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Spugna

Spugna è il nome comune dell’imenoforo. E’ la parte spugnosa che si trova sotto il cappello delle Boletacee, serve a far maturare i semi (spore) che si trovano nei tubuli che, insieme con i pori formano la ‘spugna’

Spugna (Micologia)
La spugna dei funghi

Tecnicamente: Imenoforo delle Boletacee.

Nel linguaggio comunemente parlato, l’insieme di Tubuli che costituiscono l’Imenoforo di alcuni funghi Boletacei, è popolarmente detto Spugna → Funghi con la Spugna.

Il termine non è da tutti accettato, o ufficialmente riconosciuto dalla micologia, che lo ignora di sana pianta, spesso storcendo il naso o facendo finta di non conoscerne il significato, se non quello ufficialmente riconosciuto, di animale marino o di strumento utilizzato per la pulizia personale delle persone, tuttavia da alcuni decenni a questa parte, si è imposto a livello di lingua italiana, sul più appropriato ma, praticamente sconosciuto, termine di: imenoforo.

Nessuno tra i cercatori di funghi, ultilizza o utilizzerà mai il sostantivo imenoforo per dire, per esempio, che un fungo Porcino aveva la ‘spugna‘ ancora completamente bianca, oppure già verdastra, perché le spore contenute al suo interno, nei tubuli, erano già ben mature.

Con buona pace dei soliti oppugnatori, vediamo di approfondirme la conoscenza.

La spugna dei Boleti (Porcini e simili) è tecnicamente formata da tanti tubuli, appressati gli uni accanto agli altri.

Questi possono assumere svariate forme, corti, allungati, tubiformi più o meno stretti o larghi, sempre disposti verticalmente al di sotto del pileo (cappello), con all’apice un’apertura detta ‘poro’ (nell’insieme → pori) da cui, a maturità avvenuta, fuoriescono all’aria aperta i semi dei funghi, le cosiddette spore, che serviranno alla nascita di future generazioni di miceli, colonie fungine e ralative nuove fruttificazioni, con nascite di nuovi carpofori-sporofiri (funghi).

Nel loro insieme, le spugne dei funghi rientrano a pieno titolo tra i caratteri distintivi e caratteri morfologici dei funghi. Le loro forme, disposizioni e colori possono infatti aiutarci ad identificare una specie fungina

CARATTERISTICHE DELLA SPUGNA DELLE BOLETACEE

Il colore delle spugne può variare da Specie a Specie, ma non solo, può variare anche tra un soggetto e l’altro, a seconda del grado di maturazione del fungo e delle sue spore.

Nei funghi Porcini cambia di colore piuttosto rapidamente, passando da un colore chiaro e prossimo al bianco fino ad arrivare ad uno scuro giallo-olivastro-verdastro negli esemplari più adulti.

Le spugne dei Porcini Neri o Bronzini (Boletus aereus) e dei Porcini Rossi-Pinicola (Boletus pinophilus) di solito, hanno un color bianco latte negli esemplari giovanissimi e giovani. Mutano, ma senza eccessiva fretta, salvo in caso di gran caldo, in un color crema, poi giallognolo, per passare in seguito al giallo senape, giallo-olivastro, verdogno e verde-bruno negli esemplari adulti o marcescenti.

Meno bianche le spugne dei Porcini Estatini (Boletus reticulatus) e dei Porcini edulis, solitamente perché in queste due Specie, il passaggio da bianco-latte al color crema è più rapido rispetto alle due specie appena descritte. Non solo, ma anche il passaggio dal color crema, al verde-olivastro, è piuttosto rapido e a volte, anche della breve durata di un solo giorno.

Il cambio di colore della spugna può esser rapido anche il altre Boletacee però, pressoché inavvertibile, in funghi dalla spugna color rosso quali ad esempio il Boleto dal Piede Rosso (Neoboletus erythropus), anche se a volte in esemplari giovanissimi questa può esser di colore giallo canarino, poi, arancio ed infine rosso carminio, mentre nei Suillellus queletii muta dall’arancio chiaro dei giovani esemplari, all’arancio mattone scuro-rossiccio degli esemplari adulti.

Questo cambio di colore è sempre da attribuire alle varie fasi di maturazione dei funghi stessi.

Diverso invece il caso in cui, il cambio di colore attiene al fenomeno del viraggio.

Il viraggio è un repentino cambio di colore che può interessare l’intera spugna, la carne, o anche singole parti della spugna stessa (tubuli o pori) quando queste entrano a contatto con l’aria, attraverso il tocco, la pressione o meglio ancora, attraverso il taglio. Quando ciò avviene, il cambio di colore di solito, tinge di azzurro, blu, verde, nero, e più raramente di rosa o giallo.

Il viraggio avviene per ossidazione di parti del fungo, quando queste entrano a contatto con l’ossigeno presente nell’aria. Non è mai indicatore di commestibilità.

Diffida da coloro che ti dicono, o potranno dirti, che se un fungo cambia di colore e diventa, ad esempio blu, è tossico o viceversa.

NON ESISTE alcun segnale, se non il riconoscimento della Specie stessa, che ti dice, a priori, se il fungo è tossico-velenoso o commestibile.

Per saper distinguere un fungo dall’altro, puoi avvalerti delle numerose pagine, articoli e voci dell’enciclopedia presenti su funghimagazine.it.

Ricordati però sempre che, non è mai possibile identificare correttamente una Specie fungina, basandoti sul solo paragone fatto con una fotografia, né attraverso le numerose app di riconoscimento dei funghi che, possono esser pure loro soggette a numerosi errori, quasi sempre dovuti all’intensità della luce, ombre, ammaccature, qualità dell’apparecchio fotografico-fotocamera o altro.

In foto, alcuni tipi di spugna di Boleti:

Spugna boleti
Spugna, mix di spugne di boleti
Spugna boleti
Spugna bianca di Porcino Nero, Boletus aereus
Spugna boleti
Spugna verdognola di Porcino estatino maturo, Boletus aestivalis
Spugna boleti
Spugna, mix di spugne di boleti

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