare una risposta univoca che non è stata trovata.
Il DPCM 26/04/2020 con aggiornamenti del 02/05/2020 relativi al 04 Maggio 2020, per quanto riguarda l’attività all’aperto, non è per niente affatto esaustivo. Tra le Faq Fase 2 (→ domande frequenti sulla Fase 2) dice:
L’attività sportiva e motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente, a meno che non si tratti di persone conviventi. A partire dal 4 maggio l’attività sportiva e motoria all’aperto sarà consentita non più solo in prossimità della propria abitazione. Sarà possibile la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti.
È obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri, se si tratta di attività sportiva, e di un metro, se si tratta di semplice attività motoria. In ogni caso sono vietati gli assembramenti.
Al fine di svolgere l’attività motoria o sportiva di cui sopra, è consentito anche spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività. Non è consentito svolgere attività motoria o sportiva fuori dalla propria Regione.
Abbiamo perciò chiesto al responsabile del Dipartimento delle Politiche Agricole e Forestali che ci ha risposto, se sia giusto interpretare che, essendo consentita l’attività motoria all’aria aperta, quindi anche su prati e boschi, nulla e nessuno nel frattempo potrà vietarci di raccogliere eventuali frutti di bosco, erbette spontanee e o funghi (se in possesso di regolare permesso), visto che la raccolta di prodotti della natura, non viola le norme di sicurezza Covid-19.
In realtà, fatta questa precisazione il responsabile non ha saputo darci una risposta univoca, pur interpellando nel frattempo tutti i colleghi presenti negli uffici del Dipartimento.
Alla fine questi ci ha indirizzati verso la Segreteria della Ministra Bellanova cui abbiamo posto la stessa identica domanda:
É possibile raccogliere funghi, frutti di bosco ed erbette spontanee durante lo svolgimento di attività motoria all’aria aperta?
Anche in questo caso non abbiamo ottenuto una risposta univoca.
NI, CI É STATO DETTO – COVID 19 FUNGHI
Il DPCM, anche nell’aggiornamento del 02/05/2020, non fa alcun riferimento alla possibilità di raccolta da parte degli hobbisti di prodotti spontanei della natura. Non c’è alcuna voce in cui si dica che è consentita, ma neppure una specifica che la vieta.
In queste linee guida si dice soltanto che dal 4 di maggio è consentita la raccolta di Funghi, Tartufi e di prodotti del sottobosco non legnosi a tutti i professionisti che ne effettueranno la raccolta mettendo in pratica le norme di sicurezza, ovvero provvisti di guanti, gel e mascherina, e rispettando il distanziamento sociale.
Probabilmente la concessione esplicita ai soli professionisti è volta al disincentivare i comuni cittadini ad uscire di casa in massa, per recarsi sui prati e nei boschi a raccogliere prodotti spontanei della natura, creando magari indesiderabili assembramenti in luoghi in cui non è possibile controllare e regolamentare l’accesso agli stessi.
Rimaneva dunque il ragionevole dubbio che, ad un camminatore solitario che effettua attività motoria su di un prato o nel bosco, così come non gli si può vietare di raccogliere e mangiare sul posto una manciata di fragoline di bosco, non si potesse neppure vietare di raccoglierne alcune, per poterle portare ai propri familiari.
Così come le fragoline di bosco anche erbette spontanee e per estensione pure funghi
Abbiamo quindi detto che i Carabinieri Forestali ci avevano risposto che effettivamente, essendo consentita l’attività motoria all’aria aperta, a chi si fosse trovato di fronte erbette spontanee, frutti di bosco o funghi non gli si fosse potuto vietare di raccoglierne alcuni, nel rispetto delle norme regionali o locali.
Siamo quindi stati indirizzati al Gabinetto della Segreteria Tecnica del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che, posta la solita domanda: «Si può andare a funghi dal 4 maggio 2020?» e fatte le dovute richieste sulla punibilità di raccolta di prodotti spontanei della natura, non ha saputo ugualmente darci una risposta univoca.
Siamo stati messi in attesa, nel frattempo il responsabile di Gabinetto ha interpellato tutti i colleghi poi, non avendo trovato una risposta inequivocabile, ci ha chiesto di inviare una richiesta scritta allo stesso Gabinetto, che la sottoporrà all’attenzione della Ministra e del Presidente del Consiglio.
Conoscendo i tempi tecnici della burocrazia italiana non ci aspettiamo di poter avere una risposta in tempi particolarmente rapidi, se mai, e quando dovesse arrivare pubblicheremo tempestivamente un apposito articolo con la risposta ricevuta.
Nel frattempo abbiamo anche contattato gli uffici della Regione Piemonte dove dall’ufficio competente in materia di raccolta funghi ci è stato detto che, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, provvisti dei dovuti Dispositivi di Sicurezza (guanti, gel e mascherina) a chi è in possesso di un valido Permesso Raccolta Funghi, al momento NON è vietata la raccolta funghi ed altri prodotti spontanei della natura.
Ci sentiamo dunque di poter dire che, all’interno della propria Regione, rispettando le norme di distanziamento sociale e provvisti di un regolare Permesso di Raccolta Funghi, essendo consentita l’attività motoria all’aria aperta, è ovviamente anche consentito raccogliere una manciata di fragoline di bosco da consumare immediatamente o da portare ai propri familiari, così come raccogliere erbette spontanee ed a maggior ragione pure i funghi.
Naturalmente, onde evitare spiacevoli fraintendimenti o multe, è sempre bene informarsi, a livello locale, circa la presenza di Ordinanze restrittive emesse dai vari Sindaci.
COVID 19 FUNGHI, C’E’ CHI DICE NO
Per esempio, è notizia dello stesso 4 maggio dell’inizio della Fase 2 del Lockdown, che in Liguria c’è chi ha deciso di blindare i propri confini comunali, al fine di contenere i possibili casi di contagi in arrivo da turisti delle seconde case, o delle passeggiate all’aperto o nei boschi.
Il Sindaco di Sassello, nota località della provincia di Savona, famosa per i suoi bellissimi boschi e rinomata per i suoi ottimi funghi, ha infatti emesso un’Ordinanza ad hoc volta a contenere gli spostamenti all’interno della Regione.
Covid 19 funghi. L’Ordinanza sindacale di Sassello (SV), nr. 45 del 04 Maggio 2020, con decorrrenza immediata e fino al 18 maggio 2020, ordina:
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- la chiusura dei parchi e giardini pubblici, aree pic-nic e aree gioco, in quanto sono i luoghi in cui è più facile che si verifichino assembramenti;
- il divieto di effettuare “merendini” presso le aree prative e boschive del territorio di Sassello, affinché non si verifichino assembramenti;
- che le attività motorie di cui al punto 7 dell’ordinanza 25/2020 del Presidente della Regione e le passeggiate di cui al punto 12 della sopraccitata ordinanza siano consentite solo ai residenti e ai domiciliati a Sassello;
- che la ricerca di funghi sia consentita solo ai residenti e ai domiciliati a Sassello;
- che gli spostamenti di residenti in Liguria verso Sassello siano consentiti solo per un individuo giornalmente e per le sole motivazioni di coltivazione terreno agricolo o manutenzione e riparazione della seconda casa, come previsto dall’ordinanza 22/2020 della Regione Liguria;
- la comunicazione obbligatoria da parte di chi si sposta nel territorio regionale per venire a Sassello, eccetto per chi risiede nei Comuni di Mioglia, Pontinvrea, Stella e Urbe, del nominativo della persona che si recherà a Sassello, del motivo per cui si sposta (coltivazione terreno agricolo o manutenzione e riparazione della seconda casa), della durata oraria indicativa della sua permanenza giornaliera a Sassello; tale comunicazione dovrà avvenire il giorno antecedente allo spostamento all’indirizzo e-mail protocollo@comune.sassello.sv.it, o telefonicamente allo 019/724103 dalle 8.30 alle 12.30;
Covid 19 funghi – In questo caso si dice espressamente che la ricerca funghi è consentita, anche se solo ai residenti ed ai domiciliati nel Comune di Sassello.
A questo punto non ci rimane da fare altro che invitare i nostri lettori ad essere estremamente prudenti e guardinghi.
L’emergenza Coronavirus Covid-19 non è ancora finita e la concessione di poter giare per prati e boschi, in cui svolgere attività motoria, non è da interpretarsi come un “liberi tutti”.
Bisognerà avere cervello, evitare di darsi appuntamento nel bosco con altri cercatori, evitare assembramenti, munirsi anzitutto di Permesso Raccolta Funghi, ma soprattutto di guanti sempre indossati, gel per la pulizia delle mani, ma soprattutto di una mascherina da tenere ben indossata nel caso in cui si dovessero incontrare camminatori o altri cercatori, avendo anche cura di rispettare le distanze di sicurezza, e di non intrattenere rapporti sociali con questi.
Sono ancora vietati pic-nic, accensione di fuochi, grigliate all’aperto, ed appuntamenti di gruppi famigliari, e là dove questo non lo vieta la legge, lo vieta il buon senso.
La pandemia oltre ad essere un pericolo per la nostra salute e la nostra vita, rappresenta anche un altissimo costo per tutta la comunità.
Se decidiamo di concederci finalmente una passeggiata nei boschi, facciamolo dunque con cognizione, in piena solitudine, o al più con la nostra compagna o il nostro compagno, o figli, ma senza i nostri amici che possiamo tranquillamente portare con noi attraverso una videochiamata in diretta dai boschi.
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