© FunghiMagazine.it - contatti email: info@funghimagazine.it
I funghi di Settembre – Porcini & company
Funghi di Settembre. Dopo le vampate di calore ed i picchi di siccità estiva, con il mese di Settembre il clima torna a farsi più fresco-umido e le nascite di funghi aumentano in maniera esponenziale, allora vediamo quali sono i funghi più tipici del mese di Settembre
I funghi di Settembre – Calendario dei funghi
INDICE
- 1 I funghi di Settembre – Calendario dei funghi
- 1.1 L’ANDAMENTO CLIMATICO DI SETTEMBRE
- 1.2 I FUNGHI DI SETTEMBRE – FUNGHI PORCINI E TUTTI GLI ALTRI
- 1.3 IL PORCINO EDULIS
- 1.4 I PORCINI ESTIVI
- 1.5 PORCINI NERI
- 1.6 I FUNGHI TERMOFILI DI SETTEMBRE
- 1.7 I Galletti / Finferli
- 1.8 Altri funghi commestibili
- 1.9 Le Russule / Colombine più comuni
- 1.10 Altri funghi commestibili molto comuni
- 1.11 I Lattari
Settembre nella letteratura italiana è da sempre considerato, insieme con Ottobre, il mese canonico, il migliore per i funghi. Il mese con più varietà di specie fungine, ma anche quello in cui i funghi si fanno più abbondanti e diffusi.

L’ANDAMENTO CLIMATICO DI SETTEMBRE
La ragione di tutta questa abbondanza è prettamente di tipo climatico, dal momento che con l’arrivo di Settembre, diminuiscono le ore di luce ma non solo. Il nostro Pianeta cambia progressivamente inclinazione, pertanto i raggi solari non giungono più perpendicolari, come in piena estate, ma si fanno via via sempre più obliqui. Segno inequivocabile dell’Autunno che avanza.
Di norma, in piena estate, sull’Italia si instaurano Anticicloni che garantiscono un clima prevalentemente stabile, con frequenti giornate soleggiate, ma anche qualche annuvolamento di calore pomeridiano sui monti, con relativi brevi rovesci pomeridiani-serali.
Come ho già ricordato nella gran parte dei miei articoli, purtroppo però, da alcuni decenni a questa parte, stiamo vivendo una fase climatica di estrema incertezza, con clima improntato su temperature assai più elevate rispetto a quelli che sono gli standard ideali per il nostro benessere, ma anche per la corretta vegetazione dei fungi.
L’eccesso di calore sembra imputabile, senza più troppi dubbi, all’azione dell’uomo. Azione che, attraverso immissione nell’atmosfera di eccessi di Anidride Carbonica, composti di Idrocarburi (Clorofuorocarburi) e molti altri inquinanti, sta facendo galoppare il Riscaldamento Globale del Pianeta, a sua volta all’origine dei Cambiamenti Climatici in corso.
Stanti questi cambiamenti climatici ancora in atto, il naturale passaggio dal caldo-siccitoso estivo al caldo-umido tipico di Settembre, non sempre avviene in tempi utili da garantire adeguate bagnature dei boschi con relative nascite di funghi. Se ciò avviene, occorrerà attendere la fine del mese di Settembre o al più tardi Ottobre.
Ipotizzando invece che, già dopo Ferragosto, così come accadeva fino alcuni decenni fa, le temperature inizino a diminuire e sull’Italia tornino a transitare le Perturbazioni Atlantiche, con le annesse piogge e temporali, allora Settembre potrà sicuramente già essere un ottimo mese per i funghi.
I FUNGHI DI SETTEMBRE – FUNGHI PORCINI E TUTTI GLI ALTRI
A Settembre, di norma, i veri protagonisti tra boschi e pascoli montani, sono ancora i funghi estivi ma, in caso di temperature non più africane, con aria non più torrida ma ben umida, ecco che iniziano a diventare sempre più presenti anche i funghi tipicamente autunnali.
Scopriamo allora quelli che sono i funghi commestibili più tipici del periodo, iniziando con i funghi Porcini ed in particolar modo con il RE dei Porcini. Il Porcino Autunnale.
IL PORCINO EDULIS

I funghi di Settembre
Il fungo più atteso del periodo è senza dubbio il Boletus edulis, ovvero il Porcino chiaro-autunnale, vero protagonista dei boschi di Abete e di Faggio delle Alpi.
Le prime sporadiche nascite in realtà, si potrebbero già verificare a partire dalla seconda metà del mese di Giugno e ancor di più, in progressivo crescendo, durante i mesi di Luglio ed Agosto, ma perché ciò accada, occorre che il clima sia particolarmente favorevole.
Assenza totale di grandinate e piogge rinfrescanti, in un contesto mediamente caldo ma senza eccessi, sono le condizioni essenziali per la loro fioritura.
Ti ricordo che la grandine, oltre a provocare danni agli alberi, dovuti principalmente alla caduta delle foglie, danneggia anche i miceli perché, il peso della grandine tende a compattare troppo la lettiera di foglie che, col ritorno del caldo-secco, rimane compressa, incollata e quindi ben impermeabile alle successive piogge, ma anche all’ossigeno.
Sui primi strati di humus, a contatto con la lettiera, si viene così a creare un eccesso di Azoto e Carbonio. L’Anidride Carbonica, surriscaldata dai raggi solari che penetrano nel bosco, soffoca il micelio e la lettiera che, diventa inospitale anche per molti batteri ed insetti che, normalmente in questo substrato operano per trasformare la sostanza inorganica in sostanza organica, a sua volta nutrimento indispensabile per fungi e piante.
Un circolo virtuoso che, a causa di grandinate importanti, si trasforma in un pericoloso circolo vizioso. Per questa ragione, dopo frequenti tempeste estive, alternate a bolle calde africane altrettanto importanti, nei boschi interessati da questi eventi meteo estremi, non nasce alcun tipo di fungo per diverse settimane consecutive.
Dal momento che i funghi Porcini sono tra i più esigenti del bosco, non è difficile comprendere come, l’arrivo di violente tempeste estive, al posto dei vecchi e moderati temporali di calore, blocchi principalmente la fruttificazione dei Porcini autunnali – Boletus edulis, che più di tutti, amano condizioni ambientali medie, costanti, improntate più sul fresco-umido che non sul caldo-secco.
Di norma, il Boletus edulis in estate inizia a fruttificare a partire dai monti, molto spesso anche a quote piuttosto elevate e non stupirti di trovarlo anche al limite della vegetazione arborea, ovvero tra i 1.800 ed i 2.200 metri, non soltanto in presenza di piccole piante o arbusti, ma anche in mezzo ai prati, là dove sono presenti Mirtilli viola o rossi, o altri piccoli arbusti striscianti, anche ben radi, quali per esempio i Salici alpini.
Man mano che le temperature diminuiscono per effetto di piogge più fredde, la quota di fruttificazione degli edulis si abbassa progressivamente, ma rimanendo sempre oltre i 1.400 mt in estate, poi fin verso i 1.200 / 1.100 / 1.000 e pure 900 ed 800 entro la metà o fine di Settembre, a seconda di come si comportano il clima ed il caldo.
I primi boschi a beneficiare delle fruttificazioni di solito sono quelli di Conifere, Abete rosso, Abete bianco e vari tipi di Pino, in testa Pino Nero e Pino Silvestre, poi anche Pino mugo e, dove presente anche Pino Strobo. Fruttificazioni tra piante di Pino Cembro (Pinus cembra) di solito, risultano possibili quasi esclusivamente in Trentino Alto Adige e rimanente Triveneto, meglio se in bosco di Conifere miste. Più improbabili nei rimanenti settori alpini dove, questo Pino risulta essere un pessimo simbionte.
Al Centro-Sud i boschi di Conifere montane non sono particolarmente presenti. Tuttavia, l’arrivo di piogge fredde più frequenti, non mancherà di far fruttificare i Boletus edulis anche in Calabria, dove si trovano suoli adatti, granitici-silicei, con piccole estensioni di boschi di Pino Loricato (Pinus heldreichi), o sue varianti attorno al Pollino, e di Pino Laricio (Pinus nigra var. calabrica, Pinus nigra laricio) tra Sila, Serre ed Aspromonte dove si trovano le foreste più estese e più belle.
Subito dopo Abeti e Pini, a volte persino in contemporanea se il clima lo consente, i Boletus edulis iniziano a fruttificare anche tra i Faggi ma, sotto questi alberi, le nascite migliori di solito si verificano dopo che sono definitivamente cessate le vampate di calore estivo-africano.
I PORCINI ESTIVI
I funghi di Settembre – Il Calendario dei funghi

Di norma, le vampate calde africane più toste, cessano attorno e /o dopo la metà del mese di Settembre. Prima di questo periodo però, tra i Faggi, sin dal mese di Giugno o al più tardi da Luglio, nel Nord Italia si possono già trovare i Porcini estivi (Boletus reticulatus), ma a Settembre questi diverranno sempre meno frequenti al Nord e viceversa, ben più presenti ed abbondanti al Centro-Sud.
Non sempre però i boschi di Faggio dell’Appennino saranno in grado di dar luogo ad interessanti fruttificazioni di Porcini estivi. I fattori in gioco, che possono impedire ai funghi di riprodursi, sono davvero tanti. Basta che a dominare siano periodi ventosi, secchi o anche piovosi ma seguiti immediatamente da forti colpi di vento, spesso anche persistente per più giorni, o il ritorno di bolle d’aria calda africana, a vanificare i benefici apportati dai temporali.
Nelle migliori delle ipotesi, i primi a fruttificare di solito sono l’Appennino Ligure-Emiliano, quello Tosco-Romagnolo e Umbro-Marchigiano, oltre che quello Abruzzese o Abruzzese-Molisano. Qua infatti a Settembre giungono più precocemente, rispetto al resto del Sud Italia, gli sbuffi fresco-umidi responsabili di una progressiva intensificazione dei giorni con temporali.
Salvo il caso in cui si formi una Depressione Mediterranea tra Nord Africa e basso Tirreno. In questo caso allora, a beneficiare maggiormente di piogge, temporali e relative nascite, saranno Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata e Campania con Puglia-Molise e Lazio al confine dell’area Depressionaria.
PORCINI NERI
Porcini Neri / Bronzini / Morecci (Boletus aereus) a Settembre diventano progressivamente più frequenti ed abbondanti nei luoghi adatti alla loro fruttificazione. Questi sono tra la Macchia Mediterranea o il Bosco Mediterraneo al Centro-Sud, nei boschi Termofili invece al Centro-Nord.
Capita frequentemente che a Settembre molti cercatori di funghi del Centro-Sud Italia, soprattutto Laziali, si ostinino tenacemente a voler scovar funghi Porcini estivi tra i Faggi dell’Appennino Laziale-Abruzzese-Molisano o nella vicina Umbria, rimanendo però con un pugno di mosche perché, per qualche strana ragione, i Faggeti rimangono ostinatamente improduttivi soprattutto dopo importanti temporali.
Quando ciò accade, la ragione delle mancate nascite va ricercata soprattutto, come detto sopra, nelle copiose grandinate o piogge troppo forti in un breve lasso di tempo, con conseguente pressione-compressione della lettiera di foglie che, al ritorno del vento e del caldo, rimane compressa, priva di ossigenazione ed inospitale.
Io agli amici lettori che mi contattano, consiglio sempre di evitare di spender energie tra i Faggi, se non dopo lunghi periodi piovosi, freschi e con assenza di vento, concentrando le proprie ricerche in zone pianeggianti-collinari dove sono presenti i Querceti, al più boschi misti di Querce e Castagni, Querce e Pini, anche Querce-Orniello o inediti boschetti di Querce-Tigli.
Ottima la Macchia Mediterranea che si umidifica più rapidamente rispetto ai boschi, anche in presenza di rugiada notturna, ma anche i boschi radi, le radure con pochi alberi, meglio se Querce prossime a canali irrigui.
Credo che ogni anno in area mediterranea, milioni di funghi Porcini, soprattutto Boletus aereus ma, in buona parte anche Boletus reticulatus, rimangano non raccolti, ignorati dai cercatori di funghi che si ostinano ad andar per funghi solamente là dove vedono decine o centinaia di auto parcheggiate, là dove ci sono i sentieri ‘sicuri’, voci di ritrovamenti certi.
Assai più spesso di quanto si pensi, le migliori fruttificazioni di funghi Porcini, avvengono subito dopo una buona pioggia, non necessariamente dopo i canonici 10/12 giorni, lungo strade di campagna costeggiate da qualche Quercia, tra alberi radi nei pressi di zone agricole o addirittura in Parchi e Giardini.
L’unico svantaggio di dover cercar funghi in questi ambienti è l’incertezza dei ritrovamenti ma, d’altra parte, pur pestando boschi noti e stra-noti, dove si ha certezza che di norma nascono bei funghi Porcini, il classico ‘cappotto‘ è sempre dietro l’angolo, se prima di noi c’è passato un esercito di cercatori, magari anche poco virtuosi che ha ‘rastrellato‘ anche funghi microscopici.
Ad ogni modo, in presenza di clima favorevole e non avverso, in questo mese dell’anno i funghi Porcini Neri potrebbero vedere il loro apice di fruttificazione al Nord Italia, prima del lungo letargo autunnale-invernale, condividendo, giorni prima, lo stesso habitat dei blasonati Ovoli Reali.
Ricordati però sempre che, di norma, le ‘buttate‘ di Porcini Neri hanno una durata mediamente breve. Nascono tutti insieme e, tutti insieme allegramente maturano e cessano di nascere, in attesa della prossima buona pioggia.
I FUNGHI TERMOFILI DI SETTEMBRE
I funghi di Settembre – Il calendario dei funghi
Gli Ovoli Reali (Amanita caesarea), di norma, chiudono le ‘buttate‘ di funghi Porcini. Come puoi leggere nel mio articolo ‘le spie dei Porcini, il fungo spia‘, gli Ovoli Reali sono il classico indicatore che la buttata di funghi Porcini è ormai giunta al capolinea.
Non è cosa rara trovare in contemporanea Porcini estivi, Porcini Neri ed Ovoli Reali nello stesso bosco ma, difficilmente ad inizio buttata dei Porcini, quando questi sono ancora tutti piccoli cucciolotti senza nessun Porcino adulto in zona, si potranno trovare anche Ovoli chiusi, pronti a fruttificare.
Più facile e normale che gli Ovoli chiudano la festa, perciò che siano presenti nel momento in cui buona parte o la gran parte dei Porcini sia già adulta.
Tra i funghi commestibili tipici del mese di Settembre, la gran parte di loro era già presente durante il precedente mese di Agosto, non perderti allora il capitolo dedicato ai FUNGHI DI AGOSTO e, già che ci sei dai una lettura anche ai precedenti FUNGHI DI LUGLIO, FUNGHI DI GIUGNO e FUNGHI DI MAGGIO.
In tema di consigli di lettura, a questo punto non posso non consigliarti anche di leggere questi due altri articoli: Il Calendario dei funghi Porcini Primavera-Estate, e Il Calendario dei funghi Porcini Autunno-Inverno.
Sempre nel mese di Settembre, di norma, fruttificano la gran parte dei funghi cosiddetti termofili → specie adatte a vivere in ambienti caldi o medio-caldi, quali: Rubroboletus (ex Boletus) satanas, Rubroboletus rhodoxsanthus, Rubroboletus dupainii, Butyriboletus regius, Butyriboletus,
subappendiculatus, Lanmaoa fragrans, giusto per citarne alcuni.
Il Lanmaoa fragrans, anche detto Porcino Fragrante, dato il suo ottimo e pervasivo profumo, in questo periodo dell’anno raggiungo l’apice delle sue fruttificazioni. Nel Nord Italia non cercarlo però tra Castagni e/o Faggi perché questo fungo lo potrai trovare solamente tra le Querce, meglio se rade o vicino a scoli di acqua piovana. In caso di piogge abbondanti e persistenti, questo è uno dei pochi funghi in grado di dare buttate copiose anche tra le poco ospitali Roverelle che, vegetando su suoli molto asciutti, sabbiosi-sassosi, fortemente drenanti, non possono garantire ad altri funghi simbionti la sopravvivenza.
Altri funghi tipicamente termofili sono: Caloboletus radicans, Imperator luteocupreus, Exudoporus permagnificus, Suillellus queletii, Leccinellum lepidum, Pulchroboletus roseoalbidus, Rheubarbariboletus armeniacus, Galletti / Gallinacci / Cantarelli nelle varietà C. pallens o C. ferruginascens e C. alborufescens oltre che il più raro C. melanoxeros (li trovi tutti descritti nell’apposita scheda → Cantharellus cibarius e altre varietà di Galletti).
Anche a Settembre mancano poi diverse varietà di Amanite, tra le quali la velenosissima Amanita phalloides che, ubiquitaria, vegeta tanto tra i boschi caldi, quanto tra quelli freschi ed umidi, oltre all’Amanita recentemente scoperta in Italia e che ho appena descritto e raccontato nell’apposita scheda → Amanita erythrocephala, una nuova specie scoperta in Italia.
Altro cosiddetto ‘fungo spia‘ tipico di Settembre è il non commestibile/tossico Fungo dei Puffi / Ovolo Malefico (Amanita muscaria), anche questo come l’Amanita caesarea, di solito chiude le ‘buttate‘ di funghi Porcini, in particolar modo dei Boletus edulis.
E a proposito di funghi spia, come non citare il più blasonato tra tutti, ovvero il Prugnolo Bastardo (Clitopilus prunulus) che, con l’aumentare delle nascite di funghi Porcini autunnali (Boletus edulis) diviene, a pari passo, sempre più comune sulle Alpi e Appennino Settentrionale, poi anche in Calabria e progressivamente, col raffreddamento delle piogge e dell’aria, anche nel resto d’Italia in zone montane.

Anche a Settembre nei boschi caldi di Quercia o misti, non necessariamente termofili ma anche Mesofili (intermedi), dopo un buon temporale, possono risultare particolarmente abbondanti i cosiddetti Imbutini (Clitocybe gibba). Questi assai apprezzati in regioni quali il Triveneto, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, potrebbero risultare quasi sconosciuti in Piemonte, Valle d’Aosta e altre regioni tirreniche, perché un tempo rari e per nulla affatto comuni.
I Galletti / Finferli
A Settembre Finferli / Cantarelli rimangono funghi assai comuni al Centro-Sud, vanno scemando invece sulle Alpi
Cantharellus nella varietà C. cibarius o Finferli / Cantarelli, continuano a tappezzare i boschi di Faggio o le Abetaie, tanto nella lettiera di sole foglie o aghi, quanto in mezzo a Mirtilli, Rododendri alpini o anche erbe, soprattutto nell’Appennino Settentrionale. Mirtilli e Rododendri non vegetano a Sud dell’Emilia Romagna.
Sulle Alpi però la loro quota di vegetazione si abbassa progressivamente, iniziando a risultare poco frequenti al di sopra dei 1.500 mt, ancora mediamente comuni lungo gli Orizzonti Montano e Sub-Montano.
Tappezzano invece, subito dopo importanti piogge, i boschi del Centro-Sud Italia, tanto nelle aree montane tra Faggi e Conifere, quanto nei boschi mesofili misti di Faggio o Castagno e pure tra i boschi Mediterranei e Macchia Mediterranea fin sui Litorali. In questi ambienti oltre al Cantarellus cibarius classico, si possono trovare anche le varietà termofile quali il Cantharellus pallens ed altri → scoprili nell’apposita scheda sui Cantharelli.
Altri funghi commestibili
I funghi di Settembre – Il Calendario dei funghi
Nelle abetaie delle Alpi, i primi freddi acquazzoni di Settembre iniziano a stimolare le nascite di un fungo che, in area alpina trova molto apprezzamento, sia fritto impanato che nei risotti. Cresce a gruppetti, concresciuti, spesso forma veri e propri assembramenti.
Si chiama Lycoperdon perlatum. Un fungo polimorfo, bianco, poi crema-marroncino a maturità, con uno pseudo-gambo che termina con una sfera provvista di spine/aculei conici, nell’insieme ricorda la forma di una lampadina, tant’è che in molti lo chiamano comunemente Fungo Lampadina. E’ un ottimo commestibile da giovane, fin tanto che la sua carne risulta completamente bianca
→ Una curiosità ► se nel bosco trovi esemplari adulti di questo fungo (L. perlatum), ti consiglio di non farti prendere dalla tentazione di schiacciarlo col bastone, per osservare la dispersione della scura nuvola di spore, perché l’inalazione di quest’ultima, potrebbe generarti una odiosa allergia, ovvero una polmonite allergica.
Un altro fungo che a Settembre, in luoghi umidi e freddi-muschiosi, inizia a colorare di viola i boschi e che potrebbe anche aiutarti ad individuare vicine colonie di Porcini, dal momento che questi due funghi spesso amano vegetare negli stessi boschi, è il Cortinarius violaceus, un fungo non troppo comune ma abbonante nei luoghi di crescita. Alcuni testi ne sconsigliano il consumo, per l’odore non a tutti gradito ma, sulle Alpi è usanza aggiungerne alcuni esemplari nel risotto, per conferirgli un simpatico colore violaceo con retrogusto di carne.

Sempre di colore viola anche gli Agarici violetti, ovvero Lepista nuda e Lepista sordida, funghi autunnali tipici delle Conifere che già a Settembre, con l’arrivo dei primi temporali freddi, iniziano a fare la propria comparsa a partire dalle Alpi.
Tra Betulle, Pioppi, Pioppi Tremuli, Querce e Carpini o Macchia Mediterranea, anche a Settembre si possono ancora trovare i funghi Leccini.
Le varietà a cappello marroncino, Leccinum scabrum o L. pseudoscabrum diventano comuni principalmente tra Pioppi, Pioppi Tremuli e Carpini. Tra le Querce e Macchia Mediterranea, dopo i primi freddi pre-autunnali, iniziano a fruttificare, con apice delle nascite tra Autunno ed Inverno, i Leccini nella varietà Leccinellum lepidum – Leccino invernale. Nei boschi di Abete e alcuni Pini (Leccinum vulpinum) ma soprattutto in quelli con buona presenza di Betulla o Pioppo Tremulo diventano sempre più comuni i Porcinelli Rossi, Leccinum nelle varietà Rufus, Leccinum aurantiacum e specie affini.
Nei boschi più umidi, dopo abbondanti piogge e, soprattutto vicino a sorgenti d’acqua, ecco che diventano sempre più comuni ed abbondanti le Trombette dei Morti (Craterellus cornucopioides).
A partire dal Triveneto montano, poi anche nel resto d’Italia, in boschi radi di Conifere, diventano frequenti e via via più comuni ed abbondanti anche i Fiammiferini o Finferle (Craterellus lutescens). Funghi questi che proseguiranno le proprie fruttificazioni fino all’inizio dell’inverno, talvolta anche ad inverno inoltrato, in assenza di gelate e neve al suolo → vedi Andar per funghi in Inverno – I funghi invernali.
Tanto sulle Alpi, quanto sugli Appennini e poi anche in collina, a Settembre, con l’arrivo di piogge fredde ed aria decisamente più autunnale, tra le lettiere folte ma ben ossigenate, iniziano ad abbondare anche gli Steccherini dorati (hydnum repandum). Non è insolito trovare fitte colonie di questi funghi proprio nelle vicinanze o all’ombra-sotto a grandi rocce, massi, pietre dove l’acqua piovana convogliata dalle rocce, inumidisce anche l’humus al riparo dalle piogge.
Le Mazze di Tamburo (Macrolepiota procera, Macrolepiota sp.) continueranno a fruttificare tra prati, a margine del bosco o entro i primi metri di bosco, annunciando che a breve arriveranno i primi funghi Porcini, essendo loro funghi tendenzialmente igrofili → che fruttificano proprio a ridosso delle piogge.
Insieme con le Mazze di Tamburo, nei prati molto concimati o in aree ricche di sostanza organica, rami, ramaglia, segatura, a Settembre fruttificheranno anche, in estese colonie, i Funghi dell’Inchiostro (Coprinus comatus).
In boschi ben umidi, inizialmente solo tra i Faggi di montagna delle Alpi, poi anche in boschi misti Castagno-Pini, con l’arrivo dei primi freddi pre-autunnali ecco che arrivano anche i primi funghi delle famiglie dei Sarcodon, Albatrellus e Scutiger.

Sarcodon imbricatus è un ottimo commestibile da giovane, ideale per sott’oli. E’ tipico delle Peccete → boschi di Abete rosso, ma lo si può trovare tra Piemonte e Liguria anche tra i Castagni.
Albatrellus ovinus è un fungo tappezzante, tipico dei boschi alpini molto bui, risulta particolarmente comune ed anche assai apprezzato in Trentino e nel resto del Triveneto, viene usato per ottimi sott’oli.
Scutiger pes-caprae o Piede di Capra (ex Albatrellus pes-caprae) è un ottimo commestibile dal gradevole sapore di nocciola che fruttifica sin dall’arrivo delle prime piogge fredde con aria più fresca, a partire dalle faggete alpine, per poi portarsi anche nei boschi di Pino o misti Pino-Castagno dei colli e della Calabria, per giungere poi al piano non prima di Ottobre. Poco comune nel resto d’Italia, è assai apprezzato per conserve sott’olio o sott’aceto.

Di norma, a Settembre dopo abbondanti piogge, nei boschi soprattutto di aghifoglie, ma anche nei misti Aghifoglie e Latifoglie che hanno subito incendi recenti, è facile imbattersi in un altro fungo commestibile che, tra i suoi estimatori, è ritenuto tra i migliori delle radure, il Lyophillum decastes,(assai simile anche Lyophyllum conglobatum, ugualmente commestibile) funghetto marroncino a lamelle bianchicce che cresce fascicolato in gruppi di numerosi esemplari attaccati l’un l’altro, spesso anche con quasi un unico piede.
Le Russule / Colombine più comuni
A Settembre le Colombine / Russule diventano particolarmente abbondanti, non più solamente al Nord, ma anche nel resto d’Italia. Dopo abbondanti piogge tra boschi e radure ce n’è una per ogni tipo di bosco, per ogni tipo di pianta, per ogni tipo di ambiente.
Tra le più comuni ci sono le cosiddette Colombine maggiori (Russula cyanoxantha), Russula virescens o Colombina verde, Russula vesca.

Russula aurea è la Russula dell’Estate. Fruttifica solamente in piena estate ma, in caso di siccità la sua fruttificazione viene rimandata a Settembre, soprattutto al Centro-Sud Italia. Presente in boschi e periodi assai caldi ma con piogge sempre indispensabili alla sua fioritura. Ottima commestibile, la riconosci per il color oro di fondo, ed al centro del cappello, screziato o macchiato di rosa scuro verso i bordi.
Russula mustelina continua a fruttificare, sempre più tappezzante nei boschi di Abete rosso o Abete bianco, proprio in contemporanea con i Porcini nella varietà Boletus edulis, rivelandosi un ottimo ‘Fungo Spia dei Porcini’.
Altri funghi commestibili molto comuni
Anche a Settembre, nei boschi mesofili, continuano a fruttificare, a volte persino in abbondanza i comunissimi Porcini dal Piede Rosso (Neoboletus erythropus), i Pinaioli / Pinaroli (Xerocomus) con i capostipiti Imleria badia / Boletus badius, spesso più comuni tra Alpi ed Appennino Settentrionale che nel resto d’Italia dove, in alcune zone, potrebbero persino risultare assenti.
Anche a Settembre il Fungo della Carne / Finferlo viola / Orecchia di maiale (Gomphus clavatus), si trova a suo agio, con clima molto umido e condizioni ambientali identiche a quelle necessarie per la fruttificazione dei Galletti. Come ti ho già detto nel capitolo dedicato ai funghi di Agosto, ribadisco che, trattandosi però di fungo assai raro, sporadicamente presente nel Torinese e valle d’Aosta, rarissimo altrove, tranne che nel Triveneto dov’è appena più comune che nel resto d’Italia, ti consiglio di limitarti a fotografare questo fungo assai fotogenico, ma assolutamente da proteggere e da non raccogliere, se non in uno o due esemplari da mettere in posa per instagram.
Infine ti segnalo che, tra Centro e Sud Italia, tra le Ferule o altri cespuglietti tipo Finocchietto selvatico o gli Eryngi marini, a partire da Agosto, ma ancor di più da Settembre ad inverno iniziato, diventano sempre più comuni ed abbondanti i funghi Cardoncelli (Pleurotus eryngii o Pleurotus sp.).

Tra le Querce, dopo importanti temporali estivi, a Settembre proseguono le fruttificazioni del più precoce tra tutti i funghi Chiodini: Armillaria tabescens o Chiodino scalzo.
I Lattari
Con l’arrivo di aria più fresco-umida, ma soprattutto di piogge fredde, frequenti ed adeguate, necessarie ad inumidire le secchissime lettiere di aghi di Pino, a Settembre diventano sempre più comuni i funghi Lattari.
I più noti e comuni sono il Lactarius deliciosus che, come il suo nome latino lascia intendere, è delizioso. E’ un simbionte dei Pini, sempre più comune da metà mese di Agosto e, in ogni caso, dopo abbondanti piogge, diventa comunissimo tra Settembre e tutto il resto dell’autunno, fino alle porte dell’inverno.

Lactarius salmonicolor vegeta in simbiosi con l’Abete bianco ed è tra i commestibili considerato il meno saporito. Comune soltanto in ambienti montani, soprattutto delle Alpi.
Lactarius sanguifluus e L. sanguifluus var. violaceus sono entrambi simbionti delle Conifere del genere Pinus, vegetano in ambienti umidi, quindi a seguito di buone piogge, molto apprezzati all’estero, un po’ meno in Italia perché a molti sconosciuti, o timorosi di confonderli con altri Lattari di specie simili. Trovano diversi fans tra Calabria e Sicilia.
Sempre nel nostro Sud Italia, in particolar modo in Calabria e Sicilia, dove c’è più disponibilità di habitat adatti a questi funghi, sono molto apprezzati, ricercati e comuni i Lattari nella varietà Lactarius sanguifluus var. violaceus. In particolar modo tra Pollino, Sila, Serre, Aspromonte, nonché tra Etna e Nebrodi-Madonie.