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I Funghi di Marzo – Più funghi primaverili

A Marzo diminuisce il freddo, ma non ancora le irruzioni fredde in grado di portare ulteriori nevicate e venti gelidi. Se non nevica e non gela, ecco aumentare le specie fungine, non solo tra i funghi lignicoli

I Funghi di Marzo

Il Calendario dei funghi di Marzo – Scheda

I funghi di Marzo
I funghi di Marzo – Scheda-calendario

MARZO PAZZERELLO, UN PO’ FA BRUTTO, UN PO’ FA BELLO

I Funghi di Marzo

Recita così il detto popolare e, in effetti a Marzo è piuttosto normale attendersi più variabilità e più alternanze di primi tepori primaverili con ulteriori irruzioni fredde o persino gelidi venti da Est o da settentrione.

Nonostante i Cambiamenti Climatici stiano di fatto stravolgendo il normale andamento climatico, a Marzo è tutt’altro che improbabile, anzi quasi certo che, i primi caldi sub-tropicali in risalita lungo l’Oceano Atlantico, possano provocare risposte fredde, sottoforma di temporanee, quanto rapide, avvezioni gelide in discesa verso l’Italia.

Ciò non significa che il Riscaldamento Globale del Pianeta non esista e che sia quindi un’invenzione di certa parte di ambientalisti esaltati.

Semplicemente è del tutto normale che, le masse fredde latenti all’estremo Nord, rimangano piuttosto stazionarie fin tanto che le giornate sono cortissime o c’è assenza di luce, mentre il caldo rimanga concentrato molto più a Sud.

Le cose però cambiano rapidamente, a partire dal momento in cui le ore di luce si fanno maggiori rispetto alle ore di buio e, man mano che il caldo aumenta, inizia a spingere verso Nord, portando più di un’avvezione calda sulla nostra penisola.

In questo periodo dell’anno i passaggi dal freddo al caldo, o viceversa, possono a volte risultare anche assai rapidi.

Se sull’Italia è infatti presente un Anticiclone temperato o caldo, questo potrebbe rimanere semi-stazionario per lungo tempo ma, ciò non toglie che una temporanea ritirata verso l’Africa o verso il basso Atlantico, possa favorire una repentina discesa verso l’Italia di masse d’aria ancora decisamente gelida.

Purtroppo, una delle caratteristiche peculiari dell’attuale crisi climatica, è la concentrazione del vapore acqueo, dell’aria umida, entro aree ben delimitate, in cui i fenomeni atmosferici si fanno sempre più intensi, circondate però da ampissime distese di territori interessati da aria secca, calda o fredda che sia.

Sappiamo, o dovremmo averlo finalmente imparato, che i funghi per poter vegetare e riprodursi, hanno particolari necessità: abbisognano di temperature piuttosto costanti, con pochi sbalzi termici, ma soprattutto necessitano di umidità adeguata e costante nel tempo.

A MARZO PRIME PIOGGE MENO FREDDE E PRIMI FUNGHI

I Funghi di Marzo

Di solito a partire dal mese di Marzo, grazie alle maggiori ore di luce e soprattutto grazie alla diversa inclinazione dei raggi solari, sempre meno obliqui, le temperature dell’aria si fanno più gradevoli, la natura torna a destarsi dal lungo letargo invernale, dopo la cosiddetta quiescenza, arrivano le prime fioriture primaverili e con esse le prime timide foglioline verdi ed anche i primi funghi tipici di stagione.

Se le piogge si fanno meno fredde e la neve si ritira alle quote montane più elevate, humus, lettiera e legno diventano meno freddi e, col diminuire del freddo, i miceli tornano ad attivarsi e, pian piano anche a fruttificare.

Ti ricordo però che, perché si riattivi anche il micelio di quelli che sono i funghi più attesi dai cercatori di tutt’Italia, ovvero i funghi Porcini, occorre non solo che aumentino le temperature, ma anche che le piante micorriziche, che creano simbiosi micorrizica con i Boleti, abbiano emesso già da un po’ di tempo, foglie in grado di compiere la fotosintesi clorofilliana e quindi di trasformare in sostanze energetiche fruibili, i liquindi contenenti microelementi grezzi estratti dai funghi dal terreno.

C’è però un fungo, solitamente saprofita o saprotrofo, in grado di nutrirsi anche attraverso i meccanismi tipici dei funghi simbionti-micorrizici, che tra i mesi di Marzo ed Aprile-Maggio, inzia timidamente a fruttificare, regalandoci le prime opportunità di raccogliere funghi freschi di stagione.

Si tratta di una varietà di Spugnola o Morchella che ama fruttificare in simbiosi con i Frassini.

E’ la Morchella esculenta con tutte le sue sottospecie-varietà, te ne illustro alcune tra le più comuni anche in Italia:

  • Morchella esculenta var. esculenta,
  • M. esculenta var. alba,
  • M. esculenta var. rotunda,
  • M. esculenta var. atrotomentosa,
  • M. esculenta var. brunnea,
  • M. esculenta var. conica,
  • M. esculenta var. crassipes,
  • M. esculenta var. grisea,
  • M. esculenta var. pubescens,
  • M. esculenta var. vulgaris


NB: Morchella esculenta var. conica, Morchella conica e Morchella conica var. elata, oggi sono considerati sinonimi di Morchella esculenta.

Morchella esculenta
Cesto di Morchella esculenta

Le Morchelle sopra descritte, sono tutte piuttosto simili tra loro, differiscono per pochi particolari, di forma più o meno allungata o tonda, più piccole o più lunghe, con varie tonalità di colore.

Le Morchelle che amano fruttificare in simbiosi con i Frassini, iniziano a farlo ancor prima che questi abbiano emesso le foglie, ma comunque, a partire dal momento in cui questi si trovano in piena fioritura.

Non è dato di sapere con esattezza, quale sia il meccanismo che scatena il risveglio del micelio e la successiva fruttificazione, sta di fatto che di solito le Morchelle dei Frassini si trovano a fruttificare, tutte insieme, a partire dal momento in cui inizia la fioritura di questi alberi, fino alla comparsa delle prime foglie, per cessare improvvisamente non appena le temperature massime dell’aria abbiano raggiunto e superato i +24°C e le foglie si siano fatte più coriacee.

Naturalmente, affinché il Frassino possa iniziare a fiorire, occorra che non si verifichino più gelate notturne, che le temperature minime non scendano più al di sotto dei +2°C e che le temperature massime diurne superino i +16°C.

Le temperature ideali sono comprese tra i +4°C di minima ed i +24°C di massima, ottimali se rimangono al di sopra di +8°C di minima ed attorno ai +20/22°C di massima.

LE MORCHELLE DEI PINI

Morchella conica
Morchella conica

I Funghi di Marzo

Non si è ancora ben compreso se i funghi del genere Morchella siano tutti in grado di nutrirsi da saprofiti o da simbionti al bisogno, sta di fatto che, se le Morchelle del tipo Morchella esculenta prediligono associarsi al Frassino, viceversa le Morchelle del tipo conico-allungato, prediligono invece vegetare in associazione con i Pini.

Queste sono sicuramente saprofite-soprotrofe, certamente amano vegetare e fruttificare su spessi strati di aghi di Pino, non di Abete, ed amano pure farlo in luoghi ricchi di lignina in decomposizione, ma ancor di più di segatura in decomposizione, pacciame di corteccia di Pino e cenere vulcanica o cenere in genere.

Le Morchelle del tipo Morchella elata di solito si trovano anche nelle seguenti varianti:

  • Morchella elata var. costata,
  • M. elata var. elata,
  • M. elata var. major,
  • M. elata var. nigripes,
  • M. elata var. purpurascens

Quest’ultima (purpurascens) è tipica dei suoli vulcanici dell’Etna e del Vesuvio, è molto simile alla M. elata var. nigripes ma al contrario della prima, che ha colori tendenzialmente nerastri, la seconda ha colori brunati tendenti al purpureo.

Le Morchelle dei Pini (Morchella elata) sono considerate assai più precoci rispetto a Morchella esculenta, iniziano a vegetare sin dalla fine di Febbraio, a partire da quando, al nostro estremo Sud, si realizzano i primi miti tepori pre-primaverili.

Il loro aerale di vegetazione più precoce è in Sicilia, segue di solito la Sardegna, Campania-Puglia poi a ruota Calabria-Basilicata-Lazio, infine Toscana e Liguria. Poco comuni nel Nord Italia, in Adriatico fruttificano in contemporanea con Morchella esculenta, di solito tra Aprile e Maggio, in base all’andamento termico.

FUNGHI DORMIENTI O MARZUOLI

Dormienti Marzuoli
Funghi Dormienti / Marzuoli – PH: @Setas_de_Navarra_Mushroomguide

I Funghi di Marzo

Come dice il nome comune, il fungo Dormiente o Marzuolo, dovrebbe essere il fungo più tipico e comune del mese di Marzo.

Ho volutamente utilizzato però il condizionale perché, anche questo, anzi, questo più di tutti gli altri funghi, per poter fruttificare, necessità di situazioni climatiche molto particolari, che non sempre si realizzano e, se queste non si realizzano, addio Marzuoli!

Come puoi leggere nell’apposita scheda dedicata a questo fungo, il fungo Dormiente-Marzuolo (Hygrophorus marzuolus), a differenza di quasi tutti gli altri funghi più comuni, necessita di freddo, neve ed acqua molto fredda, se non del tutto semi-gelata.

Il Marzuolo infatti, come dice il nome comune Dormiente, ama dormire-riposare, al di sotto di uno spesso strato di neve.

Inizia a fruttificare già nel cuore dell’inverno, magari già tra fine Novembre e Dicembre, neve permettendo (purché sia già spesso presente) e continua a vegetare protetto dal gelo estremo, da spessi strati di neve o da humus-lettiera molto spessi.

I carpofori-sporofori-corpi fruttiferi che raccogliamo a Marzo, a volte sono nati già molti mesi prima.

L’inizio del disgelo ce li fa rinvenire semi-interrati, tant’è che sono anche detti funghi semi-ipogei (fungo semi-ipigeo) perché a volte per poterli individuare occorre scavare entro la l’humus o la lettiera.

I recenti Cambiamenti Climatici hanno messo a dura prova l’esistenza di questa specie fungina che, non tollera la siccità, men che meno l’assenza di neve al suolo.

Più rapidamene si scioglie la neve al suolo, già nel cuore dell’inverno, più è facile che non si potrà trovare alcun fungo di questa specie.

L’inverno 2021-2022 per esempio è stato un pessimo inverno per i funghi Marzuoli.

Al Nord Italia è caduta pochissima neve e quella caduta si è sciolta dopo poche settimane, anche sulle Alpi, al di sotto del limite della vegetazione.

Alpi spoglie di neve, suoli secchi e lettiere siccitose non rappresentano condizioni ideali per questi funghi, anzi, sono persino pessime. E’ accaduto qualcosa di simile anche in molte località Appenniniche.

Marzo non è quindi detto che sia necessariamente il mese dei Marzuoli. Se spessissimi strati di neve persistono al suolo fino a metà Giugno (così come accadeva nei decenni passati), i funghi Marzuoli si raccoglieranno non prima di Maggio ed entro fine Giugno, quindi in un periodo completamente antitetico rispetto al nome del fungo stesso.

I FUNGI DI SAN GIORGIO O PRUGNOLI

Prugnolo calocybe gambosa
Prugnolo – calocybe gambosa

I Funghi di Marzo

Altro luogo comune da sfatare, che i funghi Prugnoli vegetano in corrispondenza della ricorrenza di San Giorgio, ovvero attorno al 23 di Aprile.

Forse questa affermazione poteva esser valida alcuni decenni fa quando, il clima era assai uniforme, facilmente prevedibile e ripetitivo.

La stagione delle piogge primaverili iniziava con i primi rovesci a Marzo, ingranava la marcia ad Aprile e dava il meglio o il peggio di sé (il massimo) tra Maggio e Giugno.

Nel corso degli ultimi decenni, le bolle calde africane hanno umiliato le grandi correnti Perturbate, facendole arretrare verso Nord e ridimensionandole al massimo. Sono diminuite per numero le giornate piovose e le piogge si sono fatte sempre meno intense, o comunque concentrate in episodi di marcata intensità, isolati però gli uni dagli altri.

I funghi Prugnoli (Calocybe gambosa) necessitano che la lettiera in cui vegetano e si sviluppano, sia costantemente umida, non fradicia d’acqua, ma sempre sufficientemente umida.

Se tira costantemente vento, se il caldo si alterna al gelo tardivo, questi funghi entrano in sofferenza e le fruttificazioni si fanno modeste o del tutto assenti.

Naturalmente non serve il genio della lampada per poter prevedere che le prime nascite di questi funghi si verifichino là dove il tepore primaverile arriva più precocemente, ovvero al nostro estremo Sud, tuttavia, grazie ai Cambiamenti Climatici, nulla va assolutamente dato per scontato perciò, in presenza di temperature minime notturne al di sopra dei +6/8°C e temperature massime prossime ai +20/25°C con pioggerelle frequenti, le nascite potranno avvenire da Nord a Sud ovunque si realizzano queste condizioni climatiche ideali.

Un tempo ciò accadeva a partire dalla seconda decade di Aprile e fino alla prima di Maggio. Oggi le bolle calde africane, oltre a portare caldo precoce, portano anche siccità perciò, non è detto che ad un piacevole caldo precoce faccia il paio anche qualche ottima nascita di questi funghi.

Tutto è diventato più imprevedibile e ben lo sanno i funghi che, più abili rispetto agli animali, ad adattarsi a nuove situazioni (anche climatiche), non è detto che riusciranno però a farlo in eterno.

ALTRI FUNGHI INVERNALI-PRIMAVERILI

I Funghi di Marzo

Clima permettendo, a Marzo si possono ancora rinvenire gli ultimi funghi invernali ed i primi funghi primaverili. In particolar modo i funghi lignicoli o funghi Parassiti (vedi voci → parassita, parassitismo).

Inutile stare a ripetermi perché su funghimagazine.it trovi ampia documentazione relativa sia ai funghi invernali che ai parassiti.

Ti ricordo perciò alcuni articoli utili:

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