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Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve

Dopo una lunghissima ed interminabile estate, spesso caratterizzata da avvezioni caldo-secche africane, con l’arrivo dell’Autunno astronomico, ecco i primi forti temporali, poi nubifragi, grandinate, vento e neve. Quali effetti avrà l’arrivo improvviso di freddo e neve sulle nascite dei funghi? E a rimetterci saranno principalmente i funghi Porcini?

Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve

Dopo una lunghissima ed interminabile estate, spesso caratterizzata da avvezioni caldo-secche africane, con l’arrivo dell’Autunno astronomico, ecco i primi forti temporali, poi nubifragi, grandinate, vento e neve. Quali effetti avrà l’arrivo improvviso di freddo e neve sulle nascite dei funghi? E a rimetterci saranno principalmente i funghi Porcini?

Che prima o poi il freddo e la neve sarebbero arrivati lo sapevamo tutti quanti, ma fin tanto che te ne vai in giro in bermuda e T-shirt, a tutto pensi tranne che al freddo, e ancor meno che, da un giorno all’altro, potrai passare direttamente dagli abiti estivi al ‘cappotto‘ invernale.

Non ho usato a caso la parola ‘cappotto‘, termine assai noto a tutti i cercatori di funghi che, lo utilizzano comunemente per indicare una giornata infruttuosa, in cui non si è trovato un solo fungo Porcino.

Come molti di noi temevano, soprattutto al Nord, ed in particolar modo sulle Alpi e Prealpi, in questi ultimi giorni siamo passati dal cesto pieno di funghi col ‘cappotto‘ ben riposto negli armadi, al caldo ‘cappotto‘ indossato contro-voglia.

Soprattutto là dove si stava raccogliendo meglio, ovvero dove, da alcune settimane erano in corso le migliori buttate da inizio stagione, il freddo ed i temporali hanno portato dapprima la grandine, poi anche la neve.

Tanto per cambiare, ancora una volta sono i famosi Cambiamenti Climatici, che i più si ostinano ad ignorare perché fonte di incertezza o di paure, ad aver diretto attivamente la realizzazione di quel film che non ci stancheremmo mai di rivedere, ed in cui ognuno di noi vorrebbe essere l’indiscusso protagonista che, si riempie gli occhi, scovando fungaie eccezionali con 5/10/15 o più Porcini, magari anche con qualche esemplare dal peso record di almeno 1 kg, concentrati in uno spazio di bosco ridotto ad una o due piante al massimo.

Già, ma come fanno i Cambiamenti Climatici ad esser così pesantemente attivi nel programmare e pilotare le nascite di funghi?

Nulla di più semplice, dal momento che, i funghi, ed in particolar modo i funghi Porcini, non nascono perché la luna durante la notte è illuminata dal sole, quindi bianca o ‘piena’ oppure al buio, quindi in ombra e scura o ‘mancante’, o perché in cielo c’è uno spicchio di luna a destra o a sinistra, ma nascono solo e soltanto perché il clima li comanda e li influenza.

Se qualcuno aveva ancora dei dubbi, continuando a sentir vecchi rincitrulliti cercatori di funghi da bar, asserire che c’è o non c’è la ‘luna buona’ per i funghi, questi dubbi avrà potuto toglierseli definitivamente durante questo strano mese di Settembre, che ha visto le nascite migliori di funghi avvenire proprio durante quella che i famosi ‘vecchi saggi‘ definiscono come la peggior luna per i funghi, ovvero la luna calante e la luna mancante!

E guarda caso, proprio ora che si è realizzato il primo quarto di luna nuova, (in teoria la migliore per i funghi), con l’arrivo del freddo e del gelo, le nascite di funghi, in particolar modo di funghi Porcini, si bloccano drasticamente al punto che in molte zone l’ultimo fine settimana di Settembre ha regalato caldi e morbidi cappotti in lana grezza, lana fine, cachemire, alpaca, di tutte le fogge e colori, ma sempre di pesanti cappotti si è trattato.

Dicevo dei Cambiamenti Climatici e della loro influenza sulle nascite dei funghi, ebbene, in queste ultime 3 settimane di Settembre, c’è chi ha portato a casa cesti stra-colmi di funghi Porcini, ogni singolo giorno della settimana, ovviamente non ovunque, ma solo dove i Cambiamenti Climatici hanno consentito le nascite, che se ne sono infischiate bellamente del tipo di luna presente in cielo.

Vallate quali quelle Valsesiane, quelle Ossolane nel Verbano-Cusio-Ossola, entrambe in alto Piemonte, quelle del Sopraceneri ancor più che del Sottoceneri a cavallo tra Lombardia Nordoccidenale e Canton Ticino svizzero, Valtellina, Orobie e vallate Bergamasche ma soprattutto Trentino-Alto-Adige, incluso il Tirolo e vicini Tauri austriaci e Dolomiti, oltre che ristrette zone della Liguria, in particolar modo a cavallo tra Genovesato-Alessandrino Sudorientale-Pavese-Piacentino ed Appennino Ligure-Emiliano in generale, hanno visto nascite di funghi Porcini degne degli annali e quindi delle raccolte migliori del passato.

Questo non perché qua la luna si è sforzata a dare tutto il suo inutile contributo, ma perché, diamine, è piovuto adeguatamente e basta!

E’ dai primi anni 2000 che, pazientemente e scrupolosamente riporto nei miei fogli di calcolo elettronici dati meteo (pluviometrici e termici) abbinandoli a report (immagini e qualità-quantità di funghi trovati), e non c’è stato anno in cui, un buon temporale da almeno 40 mm, meglio se oltre i 60, non abbia scatenato interessanti nascite di funghi, ed in particolar modo di funghi Porcini e anche quest’anno non è stato da meno.

Sono anni ormai che vado predicando tra gli iscritti della nostra chat nazionale Telegram di usare un po’ di olio di gomito, anziché elemosinare richieste che spesso non troveranno risposte, del tipo “qualcuno sa dirmi se a Calizzano o Albareto stanno nascendo i funghi?

A causa degli incriminati Cambiamenti Climatici, per esempio, quest’anno le nascite di funghi si sono concentrate, non solo là dov’è piovuto adeguatamente o di più, ma anche e soprattutto là dove le temperature diurne e notturne sono state adeguate al mantenimento di quel minimo sindacale di umidità necessario per l’ottimale nascite, crescita e sviluppo dei funghi.

Sono state perciò le alte vallate alpine ad aver avuto le nascite migliori

Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve

Boschi meglio se misti, ed a prevalenza di Faggio ed Abete o Faggio+Abete e Betulle.

Meglio ancora se piuttosto radi perché, la giusta aerazione, il buon soleggiamento e le chiome poco fitte, hanno consentito il deposito al suolo della preziosissima rugiada notturna che, già da sola, è sufficiente a scatenare ottime nascite di funghi, ancor più che 300 millimetri di pioggia caduti durante in violento quanto troppo rapido nubifragio tardo-estivo che ‘dilava‘ i suoli ma apporta ben poco beneficio agli assetati alberi e miceli.

Il caldo-secco africano, giunto puntuale anche dopo la metà di Settembre, ha di fatto relegato le nascite di funghi Porcini alle quote medio-alte.

Gli shock termici notturni con escursioni termiche importanti tra giorno e notte, hanno poi consentito addirittura la nascita massiccia di funghi Porcini Pinicola (Boletus pinophilus), anche detti Porcini Rossi, che i più sapranno essere i tipici funghi del freddo.

Funghi che di solito vegetano in Primavera e poi, a fine stagione in tardo Autunno, come potrai leggere ed approfondire nell’articolo monotematico dedicato proprio a questo Porcino che risulta essere il più apprezzato per la realizzazione di sott’oli, grazie al suo bellissimo aspetto.

La confusione apportata nel Regno dei Fungi, anche detto Regno dei Funghi, dai Cambiamenti Climatici non si è però limitata solamente a nascite impreviste di Porcini Pinicola, ma anche a nascite ritardate e proseguite quasi fuori tempo ad Autunno conclamato di funghi tipicamente estivi quali i Galletti/Finferli, o a precoci ritrovamenti di molti Piede di Capra o le più note Trombette dei Morti che, come dice il nome stesso, amano vegetare durante il periodo della ricorrenza dei Morti, perciò ben più avanti nel tempo rispetto alla metà e fine di Settembre.

Meteofunghi 28-09-2020 – I Funghi Porcini sotto la Neve
Funghi Galletti/Finferli sotto la neve. Foto: Gabriele/Milano
Meteofunghi 28-09-2020 – I Funghi Porcini sotto la Neve
Funghi Galletti/Finferli sotto la neve. Foto: Gabriele/Milano

Erano anni che non si trovavano così tanti funghi in alta quota

Quest’anno, proprio in corrispondenza dell’inizio della luna calante (ribadisco la peggiore e più infausta luna per i ‘creduloni‘ delle lune) è iniziata una buttata senza precedenti, in zone boschive rade di Conifere del Trentino Alto Adige, Orobie-Valtellina, Canton Ticino ma soprattutto Tirolo-Alti Tauri ed Austria in genere.

Come appena spiegato, grazie alla preziosissima presenza della rugiada notturna che, in presenza di Anticicloni Africani, non può realizzarsi alle quote più basse, proprio per assenza o inadeguata presenza di umidità dell’aria.

Ma come spesso accade, proprio sul più bello ecco il patatrac!

Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve

Com’è normale che sia di questi tempi (in realtà, in anni meno recenti le prime ondate di freddo autunnale erano persino più precoci e giungevano già dopo il Ferragosto), la prima Goccia Fredda Nord Atlantica di stagione (Depressione o Bassa Pressione Artica accompagnata da aria fredda di tipo Artico-Marittima) non ha tardato a portare generose piogge, tanto ma tanto vento, che ha spazzato via la preesistente aria calda, col sopraggiungere di masse d’aria fredda d’alta quota, ma soprattutto grandinate e poi la generosa neve.

Le prime ad esser state imbiancate sono state le cime alpine del Piemonte e Valle d’Aosta.

Qua però l’aria fredda è giunta, come da manuale, proprio sulla coda della Perturbazione, pertanto le nevicate sono state piuttosto leggere. Le prime nevicate in rapido calo fin verso i 2500 mt, poi la neve ha iniziato ad abbassarsi di quota fin verso i 2300/2200 ed infine attorno ai 2000 mt, dopo di che il vento ha spazzato via le nubi verso Est.

Tra la Lombardia, la Svizzera ed il Trentino-Alto Adige-Austria invece l’aria fredda incuneatasi al di sotto dell’aria calda che la precedeva, ha consentito nevicate ben più consistenti e fino a quote decisamente più basse e prossime ai 1800/1500 e persino 1200 mt nelle zone più interne.

Non si è trattato soltanto di timide spruzzate di neve ma, di vere e proprie nevicate che hanno lasciato al suolo accumuli compresi tra i 20 ed i 50 cm di neve.

Qualche fiocco di neve è poi giunto anche in Veneto e Friuli Venezia Giulia e persino sulle cime dell’Appennino Settentrionale.

All’indomani della copiosa nevicata i monti sono rimasti ben innevati, pur col ritorno del sole. Durante quest’ultimo weekend di Settembre chi si è mosso dalle città per recarsi in montagna avrà visto l’arco Alpino centro-Orientale ben innevato e bianco di neve.

Dal Piemonte Nordoccidentale ancora ieri svettavano bianchi e candidi i Monti Legnone, sopra il Lago di Como, la Grigna Settentrionale e tutte le cime alpine dell’alta Lombardia tra Monte Disgrazia, Bernina ed Adamello, ed i monti della Svizzera meridionale tra i monti Generoso, Tamaro, Pizzo Tambò e Quadro.

La domanda quindi che in moltissimi lettori si sono precipitati a farmi è:

Che ne sarà delle nascite dei funghi Porcini ora che è arrivato il primo freddo e la neve?

Stagione dei funghi Porcini terminata in montagna?

Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve

Per non dover rispondere singolarmente a tute le numerosissime email ricevute, o messaggi giunti in chat privata whatsapp (tre tre tre 6850975), rispondo attraverso questo articolo.

Di certo ci sarà un sicuro STOP là dove la neve è caduta più abbondante e permane tutt’ora al suolo. Parlo di zone alpine oltre i 1800 dell’alta Lombardia, Svizzera e Triveneto.

La permanenza al suolo della neve per più giorni, manderà sicuramente segnali allarmanti ai miceli che indicheranno che sono finiti i tempi della riproduzione e sono iniziati quelli del lungo letargo invernale.

Intendiamoci, conoscendo i recenti Cambiamenti Climatici resta sempre valido il detto: “mai dire mai”.

Nulla e nessuno vieta che sciolta la neve al suolo, possa giungere improvvisa una classica ‘ottobrata’ che negli anni più recenti non solo non è rara, ma persino quasi sempre certa.

Ciò potrebbe facilmente favorire la nascita tardiva dei funghi Porcini Pinicola (Boletus pinophilus / fuscoruber), ho usato però il condizionale sottolineando il ‘potrebbe’ e non il potrà, perché sull’andamento del clima non vi è mai alcuna certezza, quindi anche su quello delle nascite dei funghi che, da ora in avanti, ancor più di prima, se ne infischieranno della luna e dei cercatori di funghi lunatici.

Discorso diverso invece per le zone montane medio-basse

Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la neve

Uno STOP alle nascite è giunto improvviso ovunque, persino in quelle zone boschive delle vallate Valsesiane ed Ossolane che fino alla scorsa settimana regalavano ancora grandi cesti di funghi freschi.

Oggi i pochi cercatori che si sono avventurati nei boschi di montagna, ci riferiscono di caldi cappotti che ben si addicono a mattinate così fredde, se non del tutto gelide.

Qualche fungo Porcino si può trovare ancora qua e là, ma non si tratta di nascite nuove, ma semplicemente di funghi Porcini già nati prima dell’arrivo del gran freddo e che, in presenza di temperature molto basse, crescono e maturano al rallentatore, ovvero impiegano fino a 8/12 giorni a compiere il proprio ciclo vitale, crescendo, maturando e degradandosi lentamente, contro i 3/4/5 giorni che impiegano in presenza di clima caldo-umido o peggio ancora con clima caldo-secco.

Per avere nascite nuove e quindi per poter vedere una nuova buttata occorre che vi siano, primo almeno 4/5 giorni di seguito senza pioggia, secondo almeno 5/6 giorni con temperature in progressivo aumento con il sole che torna a scaldare il sottobosco, terzo, giornate anche leggermente ventose (il vento in questi casi potrebbe aiutare a far asciugare prima un suolo troppo umido dopo le abbondanti piogge fredde), ma purché il vento non rimanga freddo ma via-via più mite o caldo, altrimenti i miceli superficiali, preposti proprio a saggiare le condizioni meteorologiche, daranno indicazioni negative e segnali di letargo, piuttosto che di nuove fasi riproduttive.

Già in passato, abbiamo avuto tra fine Settembre ed il mese di Ottobre, diverse ondate di freddo nordico. Ciò non ha mai decretato irreversibilmente la fine delle nascite di funghi (salvo dov’è giunta la neve che è rimasta al suolo per più giorni).

Semmai le nascite si abbasseranno progressivamente di quota.

Probabilmente le prime zone boschive dove le nascite rallenteranno o cesseranno prima, saranno quelle dove le stesse sono iniziate prima ad avvio di stagione.

Ricordiamoci poi che molte zone boschive di collina fino ad oggi, salvo i boschi dell’Emilia Romagna al Nord e di alcune zone del Centro-Sud, non hanno ancora visto presenze di funghi Porcini edulis tra i Castagni e le Querce.

In passato, ricordo di aver più volte raccolto bei cesti di Porcini edulis ad Ottobre, proprio tra le castagne a terra, in bassa montagna, fino al limite naturale dei 1000 mt del Nord. A maggior ragione tra i colli dei balconi pedemontani.

A questo punto tutte le possibilità di poter veder nascere ancora funghi Porcini, sono riposte nell’incerto andamento climatico che, fino all’ultimo potrà riservarci sgradite o bellissime sorprese.

Ad onor del vero, va subito detto però che, chi segue gli andamenti climatici attraverso i numerosi siti web sulla meteorologia già lo sa, gli indici climatici generali, da settimane ci parlano di una fase climatica potenzialmente fredda per l’Europa.

Ciò è dovuto alla presenza in Oceano Pacifico del fenomeno cosiddetto della ‘Niña‘, ovvero di acque superficiali più fredde del normale che, come conseguenza hanno una tendenza ad avere più ondate di freddo rispetto a quelle calde verso l’Europa, con gli Anticicloni Africani sempre più confinati verso Sud (come per altro sarebbe giusto che sia).

Abbondanti piogge sembrano addensarsi all’orizzonte

Una nuova ondata di piogge fredde, forse accompagnate anche da nubifragi, grandinate e neve sui monti è prevista verso il primo weekend di Ottobre e giorni a seguire.

Una nuova Goccia Fredda Nord Atlantica infatti sembra aver preso la via del Mediterraneo centro-occidentale dove potrebbe giungere rapida ed incisiva, grazie ad un Anticiclone caldo che si va affermando di fronte alle coste del Quebec-Labrador tra Nord-Usa e Canada.

Questo Anticiclone potrebbe quindi spingere le Depressioni Artiche verso Sudest pilotandole dritto-dritto verso il cuore dell’Europa.

Ancora una volta l’Italia potrebbe trovarsi nel mirino di questa Depressione foriera di freddo e forte maltempo.

Se così sarà, quindi se il freddo e la gran pioggia-grandine e neve verranno confermati, potrebbe profilarsi all’orizzonte una fase di rapido deterioramento delle condizioni ideali per le nascite di funghi Porcini al Nord.

I Porcini Pinicola potrebbero fare una rapida comparsa nei boschi di medio-bassa montagna e ancor di più di collina (nelle sole zone già avvezze ad ospitare questa varietà di funghi Porcini), mentre gli edulis potrebbero dar luogo a nascite di molto contenute, soprattutto là dove l’umidità post-pioggia con freddo notturno, dovesse ristagnare al suolo per più giorni, ovvero soprattutto in assenza di vento a seguire, o di giornate soleggiate per persistenza di cieli coperti.

Sono tante le variabili in ballo

Ogni singola ipotesi è plausibile. Con i funghi e con il clima non vi è mai reale certezza.

Ottobre potrebbe riservarci gradite, così come sgraditissime sorprese. Di certo questo mese è il più volubile, il più imprevedibile ed il meno rassicurante tra i mesi fungini.

Non ci resta che vivere alla giornata certi che, se anche non vi saranno buone nascite di funghi Porcini, ci sono decine di altri funghi commestibili che meriterebbero a pieno titolo di poter esser ambiti e ricercati ma, chissà perché (anzi lo sappiamo tutti quanti, i funghi Porcini sono oggetto di compravendite illegali e facili guadagni, oltre che fonte di innumerevoli ‘like‘ sui Social, ‘like‘ che pochi altre specie fungine garantiscono), non trovano apprezzamento almeno nel 70% dei cercatori di funghi.

Ottobre è il mese delle Trombette dei Morti ma di molti altri ottimi funghi autunnali

Se da una parte le Trombette dei Morti, insieme con i Fiammiferini o Finferle (Craterellus lutescens) sono tutto sommato funghi assai conosciuti e ben apprezzati, altri funghi ben più commestibili di Porcini rinsecchiti o vecchi, non godono di grande fama o apprezzamento.

Parlo per esempio dei Piede di Capra (albatrellus pes-caprae) che in pochi conoscono ma che sono ineguagliabili per consistenza e sapore, soprattutto se conservati sott’olio.

Parlo degli ottimi funghi della Carne (Gomphus clavatus) di cui, a parte i Triveneti, in molti ignorano completamente l’esistenza.

Gli altrettanto ottimi Lattari che tra Liguria e Centro-Italia godono di grande apprezzamento.

Russule ed Hygrophorus, Lardaioli ed Ordinali-Cardinali, insieme con Imbutini (Clitocybe gibba), Lepista, Entoloma, Tricholoma non hanno nulla da invidiare al più ricercati funghi Porcini, sia per sapore che odore.

Funghi Pioppini-Piopparelli, i lignicoli Pleurotus ed i prativi Coprinus comatus insieme con Mazze di Tamburo ed Agarici (Prataioli), possono tranquillamente sopperire all’assenza di funghi Porcini ma… Vuoi mettere postare sul proprio profilo Facebook un bel cesto di funghi Porcini ed uno di plebei Piopparelli?

Io francamente preferirei un bel cesto di un bellissimo mix di funghi di foggia e colori differenti. La gran parte dei ‘caproni‘ che seguono le masse e le mode, invece non si sognerebbe mai di mettere un ‘mi piace‘ (like) alla foto di un cesto di Mazze di Tamburo, anche se assai ben presentate.

Sinceramente non ne comprendo la ragione ma: tante teste, tante idee.

In attesa di sapere come effettivamente proseguirà la stagione dei funghi Porcini al Nord, posso senz’altro affermare che, viceversa:

OTTOBRE SARA’ IL MESE DEI FUNGHI PORCINI AL CENTRO-SUD

Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve

Porcini edulis, nelle zone vocate anche Porcini Pinicola, Porcini Estatini e soprattutto Porcini Neri, non mancheranno di deliziare gli ortodossi-integralisti del fungo, quei cercatori che si ostinano a cercare ed apprezzare solo e soltanto i funghi Porcini.

Le piogge di fine mese non hanno mancato di bagnare adeguatamente buona parte della nostra penisola, isole comprese.

Piogge a tratti anche copiose, soprattutto tra versanti tirrenici e zone interne Appenniniche, meno bene alcune zone Adriatiche.

Temporali e trombe d’aria hanno messo a soqquadro alcune zone della costa Toscana, della Maremma-Amiata e del Lazio, ma pure della Campania e Piana di Gioia Tauro in Calabria.

Non sono mancate piogge copiose qua e là con boschi finalmente ben innaffiati là dove la pioggia mancava ormai da mesi, dal momento che tutte le piogge pregresse si sono concentrate sempre e soltanto nelle medesime zone, questo a causa dei Cambiamenti Climatici che riservano sempre identiche dinamiche meteorologiche che fan sì che piova sempre nei medesimi versanti sopravvento a correnti di identica provenienza con siccità assicurata nei versanti sottovento.

E’ quindi la locale orografia che ha fatto la differenza durante l’intera stagione calda

Ora che le dinamiche meteorologiche sono cambiate, grazie all’arrivo non più di Linee d’Instabilità temporalesca, ma di vere e proprie Depressioni oceaniche, ecco che le piogge sono tornate a bagnare per esempio anche il siccitoso Cilento che non vedeva piovere decentemente da mesi, i monti Picentini ed i limitrofi territori del Fiume Sele-Tanagro ed Irpinia, sempre in Campania, e poi soprattutto la siccitosa Sardegna, a secco ormai da settimane o del tutto da mesi.

Nel corso degli ultimi giorni di Settembre è piovuto quasi uniformemente anche nel Lazio, sia lungo le zone costiere, quanto in quelle interne dal Viterbese al Reatino, dall’Agro Pontino al Frusinate.

Ancora una volta è piovuto uniformemente nella verde Umbria che, fino ad oggi ha avuto diverse buttate, per quanto spesso di breve durata.

Purtroppo ancora una volta meno bene per le Marche costiere e pure per le coste Abruzzesi settentrionali, sottovento alle correnti dominanti con piogge concentrate in zone più interne ed appenniniche meglio distribuite al confine con il Frusinate.

Grandi piogge invece al confine tra Abruzzo e Molise, ma tolta la zona costiera, in tutta quest’ultima regione le piogge non sono state affatto contenute, anzi, intense e ripeture.

Puglia, Basilicata e Calabria a macchia di leopardo hanno visto piogge giungere in un secondo tempo rispetto al Centro-Nord ma non sono comunque mancati forti rovesci nel Salento, nel golfo di Sapri e Lucania Occidentale, ieri in tutta la Sardegna Settentrionale, ed oggi nella Sardegna Meridionale dove si sono avuti forti temporali soprattutto a Ovest e Sudovest.

FOTOGALLERY “ FUNGHI PORCINI SOTTO LA NEVE”

Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve

Un ringraziamento particolare a Gabriele di Milano e a Giulio Pagani, anche lui di Milano che, attraverso la chat Telegram ci hanno fatto avere le spettacolari fotografie dei propri ritrovamenti di funghi Porcini, avvenuti sotto la neve del Trentino Alto Adige in data 27 Settembre 2020.

Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve
Fungo Porcino sotto la neve del Trentino Alto Adige. Foto: Giulio Pagani/Milano
Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve
Fungo Porcino sotto la neve del Trentino Alto Adige. Foto: Giulio Pagani/Milano
Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve
Fungo Porcino sotto la neve del Trentino Alto Adige. Foto: Gabriele/Milano
Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve
Fungo Porcino sotto la neve del Trentino Alto Adige. Foto: Gabriele/Milano
Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini e la Neve
Fungo Porcino sotto la neve del Trentino Alto Adige. Foto: Gabriele/Milano
Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini e la Neve
Fungo Porcino sotto la neve del Trentino Alto Adige. Foto: Gabriele/Milano
Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini e la Neve
Fungo Porcino sotto la neve del Trentino Alto Adige. Foto: Gabriele/Milano
Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini e la Neve
Fungo Porcino sotto la neve del Trentino Alto Adige. Foto: Gabriele/Milano


Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve
Fungo Porcino sotto la neve del Trentino Alto Adige. Foto: Gabriele/Milano
Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini e la Neve
Fungo Porcino sotto la neve del Trentino Alto Adige. Foto: Gabriele/Milano
Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve
Fungo Porcino sotto la neve del Trentino Alto Adige. Foto: Gabriele/Milano



Meteofunghi 28-09-2020 – Funghi Porcini sotto la Neve
Fungo Porcino sotto la neve del Trentino Alto Adige. Foto: Gabriele/Milano
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Fungo Porcino sotto la neve del Trentino Alto Adige. Foto: Gabriele/Milano

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