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Abito

Sinonimo di Habitus, in ambito micologico, indica l’aspetto nel suo insieme e la forma di un ‘fungo‘

Abito (à-bito)→ ASPETTO

Termine scientifico-micologico utilizzato quale sinonino obsoleto, per indicare il termine “ASPETTO”.

🍄 In ambito micologico questo termine viene utilizzato (con identico significato) per indicare l’ASPETTO nel suo insieme, oltre che la forma di un ‘fungo (carpoforo, sporoforo, corpo fruttifero, che dir si voglia).

➡️ E’ possibile utilizzare questo termine ad esempio per dire: «ho trovato un Boletus aereus che si presentava nel suo tipico abito» a voler significare che il fungo trovato, aveva il tipico aspetto, nella forma e nei colori, che mi attendevo di riscontrare.

Ovviamente non è assolutamente scorretto dire, in un correttissimo italiano moderno, che il B. aereus in questione, «si presentava con il suo tipico aspetto».

Viceversa, nel caso del ritrovamento di un fungo Porcino Nero con cappello poco pigmentato, perché nato al di sotto di foglie che hanno impedito la formazione della tipica colorazione bruna-nerastra, quindi con cappello tendenzialmente chiaro, o comunque più chiaro rispetto al tipico abito di questa specie fungina, si parlerà di abito anomalo, di anomala pigmentazione.

ESEMPI DI ABITO DEI FUNGHI

💥 Nonostante su molti testi di micologia, o semplicemente di guide al riconoscimento dei funghi, si descrivano sempre i corpi fruttiferi dei funghi con caratteristici segni distintivi (caratteri morfologici tipici), sono moltissime le specie fungine che possono presentarsi con abiti-forme differenti rispetto all’abito tipico ivi descritto.

💥 Esistono diverse specie fungine che, possono presentarsi con colore del cappello o dell’imenio differente rispetto a identici esemplari nati però su differente substrato di crescita, in base all’habitat o anche semplicemente in base a fattori meteorologici (clima secco, ventoso, piovoso, gelo ecc) ed esposizione alla luce o al sole.

Potrà perciò capitare di trovare, ad esempio, una pericolosa Amanita phalloides con il suo tipico abito verdognolo e, magari a pochissima distanza, una identica A. phalloides, ma con abito decisamente più chiaro, magari con cappello bianchiccio, scolorito, quasi del tutto bianco, che potrebbe trarci in inganno.

Per rimanere in ambito delle Amanite, per esempio, una pioggia intensa potrebbe aver dilavato il cappello di una Amanita muscaria che, all’indomani della fitta pioggia, potrebbe aver perso tutti suoi tipici ornamenti, che normalmente contribuiscono ad una facile identificazione della specie.

La perdita delle tipiche verruche bianche, determina la modifica del tipico abito di questa specie fungina, non più facilmente identificabile e quindi, per un cercatore di funghi non avvezzo, non esperto, la possibilità di incorrere in un grave errore di identificazione, scambiando per esempio l’abito modificato dell’A. muscaria con quello di un’Amanita caesarea.

In ambito prettamente scientifico-micologico, ad esser particolarmente pignoli, sarebbe più appropriato utilizzare la voce latina → Habitus.

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