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Semaforo dei funghi del PIEMONTE
INDICE
- 1 Semaforo dei funghi del PIEMONTE
- 1.1 Tabella crescita funghi in tempo reale
- 1.1.0.1 IL SEMAFORO DEI FUNGHI DEL PIEMONTE
- 1.1.0.2 Trovi in questa TABELLA NASCITE/SEMAFORO DEI FUNGHI DEL PIEMONTE le stime delle nascite funghi per le località boschive del PIEMONTE
- 1.1.0.3 A partire da Nord con il triangolo estremo dell’Ossola-VCO, VALSESIA E BIELLESE
- 1.1.0.4 SERRA – BESSA – BARAGGIA – VAUDA E PROVINCIA DI TORINO
- 1.1.0.5 Il Monte Musinè delimita le valli di Lanzo dalla Val Susa
- 1.1.0.6 CUNEO ED APPENNINO-BASSO PIEMONTE
- 1.1.0.7 Più caldi e prossimi al piano i boschi di Garbagna-Baiardi, Casasco, Castellania
- 1.2 Semaforo dei funghi del Piemonte
- 1.1 Tabella crescita funghi in tempo reale
Tabella crescita funghi in tempo reale
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LEGGI A FONDO TABELLA LA DATA DELL’ULTIMO AGGIORNAMENTO DEL SEMAFORO DEI FUNGHI DEL PIEMONTE
IL SEMAFORO DEI FUNGHI DEL PIEMONTE
La TABELLA CRESCITA FUNGHI è un utile strumento per tutti i cercatori di funghi che desiderano esser costantemente aggiornati sulle nascite di funghi in Italia.
La tabella è realizzata con l’utilizzo dei dati pluviometrici nazionali interpolati con le segnalazioni dei nostri lettori.
Trovi in questa TABELLA NASCITE/SEMAFORO DEI FUNGHI DEL PIEMONTE le stime delle nascite funghi per le località boschive del PIEMONTE
A partire da Nord con il triangolo estremo dell’Ossola-VCO, VALSESIA E BIELLESE
Nel VCO Censiti i boschi dell’alto corso del Fiume Toce con Valdo, Premia, Baceno e l’Alpe Devero, Crodo, Domodossola, Varzo ed i rinomati boschi di Masera-Coimo-Santa Maria Maggiore e Malesco-Re. Quindi il Parco Nazionale della Val Grande, la Val Cannobina, la Riserva Naturale Monte Mottac con Mottac, Cursolo-Orasso, Finero, Trarego ed il Monte Carza, Pieve Vergonte, Ceppo Marelli-Bannio Anzino, Mergozzo, Gravellona Toce e Verbania-Cannobio.
Il Cusio del Mottarone-Gignese-Ameno-Armeno-Cesara-Boleto e la vicina Val Strona di Omegna e Strona-Sambughetto con il Monte Massone ed il Monte Capezzone al confine con la Valsesia di Carcoforo-Fobello-Cervatto-Rima/Alto Sermenza.
Sempre in Valsesia i rinomati boschi di Riva Valdobbia-Campertogno-Rassa-Scopello-Balmuccia-Sabbia ed i boschi Varallesi di Camasco-Civiasco-Morondo ed Alpe Sacchi-Piana dei Monti, Cellio con Breia e la Cremosina con il Monte Fenera e Monte Tovo, passando per l’Alpe di Mera di Scopello.
Dall’Alpe di Mera di Scopello si entra in territorio Biellese con Valdilana e gli ex comuni di Trivero e la Valle Strona di Mosso con Bielmonte, l’Oasi Zegna ed i rinomati boschi della Valsessera, scendendo poi in alta Valle Cervo con i boschi di Piedicavallo-Rosazza-Sagliano Micca-San Giuseppe di Casto ed il Monte Rovella di Bioglio e Pettinengo.
Dalla Valle Cervo si arriva alle porte di Biella con i boschi di Tollegno-Zumaglia-Pralungo e la Valle di Oropa, Pollone ed il Parco della Burcina-Sordevolo e Bagneri da dove si giunge sulle alture di Graglia con i rinomati boschi del Tracciolino e di Andrate, già in provincia di Torino.
SERRA – BESSA – BARAGGIA – VAUDA E PROVINCIA DI TORINO
Dai rinomati boschi di Andrate si scende a Carema-Settimo Vittone-Chiaverano dove si incontrano i boschi della Serra d’Ivrea, un tempo assai produttivi, poi diffusamente interessati dalla malattia del Castagno e dall’abbandono boschivo, ma oggi nuovamente in rinascita tra Netro-Sala Biellese-Donato e più a bassa quota Zubiena, Magnano-Piverone-Zimone.
Dalla Serra di Ivrea si entra nel Parco Riserva Naturale Speciale La Bessa con i boschi di Mongrando-Borriana-Cerrione arrivando ai boschi morenici del Lago di Viverone di Dorzano-Roppolo-Cavaglià-Alice Castello ed Azeglio arrivando in territorio torinese a Cossano Canavese-Caravino, Borgomasino e Borgo d’Ale dove i boschi lasciano posto alle colture.
Sul versante Biellese dalla Bessa si passa immediatamente ai boschi planiziali della Baraggia con la Riserva Naturale Orientata delle Baragge, Biellese tra Candelo-Castellengo-Mottalciata-Villanova Biellese-Gifflenga, Castelletto Cervo e Masserano, Vercellese tra Rovasenda-Gattinara e Lenta, Novarese tra Romagnano Sesia-Ghemme-Fara Novarese e Barengo-Cavaglio d’Agogna, Fontaneto d’Agogna-Cressa-Piano Rosa di Romagnano e Cureggio-Bogogno-Sumo-Agrate Conturbia-Divignano-Mezzomerico-Oleggio-Varallo Pombia e Borgo Ticino con il Parco del Monte Solivo ed i Lagoni di Mercurago e Dormelletto-Castelletto Sopra Ticino e le sponde piemontesi del Ticino.
In zona collinare dal Biellese della Valle Strona di Mosso si passa per le Rive Rosse-Sostegno-Vintebbio-Lozzolo, zone un tempo vocate ai funghi, poi distrutte da incendi, dai Cinipide del Castagno e dall’abbandono progressivo dei boschi localmente semi-desertificati dall’erosione-incendi e dall’avanzata dei sabbioni granitici improduttivi per via del pH poco adatto ai funghi.
Tornando in bassa Valsesia si passa per i collin novaresi di Boca-Cavallirio-Maggiora-Borgomanero nel Vergante, Soriso/Gargallo-Gattico-Oleggio Castello-Gozzano-Arona.
Nuovamente nel Torinese da Ivrea si entra in territorio Eporediese con i boschi della Val Chiusella di Fiorano Canavese-Brosso-Lessolo-Vico Canavese-Drusacco-Meugliano e Traversella, più a valle i boschi termofili di Pavone Canavese, Perosa Canavese, Pranzalito, San Martino Canavese, Torre Canavese, Vialfré, Aglié, Cuceglio, San Giorgio Canavese, i vasti boschi di Montalenghe-Macenasco-Candia Canavese-Barone Canavese ed il Lago di Candia con i boschi di Quercia della Dora Baltea presso Mazzé-Villareggia-Cascina Margherita fino a Caluso-Caudano.
In Valle Orco i boschi caldi di Rivarolo Canavese e Castellamonte lasciano posto ai boschi più freschi di Castagno e poi Faggio del Santuario del Sacro Monte di Belmonte, Fornengo, Sant’Anna Boschi, Colleretto Castelnuovo e qua si entra già nei territori pedemontani delle Alpi Graie e Gran Paradiso orientale con Santa Elisabetta, Muriaglio, Frassinetto, Pont Canavese, Ronco Canavese, Scandosio, Valprato Soana e la Val Soana di Campiglia Soana, Fontanetta, Paimprato e Lusinetto-Tressi.
Verso il Gran Paradiso e la Valle di Ceresole Reale i boschi di Sparone, Verlucca-Ribordone, Bardonetto, Piandemma, Locana, Fornolosa, Jener, Noasca, Pianchette e Ceresole-Alpi Graie.
Sempre più verso Torino ci sono poi gli altrettanto rinomati boschi delle Valli di Lanzo di Ala e di Viù con ad est ed al piano la Riserva Naturale Orientata La Vaura del tutto simile alle Baragge settentrionali per composizione vegetale con prevalenza di steppe erbose alternate a boschi caldi di Quercia o Quercia-Castagno, Quercia-Carpino nelle zone più umide.
La Vauda si trova tra le località di Lombardore, Vauda, Cascinotta, Gragnetto, Front, Vauda di Rocca, San Carlo Canavese e Ciriè.
Tornando nelle vallate delle Alpi Graie i vasti boschi di Valperga-Rivara-Canischio-San Colombano Belmonte, più ad Ovest Forno Canavese-Rivara-Levone, Pian D’Audi-Ritornato-Corio e Rocca Canavese, Balangero, Coassolo, Lanzo Torinese-Germagnano, Pugnetto, Chiaves, Pessinetto, Ceres, Chialamberto, Groscavallo-Forno Alpi Graie, Ala di Stura, Balme, Viù, Vernati-Fubina-Gias, Pessinea, Lemie-Usseglio, Col San Giovanni-Bertesseno-Niquidetto-Rubiana-Almese, Balangero, Giovetto, La Cassa ed i vasti boschi del Parco La Mandria di Robassomero-San Gillio-Druento-Venaria-Caselle T.se e Borgaro Torienese-Savonera di Collegno.
Il Monte Musinè delimita le valli di Lanzo dalla Val Susa
Da Avigliana con il suo lago e Villarbasse-Buttigliera Alta-Rosta ed i boschi caldi anche all’interno di Rivoli-Trana con il Torrente Sangone di Giaveno, Coazze, e di Forno di Coazze si passa al vasto Parco boschivo Naturale Orsiera Rocciavrè. Qua la raccolta funghi è soggetta a limitazioni da verificare sul posto con l’Ente Parco.
In Val Susa boschi caldi e spesso termofili costeggiano la Dora Riparia in sponda sinistra tra la Sacra di San Michele-Condove, Borgone Susa, Bruzolo-Lorano. In sponda destra invece i boschi più freschi di Valgioie-Bennale-Mareschi-San Giorio-Susa-Madonna della Losa-Chiomonte ed il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand anche in questo caso soggetto a limitazioni di raccolta da verificare prima di decidere di recarsi sul posto.
Dalla Val Sangone si passa al Parco Naturale di interesse Provinciale del Monte Tre Denti-Freidour con i boschi di Piossasco-Allevatori-Tavernette-Frossasco-Talucco entrando quindi nei rinomati boschi del Pinerolese, noti soprattutto per i boschi misti con Pini dove cercare i famosi Porcini rossi di primavera e tardo autunno.
Nelle Valli del Pinerolese, tra i Torrenti Chisone-Germanasca e Pellice si trovano le note località di San Germano Chisone, Villar Perosa, Perosa Argentina, Villaretto-Fenestrelle-Usseaux, Massello, Perrero ed il Parco Naturale di Conca Cialandra.
Ci sono poi i boschi d’alta quota di Angrogna scendendo a Torre Pellice-Villar Pellice-Bobbio Pellice, Lusernetta-Luserna, Ponte di Bibiana, Cavour e Bagnolo Piemonte-Barge.
L’alta valle del Fiume Po ospita altrettanti ottimi boschi tra Barge, Saluzzo, Paesana-Erasca, Crissolo ed il Pian del Re, anche se a monte di Ostana spesso si tratta di boschi di Larice poco adatti ai funghi, soprattutto non ai Porcini.
Dal Saluzzese con i caldi boschi di Quercia ma a prevalenza di Castagno, spesso coltivati per la produzione dei frutti, i vasti boschi di Costigliole Saluzzo, Venasca, Brossasco, Brondello, Gambasca, Valmala, Frassino, Sampeyre e nuovamente fino a Calsteldelfino-Chianale-Pontechianale la prevalenza di boschi di Larice.
Da Busca i boschi di Villar San Costanzo-Dronero, San Damiano Macra-Macra, Stroppo, Ponte Marmora, Finello-Marmora, Acceglio. Anche qua in alta valle, a monte di Macra prevalgono i boschi di Larice.
CUNEO ED APPENNINO-BASSO PIEMONTE
Cuneo e le sue vallate vede boschi spesso poco produttivi a causa dei recenti cambiamenti climatici che assai spesso penalizzano le zone sottovento alle Alpi Marittime e Cozie.
Valgrana, Montegrosso Grana, Pradleves, Campomolino, Menardo, Vignolo, Borgo San Dalmazzo, Roccavione, Andonno e la Valle del T. Gesso, Roccasparvera, Gaiola, Miola, Demonte, Vinadio, il Parco Naturale Alpi Marittime di Entracque e Terme di Valdieri, Palanfrè, Robilante, Roaschia, Vernante, Boves, Chiusa di Pesio, Pradeboni, Certosa di Pesio ed il Parco Naturale del Marguareis, Limone Piemonte e Limonetto, San Giacomo di Entracque ed il Monte Argentera poi al confine con la Liguria Upega, Prato Nevoso con Frabosa Soprana e Frabosa Sottana, Roccaforte Mondovì ed il Monregalese con i rinomati boschi di Roburent, Piamprato, Valcasotto, Garessio ed il Monte Galero con Ormea e Ponte di Nava.
Tornando verso Cuneo, Viola, Bagnasco-Battifollo, Perlo, Monastero Casotto, Torre Mondovì, Viasco, Villanova Mondovì, Mondovì, San Michele Mondovì, Niella Tanaro, Lesegno, Ceva ed i rinomati boschi del Cabano con Sale San Giovanni, Vadda, Roascio, Mollere, Malpotremo-Nucetto-Perlo e Montezemolo al confine con la Liguria dove si trovano le alte valli del Tanaro e della Bormida di Cengio.
Saliceto, Paroldo, Bragioli, Monesiglio, Mombarcaro, Prunetto e Castelletto Uzzone.
Ci sono poi i boschi dell’alta Langa con il Parco Safari delle Langhe, Belvedere Langhe, Carrù, Dogliani, Somano, Bossolasco, Niella Belbo, Feisoglio, Serravalle Langhe, Roddino, Cerreto Langhe, Monforte d’Alba ed i boschi termofili delle Langhe e Roero con l’Albese di Alba, Serralunga d’Alba, Montelupo Albese-Rodello-Montemarino, Lequio Berria, Albaretto Torre, Cerreto Langhe, Torre Bormida, Bosia, Cortemilia, San Giorgio Scarampi, Roccaverano, Serole, Mombaldone, Spigno Monferrato da dove si entra nell‘alto Monferrato di Pareto, il Ponzonese sempre più siccitoso di Ponzone Cimaferle e Bric Berton, Malvicino, Cartosio, Piancastagna, Obicella, Vallosio, Molare ed Ovada, Belforte Monferrato, Tagliolo Monferrato, Rocca Grimalda, Morsasco, Cavanese e qua siamo già nell’Acquese di Acqui Terme con i boschi caldi di Castelletto d’Erro, Montechiaro d’Acqui, Montabone, Cassinasco, Loazzolo, Vesime, Castagnole, Castel Balione, Rocchetta Belbo, Montemarino, Trezzo Tinella e Diano d’Alba.
Ci sono poi i boschi del Piemonte Sud orientale ad Est di Ovada, talvolta interessati da violenti e frequenti nubifragi, a volte siccitosi a causa della collocazione sottovento rispetto ai venti umidi mediterranei.
Le alte valli dei torrenti Orba e Scrivia vedono boschi strappati dalle coltivazioni delle viti tra Serravalle Scrivia, Vignole Borbera, Borghetto di Borbera, Sardigliano, Gavi, Arquata Scrivia, Castelletto d’Orba, Parodi Ligure-Montaldeo-Silvano d’Orba.
Ancora più ad Est Roccaforte Ligure, Cabella Ligure, Rocchetta Ligure, Cantalupo Ligure, Pertuso, Poggio Maggiore, San Sebastiano Curone, Fabbrica Curone, Mongiardino Ligure, Carrega Ligure ed il Monte Carmo, Monte delle Tre Croci al confine tra Piemonte-Liguria-Emilia con Daglio, Dova Inferiore, Montaldo di Cosola, Monte Chiappo, Pobbio Superiore, Vendersi, Caldirola, Garadossi, Forotondo.
Più caldi e prossimi al piano i boschi di Garbagna-Baiardi, Casasco, Castellania
Nel Monferrato i boschi caldi del Po nella Riserva Naturale Speciale Confluenza del Tanaro presso Isola Sant’Antonio, Alluvioni Cambiò, più ad Ovest Frassineto Po ed il Parco fluviale del Po Vercellese-Alessandrino di Casale Monferrato poi di Morano sul Po, Piobetto, Palazzolo Vercellese, con i Boschi del Parco Naturale del Bosco delle Sorti della Partecipanza, Riserva Naturale Speciale e Zona di Salvaguardia della Palude di San Genuario, Fontaneto Po e poi i boschi del Monferrato che affaccia sul Po con le Colline del Po dall’alessandrino all’astigiano-torinese.
Boschi caldi tra Serralunga di Crea, Mombello Monferrato, Cavagnolo, San Sebastiano Po, Casalborgone, Gonengo, Tonengo, Cocconato d’Asti, Cerreto d’Asti, Boscorotondo, Castelnuovo Don Bosco, Moncucco Torinese, Cinzano, Rivalba, Bardassano, Bussolino, Castagneto Po, San Raffaele, Gassino Torinese, Castiglione Torinese, Donaudi, Rivodora, Superga ed i colli del Pino con Pino Torinese, il Parco Naturale della Collina di Superga, Eremo, Pian del Lot, San Luca e Revigliasco-Moncalieri.
In pieno Astigiano i boschi di Vallelunga, Piea, Cortanze-Montichiaro d’Asti, Chiusano d’Asti, Cinaglio, Mombardone, Serravalle, Callinetto-Perno-Castell’Alfero, Castagnole Monferrato, Cornapò, Asti e la Madonna di Viatosto, Valleandona, Baldichieri d’Asti, Cortadone, Maretto, Villafranca d’Asti, Valfenera, Ferrere, Valmaggiore, Madonna della Spina, Gherba, Gonzano, Cisterna d’Asti, Montà arrivando nel Roero di Santo Stefano Roero, Monteu Roero, Montaldo Roero, Baldissero d’Alba, Corneliano d’Alba, Santa Vittorio d’Alba, Vezza d’Alba e Castellinaldo d’Alba.
In questa descrizione ci sono praticamente censiti tutti i più importanti boschi del Piemonte.