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Dopo il gelo, il risveglio della natura
Aggiornamento funghi del 12 Febbraio 2018 - Ultime notizie sui funghi, in diretta dai boschi
ED ECCO CHE, DOPO IL GELO, LA NATURA SI RISVEGLIA
Eccoci finalmente giunti a metà febbraio.
Un mese che, normalmente dovrebbe essere ancora particolarmente freddo e tipicamente invernale ma che, con i recenti cambiamenti climatici va modificando le sue caratteristiche.
A metà febbraio le giornate si allungano ed il sole inizia ad essere più tiepido.
Con le giornate più luminose e soleggiate cresce anche la voglia di natura, di boschi e di funghi.
Se nei decenni passati a Febbraio si pestava ancora la neve caduta durante il trimestre invernale, da quand’è iniziato il Riscaldamento Globale del Pianeta non è più così.
Oggi la neve è presente al suolo nelle sole località più fredde e nevose
INDICE
Sui monti dell’Appennino più esposti ai gelidi genti di Tramontana e sulle Alpi dove, la locale orografia ha consentito buone precipitazioni.
Nelle località pianeggianti e di collina quest’anno la neve è stata davvero avara di comparse.
Poche nevicate in generale con qualche accumulo più degno del proprio nome sul basso Piemonte, in Emilia-Romagna e in poche altre località lungo l’Adriatico.
Nulla di paragonabile ai canonici inverni del passato.
ANOMALE CORRENTI MITI FAVONICHE E CALDI ANTICICLONI
Nonostante i ripetuti annunci da parte dei soliti siti web, che ogni 3×2 ci propinano allarmi, allerta, aiuto! annunciando l’arrivo di eventi meteo estremi, l’inverno sta scivolando via senza colpo ferire.
All’orizzonte si vedono caldi Anticicloni a cuore caldo che di invernale hanno ben poco, per non dire proprio nulla.
A questo punto le nostre speranze di normalità climatica sono tutte riposte nelle precipitazioni che, se non più nevose, almeno piovose sarebbero più che benvenute.
METEOFUNGHI
Prima di parlare dei funghi di inizio primavera, consentimi di fare un piccolo preambolo parlandoti della questione del Meteofunghi.
Purtroppo abbiamo dovuto chiudere il nostro sito Meteomag perché pesantemente compromesso da un vile attacco hacker che lo ha reso inutilizzabile, tutto da riscrivere e correggere.
Un lavoro davvero impossibile!
In compenso abbiamo rafforzato la pagina Meteo su funghimagazine Meteofunghi ed abbiamo spostato le pagine Meteo con tutti gli strumenti per poter seguire in diretta che tempo fa o farà su:
Valdilana.info
Ma veniamo ai funghi.
I PRIMI FUNGHI PRIMAVERILI
DOVE CERCARE FUNGHI TRA METÀ FEBBRAIO E L’INIZIO DELLA PRIMAVERA
In realtà, egoisticamente parlando, queste prime giornate tiepide di fine inverno non si può dire che non siano piacevoli.
Dopo il lungo periodo buio e freddo, chi di noi non ha voglia di tornare a camminare per prati e boschi respirando a pieni polmoni l’ossigeno e la quiete della natura selvaggia?
Il problema vero è che, un risveglio troppo precoce della natura può essere davvero deleterio per la natura stessa 🙁 😡 .
I primi caldi fanno ingrossare le gemme ed è un attimo che le piante mettano fuori i primi fiori o foglie.
Basta poi una gelata tardiva ed ecco che gemme, fiori e foglie vengono letteralmente distrutti con grave danno per tutto l’ecosistema.
I PRIMI RISVEGLI
I primi arbusti a risvegliarsi dopo il letargo invernale sono i Prugnoli o Prunus spinosa.
Ti descrivo questo arbusto ed il suo habitat che, con i primi caldi, diverrà la casa di ottimi funghi, ai più noti come Prugnoli o Funghi di San Giorgio, le Calocybe gambosa.
Per i primi funghi di San Giorgio dovremo attendere la metà di marzo o inizio aprile ma, caldi particolarmente precoci potrebbero anticiparne di molto la loro comparsa.
Sappi che di solito questo fungo compare, indipendentemente dal periodo, quando i fiori del Prugnolo sono completamente aperti ed iniziano a perdere i primi petali
Per il suo ritrovamento di questo fungo, diventa perciò importantissimo il monitoraggio della fioritura del suo arbusto simbionte.
DOPO IL GELO, IL RISVEGLIO DELLA NATURA
IL DISGELO E LO SCIOGLIMENTO DELLE NEVI

C’è poi un fungo che adora letteralmente, i terreni freddi e zuppi d’acqua, cosa affatto comune tra i funghi d’Italia che, spesso temono parecchio i ristagni d’acqua.
Si tratta dell’Hygrophorus marzuolus o Marzuolo, o Fungo dormiente.
Questo fungo ama vegetare sotto la neve dell’inverno.
Il suo letargo dura tra terra e neve per settimane o mesi, perciò è comunemente detto fungo dormiente.
Il suo habitat prediletto è il bosco di Abete bianco e la sua comparsa avviene non appena lo strato di neve avrà liberato sufficientemente il terreno da renderlo visibile.
Di norma lo si trova soprattutto tra Marzo ed Aprile ma, in tempi di vacche magre, quando la neve al suolo è quasi un lusso, così come accade quest’anno, può valer la pena iniziare a “buttare un’occhio” sin da subito.
Il Marzuolo ha la caratteristica di crescere sempre nelle stesse zone, non sarà perciò difficile individuarlo non appena la neve libera il suolo.
Puoi comunque approfondire la conoscenza del Marzuolo in questo articolo.
PINETE LITORANEE, MACCHIA MEDITERRANEA E COLLI LITORANEI
Tra gli ambienti in cui val la pena di iniziare sin da subito a cercar funghi, ci sono gli ambienti a clima Mediterraneo.
Le Pinete litoranee presto inizieranno a regalarci le prime Verpe e Morchelle (Morchella elata e Morchella esculenta).
Molto probabilmente, in alcune zone della Sicilia le Morchelle elata sono già presenti da qualche giorno.
Verpe e Morchelle inizieranno senz’altro a fare la prima comparsa là dove boschetti a suolo sabbioso costeggiano fiumi di pianura.
I FUNGHI PIOPPARELLI – AGROCYBE O CYCLOCYBE CYLINDRACEA
Per questo fungo, comunemente conosciuto come Pioppino o Piopparello, in realtà occorrerebbe attendere almeno fino a metà Marzo-metà Aprile ma, anche per lui i cambiamenti climatici fanno saltare il normale calendario.
Bastano alcune giornate ben soleggiate, miti ma non troppo secche, per poterci imbattere in un tronco di Pioppo colonizzato da questo ottimo fungo, spesso coltivato.
Il suo habitat ideale sta sempre nei pressi dei fiumi, meglio se in presenza di boschetti igrofili tipici delle golene.
Nello stesso ambiente fluviale, golenale, igrofilo con presenza di Pioppi, su tronchi d’albero morto da almeno un anno, in posizione riparata dal vento, è bene continuare a cercare i funghi Pleurotus.
IL PLEUROTUS OSTREATUS
Molti lo conoscono come fungo Orecchione o Gelone.
Gelone sta proprio ad indicare la sua attitudine a vegetare anche in pieno inverno, purché sull’albero abbattuto vi batta per qualche ora il sole.
Anche questo fungo, pur essendo tipicamente invernale, lo puoi trovare prevalentemente al piano o in bassa collina, meglio se vicino a corsi d’acqua.
IL PORCINO D’INVERNO

Chiudo questo aggiornamento funghi ricordandoti che, anche il mese di febbraio può darci un buon premio di consolazione: il Porcino d’Inverno.
Si chiama Leccinellum lepidum o Porcino d’inverno dei Lecci.
In realtà non è un vero Porcino ma un Leccino, ma il suo aspetto è davvero quello di un Porcino.
Questo fungo vegeta principalmente nella Macchia Mediterranea, vicino ai Leggi, tra Sughere, Corbezzoli ed altri arbusti tipici della Macchia.
É il fungo dell’inverno e non manca mai di deliziare vista e palato nei boschi caldi vicino al mare o in bassa collina dalla Liguria alla Calabria, inclusa Sardegna e Sicilia con sporadiche comparse in Basilicata e Puglia e più raro lungo le coste Adriatiche.
Sono i freddi venti di Tramontana o Grecale infatti ad impedire al Leccino Lepidum di vegetare a Nord del Salento in pieno inverno.
Dopo il gelo, il risveglio della natura è assicurato anche tra i funghi
Non perderti i prossimi aggiornamenti funghi che, da ora diverranno più frequenti.
Come avrai notato, funghimagazine sta subendo un leggero re-styling.
Abbiamo seguito i suggerimenti di alcuni nostri lettori più anziani con poca confidenza con le moderne tecnologie, che trovavano difficoltoso individuare alcune pagine.
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Abbiamo poi diviso la Tabella Crescita Funghi / Semaforo dei funghi in tre macro-zone: