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Funghi Porcini di Luglio tra vampate di caldo africano e violenti temporali

Funghi Porcini di Luglio tra vampate di caldo africano – La fine di Giugno 2019 ha portato una violenta vampata di caldo africano sull’Italia. Quale conseguenza per le nascite di funghi Porcini?

Funghi Porcini di Luglio tra vampate di caldo africano e violenti temporali

AGGIORNAMENTO NASCITE FUNGHI DI INIZIO-META’ LUGLIO 2019

SITUAZIONE ATTUALE

Al momento in Italia si registrano nascite di funghi, soprattutto Porcini, molto, molto limitate rispetto allo scorso anno.

Poche le zone in cui si segnalano nascite degne di nota, o persino buone.

Molte più le zone in cui non vi è ancora stata, e non vi è tutt’ora, nascita alcuna.

Colpa del clima che cambia e che, estate dopo estate si va facendo sempre più caldo ma soprattutto, sempre più secco.

Se vuoi, puoi approfondire l’argomento leggendo questi miei 2 articoli:

I CAMBIAMENTI CLIMATICI, COSA SONO E COME SI MANIFESTANO

FUNGHI E CLIMA: I CAMBIAMENTI CLIMATICI ED I FUNGHI

LE VAMPATE DI CALDO AFRICANO ED I NUOVI RECORD DI CALDO

Sappiamo tutti quanti che, in molte zone del Centro-Nord Italia, durante l’ultima settimana di Giugno si sono avute temperature folli mai viste prima in Italia ed Europa.

Record storici di caldo sono caduti uno dietro l’altro nelle giornate a cavallo tra il 26 ed il 29 di Giugno.

Il caldo anomalo però non ha interessato soltanto le zone pianeggianti ma anche i monti e persino le vette alpine.

Sulla vetta del Monte Bianco, così come su quella del Monte Rosa si sono registrati nuovi record di caldo storico mai visto prima.

Caldo che si è presentato particolarmente torrido, ovvero fortemente secco con calore persistente anche durante le ore notturne.

Nulla che possa far bene ai funghi, nulla che possa facilitare le nascite e lo sviluppo dei funghi.

Non ti sto a raccontare com’è andata dal punto di vista climatico questa incredibile ondata di calore.

TI consiglio però di leggere questo mio articolo per farti un’idea di come l’ondata di calore di fine Giugno 2019 sia stata davvero furiosa e dannosa per i funghi:

NUOVO RECORD DI CALDO SUL MONTE ROSA – I RECORD DI CALDO DI GIUGNO

LUGLIO 2019 COME PROSEGUIRA’ L’ESTATE?




A questo punto, per poter capire se vi saranno nascite di funghi, ed in particolar modo di funghi Porcini, non ci resta che analizzare le possibili evoluzioni climatiche previste per il mese di Luglio.

Osservando i cosiddetti Modelli Matematici su cui si basano le previsioni Meteo a breve, media e lunga scadenza, emergono segnali incoraggianti.

Tolta una nuova vampata di caldo Africano prevista per il primo fine settimana di Luglio, il tempo a seguire dovrebbe andare incontro ad una fase di tipo oceanico.

Aria meno calda, spesso umida ed instabile dal Nord Atlantico dovrebbe giungere fin sull’Italia, facendo arretrare vistosamente gli Anticicloni Africani e le masse d’aria calda al loro seguito.

Dovrebbero esserci più occasioni per docce, rovesci e temporali, anche se non mancheranno locali episodi violenti con forte vento e grandinate al seguito.

Temporali generosi sono sempre ben attesi per le nascite di funghi e dei Porcini.

Viceversa, temporali troppo generosi-violenti possono diventare persino distruttivi, soprattutto se accompagnati da raffiche di vento che abbattono gli alberi o da grandine troppo grossa che può defogliare gli alberi.

Sin dai primi giorni della seconda settimana di Luglio, aria più fresca ed instabile giungerà dapprima sul Nord poi, progressivamente anche Centro ed infine anche al Sud Italia.

Saranno questi temporali che potranno finalmente riportare ad avere nascite di funghi Porcini in molte zone d’Italia.

IL CALDO E LE NASCITE DI FUNGHI PORCINI

Funghi Porcini estivi
Funghi Porcini estivi o Estatini. Foto di Mauro di Novara

Va subito detto che, i funghi Porcini non è che vogliono in assoluto, e per forza, caldo contenuto/blando ed umidità elevata.

Il caldo, anche se moderatamente intenso e secco, per esempio non è disdegnato dai funghi Porcini estivi.

Boletus reticulatus/aestivalis, anche detti Porcini Estatini e soprattutto Boletus aereus o Porcini Neri/Bronzini, non disdegnano affatto giornate calde e ben soleggiate.

Questo a patto però che nella settimana precedente vi siano stati buoni rovesci di pioggia

A differenza dei Porcini Rossi che amano il fresco-umido o addirittura il freddo, e dei Porcini Autunnali Boletus edulis, che invece gradiscono alcuni shock termici con alternanze di fresco-piovoso e caldo secco, ma in contesto spesso più neutro, i Porcini estivi possono ben sopportare il caldo ed il secco.

Nel corso degli ultimi giorni di Giugno infatti, sul web, ed anche nella nostra pagina /gruppo Facebook, così come sulla nostra chat Telegram, abbiamo potuto vedere funghi Porcini estivi completamente screpolati, sfidare cocciutamente il caldo torrido africano.

In piena ondata di caldo record, grazie ai pregressi temporali che, ancora il 22 di Giugno interessavano le Alpi occidentali con nevicate fin verso i 3200 mt, massicce nascite di funghi Porcini estivi si verificavano tra Torinese ed Ossola.

Localmente anche in Valsesia, Valtellina, alto Lario ma soprattutto in Valle d’Aosta si segnalavano buone, se non del tutto ottime nascite.

Tutte zone precedentemente baciate da abbondanti piogge, spesso persino interessate da veementi nubifragi, che hanno creato anche disagi e danni come attorno al Lago di Como.

NASCITE DI FUNGHI PORCINI PRIMAVERILI-ESTIVI IN MONTAGNA, COME MAI VISTE PRIMA

Sappiamo che il mese di Maggio è stato un mese del tutto anomalo.

Molte piogge e temperature spesso contenute se non del tutto fresche.

Giugno è iniziato con sali-scendi tra caldo e fresco.

Altalene tra piogge e secco al Nord, e secco che ha invece interessato il Sud Italia dove, al contrario dello scorso anno, ha prevalso l’assoluta siccità con nascite di funghi molto contenute.

Là dove vi sono state piogge adeguate con temperature estive non esagerate, vi sono state anche buone nascite di funghi Porcini.

Dapprima i Porcini Rossi (Boletus pipophilus), abbondanti nel Torinese-Ossola e Valtellina, più scarsi ma presenti anche in Appennino Ligure, Tosco-Romagnolo, Trentino Alto Adige, con timide nascite sull’Amiata.

E’ poi toccato ai Porcini Estatini (B. reticulatus/aestivalis) che sono stati particolarmente abbondanti tra Piemonte montano ed alta Lombardia.

Non si erano però mai visti così tanti Porcini Estatini sui monti nei boschi di Faggio.

Grazie alle abbondanti piogge pregresse ed a temperature in progressivo aumento, fino a raggiungere i livelli africani, i Porcini Estatini si sono spinti sempre più in alto fino ad abbondare tra gli 800 ed i 1600 mt.

I FUNGHI PORCINI IN ALTA QUOTA

La vera anomalia però sono i funghi Porcini a quote comprese tra i 1800 mt ed i 2500 mt.

Porcini che solitamente latitano a quelle quote caratterizzate da vegetazione boschiva assai contenuta, ma con nascite avvenute tra gli ultimi Pini d’alta montagna ed i cespuglieti alpini caratterizzati da Rododendro alpino e Salice nano alpino o anche Salix herbacea.

Colpa dei soliti cambiamenti climatici ma soprattutto del repentino scioglimento delle nevi invernali, seguito da giornate molto calde anche in quota.

Là dove la neve si è sciolta prima, giornate sempre più calde e ben soleggiate hanno consentito nascite di Porcini Pinicola (B. pinophilus) in pieno orizzonte alpino.

Gli ultimi Pini ad ago lungo d’alta quota hanno così dato vita a perfette simbiosi con i Porcini Rossi alpini, così com’è accaduto anche con il Salice nano, un piccolo arbusto semi-strisciante che vegeta in alta montagna oltre i 2000 mt.

Parallelamente, a quote più basse, nei boschi di Faggio, i primi caldi estivi hanno invece favorito nascite copiose di Porcini Estatini.

Chi ha avuto il coraggio di sfidare il caldo assurdo di fine Giugno è stato ripagato con ottimi raccolti tra Piemonte, Valle d’Aosta, Canton Ticino – Misox/Mesolcino– Grigioni ed alta Lombardia.

E’ andata decisamente meno bene in Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia dove, il vento ha prevalso sui rovesci di pioggia e temporali.

IL VENTO, NUOVO PROTAGONISTA DEI CAMBI DI STAGIONE

Il vento è stato spesso il vero protagonista di questo passaggio tra la primavera e l’estate.

Fino all’ultimo giorno di primavera si sono avute condizioni climatiche spesso instabili e ventose al Nord, solo ventose e meno piovose al Sud.

Vento dominante in Sardegna con siccità ad oltranza e nascite di funghi praticamente nulle.

Stesso quadro in molte altre zone del Centro-Sud con quasi totale assenza di nascite lungo la dorsale appenninica adriatica.

Dal primo giorno d’estate, dal 21 Giugno siamo improvvisamente piombati nell’estate africana ed ora che la bolla calda africana sta lentamente arretrando ecco che il vento torna protagonista.

IL VENTO CHE ROVINA LE NASCITE DI FUNGHI

Porcino estatino screpolato dal secco
Porcino estatino screpolato dal secco – foto di Riccardo Spagnoli

Se anche le piogge pregresse possono facilitare nascite di funghi, grazie a suoli ben caldi ma umidi, è il vento il vero killer dei funghi.

Quando nascite di funghi avvengono in condizioni ventose-siccitose, si ha rapida perdita di umidità negli strati superiori dell’humus, proprio là dove i miceli vegetano maggiormente e da dove estraggono la maggior quantità di nutrienti.

Finché l’humus non risulterà troppo secco perché riparato dalla lettiera di foglie, alcune nascite saranno ancora possibili e localmente anche abbondanti, ma appena i funghi entrano in contatto con il secco ventoso allora questi iniziano a spaccarsi, screpolarsi e persino a seccare.

Un micelio ha come scopo quello di produrre frutti che poi andranno a seme e non funghi per deliziare occhi e palato di noi umani.

Va da sé dunque che, appena le condizioni ambientali divengono proibitive per la sopravvivenza dei funghi, i miceli si ritirano nei substrati inferiori abbandonando quelli prossimi al suolo.

Cessano le produzioni di frutti, e fin tanto che il suolo non tornerà nuovamente più ospitale, non si avranno altre nascite di frutti.

L’OZONO, ALTRO KILLER DEI FUNGHI

Forse non tutti lo sanno ma, l’ozono è un gas ch e viene utilizzato nelle moderne lavanderie per eliminare da abiti e tessuti eventuali funghi.

Ci protegge dai raggi cosmici e dalle radiazioni U.V.

In alta atmosfera c’è proprio uno spesso strato di Ozono preposto a questo scopo.

Quando alcuni anni fa, lo strato di Ozono si è assottigliato sopra i Poli, c’è stato un allarme generale perché questo gas è indispensabile per la nostra sopravvivenza.

L’Ozono si forma da molecole di Ossigeno che, colpite da Raggi U.V. modificano la propria composizione da 2 a 3 molecole.

Ed infatti O3 è proprio il simbolo dell’Ozono.

Quando si oltrepassano i 30°C e radiazioni U.V. diventano più diffuse, grazie alla presenza in quota di bolle d’aria calda africana, negli strati d’aria prossimi al suolo, in presenza di ricca vegetazione, si ha formazione di Ozono.

I boschi diventano quindi a rischio per la nostra salute

La presenza di Ozono si può verificare facilmente perché tra gli alberi, o appena al di sopra di essi, si nota una nebbiolina di colore azzurro-bluastro.

Quando nei boschi c’è alta concentrazione di Ozono si fa più fatica a respirare e quindi anche a camminare.

L’Ozono irrita le vie respiratorie e può provocare sindromi polmonari.

Va da sé che se l’Ozono viene utilizzato in lavanderia per inibire il proliferare dei funghi, è altrettanto vero che una pioggia debole può riversare l’Ozono sul suolo con conseguenti scarse produzioni di funghi fin tanto che non giungeranno piogge più consistenti a lavare la superficie del sottobosco.

Non è un caso che, durante le fasi di caldo più estreme, i telegiornali puntualmente raccomandano di stare lontani dai parchi ma piuttosto di rimanere chiusi in casa.

La ragione è che proprio in condizioni di caldo estremo, forti radiazioni U.V. ed inquinamento atmosferico, c’è più probabilità che nei parchi cittadini si formino spessi strati di Ozono tra suolo e chiome.

COME ANDRA’ A FINIRE. A QUANDO LE PRIME NUOVE NASCITE DI FUNGHI?

Porcini reticulatus o aestivalis
Porcini reticulatus o aestivalis, foto di Riccardo Spagnoli

Considerato che i primi temporali sono giunti al Nordovest sin da Lunedì 1° Luglio, con altri temporali frequenti tra il 2 ed il 3 di luglio c’è da essere ben ottimisti.

L’ottimismo tuttavia scema là dove nella notte tra il primo ed il 2 di Luglio si sono avute fortissime raffiche di vento favonico.

IL VENTO FAVONICO / FAVONIO / FöHN

Il Favonio, anche Föhn, in tedesco, è un vento che solitamente soffia lungo le vallate alpine, fino al piano, durante l’inverno.

Nel corso dei primi giorni di Luglio però si è presentato assai intenso in varie zone del Piemonte occidentale a causa del sopraggiungere d’aria fresca d’alta quota che, più pesante rispetto all’aria calda dei bassi strati atmosferici, ben presto ha iniziato a precipitare verso il basso.

Questo precipitare dalle alte quote verso il suolo ha provocato raffiche favoniche importanti con punte tra i 60/70 ed 80 km orari che hanno interessato soprattutto Torinese-Biellese-Vco-Ticino.

Dove, dopo i forti temporali del 1° Luglio è giunto il Favonio, il forte vento ha in parte annullato i benefici della pioggia appena caduta.

Il Favonio, oltre ad esser molto secco è un vento anche caldo, ed il riscaldamento è la conseguenza del cosiddetto ‘riscaldamento adiabatico’.

Nel corso della prima metà di Luglio sono però attesi molti altri rovesci e temporali.

Come anticipato, nel primo fine settimana di Luglio una furiosa vampata di calore interesserà principalmente Sicilia e Sardegna ma, caldo molto molto intenso giungerà anche nel resto del Centro-Sud Italia.

Qua i temporali potranno giungere solo dopo il 10/12 di Luglio.

Nel frattempo al Nord, fin sull’Appennino, la ripresa in grande stile di rovesci e temporali alternati a mattinate magari calde e soleggiate, potrà far ripartire le nascite di funghi ed in particolar modo dei Porcini ma anche di Colombine/Galletti ed altri funghi estivi.

I PRIMI EDULIS ED AUEREUS DELLA NUOVA STAGIONE DEI FUNGHI




I primi shock termici tra caldo del mattino e fresco del pomeriggio-sera-notte, potrebbero favorire anche le prime nascite dei Porcini chiari/autunnali i Boletus edulis.

Soprattutto sulle Alpi occidentali, tra Valle d’Aosta ed Alpi Graie, Pennine, Lepontine, Retiche, Ticinesi ed Orobie potrebbero partire le prime nascite di Boletus edulis.

Tra Veneto e Friuli invece dovrebbero partire le prime nascite di Estatini, qualche nascita di edulis anche in Trentino ed Alto Adige, ma con minor frequenza rispetto al Nordovest.

Boletus aereus invece dovrebbero finalmente nascere tra Monferrato, Langhe, Roero, Appennino e finalmente anche sui balconi collinari prealpini.

Naturalmente il discrimine tra nascite buone, ottime o nulle, saranno sempre le piogge che, in questo periodo dell’anno sono sempre a macchia di leopardo e mai uniformente distribuite sul territorio.

Tra il primo weekend di Luglio ed i giorni a seguire dovrebbero verificarsi le prime nuove nascite di Porcini, precedute da buone nascite di Colombine (Russule) e Galletti dov’è piovuto.

Questi ultimi due tipi di funghi sono tendenzialmente igrofili (che amano suoli bagnati) perciò le prime nascite non dovrebbero tardare ad arrivare, già anche prima del fine settimana, sopratutto nei boschi pedemontani del Nord Italia.

Nascite di Porcini più consistenti dovrebbero invece verificarsi dopo il 10 di Luglio, a patto però che le piogge in arrivo non diventino troppo insistenti, perché per avere buone nascite di Porcini estivi, occorrono almeno da 2 a 4 giorni di tregua senza pioggia.

IL SEMAFORO DEI FUNGHI

Non mi rimane altro da fare che rimandarti agli aggiornamenti del Semaforo dei funghi dove, più volte a settimana aggiorniamo le previsioni di nascite.

Ti ricordo tuttavia che in situazioni di nascite contenute o nulle, gli aggiornamenti avvengono solo settimanalmente o ogni decade.

In caso di buone piogge e di novità importanti, anche più volte alla settimana.

Segui le nascite dei funghi in tempo reale in Italia, con il

Semaforo dei funghi / Tabella crescita funghi

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