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Meteo Funghi 13-10-2022 – Ancora spettacolari nascite di funghi in Italia
Proseguono senza sosta le grandi nascite di funghi in molte zone d’Italia ma, quanto dureranno ancora? Alpi prossime al letargo invernale? Quando i primi funghi Porcini di collina al Nord? Situazione Meteo Funghi 13-10-2022 e la previsione di ulteriori nascite
Meteo Funghi 13-10-2022 – Ancora spettacolari nascite di funghi in Italia
INDICE
- 1 Meteo Funghi 13-10-2022 – Ancora spettacolari nascite di funghi in Italia
- 1.1 GRANDI NASCITE DI FUNGHI IN ITALIA, ECCO DOVE
- 1.2 Piogge copiose e risveglio di spore di Specie fungine rare
- 1.3 Proseguono senza sosta le grandi nascite di funghi in molte zone d’Italia ma, quanto dureranno ancora?
- 1.4 Alpi prossime al letargo invernale?
- 1.5 Quando i primi funghi Porcini di collina al Nord?
- 1.6 Resto d’Italia
- 1.7 FOTOGALLERY FUNGHI DI OTTOBRE 2022
- 1.8 Condividi:
- 1.9 Correlati
GRANDI NASCITE DI FUNGHI IN ITALIA, ECCO DOVE
Meteo Funghi 13-10-2022 – prima parte
La stagione dei funghi 2022 raggiunge l’apice in Italia
Nonostante il clima avverso, quindi nonostante il gran caldo torrido e la lunga siccità, il 2022 verrà ricordato come un anno in cui i funghi, ed i Porcini in particolar modo, o sono stati del tutto assenti, oppure sono risultati sovrabbondanti come raramente prima.
Nel corso della stagione fungina 2022, grandi picchi di nascite si sono alternati a periodi siccitosi in cui di funghi non ne sono quasi visti.
Il primo picco di stagione riportato in questo articolo: Boom di Funghi Porcini Estatini e Rossi. Ecco dove, ad agosto un nuovo picco di nascite, come riportato in questo articolo: Molti funghi in molte zone d’Italia. Ecco dove. Aggiornamento meteofunghi 18-08-2022, altro picco a seguire, come riportato in questo terzo articolo: Nuovo boom di Porcini ma, quanti giorni dopo la pioggia bisogna iniziare a cercarli?
A settembre poi un fatto curioso… Ulteriore boom di nascite, ma stavolta con intere famiglie di Porcini assembrate l’una accanto all’altra, come riportato in questo articolo: Perché nascono tanti funghi tutti insieme? Aggiornamento Meteofunghi 05-09-2022, a metà settembre nuovo picco e nuovo articolo: Meteo Funghi 15-09-2022 – Tantissimi Funghi Porcini in mezza Italia, ecco dove, ancora grandi nascite anche a fine mese di settembre, come riportato in questo articolo: Aggiornamento meteo funghi 24-09-2022 – Funghi, Funghi, Porcini per tutti.
Ottobre sembra non voler essere da meno anche se, con i dovuti distinguo dovuti al fatto che le piogge giunte in Italia dopo la metà di settembre non sono state ancora affatto uniformi.
In alcune zone d’Italia è piovuto tantissimo, in altre molto meno, perciò ancora una volta si è assistito ad uno strano mosaico di nascite con alcune zone fortunatissime e sovrabbondanza di funghi Porcini, Ovoli ed altri, ed altre assai meno fortunate, con tanta invidia verso coloro i quali, ancora una volta, stanno riempiendo i propri cesti di funghi.
Purtroppo i Cambiamenti Climatici e la recente Crisi Climatica, producono proprio questi strani effetti, dovuti ad un Mar Mediterraneo esageratamente caldo, che pompa vapore acqueo a tutto spiano all’interno di sistemi temporaleschi che sul Tirreno si irrobustiscono pericolosamente generando sistemi temporaleschi auto-rigeneranti, così com’è accaduto durante l’alluvione delle Marche o in molti altri episodi maggiori in Campania, Calabria e Sicilia.
Mancano le vere Perturbazioni Atlantiche, quelle democratiche e generose Perturbazioni in grado di distribuire equamente pioggia frequente su tutto il nostro territorio nazionale e, manca la forza alle poche Perturbazioni in arrivo dall’Oceano, col risultato che, molte zone del Nord Italia, rimangono protette dalle Alpi che fungono da Barriera Naturale respingi-nubi-precipitazioni.
Questo spiega perché, molte zone pedemontane del Nord Italia, risultano tutt’ora a secco di nascite di Porcini, così come gran parte della Liguria, buona parte dell’Emilia Romagna e pure la sfortunata Sardegna.
Piogge copiose e risveglio di spore di Specie fungine rare
Meteo Funghi 13-10-2022 – seconda parte
Grazie a piogge copiose, ma solo a livello inter-provinciale, regionale, o al più interregionale, in molte zone del Centro-Sud Italia ad intermittenza, si continua a fare grandi raccolti sia di funghi Porcini che di Ovoli.
Molti lettori ci segnalano però un autentico fiorire di funghi mai visti prima, per lo più boletacee che di primo acchito ti sembrano essere Porcini ma poi, ti avvicini e scopri che hanno uno strano colorito giallo, giallognolo, ocra, rossiccio, rosso o persino rosa.
Si tratta per lo più di funghi cosiddetti ‘termofili‘ le cui spore si stanno risvegliando dopo anni di quiescenza, ovvero di pigra sonnolenza, in attesa di tempi migliori.
Naturalmente la causa di questi improvvisi risvegli è dovuta guarda caso ai già citati Cambiamenti Climatici che stanno ampliando a dismisura l’erale di distribuzione degli habitat termofili e quindi del bosco termofilo, a discapito del preesistente bosco mesofilo (un bosco moderatamente fresco-umido), ma anche a discapito del vecchio bosco mediterraneo (caldo ma anche umido).
A differenza di quest’ultimo, il bosco termofilo è assai più caldo-secco, quindi decisamente meno umido ► vedi anche argomento Pianta Termofila su Wikipedia.
L’arrivo di importanti piogge dopo un più o meno lungo periodo siccitoso, stimola il risveglio delle spore dette ‘spore di reistenza‘ (Endospore) che daranno vita a strane forme fungine molto simili ai funghi Porcini.
In questa strana stagione fungina i funghi termofili più comuni sembrano esser stati i Boleti detti ‘appendiculati’ col cappello rosato e gambo giallo (Butyriboletus regius o B. pseudoregius) ex Boletus regius, o dal cappello marroncino-grigiastro e gambo giallognolo (Butyriboletus appendiculatus o B. subappendiculatus, oltre che B. fechtneri).
Abbondanti i Boleti della sezione Fragrantes, primi tra tutti i profumatissimi Lanmaoa fragrans, molto meno comuni, i rossicci Boletus spretus (Baorangia emileorum o B. emilei), Boletus pulverulentus (Cyanoboletus pulverulentus) e Boletus flavosanguineus.
Non sono mancati strani boleti dalle colorazioni più o meno rossicce quali i comuni Porcini dal piede rosso (Neoboletus erythropus), i Boletus calopus, presenti tanto in boschi termofili che mesofili, Boletus radicans ed i vari Luridi quali quali Boletus luridus (Suillellus luridus), abbondanti i Boletus queletii (Suillellus queletii), Boletus permagnificus (Exsudoporus permagnificus), Boletus rhodopurpureus (Imperator rhodoporpureus) e pure il raro Boletus dupainii (Rubroboletus dupainii) oltre che il temuto Boletus satanas (Rubroboletus satanas).
In molti lettori ci hanno inviato poi foto di funghi ascrivibili al genere Xerocomus o suoi consimili, primi tra tutti Imleria badia, noti come Badius o Pinaroli-Castagnini, oltre che di Suilli vari (Suillus, Suillellus ecc) o funghi Pinaioli o Laricini.
Abbondantissime sono poi risultate alcune Specie tipicamente lignicole-parassite quali Meripilus giganteus (il fungo parassita del Faggio), le lingue di bue (Fistulina hepatica) e quelli che un tempo erano considerati funghi rari quali la Ditola increspata (Sparassis crispa) tipica delle Conifere ed il Fungo Reale o Grifola Frondosa o Maitake.
→ Ti ricordo che i funghi considerati rari non vanno mai raccolti, proprio perché poco comuni, quindi bisognosi di poter spargere le proprie spore per facilitare la sopravvivenza delle Specie.
► Se nei boschi trovi qualche fungo mai visto prima, puoi segnalarci la sua presenza tramite Chat Telegram, inviandoci alcune foto del fungo ripreso da sopra, possibilmente anche da sotto, in cui si riesca a vedere anzitutto l’habitat in cui il fungo è cresciuto, le eventuali lamelle o spugna ed ogni altro particolare che possa aiutare nella sua identificazione.
Proseguono senza sosta le grandi nascite di funghi in molte zone d’Italia ma, quanto dureranno ancora?
Meteo Funghi 13-10-2022 – terza parte
A parte i funghi rari, ciò che alla maggior parte dei nostri lettori interesserà sapere, presumiamo sia quanto potrà ancora durare questa ‘pazza’ abbondanza di funghi Porcini ed Ovoli Reali.
Ah, dimenticavo di dire ai novelli cercatori di funghi, che ci inoltrano foto di Porcini, incuriositi dagli strani colori dei Porcini rinvenuti, che in Italia i funghi Porcini reperibili, appartengono a 4 distinti tipi che sono:
- Porcino Pinicola o Rosso (Boletus pinophilus), precoce primaverile e tardo autunnale, dai colori fucsia-rossicci
- Porcino Estatino (Boletus reticulatus / Boletus aestivalis) dai colori chiari o leggermente rossici e tendenzialmente vellutato
- Porcino Nero/Bronzino (Boletus aereus) dai colori scuri-bruno-bronzei, tendenzialmente vellutato
- Porcino Chiaro Autunnale (Boletus edulis), tipico dei monti, dai colori chiari con cappello quasi sempre lucido
Detto ciò, è bene ricordare che i Porcini Rossi-Pinicola di solito vegetano in presenza di freddo, perciò in questa prima parte d’autunno, risultano ancora piuttosto rari, perché di freddo fino ad ora se n’è visto ben poco.
I Porcini Estatini, da quando fanno la prima comparsa nei boschi, al momento in cui la buttata si esaurisce, hanno un ciclo vegetativo che raramente supera le 2 settimane, più comunemente durano all’incirca una settimana. Più caldo fa e più breve sarà il loro ciclo vitale.
I Porcini Neri/Bronzini sono i più fugaci. Le loro nascite sono davvero mordi-e-fuggi. Il ciclo vitale è sempre influenzato dalle temperature che, più elevate sono e più li faranno maturare e deperire nel volgere di 1-2 o al più 3 giorni.
Questi Porcini di solito li trovi a partire dai litorali o dal piano, dopo pochi giorni arrivano in collina e subito dopo in bassa montagna. Nel giro di una settimana o poco più il loro ciclo vegetativo si sarà esaurito ovunque perciò, per continuare a trovar funghi Porcini occorre dedicarsi o agli Estatini, o agli Ovoli (che di solito chiudono la buttata di Porcini Neri), oppure alzarsi di quota e spostarsi ai Faggi per eventuali nascite di Porcini edulis (dove disponibili).
I Porcini edulis non sono comuni in tutt’Italia. Perché nascano al Centro-Sud è indispensabile che vi siano shock termici. Che abbia piovuto freddo, per almeno un paio di giorni, e che le temperature diurne non superino mai i 21/22°C, meglio se si mantengono in un range di 15/18°C. Richiedono inoltre suoli acidi e non i suoli calcarei tipici delle aree a Sud dell’Appennino Settentrionale.
Sulla scorta di quanto detto, le grandi nascite in atto al momento in Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, parte di Basilicata, Calabria e Lazio ed ora, timidamente anche in Sardegna, non potranno durare ancora a lungo, proprio perché in gran parte si tratta di Porcini Neri.
Tieni sempre conto che, là dove la buttata è iniziata prima, si esaurirà anche prima. Non farti poi fregare dalle foto postate sui Social, Facebook in primis perché, molti utenti hanno l’abitudine di postare le foto dei propri ritrovamenti alcuni giorni dopo, così da limitare la possibile concorrenza
Se vedi molte foto sui Social, è facile che la buttata sia già del tutto finita, perciò non affannarti a correre nei boschi, scrivendoci poi che tutti trovano tranne te.
Ricordati che i fungaioli sono prima di tutto tendenzialmente un po’ bugiardi, secondariamente molto gelosi dei ‘propri posti da funghi’ perciò, non pensare di poter scoprire i segreti dei fungaioli corteggiandoli sui Social, spiandoli o cercando di farti suggerire dove vanno a funghi.
I ‘posti buoni da fungi’ li si scopre con tanta pazienza, con molti sopralluoghi a vuoto e difficilmente alla prima uscita.
Per evitare di andar per boschi quando tutti trovano, senza trovare nulla, è meglio che tu faccia i tuoi esperimenti in un periodo in cui di nascite non ce ne sono, così da saper dove andare e come muoverti al momento più opportuno.
Alpi prossime al letargo invernale?
Meteo Funghi 13-10-2022 – quarta parte
Altra domanda che riceviamo puntualmente con l’arrivo di Ottobre è: «quante probabilità ci sono che possano ancora nascere funghi sui monti del Nord, in generale sulle Alpi?»
La risposta a questo quesito non è del tutto scontata dal momento che ci sono molti distinguo da fare.
I monti del Nord Italia (ovviamente anche dell’Appennino), fino ad ora non hanno ancora subito un reale cospicuo raffreddamento, il che consente ulteriori buone nascite, almeno fin tanto che non interverranno le prime gelate, che non sono però certamente ancora all’orizzonte, anzi!
Fin tanto che le piante caducifoglia (latifoglie) non avranno perso tutte le foglie, nascite di funghi Porcini saranno ancora ben possibili.
In alcune zone del Piemonte ad esempio quest’anno si è raccolto come se non ci fosse un domani. Funghi in abbondanza, ed in tanti hanno fatto finta di dimenticarsi che esistono delle regole di buon senso, e leggi regionali che impongono dei limiti alla raccolta, che non superano mai i 3 kg.
Controlli da parte di forestali del tutto assenti o poco presenti, han fatto sì che qualcuno abbia raccolto funghi in quantità industriale
Quando non si raccoglieranno più funghi, perché i miceli sono stati distrutti dal passaggio di migliaia di cercatori che, per giorni e giorni sono andati a pestare lo stesso micelio ogni singolo giorno della settimana, fino ad esaurimento di buttata, forse qualcuno inzierà a domandarsi il perché.
Ma polemiche a parte, se dopo gli eccessivi passaggi, vi sono state piogge sufficienti a ripristinare il terreno ed il micelio, funghi ne potranno ancora nascere ma, è facile che, là dove si è raccolto di più, in questi prossimi giorni non si raccoglierà granché, anche perché avendo raccolto ogni singolo fungo nato, dal più grandicello al più microscopico, è difficile che possano esserci state buone dispersioni di spore necessarie ad innescare ulteriori nascite.
Diciamo che il potenziale, dal punto di vista meteo-climatico c’è, per nuove nascite. Quel che manca del tutto, è il potenziale dal punto di vista micologico, visto che molti boschi sono usciti assai malamente dagli assalti di ignoranti dal bastone facile (quelli che cercano i funghi spostando e rovinando la lettiera di foglie ed il micelio, e che prendono a bastonate ogni fungo che non sia un Porcino).
Le abetaie sono le deputate a poter favorire ulteriori nascite di Porcini, fin tanto che non farà troppo freddo. I faggi, in molti casi sono già prossimi al letargo alla quiescenza, dal momento che è già iniziato il cosiddetto ‘foliage’ il cambio di colore autunnale delle foglie ormai prossime alla cascola pre-invernale.
Quando i primi funghi Porcini di collina al Nord?
Meteo Funghi 13-10-2022 – quinta parte
Da giorni sono letteralmente tempestato di messaggi Telegram in cui mi si chiede perché fino ad ora non sono ancora nati funghi Porcini in collina al Nord, soprattutto tra Querce e Castagni.
La domanda e la relativa risposta direi che sono del tutto superflue, se si pensa a quale pesante ed inaudita siccità sono stati sottoposti i nostri colli che, più che in zone montane, hanno pagato una eccessiva esposizione al caldo in risalita dalle pianure, ai venti secchi costanti e all’irraggiamento solare che di fatto ha dato il colpo di grazia a molte piante, favorendo l’ingiallimento delle foglie sin dall’inizio mese di Agosto.
Eppure c’è chi non si rassegna, ed è convintissimo che, basteranno poche piogge perché le piante si riprendano e tornino a vegetare i funghi Porcini.
Questa convinzione non è certo basata su dati scientifici ma, semplicemente su supposizioni frutto di emotività, di speranza più che di reale possibilità.
Dall’arrivo dei primi temporali agostani, abbiamo frequentato regolarmente i boschi di collina, mentre nostri contatti preferivano girare per boschi di montagna, dove potevano fare super-raccolti sicuri.
Lo scopo dei nostri sopralluoghi non era di sperare di poter veder nascere funghi Porcini anche in collina, ma di verificare direttamente sul campo lo stato delle cose, l’eventuale bagnatura del sottobosco e quindi il possibile risveglio di nuove spore, necessarie a soppiantare i miceli superficiali morti per pesante disidratazione estiva.
Nonostante i ripetuti nubifragi, abbiamo constatato, come già sapevamo, che la forza e l’intensità dei nubifragi non è dirattamente proporzionale alla bagnatura del sottobosco.
In parole semplici, tanto più è intensa la forza del nubifragio, e tanto più scarsa sarà la bagnatura del sottobosco, a causa dei fortissimi venti di ‘caduta’ dall’apice dei cumulinembi verso il suolo, venti detti microburst, downburst, downdraft ecc e che di solito i giornalisti definiscono sbrigativamente come ‘trombe d’aria’ anche se di ‘tromba’ non hanno proprio nulla, oltre che dei più temuti venti orizzontali che precedono, seguono o inframmezzano i temporali.
Venti che di fatto impediscono alla forte pioggia di infilarsi al di sotto delle chiome degli alberi, al centro del bosco, perché l’acqua che si poggia sugli apici delle chiome, viene repentinamente rimessa in circolo nel turbinio d’aria e spostata oltre.
Insomma, in soldoni, l’acqua si poggia sulle chiome ma non penetra al di sotto dell’ombrello di foglie e non bagna più di tanto il sottobosco.
Tanto più rapido è il nubifragio, dieci/venti minuti, e tanto minori saranno i quantitativi d’acqua che raggiungerà il suolo, anche quando i pluviometri locali avrano misurato magari 50/60 o persino 100 millimetri di pioggia caduta.
Diverso invece il caso in cui 50/100 millimetri di pioggia siano ben distribuiti nel volgere di almeno 6/8 ore.
Ora, il problema è che, da metà Settembre fino almento al 7/8 di Ottobre, in collina è sempre piovuto ben poco e le poche piogge cadute, sono sempre durate troppo poco e nebulizzate nel breve volgere di una decina soltanto di minuti.
Il secondo weekend di Ottobre ha finalmente riportato le piogge anche in collina, dapprima in Piemonte (poco in Valle d’Aosta), poi anche in Lombardia e successivamente in Veneto.
Il 24 Settembre è piovuto quasi ovunque in Piemonte, Val d’Aosta e Lombardia occidentale, oltre che in Liguria con ottime piogge nel Genovesato ed Alessandrino di confine, Emilia Romagna ma non nel Triveneto.
Il 25 Settembre piogge relegate alle Alpi di confine con Svizzera ed Austria ed in Friuli di confine con la Slovenia. Idem il 26.
Il 28 le poche piogge cadute hanno bagnato la Val d’Aosta, meglio il 29 con piogge buone lungo la fascia pedemontana del Bresciano-Veneto e tutto il Friuli.
E’ andata meglio il 29 e 30 con piogge buone in tutto il Nord Italia ed apice di piogge al confine tra Novarese-Varesotto-Canton Ticino, confine Ligure-Alessandrino, Spezzino ed Appennino Emiliano, ancora in Friuli di confine Sloveno. Qualche buona pioggia anche nel Torinese di confine col Cuneese. Piogge leggere in Val d’Aosta il primo Ottobre.
Per poter trovare ulteriori piogge utili per i colli del Nord occorre poi andare al 9 di Ottobre quand’è piovuto copiosamente sui settori occidentali collinari-pianeggianti del Piemonte, in Lombardia Nordoccidentale (Sottoceneri e Sopraceneri) e Canton Ticino. Piogge pià contenute in Liguria di Ponente e nuovamente in Appennino Tosco-Romagnolo.
Il 10 Ottobre ulteriori piogge in Piemonte centrale e Liguria.
Sulla scorta di quanto appena descritto ora, si potranno attendere discrete nascite di funghi Porcini in collina, tra Querceti e Castagneti solamente là dove le piogge autunnali sono state, non più forti, ma più frequenti.
Come spiegato sopra, la forza non è mai garanzia di nascite ma lo è la frequenza e quindi la costante bagnatura del sottobosco.
Là dove le prime piogge sono cadute già attorno al 24/25 di Settembre, oggi si potrebbero già trovare i primi funghi Porcini ma, nel computo va tenuto conto che vi sono state ulteriori piogge, anche importanti a seguire, che di fatto hanno bloccato temporaneamente le nuove nascite.
In soldoni, bene che abbia piovuto nell’ultimo weekend di Settembre ma, relative nascite rimandate a causa delle importanti piogge del secondo weekend di Ottobre che può aver fatto ripartire da zero il conteggio dei giorni dopo le piogge.
Ora, fin tanto che i boschi non torneranno ad esser sufficientemente asciutti in superficie, le nuove buttate al Nord non saranno all’orizzonte.
→ In questi ultimi giorni ci è capitato di veder auto ammassate lungo le strade, nonostante avesse appena piovuto, con boschi zuppi d’acqua, solo perché in cielo era presente la luna piena e, i soliti fatalisti ancora legati alla credenza che i funghi li faccia crescere la luna, non sono mancati dall’andare a rovinare il micelio superficiale, appena generatosi grazie alla schiusa delle spore dopo la pioggia, perché convinti che i funghi si nutrano di raggi lunari e non di azoto-carbonio e sali minerali resi disponibili dalle piogge pregresse.
Resto d’Italia
Meteo Funghi 13-10-2022 – ultima parte
La ‘grande buttata’ tutt’ora in corso tra Centro-Sud Italia si esaurirà entro il fine settimana di metà Ottobre.
Porcini Estatini e soprattutto Porcini Edulis si potranno ancora trovare però sui monti.
In Calabria i Porcini Rossi diverranno più frequenti tra Pollino, Orsomarso, Catena Costiera, meno in Sila, soprattutto sui settori occidentali e Serre Vibonesi.
Qualche discreta nascita a giorni si potrebbe avere sull’Aspromonte mentre Cardoncelli sono attesi in Puglia con anche Porcini in parte del Gargano e Sub-Appennino Dauno.
Basilicata occidentale ancora con buone nascite anche la prossima settimana mentre in Sicilia a breve si potranno trovare i primi Cardoncelli tra Catanese e Regusano-Siracusano.
Porcini sono attesi dopo la metà del mese nella Sicilia occidentale e centrale là dove si sono avute le piogge maggiori con, possibile boom di nascite dopo il 20 nel Trapanese e Palermitano.
In Sardegna qualche timido fungo Porcino ha già fatto capolino nei boschi occidentali dell’isola che ancora versa in un grave stato di siccità anche se, nel corso degli ultimi giorni qualche rovescio finalmente è tornato a bagnare l’intera isola.
La Campania vedrà esaurirsi rapidamente le nascite di Porcini Neri mentre altri funghi Porcini e altri funghi saranno ancora ben reperibili sui soli monti per tutta la metà di Ottobre.
Abruzzo, Molise e Marche vedranno le nascite rapidamente assottigliarsi, subendo poi uno stop più o meno lungo.
Il Triveneto non dovrebbe vedere buttate degne di nota tra Trentino ed Alto Adige, salvo nascite inaspettate nei pascoli d’alta quota, nonostante il fresco che avanza, con preferenza per i pascoli in cui sono presenti specie colonizzatrici quali Mirtilli, Ericacee-Brughi e Betulle.
In Veneto possibili nuove nascite in collina ma esaurimento di nascite sui monti, salvo anche qua nei pascoli tra le erbe.
Boom di nascite dopo metà mese, più nei giorni a venire, in Friuli Venezia Giulia.
La Liguria dovrebbe avere invece timide nascite, diffuse ma senza picchi, così come anche l’Emilia Romagna e la Toscana.
In Val d’Aosta è ora di appendere il cesto al chiodo, anche se in fondovalle potrebbero non mancare gradite sorprese fuori dal bosco, tra radure, prati, pascoli e boschetti di Betulla, dove presenti.
Meteo Funghi 13-10-2022 ©funghimagazine.it
FOTOGALLERY FUNGHI DI OTTOBRE 2022
Meteo Funghi 13-10-2022
Dalla nostra Chat Telegram alcune foto di funghi della prima parte del mese di Ottobre 2022:
Noi del nord, aspettiamo con ansia, che nascano finalmente i porcini…visto che quest’,anno è stato un,anno da vero impietoso… Soprattutto per noi del Bormida, che veramente non abbiamo ancora avuto grandi nascite!
Purtroppo Marina, la grave siccità quest’anno ha fatto la differenza. Dove ci sono stati i temporali ci sono state ottime nascite ma dove questi si sono fatti attendere è stato un vero disastro! Speriamo davvero che ci si possa rifare, almeno in extremis. Incrociamo le dita!
luciano.gallazzi@gmail.com
Luciano, hai postato un commento ma manca il testo
A proposito della foto postata da Marco da Siena del 13.10.2022, dopo averne apprezzato la bellezza degli esemplari mi chiedo e chiedo a chi segue il forum se non è un delitto raccogliere i funghi in maniera così poco accurata. Suggerisco anche ad Angelo di fare una breve dimostrazione di come non si devono raccogliere i funghi, in particolare i porcini
Diego hai perfettamente ragione. I regolamenti regionali prevedono tutti che i funghi vengano puliti, almeno sommariamente, direttamente nel bosco. Quanto alla dimostrazione, è una buona idea che terreno in dovuta considerazione. Grazie della segnalazione e del suggerimento