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Il primo fungo Porcino del 2022, tante Morchelle e Prugnoli
Il mese di maggio 2022 esordisce con i primissimi ritrovamenti di funghi Porcini, moltissime Morchelle, Prugnoli in buona quantità, Coprini, Dormienti ed Entoloma. Scopriamo dove
Il primo fungo Porcino del 2022, tante Morchelle, Prugnoli e molti altri
Aggiornamento funghi Maggio 2022
INDICE
- 1 Aggiornamento funghi Maggio 2022
- 2 IL PRIMO FUNGO PORCINO DEL 2022
- 3 I Porcini Pinicola amano temperature miti e buona umidità
- 4 DOVE CERCARE I PORCINI ROSSI ORA IN ITALIA
- 5 FUNGHI PORCINI ESTATINI
- 6 ALTRI FUNGHI PRIMAVERILI
- 7 Le Morchelle
- 8 I Prugnoli o Funghi di San Giorgio
- 9 Funghi Coprini o Funghi dell’Inchiostro
- 10 Fungi Dormienti o Marzuoli
- 11 Entoloma sepium o funghi degli orti
- 12 ALTRI FUNGHI IN ARRIVO – I FUNGHI DI MAGGIO
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IL PRIMO FUNGO PORCINO DEL 2022
Arriva dall’Appennino Settentrionale la prima segnalazione di un ritrovamento di funghi Porcini della nuova stagione fungina 2022.
Si tratta di un Porcino rosso (Red passion) che, in gergo fungaiolo è meglio noto come ‘RED‘, in quello ligure come ‘Bertone‘, mentre in italiano si chiama Porcino Pinicola (Boletus pinophilus).
Nulla di eclatante se si tiene conto del fatto che, ogni anno, i primissimi funghi Porcini iniziano a deliziare la nostra vista a partire dall’ultima settimana di Aprile, o al più tardi entro la fine della prima decade di Maggio.
I Porcini Pinicola amano temperature miti e buona umidità
Per poter fruttificare correttamente desiderano suoli umidi, non necessariamente ben bagnati ma, sicuramente con buona presenza di rugiada notturna e tassi d’umidità dell’aria sufficientemente alti.
Quanto alle temperature, fruttificano in maniera più veemente se le temperature dell’aria si mantengono entro un range di +10/14°C di minima notturna e di +20/24°C di massima diurna.
Come puoi notare, il fungo ritratto in foto, risulta avere il cappello decisamente screpolato, ciò è dovuto alla presenza di un suolo adeguatamente umido però, in un contesto d’aria decisamente più secca, a causa della frequente presenza di venti tesi.
Un problema questo non indifferente, dal momento che, il vento non va a modificare più di tanto il fragile equilibrio della rizosfera ma, con la sua aria secca (salvo in presenza di Scirocco particolarmente umido), tende a seccare anche lo strato d’aria più prossimo al suolo, là dove il carpoforo-sporoforo si sviluppa, cresce, matura e va a seme con le sue preziosissime spore.
Di norma, le colonie fungine sono in grado, attraverso uno specifico micelio superficiale, di saggiare le condizioni meteo, sia del suolo (rizosfera) che dell’atmosfera esterna e, in base ai valori rilevati, decidere se sia il caso o meno di riprodursi.
Il vento è però il parametro più difficile da valutare per i funghi, perché difficilmente prevedibile, può infatti sopraggiungere improvviso, nel bel mezzo di una importante fruttificazione, così come può cessare da un momento all’altro, senza alcun preavviso.
Se le nascite di funghi sono già iniziate, se i funghi fruttificano in massa, all’unisono, il sopraggiungere del vento blocca sì le nuove nascite ma, i carpofori che già sono in procinto di svilupparsi e crescere, continueranno a farlo, fin tanto che l’eccesso di siccità ventosa, non inizierà a disidratarli e a far screpolare e rompere i cappelli, oltre a far staccare la spugna, in maniera più o meno evidente, dal cappello stesso.
Situazione questa del tutto infausta, dal momento che, il distacco della spugna (insieme di tubuli e pori), impedirà alle giovani spore presenti nei tubuli, di essere alimentate e quindi di poter maturare correttamente.
Al momento in Italia si registrano ovunque buone fogliazioni che, in parole facilmente comprensibili a tutti, significa che le piante posseggono già foglie sufficientemente ben formate ed in grado di produrre sostanze nutritive fortemente energetiche (zuccherine-trealosio), grazie alla fotosintesi clorofilliana.
Le uniche zone in cui le foglie sono ancora troppo giovani, tenere, immature, sono quelle di montagna, localmente più in Appennino, dove la neve invernale è caduta più abbondante rispetto alle Alpi dove, in molti casi le nevicate sono mancate per lunghi mesi consecutivi.
DOVE CERCARE I PORCINI ROSSI ORA IN ITALIA
Il primo fungo Porcino del 2022, tante Morchelle, Prugnoli e altri primaverili

Ulteriori nascite di Porcini rossi sono quindi attese, nel corso dei prossimi giorni, a partire dall’Appennino ligure centro-orientale, a ruota in quello centro-occidentale, quindi sulle zone pedemontane delle Alpi Cozie.
I boschi più facilmente propensi a regalare le prime emozioni porcine saranno quelli di Faggio o misti Faggio+Pini, meglio se posizionati in luoghi in cui i contrafforti montani posteriori fungeranno da barriera naturale contro i venti freddi da Nord o da Est-Nordest.
Seguiranno poi eventuali locali spot tra i castagni di bassa quota, ma la nascita di Porcini Pinicola tra i castagni, non è solitamente particolarmente diffusa in primavera, più normale invece in autunno.
Naturalmente le esposioni migliori saranno quelle che garantiscono un maggior soleggiamento e quindi una maggior permanenza dei raggi solari, perciò i versanti esposti a Sud e quelli esposti ad Ovest, quindi ben soleggiati e non in ombra durante il pomeriggio.
Grazie ad una maggior permanenza di cumuli di neve che, talvolta possono rimanere al suolo anche fino a Giugno inoltrato, le zone più vocate per la ricerca dei Porcini rossi nel resto d’Italia dovranno attendere ancora diverse settimane prima di poter veder nascere i primi Porcini Pinicola.
Di solito i migliori ritrovamenti di questi funghi Porcini si registrano principalmente in Sila ed in forma leggermente minore tra le Serre-Aspromonte e Pollino, in Calabria.
La ragione per cui questa varietà di Porcino è ben presente nei boschi calabri è dovuta alla presenza di suoli cristallini-granitici, quindi adeguatamente acidi.
Altre zone limitate del Centro-Sud Italia possono ospitare questa varietà di fungo Porcino, sempre legate però alla presenza di rocce granitiche, occorre in questo caso avere perciò un minimo di conoscenza di geologia, o comunque dei territori, per non rischiare di girare a vuoto alla ricerca della Pietra filosofale che non c’è.
FUNGHI PORCINI ESTATINI
Il primo fungo Porcino del 2022, tante Morchelle, Prugnoli e altri primaverili
Di solito però, il mese di Maggio non è esclusivamente il mese dei Porcini rossi, ma anche quello dei primi Porcini Estatini, localmente noti come i ‘Fioroni‘ o Porcini Estivi (Boletus reticulatus / Boletus aestivalis).
I primi ritrovamenti di norma si fanno a partire dalla prima settimana di Maggio.
Giovani esemplari paffuti, ben tondi ed obesi iniziano a deliziare i nostri occhi a partire dalle zone umide più calde, quindi dalle zone pianeggianti in cui vi siano risorgive, fontane, affioramenti d’acqua sotterranea o anche canali irrigui o fiumi privi di golene.
La valle del Po, quella del Tevere, del Liri-Garigliano del Sele e dell’Arno sono le più papabili, in maniera minore le altre basse vallate fluviali.
Per poter fare i primi ritrovamenti occorre cercare boschetti prossimi all’acqua, come appena descritto (avendo però ben cura di accertarsi che l’acqua non sia inquinata o ricca di diserbanti agricoli), in cui siano presenti Carpini e Querce nella varietà Farnia.
Occorre aspettare che le eventuali piene o allagamenti siano stati completamente assorbiti dal terreno, perchè qualunque ristagno d’acqua impedirebbe ai carpofori di vegetare senza venir attaccati da muffe e marcescenze.
I Carpini sono ottimi simbionti dei Porcini estatini, così come lo sono anche i Tigli e le Querce.
Nel Sud Italia invece, i primi ritrovamenti di questa varità di Porcino si possono fare già tra i Castagni di bassa quota, oltre che naturalmente tra le Querce, ed in particolar modo tra Sughere e Lecci, oltre che nella Macchia Mediterranea, soprattutto tra Eriche arboree e Corbezzoli.
Maggio è anche il mese di insoliti o meglio, di inattesi, ritrovamenti di Porcini estatini tra Parchi e giardini.
La ragione di questi ritrovamenti, è che di solito questi habitat si trovano all’interno di aree fortemente antropizzate, perciò aree urbane o periferiche che risentono di microclimi caldo-umidi adatti per le nascite dei primi funghi Porcini.

Attenzione però a raccogliere funghi in aree urbane.
Prima di raccogliere questi funghi, verifica sempre che queste biocenosi vocate alla produzione di funghi urbani non si trovino in prossimità di strade a grande traffico o altre fonti d’inquiamento, sia atmosferico che d’acqua o suoli, perché gli inquinanti potrebbero fortemente contaminare i funghi stessi, che potrebbero perciò diventare potenzialmente tossici.
ALTRI FUNGHI PRIMAVERILI
Il primo fungo Porcino del 2022, tante Morchelle, Prugnoli e altri primaverili
Le Morchelle
Nonostante la siccità ancora dominante al Nord, il 2022 è iniziato sotto i migliori auspici in termine di produzione di funghi Spugnole (Morchella esculenta).
I cercatori di funghi più disinformati, o propensi a dar retta ai sempre dominanti luoghi comuni o dicerie infondate, hanno disertato i boschi, ritenendoli troppo secchi per poter produrre Morchelle.
Chi si informa sa benissimo che le Morchelle sono funghi che vegetano esclusivamente su suoli sabbiosi e, da che mondo è mondo, la sabbia non trattiene né la pioggia e tanto meno l’umidità, al che si deduce che questo fungo, non amando avere il piede né il resto del carpoforo bagnato, per poter vegetare non necessita di piogge ma semplicemente di aria umida ed assenza di vento con rugiade notturne, come puoi comprendere leggendo i miei due articoli → Morchelle o Spugnole: i primi funghi primaverili e Quando e dove cercare le Morchelle o Spugnole.
Di questa disinformazione hanno beneficiato sicuramente coloro che, hanno preferito informarsi meglio, anziché dar retta a chi, volutamente, mette in giro false voci (fake news anche tra i fungaioli 😳😳), per togliersi dai piedi (⚽🏀) eventuali concorrenti e, chi raccoglie e poi vende (senza autorizzazioni) Morchelle a 50/100€ al kg, ha tutto l’interesse a tenere lontani da campi e boschi cercatori rivali.
Le nascite di Morchelle 2022 sono state decisamente ottime in Pianura Padana. La lunghissima siccità seguita poi da piogge nell’ordine di 20/50 mm ha dato una spinta in più alle nascite che, al momento della pubblicazione di questo articolo (02.05.2022) sono già del tutto cessate a bassa quota (in pianura).
NB: le sopraggiunte piogge non sono servite direttamente alle Morchelle, ma algi alberi, in particolar modo ai Frassini che, grazie all’arrivo della pioggia hanno potuto andare a fiore ed emettere le prime foglie, indispensabili per la fotosintesi clorofilliana.
Proseguono invece le nascite di Spugnole in collina, fino a quote medio-montane.
Là dove la neve è risultata quasi assente durante l’inverno ed i suoli si sono riscaldati prima, si stanno trovando Morchelle anche a quote prossime ai 1.000 e 1.200 mt, principalmente in habitat caratterizzati dalla presenza di Frassino ma, localmente anche misti con anche Olmi (alle quote più basse), Aceri, Noccioli, Pini.
I ritrovamenti migliori, sono stati e si stanno ancora facendo in zone con suoli sabbiosi ed erbette ben distribuite, mai fitte, mai tappezzanti, con lettiera al suolo poco spessa, meglio se rada e con terreno scoperto e privo di foglie o caratterizzato da cumuli di segatura o materiale organico quasi del tutto decomposto.
Ulteriori ritrovamenti di Morchelle si potranno effettuare fino almento a metà di Giugno in montagna. Il discrimine per le nascite è sempre la presenza della neve invernale.
Più a lungo si soffermerà la neve al suolo e più tardi avverranno i primi ritrovamenti di Morchelle, quasi sempre preceduti da ritrovamenti di Verpe soprattutto tra Pioppi ed Olmi. Un buon segnale per capire quand’è ora di cercare le Spugnole rimane sempre il monitoraggio delle fioriture e fogliazione dei Frassini.
Fin tanto che le fioriture non saranno iniziate, inutile cercar Morchelle in zone alpine. Meglio se i fiori sono già caduti a terra e si iniziano ad intravvedere i primi ciffetti di foglie tenere, come spiegato poc’anzi.

I Prugnoli o Funghi di San Giorgio
Il primo fungo Porcino del 2022, tante Morchelle, Prugnoli e altri primaverili
Non è iniziata sotto i migliri auspici la stagione 2022 dei funghi Prugnoli (Calocybe gambosa).
Questi desiderano suoli adeguatamente umidi, humus abbondante, fresco e sufficientemente bagnato.
I Prugnoli rifuggono la lettiera siccitosa, per intenderci quella che scrocchia, non a caso tendono sempre a fruttificare tra Rovi, inestricabili cespuglietti di Prugnolo, giovani piantine di Olmo o altri arbusti quali per esempio le Lantane (Viburno lantana o altre varie specie), i Cornioli, Biancospino o altri arbusti comuni, oltre che Pungitopo.
Il clima invernale e d’inizio primavera del Nord Italia non è stato certamente ideale per questi funghi. É stato decisamente migliore al Centro-Sud dov’è piovuto di più ma, in molti casi il persistere e permanere di forte vento, ha vanificato i benefici apportati dalle piogge perché l’aria secca si è spesso incuneata anche tra i fitti cespuglieti.
💡 Se vuoi esser certo di non uscire a vuoto, cerca gli habitat e le biocenosi più adatte, sempre al riparo dal vento, meglio se con alle spalle cascine, ruderi, muretti a secco o vere e proprie barriere naturali quali speroni o pareti rocciose o montuose.
Al momento i Prugnoli risultano sufficientemente presenti, con nascite in aumento, in alcune zone del Lazio, Umbria e Toscana; al Nord, nel Piemonte meridionale e settentrionale, oltre che lungo le Prealpi lombardo-venete ed Emilia Romagna.
💡 Ti consiglio di monitorare le piogge cadute in Italia per poter capire quali sono le zone più adatte per questi ritrovamenti, dato l’andamento climatico attuale. Le piogge cadute le puoi monitorare costantemente consultando la nostra specifica pagina Meteofunghi, in particolar modo → Pioggia di Maggio 2022. Se poi vuoi anche confrontare i dati della pioggia caduta quest’anno con quelli dello scorso anno, allora hai a disposizione i dati della → Pioggia di Maggio 2021.
Un buon punto di partenza per monitorare questi dati è comunque la nostra pagina → Pioggia caduta in Italia, in cui trovi le mappe della pioggia caduta in Italia in giornata ed i link per i dati pregressi.
► Trovi molte altre info meteo utili, anche sul nuovo sito web Naturalmeteo con cui stiamo instaurando una proficua collaborazione.
Funghi Coprini o Funghi dell’Inchiostro
Il Coprino (Coprinus comatus) anche noto come fungo dell’inchiostro, è un fungo prevalentemente prativo, ovvero che ama prati e pascoli ben concimati, in cui è presente molto sterco ma anche residui legnosi in completo disfacimento, anche in depositi.
Vegeta in presenza di erba bagnata, non necessariamente dalla pioggia, ma anche solo della rugiada nottura perciò, per poterlo trovare, è condizione essenziale che non ci sia stato vento durante la notte.
I prati di pianura sono i più adatti per i ritrovamenti ma, nulla vieta che prati ben umidi e ricchi di sostanza organica si rinvengano anche in collina o bassa montagna. Condizione essenziale è che non faccia più freddo, ma neppure troppo caldo.
In un periodo fresco fruttificherà in pieno sole, se invece tende a fare già caldo, meglio cercarlo all’ombra di piante o di colline che ombreggiano il prato durante il pomeriggio.
In questo momento se ne trovano già in buone quantità al Centro-Sud, occorrerà attendere ancora qualche giorno o un paio di settimane al Nord.
Fungi Dormienti o Marzuoli
Il primo fungo Porcino del 2022, tante Morchelle, Prugnoli e altri primaverili
Benché il nome comune sia Marzuolo (Hygrophorus marzuolus), quindi fungo di Marzo, questo fungo per poter fruttificare, non guarda certo al calendario, semmai guarda e rispetta meticolosamente l’andamento climatico locale.
Tutto dipende da quanta neve è caduta durante l’inverno e per quanto tempo questa riesce a permanere al suolo.
Prima la neve inizierà a sciogliersi e prima si potranno fare ritrovamenti di questo fungo. Più tardi la neve si scioglierà ed ovviamente, più tardi fruttificherà, o meglio, si potranno trovare questi funghi, perché le fruttificazioni vere e proprie non iniziano contestualmente con i primi ritrovamenti, allo sciogliemento della neve, ma già molto tempo prima.
I Marzuoli sono infatti normalmente anche detti Fungi Dormienti proprio perché hanno l’abitudine di inziare a fruttificare ad inizio inverno, se i suoli sono già ben umidi o persino ben bagnati, meglio ancora se già coperti di neve.
Le ricche scorte di trealosio (zucchero prodotto dalle piante simbionti) fungono da potenti sostanze antigelo, che garantiranno loro di poter continuare a vegetare a lungo, anche per alcuni mesi di fila, al fresco degli strati di neve accumulati, senza congelare.
Non appena la neve si sarà sciolta, con suoli ancora ben bagnati, se non del tutto permeati d’acqua, grossi e grassi esemplari di questi funghi si potranno trovare semi-nascosti dal terreno, tanto da far definire il Dormiente come fungo semipogeo.
Naturalmente i funghi nati già ad inizio inverno, in presenza di un rapido discioglimento delle nevi e subentro di un clima assai secco-ventoso, saranno ugualmente rinvenibili ma il rischio è che questi avvizziscano assai rapidamente tanto da rattrappire fino a seccare, rendendoli irraccoglibili ed incapaci di sporulare, ovvero di compiere il processo della sporulazione.
Entoloma sepium o funghi degli orti
Se possiedi un orto, o un piccolo o grande campo, in cui siano presenti piante della Famiglia delle rosaceae, con erba non ancora falciata, a seguito di una buona piovuta, è facile che tra ranuncoli, tarassaco, occhi della madonna o altre erbe spontanee, ai piedi di Peri, Meli, Pruni, Gelsi o altre piante da frutto, in questo periodo ti imbatterai in funghi a te completamente sconosciuti.
Funghi dal cappello provvisto di umbone, che nascono aggregati gli uni agli altri, quasi riuniti in ceppi, spesso in grandi colonie.
Funghi che, a seguito di piogge frequenti potranno cambiare d’aspetto con un cappello che muterà di colore diventando quasi trasparente, ossia → igrofano.
In realtà sono piuttosto simili per aspetto ai funghi Prugnoli ma, mentre quest’ultimi avranno una buona consistenza e profumo farinaceo-noccioloso ben evidente, gli Entoloma sepium o Funghi degli Orti, saranno decisamente più fragili, si romperanno facilmente ed avranno lamelle non concolori rispetto al cappello, ma di colore rosato, dal chiaro, al salmone scuro.
Si tratta di funghi commestibili dopo adeguata cottura.
Per scoprirne tutti i segreti su questo fungo, leggi l’apposita scheda → Entoloma sepium – il fungo degli orti.
ALTRI FUNGHI IN ARRIVO – I FUNGHI DI MAGGIO
Il primo fungo Porcino del 2022, tante Morchelle, Prugnoli e altri primaverili
Naturalmente il periodo attuale si presta per ulteriori nascite di altri funghi tipicamente primaverili.
A Maggio di solito arrivano i primissimi esemplari di tutti i funghi estivi più precoci ed iniziano ad abbondare anche i funghi che amano temperature ancora miti e non eccessivamente calde.
Dopo i funghi già citati e descritti, pian pianino si affacciano i primi Prataioli (Agaricus sp.), i primi funghi Galletti/Gallinacci, le prime Mazze di Tamburo, le Gambesecche, le prime Russule, Leccini, Boleti del tipo del Boleto dal Piede Rosso, altri Entoloma dei frutteti ed inoltre anche i primi Lycoperdon o funghi Lampadina e via discorrendo, fino ad avere, entro la fine del mese di Maggio, anche la presenza di tutti i funghi tipicamente estivi.
Al Sud Italia, ed in particolar modo nelle Isole, ecco affacciarsi anche i primi Porcini Neri/Bronzini (Boletus aereus).
Puoi scoprire tutti i funghi di Maggio e dove cercarli consultando l’apposito articolo
→ I Funghi di Maggio.
Il primo fungo Porcino del 2022, tante Morchelle, Prugnoli e altri primaverili. ©funghimagazine.it
Ma a Reggello nn troviamo niente. Prima cosa è piovuto poco.. Grazie
Tiziana, ci vuole un attimo di pazienza. I primi funghi Porcini non arrivano in contemporanea in tutt’Italia. Ci vuole appunto la giusta umidità e buone temperature. Dov’è piovuto a sufficienza, qualcosa già si trova e lo dimostrano le decine di segnalazioni che ci arrivano via chat private o chat pubblica Telegram