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É l’ora dei funghi primaverili – Aggiornamento funghi
Nuova promettente stagione micologica ai nastri di partenza
Funghi Primaverili. Tornano gli aggiornamenti funghi, tornano a nascere i funghi!
La nuova stagione micologica del 2018 riparte dai funghi Primaverili di Aprile.
Una stagione molto promettente, figlia di un insolito inverno che pone fine ad un lunghissimo periodo di siccità prevalente sulla nostra intera penisola.
La scorsa estate e lo scorso autunno non sono stati affatto clementi con la natura. Ha fatto assai più caldo del normale ed è piovuto molto meno rispetto alle attese.
Anche i funghi ne hanno risentito
INDICE
Il sottobosco si è presentato costantemente siccitoso, la mancanza di acqua ha impedito alle sostanze organiche di disgregarsi offrendo ben poco nutrimento ad ife e miceli.
Sappiamo che i funghi (intesi come l’intero apparato fungino e non come il carpoforo, il corpo fruttifero che noi raccogliamo), sono in grado di attaccare legno, foglie e qualunque altra sostanza organica.
Ma sappiamo pure che, perché ciò avvenga correttamente i funghi necessitano di umidità che possa tenere in salute ife e miceli, ma che renda anche la sostanza organica più facilmente attaccabile e disgregabile.
UNA PROMETTENTE STAGIONE DEI FUNGHI AL VIA
Da Nord a Sud, nel corso dei mesi invernali, Depressioni e Perturbazioni si sono susseguite concedendo poco spazio agli Anticicloni.
Non sono mancate le nevicate, abbondanti e ben distribuite sulle Alpi, meno consistenti, ma tutto sommato più che discrete anche sull’Appennino, con episodi di abbondanti nevicate fino al piano e neve che ha imbiancato anche importanti città del Sud.
Ora, grazie alla buona umidità disponibile su tutta la penisola, non possiamo che attenderci un rapido decollo della nuova stagione micologica ma…
TANTA NEVE INVERNALE PUO’ INFLUIRE SULLE NASCITE DEI FUNGHI ESTIVI ED AUTUNNALI?
É una delle domande che più spesso mi viene posta dai nostri lettori, via email o anche attraverso la chat whatsapp.
Domanda cui non posso rispondere né con un sì e neppure con un no.
Dipende! Dipende da un sacco di fattori, ed in primo luogo, dipende da come le stagioni meteorologiche primaverile ed estiva si comporteranno.
Credimi, non servirà granché sapere che durante l’inverno sono caduti fino a 3 o 4 metri di neve sui monti se poi, con l’arrivo della primavera, un po’ com’è accaduto lo scorso anno, le bolle d’aria calda africana inizieranno a susseguirsi senza sosta.
Bolle calde che, sappiamo avere lontana origine equatoriale e che sono caratterizzate da masse d’aria torrida, ovvero molto calda ed ancor più secca.
Masse d’aria che hanno la capacità di far perdere al terreno, ma anche alla vegetazione, attraverso l’evapotraspirazione, ogni forma di umidità disponibile.
Una falda acquifera profonda può reggere benissimo all’onda d’urto di una massa africana torrida perché ben protetta dalle rocce soprastanti ma una falda superficiale, può impiegare pochissimi giorni per esaurirsi e prosciugarsi.
L’humus poi, ha la caratteristica di trattenere facilmente il calore grazie al suo colore bruno che attira i raggi solari e non li respinge, come farebbe un terreno chiarissimo.
BUONE PREMESSE PER LE FUTURE NASCITE
Detto ciò, è bene sottolineare che questa nuova stagione micologica parte sotto i migliori auspici.
Come detto, tanta pioggia, tanta neve e caldo che giunge progressivamente senza troppi scossoni che poco piacciono ai funghi.
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Insomma, le premesse per una ottima partenza ci sono tutte, e allora vediamo come sta andando l’avvio di stagione in Italia.
I FUNGHI DI APRILE IN ITALIA
Non sono numerosi quanto quelli autunnali, ma iniziano ad essere già abbastanza numerosi da giustificare le prime gite nei boschi.
Sul sito puoi già trovare le prime schede dedicate ai funghi primaverili.
Tutte le altre schede arriveranno strada facendo, man mano che la stagione si farà più interessante e nuove specie si affacceranno nel sottobosco.
Per ora nell’Atlante dei funghi trovi già le schede/articoli dedicati a questi funghi primaverili
AGGIORNAMENTO NASCITE FUNGHI IN ITALIA
Pleurotus
Sono stati i funghi che durante l’inverno ci hanno tenuti lontani dalle crisi d’astinenza da funghi.
Le frequenti piogge e geli mai eccessivi, se non durante il tanto pubblicizzato e persino fiacco Buran o Buriano, hanno fatto sì che l’inverno ci regalasse grandi soddisfazioni attraverso i Pleurotus.
Questi sono stati particolarmente frequenti ed abbondanti in Pianura Padana, basso Valdarno e valle Tiberina, dove le nevicate sono state sporadiche e quando anche presenti di breve durata con persistenza della neve al suolo molto breve.
I Pleurotus sono tutt’ora presenti nei boschi a prevalente Pioppo, nero, tremulo ed Alba.
Tra Murge-Salento-Daunia e Basilicata si trovano già spontanei i cosiddetti Cardoncelli.
Marzuoli
Sono i funghi del gelo ma, grazie alle abbondanti nevicate invernali, in molte zone montane d’Italia, sono spesso in ritardo sulla normale tabella di marcia.
Soltanto da metà Marzo si sono iniziati a trovare Mazuoli in numero discreto, al momento sono segnalati ancora ben presenti in tutte le zone alpine ed appenniniche in cui sono presenti boschi di Abete bianco.
Verpe
Sono i funghi primaverili per eccellenza. Sin da metà Marzo segnalati in molte zone d’Italia.
Al momento sono segnalate, come abbondanti in alcune zone della Sardegna, in Pianura Padana, nelle vallate del Centro Italia. Sporadiche pure in Sicilia.
Le Verpe oggi sono considerate come funghi NON COMMESTIBILI perché si è scoperto che le tossine che contengono possono provocare depositi tossici che a lungo andare possono danneggiare alcuni organi interni, il fegato primo tra tutti.
Naturalmente tra gli altri effetti collaterali dovuto al consumo di Verpe ci sono anche le sindromi gastriche.
Ciò nonostante c’è chi dice di averle raccolte e consumate da sempre e continuerà a farlo.
Alcune segnalazioni in tal senso ci sono giunte dal Monferrato e Langhe dove questi funghi sono comunissimi, abbondanti e largamente utilizzati in cucina.
Noi personalmente non possiamo che ribadire: PRUDENZA!
Morchelle
Scopriamo ogni giorno che sono sempre più i lettori che si appassionano alla raccolta di questo squisito fungo che, in paesi esteri quali la Spagna (dove si chiamano Murgules), Francia (dove si chiamano Morilles) resto d’Europa dove si chiamano Morel sia in Inglese che in Spagnolo e Tedesco, sono amatissime.
Ci sono regioni d’Europa dove sono poste in vendita a più di 300€ al chilo!
In Italia le Morchelle al momento sono già segnalate in Puglia, in Sardegna, in Toscana, nella valle Tiberina e le prime Morchelle vengono già segnalate nella Pianura Padana Centro-orientale.
Su quella occidentale le temperature sono ancora leggermente più fresche e ci vorrà ancora qualche settimana o giorno perché possano iniziare a deliziarci i palati.
Qualche primo ritrovamento ci è stato segnalato lungo i bassi corsi dell’Oglio, Adda, Ticino, Dora Baltea ed ovviamente lungo il Po.
Attenzione, in molti casi, le foto dei ritrovamenti che ci hanno inviato i nostri lettori non erano di Morchelle ma di Verpe/Mitrophore.
Vale quindi sempre la regola del buon senso che vuole che prima di consumare funghi sconosciuti ci si rechi a farle identificare presso un micologo o presso un qualunque ISPETTORATO MICOLOGICO.
Prugnoli
i Prugnoli sono i funghi di Aprile.
Nella tradizione popolana si dice che si chiamano funghi di San Giorgio perché nascono attorno alla ricorrenza di questo Santo.
Ovunque sul web leggi questa tiritera, ripetuta come dei pappagalli.
Personalmente li ho sempre sentiti chiamare semplicemente Prugnoli o Spinaroli. In Liguria li chiamano anche Massin o Mazzin.
Da alcuni giorni ci vengono segnalati presenti tra i cespuglieti del Centro e Sud Italia.
Zone a pascolo, incolti rurali con molti rovi ed arbusti.
Da qua a fine mese ne sentiremo parlare sempre più spesso. Ho descritto nella scheda dedicata a questo fungo le ragioni per cui occorre raccoglierlo con prudenza per evitarne la completa estinzione.
Pioppini
Anche in questo caso uso il nome volgare per questo fungo cui alcuni Micologi in preda a crisi d’identità si sono sbizzarriti a conferire nomi ex-novo che hanno avuto la durata di un giorno, poi rinominati da altri micologi che ne hanno verificato il genere attraverso lo studio del DNA.
Pazzie che sono certo che ai nostri lettori interessano poco o nulla.
Tutti sappiamo che i Pioppini sono i funghi del Pioppo e tutti quanti ne conosciamo le ottime caratteristiche organolettiche (gusto-sapore/odore).
C’è chi dice essere in assoluto il miglior fungo spontaneo (ma anche coltivato).
Anche questo è un fungo primaverile che però ama temperature un po’ più alte rispetto alle attuali.
Diciamo che le temperature ideali per i Pioppini sono comprese tra i 10°C di minima ed i 25°C di massima.
C’è da attendere ancora qualche settimana per poterli trovare in quantità ma le prime nascite sono già segnalate nella bassa Tiberina e nei pianori tra basso Lazio e Campania.
Nell’Atlante dei funghi trovi anche questi altri funghi:
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