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Asparago dei boschi

Loncomelos pyrenaiucum è da alcuni conosciuto con il suo vecchio nome di Ornithogalum pyrenaicum, ma da tutti noto come Asparago dei Boschi. Scoprilo in questo articolo tra curiosità e descrizioni

LONCOMELOS PYRENAICUM (L.) L.D. Hrouda

Già ex Ornithogalum pyrenaicum L.

Asparago dei Boschi

Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Superordine:
Lilianae Takht.
Ordine: Asparagales Link
Sottordine:
Hyacinthineae Link
Famiglia: Asparagaceae Juss. – Classificazione Reveal J.L. = Hyacinthaceae Batsch ex Borkh.
Genere: Loncomelos Raf.
Specie: Loncomelos pyrenaicum
Nome italiano: Asparago dei Boschi
Classificazione botanica:
Angiosperme
Classificazione inferiore: (Classe)
Monocotiledoni
Forma vegetativa:
Pianta erbacea perenne
Forma biologica:
G bulb, Geofita bulbosa
Sesso: Ermafrodita
Impollinazione: Entomogama, Autogama
Periodo fioritura:
tra Aprile e Maggio-Giugno
Tipo di infiorescenza:
Spiga
Semi:
10/18 bruno-nerastri angolosi
Frutti:
Capsula loculicida
Diffusione:
Barochore (dispersione dei semi per gravità)
Habitat:
Sottobosco
Distribuzione:
Mediterranea, Submediterranea (area della vite), Subatlantica
Protezione:
In Italia non è specie protetta

Scheda illustrativa:

Asparago dei Boschi Ornithogalum pyrenaicum Loncomelos
Ornithogalum pyrenaicum – Loncomelos pyrenaicum – Asparago dei Boschi – Scheda illustrativa

ETIMOLOGIA

Il suo nome specifico è di facilissima interpretazione dal momento che l’epiteto pyrenaicum è facilmente traducibile come = dei Pirenei, riferndosi alla catena montuosa che divide la Francia dalla Spagna.

In origine la pianta venne catalogata nel 1753 da Carl Nilsson Linneus, (Lineeo) che la inquadrò come appartenente al genere Ornithogalum, più recentemente è passata al genere Loncomelos, il cui significato deriva dal greco λογχη – lonchè = lancia e da μέλος – melos = melodia, tono e, per estensione, andamento, per via del portamento della sua spiga fiorale, che ricorda quello di una lancia.

In Italia la pianta è nota come Asparago dei Boschi con alcune varianti quali Asparago Prussiano o Asparago dei Pirenei o ancora Asparago di Bath.

Riferendosi al suo antico nome di Ornithogalum pyrenaicum, oggi ritenuto sinonimo obsoleto decatuto, si sono diffusi in Italia anche nomi comuni appartenenti al genere Ornithogalum, ovvero Latte di Gallina, in questo caso, Latte di Gallina dei Pirenei, Latte di Gallina a fiori gialli o a foglie effimere, comunque nomignoli poco diffusi, più facilmente sostituiti dal più comune Asparago dei Boschi così come lo si chiama anche in buona parte d’Europa.

Va fatta una precisazione: questa pianta è comunemente detta Asparago dei boschi ma il suo nome comune non va confuso con Asparago Selvatico che è tutt’altra specie (Asparagus acutifolius).

In Europa si fa spesso confusione tra le varie specie, riferendosi a questa pianta che, in alcune zone è assai ben nota ed apprezzata, in altre risulta per lo più sconosciuta.

Molto spesso viene chiamata Latte di Gallina dei Pirenei, più facilmente Latte d’Uccello (per differenziarlo dall’Ornithogalum umbellatum detto Latte di Gallina) o Giacinto dei Pirenei, anche Fiocco di Neve dei Pirenei ma, il nome più diffuso in lingua inglese è Stella di Betlemme, dei Pirenei.

Tra gli altri nomi inglesi di questa specie ci sono: Asparago Prussiano, Asparago di Bath, Stella brillante di Betlemme. Si dice che l’origine del nome “Bath asparagus” in Inghilterra sia dovuto al fatto che questa pianta fosse venduta nei mercati come un prodotto speciale proveniente dalla regione di Bath nel sud-ovest dell’Inghilterra.


DISTRIBUZIONE

Questa è una pianta è stata classificata da Preston & Hill (1997) come submediterranea e subatlantica.

La si può trovare in varie zone d’Europa (maggiormente nell’area della vite), con massima distribuzione in zone calde ma umide, preferibilmente pedemontane o collinari.

La pianta prende il nome di Loncomelos pyrenaicum proprio per la sua area di massima distribuzione che si troverebbe attorno ai Pirenei, comunque nelle parti settentrionali ed occidentali della Penisola Iberica interessate da correnti umide oceniche o dall’umidità risalente dal Mediterraneo. Assente nei settori Est della penisola e sulle isole Baleari così come in Italia è assente in Sicilia e poco comune in Sardegna.

Nel resto d’Europa la si può trovare in zone interessate dal clima Oceanico con limite Nord in Inghilterra e distribuzione esclusiva in zone pianeggiati al di sotto dei 200 mt. Pare sia piuttosto comune principalmente nel Wiltshire, nel Somerset e nel Gloucestershire a Bath . Si trova sporadicamente anche nel Bedfordshire e nel Berkshire mentre pare che nel Shropshire, Surrey e Suffolk sia stata introdotta artificialmente per via del grande apprezzamento per i suoi germogli.

La si può trovare anche in Africa settentrionale sui colli dell’Atlante, in ex Jugoslavia, Grecia, Turchia, Russia centro-orientale e Saarland in Germania, ma va detto che, su molti testi e siti web si fa davvero una gran confusione tra Asparagi selvatici, Asparagi dei Boschi e Latte di Gallina.

É probabile che, in zone non interessate direttamente dal clima Oceanico, ed in quelle che non rientrano nell’areale della vite, si parli di questa pianta riferendosi all’Ornithogalum umbellatum o ad altra specie di Ornithogalum.

Nel corso degli ultimi decenni questa specie è stata introdotta artificialmente in diverse regioni del Pianeta quale pianta da verdura assimilabile agli asparagi. Introdotta tra gli altri,  in Giappone, nel sud dell’Australia, in Alsazia, Lorena, Belgio e Olanda.

La specie è classificata come specie minacciata in Alsazia, come specie in pericolo critico in Alta Normandia, come specie protetta nel Nord della Francia, Alsazia, Alta Normandia e, in Aquitania e Picardie.

É legalmente protetta in Belgio, inserita tra le specie in grave pericolo d’estinzione in Repubblica Ceca, considerata vulnerabile o minacciata in Germania.

In ITALIA

In Italia, tolta la Sicilia dov’è assente, e la Sardegna dov’è sporadica, questa pianta è particolarmente diffusa in tutte le zone vitivinicole.

Accompagna sempre le viti, la si trova abbondante in ex frutteti abbandonati, ora invasi dal bosco, vegeta quasi sempre a tu per tu con il Lampascione-Lampagione-Lampocomoro (Leopoldia comosa), ama associarsi alle rosacee e all’Olmo, non disdegna anche le Lantana, Ciliegi selvatici, il Frassino ed il Tiglio, più sporadicamente il Castagno e la Quercia.

Asparago dei Boschi Loncomelos pyrenaicum
Asparago dei Boschi – Spighe fiorali di Loncomelos pyrenaicum

HABITAT

🍂🍁🌳 Ecologia dell’Asparago dei Boschi

Come lascia intendere il suo nome comune, l’habitat ideale della Leopoldia comosa è quello del bosco, in particolar modo, del sottobosco umido, ben ombroso, anche piuttosto scuro, ma sempre situato in ambienti circostanti caldi.

Non ama il freddo, tant’è che al Nord Italia vegeta quasi esclusivamente sui bassi balconi collinari pedemontani, senza spingersi mai oltre i 500 metri ma rimanendo preferibilmente a quote prossime ai 150/400 metri.

Predilige i terreni con pH acido ma, è stato osservato prosperare bene anche su terreni basici o ancor meglio neutri → consulta a tal proposito le voci pH acidità dei suoli in Enciclopedia Funghimagazine.

Spesso frequenta gli stessi habitat del fungo Prugnolo (Calocybe gambosa), delle Verpe e delle Gyromitre che, ugualmente amano i suoli basici o neutri; frequenta decisamente meno l’habitat troppo sabbioso delle Morchelle.

Questa pianta potrebbe essere anche definita come specie tendenzialmente igrofila/igrofita → consulta il post Ambiente igrofilo, dal momento che predilige maggiormente habitat umidi a quelli secchi.

Benché sia una specie tipica del sottobosco, la si può trovare anche a margine dei boschi, nelle radure o margini di strade boschive tra erbe e cenni di prati, ma mai in prato aperto dal momento che si tratta di specie ombrofila = sciafila, che necessita sempre dell’ombra per poter vegetare.


DESCRIZIONE

Asparago dei Boschi Loncomelos pyrenaicum
Asparago dei Boschi – Loncomelos pyrenaicum

Come riconoscere l’Asparago dei boschi

É una pianta erbacea perenne, che si rinnova ad ogni primavera, emettendo nuove tenere foglie, da un bulbo che sta a media profondità, al centro delle quali presto si formerà uno stelo che porterà la spiga fiorifera, con fioritura che poi avverrà tra maggio e giugno.

La propagazione avviene attraverso riproduzione sessuale per semi che verranno prodotti sull’infiorescenza e la cui propagazione avverrà per gravità. Del tutto marginale invece la riproduzione/propagazione vegetativa che si realizza attraverso la produzione di piccole scaglie secondarie, che daranno luogo a nuovi bulbilli.

Caratteristiche vegetative

Foglie

La pianta è formata da una rosetta di foglie allungate che possono essere da 4 a 7, queste possono raggiungere una lunghezza compresa tra i 40 e gli 80 cm, con una larghezza contenuta di appena 0,7/0,9 cm, più raramente fino a 1,4 cm. Sono lineari, ben allungate ma spesso anche affusolate e leggermente carenate, glabre, con superficie più chiara rispetto alla pagina inferiore. Queste nascono prima dei fiori.

Quando le foglie saranno ben formate, al centro della rosetta si formerà uno stelo/peduncolo che rapidamente si allungherà, portando al suo apice la spiga fiorale.

Asparago dei Boschi – Spiga fiorale/Infiorescenza di Loncomelos pyrenaicum
Infiorescenza

L’infiorescenza è un racemo molto lungo con apice piramidale. Può esser lunga tra i 20 e 45 cm.

L’infiorescenza si forma all’apice di un lungo peduncolo/stelo, che può normalmente raggiungere i 50/80 cm, con un diametro che può variare tra gli 0,4 ed i 0,5 cm. Questo è sempre glabro, liscio, leggermente lucido, talvolta ricoperto da leggera polverina bianca.

La fioritura avviene a scalare, partendo dalla base fino all’apice. Quando i fiori apicali saranno completamente aperti, quelli basali potrebbero già avere un ovario quasi maturo.

Fiori

I fiori sono avvolti da foglie modificate dette brattee, che possono variare di numero da 6 a 15, più facile siano solamente 6, trivenate, ovvero con un disegno formato da tre vene.

I fiori veri e propri hanno un diametro di 18/25 mm e sono leggermente profumati. Sono formati da un perianzio composto da 6 tepali di colore giallo-verde sulla pagina inferiore, bianco-crema-giallastri sulla pagina interna. La pagina inferiore è attraversata da una banda centrale verdastra larga 1/,1,2 mm, lineare o lineare-lanceolata. I Tepali tendono ad incurvarsi verso l’interno man mano che maturano.

Possiedono 6 stami, hanno antere dorsali giallo-chiaro.

Durante il processo di maturazione dei fiori, si forma un grosso ovario verde chiaro brillante, lungo attorno ai 2 mm e largo attorno agli 1,5/2 mm quindi ovaloide, fusiforme o cilindrico corto, con apice troncato e sezione trasversale trigono-smussato.

Frutti

Il frutto è una capsula di colore marrone chiaro lunga tra gli 8 e 9 mm, da ovaloide a cilindrica con sezione trasversale triangolare divisa in tre.

Semi

I semi sono normalmente compresi tra i 10 e 18 per capsula, possono pesare attorno ai 5/7,5 mg, sono angolosi irregolarmente schiacciati. Hanno un rivestimento esterno irregolarmente rugoso e finemente reticolato.

Bulbi

L’Asparago dei Boschi (Loncomelos pyrenaicum, ex Ornithogalum pyrenaicum) produce un bulbo ovaloide lungo all’incirca tra i 30 ed i 90 mm, che hanno un diametro fino a 2 cm, alla base del quale si formano spesse radici che tendono a contrarsi. Non è infrequente la formazione anche di un bulbo secondario.

COLTIVAZIONE

L’Asparago dei Boschi viene regolarmente raccolto come verdura, al pari dell’Asparago coltivato. Nei Pirenei è talmente diffuso che, dopo la sua raccolta viene venduto sia da fresco che congelato e, proprio a seguito del congelamento esportato anche in Asia, in particolar modo in Giappone, dov’è molto apprezzato.

Proprio in Giappone, attorno all’anno 2000 si è tentato di coltivare questa specie tipica dei boschi.

Nella prefettura giapponese di Yamagata, città di Sakata, si è iniziato a raccogliere i suoi steli sin dal 2010.

La coltivazione avviene in serre ombreggiate, si semina tra ottobre e novembre e la germinazione avverà nella primavera successiva mentre, la produzione di steli fiorali, gli Asparagi di Bosco, avverrà a partire dal terzo anno.

Trattandosi di pianta con distribuzione e produzione assai limitata, in Giappone è considerata una verdura di lusso.

Attenzione a non confondere gli steli di questa pianta con quelli del Lampascione (Leopoldia comosa), di cui si mangia solamente il bulbo.


COSA E QUANDO SI RACCOGLIE

Di questa pianta si raccoglie solamente lo stelo fiorifero, fin tanto che questo è tenero ed i fiori ancora chiusi in boccio.

Non è difficile capire quanta parte di stelo si può raccogliere, dal momento che la parte basale è più dura-fibrosa rispetto alla parte apicale, al pari degli steli dell’Asparago comune.

Gli steli rimangono teneri fin tanto che i fiori non sono ingrossati ed inziano a mostrare di voler iniziare a sbocciare.

USI IN CUCINA

Gli steli fioriferi, se raccolti giovani, sono teneri e dolci con sapore dolciastro che si manifesta anche se consumati crudi.

Gli steli non necessitano di esser sbucciati perché non sono ricoperti da buccia dura. Durante la cottura possono diventre leggermente viscidi.

Si consumano al pari dei comuni Asparagi coltivati.

Il loro utilizzo è assai diffuso nel Biellese e Vercellese dove trovano normale impiego in frittate, frittelle o risotti, oppure sbollentati e poi conditi con maionese e tuorlo d’uovo sodo sbriciolato.

Piacevole anche il consumo da freddi, dopo averli sbollentati, conditi con vinaigrette, o semplicemente con olio-aceto-sale o maionese.

Si possono anche aggiungere a minestre di verdura, minestroni, zuppe varie, insalate miste, fritti in tempura, o aggiunti all’impasto delle tagliatelle, per creare sfiziose tagliatelle verdi alternative a quelle fatte con gli spinaci.

In Francia si usa sbollentarli, passarli quindi in acqua ghiacciata e servirli in insalata.

VALORI NUTRIZIONALI

Loncomelos pyrenaicum o Asparago Selvatico è una pianta assai apprezzata, non solo per il suo piacevole e dolce sapore, ma anche per le sue proprietà nutrizionali.

A questa pianta vengono attribuite proprietà benefiche dovute alla buona presenza sia di Vitamine che di Sali Minerali, in primo luogo: calcio, fosforo e potassio; Vitamine A, B1, B2, C, E ed inoltre Acido L-aspartico, amminoacido prezioso nell’alimentazione umana, perché necessario per la sintesi delle proteine.

Data la buona presenza di questo amminoacido, sembrerebbe che il consumo di questa pianta potrebbe aumentare la vitalità, stimolare il sistema immunitario e proteggere il fegato.

Attenzione però a non abusare di questo ingrediente, contenuto negli Asparagi sia coltivati che selvatici, perché l’assunzione di sue dosi eccessive potrebbe comportare irritabilità, mal di testa e nervosismo.


SPECIE SIMILI

ORNITHOGALUM UMBELLATUM

Latte di Gallina
Latte di Gallina – Ornithogalum umbellatum, primo piano sui fiori bianchi e relativa infiorescenza

Anzitutto, va subito detto e ribadito che l’Asparago dei Boschi non ha nulla in comune con il Latte di Gallina o Stella di Betlemme il tossico Ornithogalum umbellatum, spesso confuso con questa specie, non per l’aspetto ma per il nome.

Per anni si è fatta confusione tra le varie specie di Ornithogalum, d’altra parte và detto che questa pianta (Loncomelos Pyrenaicum), fino a poco tempo fa era ancora classificata, erroneamente, come Ornithogalum pyrenaicum e si diceva fosse la sola varietà commestibile/non tossica di Ornithogalum.

Come detto O. umbellatum, spesso descritto come Stella di Betlemme, al pari dell’A. dei Boschi, ha fiori a stella bianchi con una caratteristica banda verde sul dorso. Quanto al nome comune di Latte di Gallina, và anche detto che il suo nome comune specifico sarebbe Latte di Gallina a fiori giallognoli. Troppo complicato da ricordare, troppo facile da confondere.

ALPRE SPECIE SIMILI

      • HONORIUS NUTANS, ex ORNITHOGALUM NUTANS, ha fiori decisamente più grandi, sempre a stella e bianchi, ma somiglianti ad un giglio, è una giacintacea, in Italia è presente quale specie alloctona in Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Marche, Abruzzo, Lazio, Campania e Basilicata. Vegeta dal piano ai colli in areale della vite, è detta Latte di Gallina a fiori penduli.
      • ORNITHOGALUM COMOSUM, possiede una pianta coriacea con spiga fiorale decisamente carnosa e fiori simili a quelli dell’O. umbellatum disposti però a spiga. Vegeta in Italia in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Centro-Sud Italia ad eccezione di Sardegna e Molise.
      • LONCOMELOS NARBONENSE, ha una spiga fiorale decisamente più carnosa e grossa rispetto alla varietà pyrenaicum, grossi anche i fiori bianchi e non giallognoli. E’ anche detto Latte di Gallina spigato per via delle sua lunga spiga. In Italia è assente in Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, alloctona in Lombardia. Vegeta dal livello del mare ai 1000 mt.
      • LONCOMELOS BREVISTYLUM, ha una lunghissima spiga fiorale, con fiori bianchi a stella a 6 punte, non è specie boschiva, è detta Latte di Gallina maggiore, ha una spiga con boccioli di dimensioni decisamente più grandi, di molto, rispetto a L. pyrenaicum, all’apice dei boccioli si forma un filo corto, che ricorda quello presente all’apice dei chicchi sulle spighe di grano. Il fiore è identico a quello di O. umbellatum. In Italia è assente in Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Sardegna, Sicilia e Calabria. Vegeta in montagna attorno ai 1000 metri.
      • LEOPOLDIA COMOSA (LAMPASCIONE), benché il lampascione abbia fiori violetti caratteristici e, ben riconoscibili, che non potranno mai esser confusi con quelli della specie in questione, quando la pianta è ancora giovane, ha portamento, forma e colori molto simili al nostro A. dei Boschi. In particolar modo il giovane germoglio fiorale, prima di iniziare ad allungarsi, ricorda per forma e colori quello della nostra specie. Occorre quindi fare attenzione a non confondere le due specie in questione, tolto che, fin tanto che lo stelo è ancora assai corto, non sarà neppure facile reciderlo per raccoglierlo. Del Lampascione si consuma il bulbo, ma non il resto della pianta.

Di seguito foto di Lampascione:

Lampascione
I caratteristici fiori violetti del Lampascione
Lampascione
Giovane germoglio fiorale di Lampascione

FOTOGALLERY

Di seguito, foto di germogli dell’Asparago dei Boschi

Asparago dei Boschi Loncomelos pyrenaicum
Asparago dei Boschi – Loncomelos pyrenaicum
Asparago dei Boschi Loncomelos pyrenaicum
Asparago dei Boschi – Loncomelos pyrenaicum
Asparago dei Boschi Loncomelos pyrenaicum
Asparago dei Boschi – Loncomelos pyrenaicum

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