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Cistidi
I Cistidi fanno parte dei caratteri morfologici dei funghi, dall’incerta funzione. Si tratta di cellule sterili presenti nell’imenio, senza funzioni riproduttive. Forma, posizione, vari aspetti e ornamentazioni
Cistidi
INDICE
Voce al singolare: Cistidio
Fanno parte dei caratteri morfologici dei funghi Basidiomiceti ma, nel caso di alcuni generi quali Inocybe, Mycena, Pholiota o Stropharia, questi diventano anche caratteri distintivi perché concorrono all’identificazione della specie d’appartenenza.
Si tratta di cellule teoricamente riproduttive, tuttavia, essendo queste strutture sempre sterili e non producendo spore, dovrebbero concorrere alle sole funzioni strutturali dell’imenio stesso.
La loro collocazione è all’interno del carpoforo-sporoforo, appunto nell’imenio e, nella fattispecie, sulla faccia delle lamelle, intercalata ai pseudocistidi, anch’essi sterili, ma più dettagliatamente, appena al di sotto dei basidi di alcuni funghi.
Essi possono assumere svariate forme ed avere altrettante svariate caratteristiche, che le differenziano in cistidi più o meno tozzi-tondi, allungati e/o variamente ornamentati.
La loro classificazione avvene sempre in base alla forma esterna, in base alla posizione all’interno del carpoforo ed infine, in base alla loro morfologia-aspetto e relativi ornamenti-funzione o origine.
I cistidi sotto forma di ife, sono strutture multicellulari che sporgono dall’imenio, che si distinguono in due tipi, in base alla propria struttura:
-
- Strutture cheilocatenulate, sono ife multicellulari formate da cellule facilmente disarticolabili tra loro, normalmente ellittiche e larghe. Appaiono al margine imeniale di alcuni funghi dell’Ordine di alcuni Agaricales, per esempio, Famiglia: Marasmiaceae, Genere: Armillaria.
- Ife cistidiformi, simili alle strutture precedenti, ma con elementi non differenziati e/o non disarticolati o disarticolabili
FORMA ESTERNA DEL CISTIDIO
In base alla morfologia generale, il cistidio potrà esser detto:
-
- Filiforme, se ha parete sottile, molto stretta e parallela
- Cilindrico
- Ventricoso
I cistidi potranno essere:
- Bifidi: così detti quando si presentano con un doppio apice
- Capitulati: se hanno la forma di un birillo
- Langeniformi: quando assumono forma di fiasco o di bottiglia
- Vescicolosi: se hanno la forma sub-sferica di una vescicola
Osservando l’apice del cistidio, questo può presentarsi:
- Con apice ottuso, ovvero con apice arrotondato o ottuso, non allungato
-
- Claviforme, stretto, tranne all’apice che si allarga a forma di clava
- Cilindrico-claviforme, cilindrico, tranne che all’apice che si allarga come sopra
- Napiformi, fortemente depressi verso la base e allargati apicalmente a forma di rapa
- Piriforme, allargandosi progressivamente verso l’apice
- Sferopeduncolati, svasano all’apice in modo più o meno globoso o subgloboso e presentano una zona depressa verso la base
- Urbinato, bruscamente allargato verso l’apice o bruscamente conico verso la base
- Vescicolare, gonfiato come un palloncino in forma apicale e tutto sotto forma di vescicola
-
- Con apici acuti, ovvero con apice appuntito che si restringe gradualmente
-
- Aciculare, filiforme con apice appuntito o aghiforme
- Aculeato, aciculare con la porzione basale debolmente allargata
- Subulato, apice fortemente contratto e area mediana allargata
- Lanceolate, strettamente ellittiche e acuminate alle estremità
-
- Con appendici apicali del cistidio, ovvero in presenza di elementi con forme diverse nello stesso
-
- Ampuliforme, simile al ventricoso-rostrato ad eccezione del rostro che è ampio a forma di vescica
- Capitate, cilindriche o filiformi con apice subgloboso
- Digitato, quando termina in più appendici e il fondo si allarga come una mano
- Diverticolato, con sporgenze di forma variabile e con brevi ramificazioni che ricoprono in tutto o in parte il cistidio (Entolomi)
- Equinato, con numerose terminazioni a forma di spina dorsale che lo ricoprono in tutto o in parte
- Lageniforme, con base allargata e parte apicale terminante con un lungo collo o appendice
- Lecitiforme, con parte basale da ampia a vescicolare che si restringe nettamente per differenziare una parte apicale subglobosa simile a una capocchia di spillo
- Moliniforme, quando i restringimenti sono regolari e si presentano a catena
- Pennelliforme, ampolloso, con protuberanze diverticolate ed echinate all’apice (Micene)
- Rostrato, cistidio con una sorta di sporgenza come appendice
- Strangolato, quando presenta strangolamenti irregolari
- Tibiforme, subventricoso ma con collo lungo e stretto con apice globoso
- Utriforme, con apice largamente ottuso e zona mediana allargata
- Ventricoso-rostrato, con la parte mediana e basale ventricosa e l’apice con un’appendice di morfologia e lunghezza variabile
- Versiforme, di forma variabile, sinuosa e poco definita
-
POSIZIONE ALL’INTERNO DEL CARPOFORO
In base alla posizione che assumeranno all’interno del carpoforo potranno esser detti:
- Caulocistidi: se si trovano collocati all’interno nel gambo
- Cheilocistidi: se si trovano sulla cresta imenale, direttamente sul filo delle lamelle o, nel caso di alcune boletacee sull’orlo dei tubuli, accanto a basidi o basidioli
- Endocistidi o Cistidi della trama se si tovano localizzati nella trama della piega del piede o nella trama dell’imenio
- Pleurocystidia o Pleurocistidi, se si trovano sulle facce dell’imenio, sulle pareti delle lamelle o all’interno dei tubuli
- Dermatocistidi: se si trovano sulla superficie del cappello. A loro volta suddivisi in:
ALTRI ASPETTI PARTICOLARI, SEGNI DISTINTIVI
- Coronati o muricati: vengono così detti se presentano al loro apice cristalli, quali ossalato di calcio, sia nel caso in cui i cristalli si presentino singolarmente, che raggruppati a ciuffo
- Crisocistidi: così detti quando contengono granuli che si colorano di giallo a contatto con soluzioni alcaline
- Gleocistidi o gloeocistidi: così detti quando presentano pareti sottili e, più in generale, se hanno contenuto granulare o amorfo, che possono reagire diventando rifrangenti con determinati reagenti, e che possono essere differenziati come segue:
- Pseudocystidia (Pseudocistidi) o Macrocystidia (Macrocistidi), si originano all’interno dell’imenio e poi sporgono verso l’esterno, verso la superficie del cappello o del gambo. possibili reazioni ai solventi:
- Chrysocystidia , danno colore giallastro in soluzioni alcaline. Caratterizzano i generi Stropharia e Hypholoma
- I feocistidi , sono gleocistidi debolmente destrinoidi e contenuto marrone
- I Coscinocystidia , sono gleocistidi con superficie porosa
- Pseudocystidia (Pseudocistidi) o Macrocystidia (Macrocistidi), si originano all’interno dell’imenio e poi sporgono verso l’esterno, verso la superficie del cappello o del gambo. possibili reazioni ai solventi:
- Hyfidia (Ifoidi), sono cistidi dall’aspetto vermiforme, senza contenuto al proprio interno, a pareti spesse o sottili, a volte molto ramificate. Possiamo esser suddivisi come segue:
- Asterophysis (Asterofisi), cistidi a forma di stella con pareti sottili che si allargano nella parte inferiore
- Dendrofisi, a forma di albero con rami, asimmetrici e di diverse lunghezze
- Acanthophysis (Acantofisi), provvisti di più rami, corti ma di lunghezza simile. Emergono dall’asse centrale
- Dycophysis (Dicofisi), dicotomicamente ramificato
- Inguainati: se posseggono una guaina formata da un velo di qualsivoglia natura, ivi inclusi pigmenti incrostati
- Lamprocistidi, se hanno un aspetto brillante, si tratta di elementi sterili con pareti spesse in alcune parti o nell’interezza, con una morfologia diversa dai basidiomiceti, si possono differenziare in cinque tipologie:
- Setae – Setosi, caratterizzati da una reazione marrone o nero-brunastra alle soluzioni di KOH. Tipico della famiglia delle Hymenochaetaceae
- Setulae – Setulosi, piccoli lamprocistidi che reagiscono con KOH
- Setiformes – Setiformi, lamprocistidi acuti allungati che non reagiscono con KOH
- Metuloidi, lamprocistidi arrotondati all’apice o con forme variabili, che possono essere incrostati o pigmentati e mostrano una reazione amiloide, non amiloide o destrinoide ai reagenti allo iodio (reagente di Melzer)
- Micosclereidi, lamprocistidi immersi nella trama con qualsiasi morfologia
Vedi anche → pseudocistidi, scheletocistidi e settocistidi.
In foto varie forme o tipologie di cistidio:

Bibliografia:
- BAS (1969)
- LARGENT, JOHNSON & WATLING (1977)
- LOCQUIN (1953)
- ROMAGNESI (1944)
- SINGER (1975)
- SMITH (1966)
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