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F Dizionario Micologico Glossario dei termini micologici Parte 6 Lettera F
Indice dei nomi di funghimagazine.it
Dizionario Micologico Glossario dei termini micologici Parte 6 Lettera F – In questa pagina trovi riuniti tutti i principali termini micologici (glossario) che iniziano con la lettera dell’alfabeto F
Dizionario Micologico Glossario dei termini micologici Parte 6 Lettera F
INDICE
Introduzione – Dizionario Micologico Glossario dei termini micologici Parte 6 Lettera F
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In campo micologico, come peraltro in qualsiasi altro ambito scientifico, si utilizzano specifici termini, il cui scopo non è quello di complicare la vita ai lettori principianti, ma bensì è quello di aiutarli nell’individuare l’esatto significato di alcuni termini o concetti specifici, che non possono esser chiamati con un nome generico, ma che necessitano invece di avere un loro termine scientifico univoco ed inequivocabile (nome e cognome).
Il glossario è dunque un insieme dei termini e di espressioni proprî di una specifica scienza, nel nostro caso della micologia.
La terminologia micologica moderna fa riferimento a molti antichi testi, ma in particolar modo all’autorevole micologo Riccardo Mazza con i suoi libri: Dizionario illustrato di micotossicologia Mykonolexikon 1 con sinonimi e contrari e Dizionario illustrato dei funghi Mykonolexikon 2 con sinonimi e contrari
GLOSSARIO MICOLOGICO – DIZIONARIO MICOLOGICO
Dizionario Micologico Glossario dei termini micologici Parte 6 Lettera F
F – parte 6 – Lettera F
FAM – FES
- FAMIGLIA (Famiglie tassonomiche) → Classificazione dei funghi = Tassonomia. Vedi voce famiglia in → Enciclopedia.
- Farcito – Riferito al gambo dei funghi, che è detto farcito quando risulta ripieno di micelio cotonoso, midolloso, molle.
- Farinosa – E’ detta farinosa la superficie di un carpoforo (che si tratti della superficie del cappello, del gambo o delle lamelle), quando risulta ricoperta da finissima polvere bianca (→ vedi Pruina), dall’aspetto della farina.
- Farinoso – Si utilizza il termine farinoso per indicare la superficie di un carpoforo dall’aspetto polveroso-farinaceo, ma con granuli o fiocchi ben più visibili rispetto alla microscopica pruina.
- Fascícolato → A fascetti. E’ detto fascìcolato un gruppetto di carpofori che risulta ben serrato, con gambi perfettamente saldati alla base, dalla quale si innalzano per un certo tratto più o meno lungo, → aderenti o → coalescenti gli uni agli altri, così da formare un cespo. Vedi → Cespitoso.
- Faseoliformi – Spore a forma di fagiolo o di rene.
- Fecàle (Odore fecàle) – Riferito ad odori. In ambito micologico, l’odore fecàle non comprendente il solo sterco e feci, ma anche timbri simili o uguali alla crosta del formaggio fontina e gas illuminante.
- Feltrata, Feltrato – Riferito alla superficie del cappello di alcuni funghi, quando presenta il tipico aspetto opaco del feltro → vedi anche Vellutato.
►Il cappello del Boletus aestivalis (B. reticulatus) è detto feltrato-vellutato. In realtà si dovrebbe parlare di superficie del cappello finemente feltrata-vellutata. - Feltroso – Dall’aspetto del feltro. Formato da minuscoli peli bassi e molli, pressati senza ordine gli uni sugli altri.
- Fenòlico – Riferito ad odori. L’odore fenolico è così definito perché ricorda quello del fenòlo (acido fènico), composto aromatico derivato dal benzene, l’inchiostro da calamaio, noce gialla, risotto allo zafferano → Odore riscontrabile per esempio in: Agaricus bresadolanus, A. iodosmus, A. moelleri, A. A. pilatianus, xanthodermus, A. phoelepidotus, Caloboletus radicans, lievemente fenòlico in Calvatia utriformis, Lycoperdon echinatum, L. perlatum, L. pyriforme,
- Fertile → Fecondo, capace di riprodursi per via sessuata. Nel caso dei funghi: in grado di generare spore.
- Festonato (Sinonimo di Appendicolato) → Orlato di festoni. E’ detto festonato l’orlo del cappello o dell’anello, quando si presentano ornati dai residui del velo generale o parziale → Appendicolato
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FIB – FLO
- Fibbia → Vedi Giunti a Fibbia o Ansa di Anastomosi.
- Fibrilla, Fibrille → fibra sottile. Si tratta di piccole fibre sottili, filamenti che si possono riscontrare in forma radiata sulla cuticola del cappello, in senso longitudinale, sul gambo. Se fanno parte integrante delle cellule della cuticola, allora sono dette → innate, se invece sono applicate sulla cuticola perché provenienti dal velo generale, allora sono dette → adnate.
- Fibrillàto o fibrillòso – provvisto di fibrille.
- Fibroso → Che presenta una struttura a fibre. Riferito principalmente al tessuto/carne dello stipite (gambo), quando è composto di fibre allungate, resistenti e tenaci.
► Se piegando un gambo questo non si spezza di netto ma si piega, poi si rompe rimanendo sfilacciato, allora si parla di gambo fibroso. → Contrapposto al termine → Cassante. - Filo – E’ la parte più sottile e leggermente rivolta verso il basso della lamella. Può esser chiamato anche margine oppure orlo.
- Fimbriato → Sinonimo di Frangiato. Fimbriato significa infatti → munito di fimbria, orlato, riccamente frangiato. Il termine è riferito all’orlo del cappello, ma anche ai pori dei Boleti e dei Polipori.
- Fimicolo – vedi → Coprofilo
- Fioccosa – E’ così detta una superficie ornata da fiocchi morbidi, peloso-lanosi. Può riguardare qualunque parte del fungo. Per antonomasia, il fungo più fioccoso tra tutti è la Lepiota clypeolaria che ha margine pileico e gambo riccamente fioccosi.
→ Altri esempi di funghi con diverse parti fioccose sono: l’anello di Macrolepiota procera, e altre Macrolepiota, il gambo di Amanita virosa, Phaeomarasmius erinaceus e Pholiota lubrica, il cappello immaturo di Caprinus lagopus, con possibilità di avere residui fioccosi anche in esemplari vetusti, il cappello di Leucocoprinus fragilissimus e Coprinus niveuscappello. Ha fioccosità zebrate il gambo di Amanita vaginata, fioccosità tra orlo del cappello e gambo sono presenti anche su Stropharia aeruginosa, fioccosi a scaglie possono essere i cappelli di alcuni Hypholoma, fioccoso è il margine → appendicolato di Amanita ovoidea, fioccose le verruche di Amanita pantherina. - Fissile o Scissile → Scindibile in lamine, lastre o scaglie. Si dice del margine del cappello quand’è facile a fendersi con l’età, lungo la disposizione delle sottostanti lamelle.
- Fìstoloso → Cavo – gambo non pieno, con all’interno una o più cavità longitudinali.
- fitocenòṡi – Insieme di organismi vegetali che vivono in un determinato ambiente e che interagiscono tra loro.
- Fitoclima, Zona fitoclimatica – Il fitoclima è l’insieme delle condizioni climatiche che interessano più direttamente la vita delle piante.
► La fitoclimatologia è la scienza che studia il rapporto tra clima e vegetazione.
► Per zona fitoclimatica s’intende la distribuzione geografica, associata a parametri climatici, di un’associazione vegetale rappresentativa, composta da specie omogenee. - Fitte – Sono dette lamelle molto ravvicinate tra di loro.
- Fittonante → Che forma un fittone, riferito a radici. Nel caso dei funghi si parla di gambo fittonante, quando questo ha forma di radice o comunque quando tende ad avere forma appuntita ed allungata.
- Flabelliforme → Flabellato: organo a forma di ventaglio, riferito al cappello di alcuni funghi.
- Flessuoso → Sinuoso, pieghevole, che ha facilità a flettersi. Si utilizza per descrivere parti di fungo più o meno ondulate o sinuose.
- Flocculoso → Munito di piccole fioccosità, vedi → Fioccoso.
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Foto: Fioccosità in Lepiota clypeolaria

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FOG – FUNI
- Foglia – In micologia foglia è sinonimo di → Lamella. Termine comunque piuttosto obsoleto e poco utilizzato per via delle possibili confusioni.
- Fomicato – E’ così detto il carpofori di alcuni Geastri (Gaestrum) il cui involucro del corpo fruttifero → peridio si spacca in lobi triangolari ripiegati verso l’esterno.
► Per estensione può esser definito fomicato anche il cappello di un fungo Porcino che, in presenza di aria molto secca-ventosa, si spacca in diversi lobi-spicchi. - Forcato → A forma di forca, → Bifido, → Biforcato.
- Foresta, Foreste (Foreste d’Italia) – Con la parola Foresta si intende una vasta area di superficie terrestre non antropizzata, dominata dalla vegetazione arborea, soprattutto da alberi di alto fusto.
→ Vedi approfondimenti alla voce ► HABITAT. - Forforaceo, Furforaceo → Rivestito di squamette simili alla forfora. Cappello o gambo con superficie ricoperta di piccolissime scaglie simili a fine crusca o fine segatura.
- Fossetta → Piccola fossa o piccola depressione. In micologia sinonimo di → Scrobicolo.
► Fossette possono esser presenti nel cappello o nel gambo di diverse specie del genere Lactarius che saranno perciò detti Scrobicolati. - Fragmobasidio → Vedi Basidio.
- Fotosintesi clorofilliana – Grazie al processo chimico detto della fotosintesi clorofilliana le piante verdi e altri organismi, possono produrre sostanze organiche, quali principalmente i carboidrati (a partire dal primo reagente che è l’anidride carbonica atmosferica con l’acqua metabolica, in presenza di luce solare), che di fatto sono la maggior fonte di energia e nutrimento dei vegetali e, indirettamente anche di alcuni funghi (funghi simbionti) che, senza l’ausilio delle foglie verdi degli alberi simbionti, non sarebbero in grado di assimilare sostanze organiche quali carboidrati = zuccheri, quali fonti primarie di energia.
- Frangiato → Sinonimo di Appendicolato.
- Frastagliato → Ornato di frastagli, difforme in superficie. Riferito al margine di un cappello finemente lacerato.
- Friàbile → Facilmente riducibile in frammenti, che si sbriciola facilmente. Riferito alla carne o alla volva dei carpofori.
- Fugace → Effimero e di breve durata. Si riferisce all’anello o alla cortina di alcuni funghi. Alternativo l’utilizzo del termine evanescente.
- Funicolo → Peduncolo molto fine. Nelle Nidulariacee è un cordoncino ifale che unisce i → pendioli con la parete interna dei → peridi.
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FUNGHI – FUS
- FUNGHI, FUNGI, FUNGO – I funghi (secondo il Linneo: Fungi, 1753, dal latino fungus) o miceti (dal greco μύκης, mykes) sono un Regno di organismi eucarioti, unicellulari e pluricellulari che comprende più di 700 000 specie già conosciute, ma che è stimato poter comprenderne più di 3 milioni. Nel 1817 sono stati indicati per la prima volta appartenenti ad un Regno autonomo dal Nees, ma solo nel 1968 sono stati ufficialmente elevati a rango di Regno da Robert Whittaker. Nel 1973, Ainsworth ordinò il regno dei Funghi suddividendolo in due divisioni: Myxomycota ed Eumycota, a loro volta comprendenti altre 5 sottodivisioni. Dal 1995, secondo l’ordinamento proposto da Hawksworth, vengono accettati come componenti 5 divisioni che sono: Ascomycota, Basidiomycota, Chytridiomycota, Zygomycota e Cryptomycota, mentre i Myxomycota vengono trasferiti al regno dei Protisti.
► In micologia le parole FUNGO-FUNGHI-MICETI non indicano ciò che noi raccogliamo quando ‘andiamo a funghi‘, ma indicano l’intero apparato fungino, per lo più nascosto; l’intero sistema fungino nel suo insieme, comprensivo di ife, miceli, eventuali agglomerati-intrecci di quest’ultimi a formare talli, rizomorfe, arbuscoli, vescicole etc. Il frutto del fungo, il contenitore dei semi (quest’ultimi in micologia detti spore con tutte le eventuali varianti), è invece detto → carpoforo, oppure → sporoforo → sporocarpo, ma anche → basidioma → basidiocarpo oppure → corpo fruttifero.
► Nel linguaggio comunemente parlato, nessuno o quasi, chiamerà il fungo raccolto: carpoforo o sporoforo. Nessuno dirà mai: «oggi sono stato fortunato perché ho raccolto ben 20 carpofori o sporofiri di Boletus» Si dirà piuttosto: «oggi ho raccolto ben 20 Porcini, oppure, ben 20 Funghi»
► In molte zone d’Italia con la parola Fungo-Funghi si indica esclusivamente e sbrigativamente il Fungo Porcino. E’ uso comune dire: «oggi ho trovato la bellezza di 50 funghi» sottintendendo si tratti di funghi Porcini. Nessuno dirà mai: «oggi ho raccolto 20 carpofori di Porcino, 15 di Leccino e 15 di Cantharellus». Si preferirà sbrigativamente dire: «oggi ho raccolto 50 funghi: 20 Porcini, 15 Leccini e 15 Galletti».
► Nei paesi Anglosassoni è normale, e da tutti accettato (soprattutto dagli e negli ambienti micologici), attribuire a Specie o anche a Generi di funghi, nomi comuni che riprendono alcune caratteristiche peculiari dei funghi stessi, per esempio, nel caso del Genere di recente istituzione: Butyriboletus, i funghi appartenenti a questo Genere sono ufficialmente detti: “Butter Boletes” per riprendere il loro caratteristico colore del burro. In Italia i soprannoni, nomi comuni o neologismi non sono accettati, o se accettati vengono bollati e screditati come ‘linguaggio volgare‘ anziché come ‘linguaggio comunemente parlato‘. - Funghi con la spugna (Funghi a spugna) – Sono i funghi che al di sotto del cappello non hanno idni, lamelle o pliche a formare l’imenoforo ma hanno dei tubuli con all’apice dei pori che, nel proprio insieme formano l’organo spugnoso che comunemente viene popolarmente detto ‘Spugna‘. Per esempio i funghi Porcini sono i più noti funghi con la spugna, così come altre Boletacee, Leccini, Suilli.
- Funghi di Lettiera – Vedi anche → Lettiera
► Le specie fungine dette ‘funghi di lettiera‘ sono rappresentate in massima parte dai funghi saprofiti, ma più in generale da tutti i funghi detti ‘funghi terricoli’, ovvero quei funghi che non vegetano sulle piante ma direttamente sul substrato.
► Sono detti gli ‘spazzini dei boschi‘ perché, attraverso il proprio micelio riescono a degradare lo strato di → Lettiera che si trova sul suolo dei boschi. Se non ci fossero i funghi di lettiera, a lavorare in accoppiata con alcuni batteri, lo strato di foglie che ogni anno si accumula al suolo accrescerebbe a dismisura, fino a far soffocare il sottobosco con la sua presenza.
► Benché vengano spesso raccolti direttamente sulla lettiera, funghi micorrizici quali i Funghi Porcini (Boletus e simili) non si possono considerare funghi di lettiera. - Funghi Lignicoli – Sono detti lignicoli quei funghi che per poter vegetare, necessitano del legno, vivo o morto che sia; il substrato a base di materiale legnoso è sempre indispensabile. Se le specie vegetano su legno vivo, oltre che lignicole, sono anche dette → parassite, se invece vegetano su legno morto, sono dette → saprofite. Nel caso in cui i funghi adottino strategie nutrizionali ibride, attaccando il legno vivo da parassiti ma poi nutrendosi del legno che hanno fatto morire, allora sono detti sapro-parassiti (o saproparassite). Ci sono poi alcune specie che possono vegetare indifferentemente, sia su legno vivo che su legno morto, adattandosi perfettamente al tipo di legno colonizzato; anche in questo caso sono detti funghi sapro-parassiti. Se invece attaccano unicamente la corteccia degli alberi allora sono detti specie → corticicole.
- Funghi mortali (Funghi velenosi mortali) → Vedi voce di seguito: Funghi velenosi.
- Funghi parassiti → Vai nell’apposita scheda → Funghi Parassiti – Parassitismo oppure consulta la voce funghi parassiti in → Enciclopedia.
- Funghi prativi (funghi praticoli) – Sono quei funghi che prediligono vegetare tra prati e pascoli, incolti, radure, steppe erbose, parchi cittadini, giardini, comunque in luoghi aperti, aerati, ben soleggiati, al di fuori del bosco. Le specie prative-praticole sono sempre Eliofile, amanti del sole e, salvo alcune specie quali le Macrolepiota, che possono vegetare sia in pieno sole che all’ombra di un bosco, è raro trovarle all’ombra di un albero. La maggior parte delle specie prative-praticole sono saprofite, alcune però possono essere simbionti di piante ubicate a debita distanza, le cui radici colonizzano un’adiacente area prativa. Ce ne sono però anche alcune che sono puramente fimicole e vegetano escluvamente su sterco-letame-concime organico presente in zone prative, così com’è possibile incontrare anche funghi lignicoli, qualora uno strato di segatura o un deposito di ramaglie, sia presente su di un prato. Tra le specie prative-praticole più tipiche, alcune Bovista, Bovistella, Calvatia (Calvatia fragilis, C. gigantea, C. utriformis), quasi tutti gli Agaricus, le Gambesecche (Marasmius oreades), alcuni Hygrocybe, Langermannia,Macrolepiota, Melanoleuca, Panaeolus etc. Benché non tipicamente praticole, tra prati e radure non è insolito trovare anche Morchelle e Verpe.
- Funghi saprofiti – Sono detti saprofiti quei funghi che si nutrono di sostanze organiche in decomposizione, ricavate direttamente dal terreno o dalla lettiera. Sono perciò in grado di decomporre le sostanze organiche scomponendole in minerali che vengono poi restituiti al terreno. La lettiera di foglie, rami, alberi caduti, frutti, semi, animali morti, si decompone grazie anche e soprattutto alla costante azione dei funghi saprofiti.
- Funghi simbionti (funghi micorrizici) – Sono quei funghi che, instaurando un rapporto mutualistico con alcune piante, sono in grado di generare reciproci vantaggi. I funghi simbionti legandosi con le radici delle piante (micorriza) possono ricavare dagli alberi zuccheri, proteine, vitamine e sali minerali. Al contrario, gli alberi o le piante in genere, grazie alla fitta ed estesa rete sotterranea dei miceli dei funghi simbionti, possono ricavare enormi quantità d’acqua e di sostanze grezze da elaborare e trasformare, grazie al processo di fotosintesi clorofilliana.
► Tra i funghi simbionti più noti ci sono i Boletacei (Boletus di varie specie ivi inclusi i funghi Porcini), Porcinelli (Leccinum, Leccinellum e simili), Suilli (Suillus, Xerocomus, Xerocomellus etc), Cantarelli e Craterelli (Cantharellus, Craterellus etc), Russule, Lattari, Amanite, Tricholomi e altri ancora. - Funghi terricoli o Funghi umicoli – Sono genericamente detti funghi terricoli tutti quei funghi che non crescono sugli alberi (vivi o morti), quindi sul legno o entro la lettiera, ma direttamente sulla terra (substrato), che si tratti di terra di bosco, di prato, pascolo o altro incolto.
- Funghi tossici – Scriveva (generalizzando e sicuramente esagerando), l’antico filosofo e politico Seneca «Fungus, qualiscumque sit, semper malignus est.» cioè: qualunque fungo è velenoso. In effetti qualunque fungo può provocare su di noi umani effetti tossici. Alcuni a causa di una tossicità intrinseca-propria (perché contengono tossine, veleni), altri per tossicità estrinseca, ovvero acquisita dall’ambiente in cui vegetano, attraverso l’assorbimento di principi chimici dannosi, agenti radioattivi e/o metalli pesanti, altri ancora perché, pur risultando buoni commestibili, sono stati consumati troppo frequentemente, o in quantità eccessive, al punto da aver comunque provocato una più o meno lieve forma d’intossicazione. In ogni caso, i funghi tossici possono provocare da semplici allergie o intolleranze, a vere e proprie intossicazioni foriere di sindromi gastrointestinali da banali a molto serie.
► Nel caso di ingestione di funghi contenenti tossine responsabili di forme più gravi di intossicazione, vedi la voce di seguito → funghi velenosi. - Funghi velenosi – Sono considerati funghi velenosi tutti quei funghi (carpofori, sporofiri, miceti) contenenti sostanze tossiche per l’organismo umano e responsabili di vere e proprie sindromi, gravi intossicazioni e forme di avvelenamento. I sintomi che seguono l’ingestione di questi funghi, possono manifestarsi entro poco tempo (sindromi a lieve latenza) oppure oltre le 24 ore e persino dopo alcune settimane (sindromi a lunga latenza). Questi possono variare da lievi disturbi gastrointestinali (a seconda del tipo di tossine ingerite) a pericolosissime e dannose sindromi accompagnate da distruzione di componenti del sangue, di cellule o di organi interni, che possono portare alla morte. Molto spesso l’avvelenamento da funghi avviene attraverso l’ingestione di funghi non correttamente identificati, confusi e scambiati per altri tipi di funghi, oppure perché cucinati dopo aver chiesto parere (errato) a persone non qualificate al riconoscimento dei funghi, magari dopo aver mostrato una fotografia. Per raccogliere e consumare i funghi occorre avere una estrema familiarità e capacità di distinguere le specie commestibili da qualle tossiche–velenose. Nel caso in cui questa capacità non la si abbia, occorre fare esaminare i funghi raccolti, interi e corredati di ogni loro parte, al fine della corretta identificazione, ad un micologo riconosciuto, oppure ad un ispettore micologico presso una ASL.
► E’ comunque vietato distruggere i funghi velenosi. La legge italiana (352/1993) prevede che non si possa distruggere alcun tipo di fungo velenoso, anche se notoriamente mortale, perché anche questi funghi contribuiscono al corretto funzionamento dell’intero ecosistema boschivo. - Fusiforme – A forma di un fuso. Si dice di un gambo ingrossato al centro ma attenuato ai due estremi, sia verso l’alto che verso la base, ricordando perciò la forma di un fuso.
→ Alternativo l’utilizzo del termine fusòide → Gambo fusòide o Gambo fusiforme.
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