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Sorpresa! Quando tutti tacciono è perché nei boschi è pieno di funghi Porcini. Aggiornamento meteofunghi 24-10-2021
Il grosso difetto della gran parte dei cercatori di funghi moderni, è di muoversi per andare a funghi, solamente quando sui Social arrivano le foto di grandi raccolti e, tutti ammucchiati poco allegramente negli stessi posti.
Aggiornamento meteofunghi 24-10-2021
LA GUERRA PSICOLOGICA DEI FUNGHI
INDICE
- 1 LA GUERRA PSICOLOGICA DEI FUNGHI
- 1.1 AMMUCCHIARSI TUTTI NELLO STESSO POSTO NON E’ MAI UNA BUONA IDEA
- 1.2 STANNO ANCORA NASCENDO (E PURE MOLTI)
- 1.3 ANCORA MOLTI FUNGHI PORCINI. ECCO DOVE
- 1.4 NORDOVEST ITALIANO
- 1.5 NORDEST
- 1.6 EMILIA ROMAGNA, APPENNINO SETTENTRIONALE E TOSCANA
- 1.7 CENTRO ITALIA E SARDEGNA
- 1.8 SUD ITALIA
- 1.9 Condividi:
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Aggiornamento Meteofunghi 24-10-2021
Succede sempre più spesso così. Ci si fida ciecamente dei soliti burloni che attraverso i Social danno indicazioni fasulle, fuorvianti, oltre che in gran ritardo e si finisce per cedere per frustrazione.
Alla fine si tratta di una vera e propria strategia, una piccola guerra psicologica messa in atto per scongiurare l’arrivo dei cercatori di funghi forestieri / avversari, che inevitabilmente potrebbero “rubare” tutti i funghi.
«Ti do indicazioni errate nel momento sbagliato e ti faccio correre come una trottola, naturalmente a vuoto, o quasi, così, a forza di uscite infruttuose, dopo aver speso centinaia di euro in Permessi Raccolta Funghi giornalieri, carburante, spuntini e pedaggi autostradali, quando finalmente ci sarà vera ‘buttata‘ / ‘bollata‘ i concorrenti, sfiniti, frustrati ed arrabbiati, se ne rimarranno a casa».
Una strategia a tutti gli effetti, ben orchestrata, ben concepita, ben pianificata e messa in atto grazie all’abbondanza di esche offerte dai Social (Facebook primo tra tutti) con centinaia di migliaia di pesci pronti ad abboccare.
Lo abbiamo constatato in più occasioni e, analizzando queste strategie, ci siamo accorti come, ogni volta che c’è vera / reale, nascita di funghi, i Social rimangono muti poi, quando la ‘buttata‘ inizia a diminuire, ecco che i Social si riempiono di foto di cesti o peggio ancora di tavolate di funghi, con tanto di didascalie fasulle che indicano luoghi altrettanto fasulli, o comunque ben conosciuti ma che in quel momento non stanno producendo granché.
In pratica se c’è nascita nelle Foreste Casentinesi, il burlone di turno scriverà di averli trovati (e quindi implicitamente ti manda) nel Pratomagno dove non piove da 2 mesi e non sta nascendo nulla.
Se i funghi stanno nascendo nel Taburno, Paternio e Monti Picentini, cercherà di deviare i cercatori verso il Cilento dove non è caduta neppure una goccia di pioggia, o comunque pochissima.
Potrei fare mille altri esempi, basta visitare una decina di gruppi Social e verificare le date di pubblicazione delle foto dei cesti o tavolate di funghi e confrontarle con i propri ritrovamenti o con quelli di conoscenti veri e non di amici del cognato del nipote dell’amico del cugino della cognata dello zio.
Chissà perché ogni volta che sul cellulare mi arrivano le foto di cesti di funghi da parte di conoscenti (veri), quando gli domando chi li ha trovati questi funghi, ti rispondono sempre ‘amici di amici, di altri amici, di ulteriori amici‘ però persone fidatissime, ma un nome ed un volto queste persone amiche dei propri amici, non ce l’hanno mai.
La scusa è che, chi ha fatto le foto, ha fatto promettere di non dire a nessuno di averli trovati, ma le foto hanno comunque fatto ugualmente il giro delle chat.
La realtà è che, tre volte su quattro si tratta delle solite fake, delle solite foto messe sul web o chat, da mitomani maniaci di protagonismo, o seriamente intenzionati a creare scompiglio e confusione tra i cercatori di funghi.
Senza parlare poi di coloro che pubblicano le foto di funghi bagnati (quando non piove da settimane), oppure in contesto di foglie completamente verdi, magari pure con fiori primaverili nei dintorni, ma scrivono nelle didascalie: «il mio raccolto di oggi» e magari siamo al 15 di Ottobre, quando nei boschi è già pure iniziato il foliage e gli alberi hanno solo foglie ingiallite.
Di “cazzari” in giro ce n’è davvero tanti (troppi) ragion per cui molto spesso ricevo messaggi da parte di lettori che mi inoltrano foto trovate sui Social e mi chiedono se secondo me sono veritiere, e quindi se valga davvero la pena di partire per la località in cui presumibilmente sarebbero stati trovati quei funghi.
Per una questione di principio, rispondo sempre a tutti i lettori che mi contattano, molto spesso però le foto che mi allegano “puzzano” di fake ancora prima di esser scaricate e guardate.
AMMUCCHIARSI TUTTI NELLO STESSO POSTO NON E’ MAI UNA BUONA IDEA
Aggiornamento Meteofunghi 24-10-2021
Al di là della veridicità delle foto stesse, che gusto c’è ad andare a funghi dove rischi di farti pestare i piedi da altri cercatori, magari pure invadenti e maleducati?
Non sarebbe molto meglio poter andare a funghi nella pace e tranquillità di boschi in cui non senti vociare, gridare, richiamare, fischiare, incalzare di altri cercatori che ti stanno col fiato sul collo?
Io personalmente preferisco sempre raccogliere pochi funghi, fotografarli, osservarli ed osservare l’ambiente che li circonda, cercando di comprenderlo meglio, di analizzarlo, di capire il perché delle cose e, quindi perché lì sì e là no.
Viceversa, odio dover metter piede in qualunque bosco noto, dove arrivo alle 8 del mattino e già vedo cercatori (fuorilegge) uscire dal bosco con lo zaino strabordante di funghi, raccolti con le pile molto prima dell’alba e superando, senza scrupoli e pure di molto, il limite massimo consentito di 1 / 2 o 3 kg.
Che ti piaccia o meno, questi comportamenti hanno un nome e cognome: ingordigia e comportamenti maniacali.
Una volta ogni tanto ci può anche scappare un raccolto di qualche chilo oltre il limite consentito, ma farlo abitudinariamente, sistematicamente ad ogni uscita, cercando di anticipare tutti entrando nel bosco nel pieno della notte, non ha nulla di “normale” ma molto di “maniacale”.
Naturalmente, il cercatore di funghi dall’istinto maniacale non è disposto né a scommettere con sé stesso, tanto meno con gli altri perciò, stai pur certo che non sarà disposto ad andare a funghi in posti nuovi, sconosciuti, a rischio “cappotto”.
Ti precederà sistematicamente nei soliti posti noti, ci andrà anche tutte le notti o al più tardi, di primissima mattina e raccoglierà ogni singolo fungo, dal più microscopico al più maturo facendo tabula rasa e magari pure rovistando tra la lettiera di foglie, alla ricerca dell’ultimo fungo perduto.
Quante e quali probabilità pensi di avere di poter trovare il tuo equo paio di chili di funghi se, prima di te, non è passato un solo cercatore maniacale, ma almeno una decina se non peggio un centinaio?
Non credi che sarebbe meglio spostarti verso mete meno conosciute ma ugualmente baciate da buone piogge e con ottime probabilità di dar buoni frutti?
In queste ultime settimana si è spesso assistito a veri e propri assembramenti d’auto, tipo parcheggio di Centro Commerciale, nei soliti posti noti.
Puntualmente poi ricevo messaggi da parte di lettori che mi chiedono in base a quale informazioni coloriamo la mappa del Semaforo dei Funghi dal momento che la loro uscita è stata una pessima esperienza e di funghi non ne hanno trovato neppure uno?
Davvero occorre formalizzare una risposta?
Quante e quali probabilità pensi di avere di poter trovare 2 kg di funghi Porcini, o anche solamente 2 funghi in croce, là dove ne sono nati un centinaio in un raggio di un chilometro ma, in quel raggio di territorio, sono transitati 500 cercatori di funghi, ogni singolo giorno, per una settimana consecutiva?
Per fortuna, tra i lettori ci sono molti giovani tutt’altro che superficiali, che amano sperimentare e capire e che sanno leggere tra le righe e che, se leggono che la buttata è partita dal basso e che le nascite si stanno realizzando solo tra piano e bassa collina, eviteranno di salire a 1500 metri, solamente perché quel posto è famoso mentre i posti di collina no.
Giusto per fare un esempio, è successo a inizio mese che c’è stata una ‘buttata‘ a dir poco stratosferica di Porcini Bronzini (Boletus aereus) ed Estatini (Boletus reticulatus) nei boschi del primo entroterra della Versilia e Spezzino.
I cercatori più coraggiosi, si sono buttati in boschi sconosciuti, alla cieca, magari pure collezionando decine e decine di graffi nel raccogliere grassi Porcini Neri tra i rovi.
I più pigri o superficiali invece, sapendo che in zona è piovuto moltissimo, hanno preferito recarsi a colpo sicuro nei soliti posti noti della Lunigiana o peggio ancora della Garfagnana, collezionando clamorosi cappotti d’alta quota.
Ci sono stati diversi lettori che mi hanno scritto di esser stati a Pontermoli e da lì di esser saliti a piedi fin sulla Cisa, senza aver però trovato un solo fungo.
Come trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato!
STANNO ANCORA NASCENDO (E PURE MOLTI)
Aggiornamento Meteofunghi 24-10-2021
Quello attuale è il classico periodo dell’anno in cui, i più si sono stancati di rincorrere e cercare invano il Santo Graal. Hanno già gettato la spugna e, consapevoli del fatto che la stagione dei funghi è ben avanzata, pensano sia ormai prossima al capolinea.
Ma così non è, la stagione dei Funghi Porcini è ancora ben lungi dall’esser terminata.
Complici i soliti Cambiamenti Climatici, nei boschi gli alberi hanno le foglie ancora ben vitali, verdi e ben poco ingiallite e, fin tanto che sugli alberi ci saranno foglie verdi, ci si può aspettare grandi nascite di funghi Porcini che, senza dover entrare ora e qui in troppi dettagli, grazie alle foglie degli alberi si nutrono.
Ora che di funghi non se ne fa un gran parlare, per lo meno, non sui Social, dove le foto di ritrovamenti ‘cospicui’ sono più rare (per lo meno al Nord Italia), ecco che nei boschi si riescono a fare ottimi ritrovamenti, magari proprio là dove meno ce li aspettiamo.
Nonostante il calendario ci dica inesorabilmente, che siamo già entrati nell’ultima decade di Ottobre, il clima attuale d’Italia ci dice tutt’altro.
I più fantasiosi, e sarebbe davvero bello conoscere le evidenze scientifiche, sempre che ne esista qualcuna, dicono che “siamo indietro di una luna”, indietro di cosa?
Come dire che la Terra ruota attorno al Sole in maniera anomala, in ritardo e quindi anche il nostro Satellite. Una scemenza senza senso, così come dire che “siamo indietro di una luna”.
Più semplicemente siamo in piena “crisi climatica” ed i Cambiamenti Climatici stanno di fatto ritardando, limando, appiattendo le Stagioni che, si stanno più o meno uniformando a quelli che sono i regimi climatici dei Tropici, ovvero: una lunghissima “Stagione Secca” ed una brevissima “Stagione delle Piogge”.
Qualche lettore che ha letto i miei ultimi articoli ha ben pensato preferibile nascondere la testa sotto la sabbia come farebbero gli struzzi, dandomi del “Verde snob”, la realtà è che farebbero meglio a prender atto che i Cambiamenti Climatici sono una innegabile realtà, che ci obbligherà a fare i conti con avversità fino all’altro ieri impensabili. Ma per molti è più comodo immaginare o credere a scemenze senza senso, quale dire che i funghi non nascono perché, appunto, saremmo “indietro di una luna”.
Resta il fatto che, al 23 di Ottobre, il freddo vero ancora non lo abbiamo visto, non solo in Italia, ma neppure all’orizzonte Nord europeo.
Basti dire che a cavallo tra gli anni ’70 ed i primissimi anni ’80 nel Nord Italia nevicava il giorno 26 e 27 di Ottobre fin verso i 400 metri tra Piemonte e Lombardia.
Quest’anno al 23 di Ottobre tutto il freddo che abbiamo sperimentato al Nord Italia, sono temperature minime prossime ai +5°C con gelate notturne che si ostinano ancora a non presentarsi.
Qualcuno gioirà per queste temperature ancora piacevoli e tutto sommato ottime per il nostro portafoglio, dal momento che la nostra bolletta energetica sarà più ridotta rispetto a quella degli anni precedenti al 1982, anno ufficiale d’inizio del Riscaldamento Globale del Pianeta.
Il rovescio della medaglia però, è che tanto i generici Cambiamenti Climatici, quanto il più specifico Riscaldamento Globale del Pianeta, ci obbligheranno a mutare il nostro stile di vita, spesso mettendolo pure in pericolo a causa di fenomeni Meteorologici sempre più estremi e frequenti, oltre che esser causa di stravolgimenti nell’ambito della Natura, tra Regno Vegetale, Animale, dei Fungi e persino in quello più pericoloso dei Batteri.
ANCORA MOLTI FUNGHI PORCINI. ECCO DOVE
Aggiornamento Meteofunghi 24-10-2021
Fatte le dovute premesse e ribadendo che, se vuoi trovar funghi in questo momento, non è assolutamente necessario andare ad ammucchiarti come sardine nei soliti posti noti, vediamo dove stanno ancora nascendo molti funghi Porcini.
Una doverosa premessa:
In questi giorni molti lettori mi hanno scritto chiedendomi se secondo me è meglio andar a cercare funghi, ad esempio in Valcuvia, Valganna, Valsesia, Ossola, Valtellina, Brianza, Valli Bergamasche, Valli Alessandrine, Parmense, Val d’Orba, Lunigiana, Garfagnana, Cento Laghi, Colline Metallifere, Maremma, Sannio, Sila o altri posti noti, giusto per fare alcuni esempi.
La risposta giusta è che, quando come in questo periodo c’è nascita diffusa perché le piogge non sono più concentrate su piccolissimi ambiti, come in estate, ma risultano più frequentemente distribuite su larga scala, non ha alcun senso doversi ammucchiare in pochi posti noti perché i funghi ci sono, e pure molti, anche e soprattutto là dove meno te li aspetti.
Le mappe della pioggia caduta nel mese di Ottobre, comodamente consultabili sul sito, ti dicono dov’è piovuto nelle scorse settimane.
Ora, se è piovuto da Albenga a La Spezia, non si capisce perché tutti quanti debbano ostinarsi a voler per forza andare a funghi attorno a Cairo Montenotte oppure Capanne di Marcarolo, Antola o Aveto.
Da Albenga a Sarzana ci sono mille altri boschi che potrebbero regalare grandi emozioni fungine perciò, perché non osare ora che lo si può fare?
Siccome al momento i funghi Porcini stanno nascendo, prevalentemente a “spot”, ovvero con concentrazioni elevate in zone assai circoscritte, non è affatto una cattiva idea andare a cercarli questi “spot” là dove non è passato nessuno perché, chi è incappato in uno “spot” prima di te, di certo avrà raccolto tutto il raccoglibile e chi ci passa dopo, non troverà nulla perché, al momento le nascite non sono affatto continue, ma sempre concentrate in un lasso di tempo di pochi giorni.
Detto questo, vediamo nel dettaglio dove potersi ancora divertire.

NORDOVEST ITALIANO
Aggiornamento Meteofunghi 24-10-2021
Non sta andando affatto male in diverse zone del Nordovest.
Anche se è arrivato un cenno di freddo notturno, durante il giorno fa ancora decisamente, insolitamente caldo.
Durante i primi giorni di Ottobre è piovuto diffusamente e le zone sfortunate in cui è piovuto pochissimo, o quasi nulla, sono abbastanza circoscritte e sovrapponibili ai soliti regimi di siccità pregressa.
Al solito è rimasto a secco quasi tutto il territorio cuneese, poche piogge in poche zone fortunate di confine con il savonese, per il resto, siccità fino a data da destinarsi.
Il torinese ha avuto piogge contenute sui settori di Sudovest e piano, è andata decisamente meglio sui settori di Nordest.
Anche l’imperiense ha avuto piogge assai più contenute rispetto al resto della Liguria da Albenga alla foce del Vara-Magra.
In Valle d’Aosta è tornata a prevalere aria secca settentrionale con anche qualche primo cenno di freddo in quota.
Nel Piemonte settentrionale è piovuto diffusamente ed adeguatamente così come nel vicino Canton Ticino e nella Lombardia occidentale tutta e settentrionale. Dal Ticino all’Adda si sono avute ottime piogge, discrete fin sull’Oglio.
Tenendo conto che le piogge di inizio mese sono terminate attorno al 5 o 6 di Ottobre e che, passati i classici 15 giorni dopo l’ultima pioggia, i funghi Porcini stanno nascendo diffusamente, iniziando dalle quote più basse dove fa più caldo, con ottimi spot anche in quota in boschi termofili al riparo dai venti settentrionali, va da sé che è davvero inutile andare a tutti i costi a cercare le località rinomate per fare ancora qualche uscita a funghi perché, facilmente i funghi saranno altrove, là dove le temperature lo consentono, ma soprattutto dove non sarà già passata un’orda di cercatori.
A chi me lo chiede, consiglio in questo momento di iniziare a spostarsi dal piano ai colli, dal momento che in molte località di pianura le nascite sono già in fase di completamento.
Inutile ribadire che giardini e giardinetti di pianura, in questo momento dell’anno, possono rivelarsi autentiche riserve di funghi Porcini. Al contrario di quel che i più pensano, non servono boschi estesi, foreste o giungle per trovare i funghi in Pianura Padana.
Di questi tempi, in cui c’è elevata escursione termica e molta umidità indotta dai canali irrigui e fiumi, con ottimo tepore, bastano anche una o due Querce isolate, un paio di Abeti rossi o Abeti bianchi, alcun i Faggi, Tigli, Carpini o Castagni piantati in un giardino o un boschetto da rimboschimento di Pini montani o Pini Strobo per raccogliere assai più e pure per più giorni, di quanto si potrebbe fare in località blasonate, in cui orde di cercatori hanno distrutto tutto il micelio superficiale a forza di transiti o peggio ancora di maltrattamenti della lettiera.
Una località vale l’altra, credimi. Inutile focalizzarti e fossilizzarti sui soliti posti noti, dove i boschi sono completamente sotto sopra.
Dall’Eporediese e Serra d’Ivrea al Lago d’Iseo, ogni bosco pedemontano è potenzialmente ideale per le ultime ricerche, ovviamente evitando come la peste, i soliti boschi noti e stranoti perché dove non hanno distrutto tutto quanto i cinghiali a quattro zampe, ci hanno pensato di cinghiali umani a 2 zampe a distruggere il distruttibile.
→ Per farti un esempio ed entrare nel dettaglio, a inizio mese c’è stato un vero e proprio assembramento di raccoglitori al confine tra Valsesia e Cusio. Appena si è sparsa la voce che si stavano trovando Porcini, mezza Lombardia e 3 quarti di Piemonte si sono riversati in quei boschi completando l’opera di devastazione iniziata dai cinghiali in soprannumero, presenti nel vicino Parco Naturale del Monte Fenera.
E pensare che mentre centinaia di cercatori si accalcavano attorno al Passo della Cremosina (peraltro a buttata quasi terminata), i funghi più numerosi si trovavano in boschi del Cusio, del vicino Vergante e di buona parte della media Valsesia dove si erano recati i più furbi che hanno preferito non seguire la massa.
A volte ho come la sensazione che alcuni Social inviano ai propri lettori messaggi subliminali del tipo: “che aspetti, vai anche tu ad ammucchiarti insieme con tutti gli altri. Non vorrai esser l’unico fesso che si perde la clamorosa buttata che non c’è?”
Quando ciò accade, puoi prodigarti a dire di non andarci perché là è tutto raso aliz suolo ma nulla, colui che si è fatto fare il lavaggio del cervello dai Social, dovrà per forza andare a vedere con i propri occhi se è vero quel che sui Social stessi si dice.
Detto questo, sbizzarrisciti, osa! E vedrai che non rimarrai deluso.
A proposito di osare. Se vuoi un buon consiglio, evita di ammucchiarti anche tu nell’alessandrino di confine con la Liguria dove si è avuto il recente alluvione.
Rischieresti di farti venire il mal di fegato nel constatare quanta gente gira per i boschi senza la minima conoscenza di come ci si debba comportare nei boschi, ovvero non sporcare, non gettar rifiuti, non rastrellare la lettiera, non abbattere ogni fungo che non sia un Porcino e non raccogliere funghi Porcini microscopici.
La zona che ha ricevuto grandi piogge è vastissima, da Albenga a Sarzana c’è davvero da sbizzarrirsi, non si capisce perciò perché ostinarsi tutti ad andare a distruggere miceli del Marcarolo o dell’alto Orba.
NORDEST
Aggiornamento Meteofunghi 24-10-2021
Inutile ribadire che, se il cuneese piange, il Nordest di certo non ride.
C’è però al momento un cenno di novità. Anche al Nordest sono entrati in produzione i boschi di Castagno, mentre tra le Querce si trovano finalmente i primi Porcini edulis.
Nulla di eclatante ma, per lo meno, finalmente si può portare a casa qualche fungo Porcino insieme con Trombette dei Morti, Finferle e altri funghi autunnali-invernali.
I boschi di fondovalle del Trentino non stanno deludendo, qualche bel fungo Porcino salta fuori qua e là così come nel Veneto collinare e, ancor meglio nel Friuli orientale collinare, al riparo dai venti di Bora.
Purtroppo scarseggiano ancora le nascite di Porcini tra i Faggi, peggio del peggio i boschi di Abete di montagna. Purtroppo quest’anno è andato così ed i postumi di traumi del tipo di Vaia si fanno sentire ancora tutti.

EMILIA ROMAGNA, APPENNINO SETTENTRIONALE E TOSCANA
Aggiornamento Meteofunghi 24-10-2021
Altro brillante esempio di virtuosismi al contrario, andare ad ammucchiarsi attorno ai Cento Laghi, Taro e Ceno quando, dal piacentino alla Romagna, più o meno è piovuto un po’ ovunque.
Certo è piovuto assai di più sui versanti toscani dell’Appennino occidentale e meno sui quelli romagnoli orientali ma, ad innescare buone nascite di funghi Porcini non è che siano obbligatori 200, 300 o 500 millimetri di pioggia. Anzi…
Tanto più elevato è il numero di millimetri caduti oltre la quota dei 100 e maggiori saranno le probabilità che le piogge, troppo violente, abbiano cagionato danni agli ecosistemi. tali da impedire buone nascite di funghi che, viceversa sono invece ottime e continue là dove non si è andati oltre i più modesti 80 mm e subito dopo non ci è soffiato sopra il vento.
Lunigiana, Garfagnana, Lucchesia, Casentino, sono stati letteralmente presi d’assalto, non appena i Social in cui si pretende che si scrivano le località in cui si è fatto il ritrovamento, si sono riempiti di immagini di cesti, cassette o peggio ancora bauli e tavolate di funghi Porcini.
Le mie critiche a certi comportamenti, ovvero pretendere che si scriva il nome esatto e circoscritto della località, mi è costato qualche email di insulti da parte di lettori incazzati che si sono limitati a scrivere nell’oggetto dell’email stessa, letteralmente, “fatti i cazzi tuoi”.
Ebbene, in un paese civile, in cui i boschi demaniali sono di tutti e non di pochi idioti che pensano di poter aver vita facile facendo incetta di funghi a carriole, grazie alle indicazioni fornitegli da ingenui membri dei gruppi, sono fatti miei. Non sono uno sceriffo, ma mi sta assai a cuore che le leggi valgano per tutti e che si eviti di foraggiare ingordi maniacali che non sono mai sazi di funghi.
C’è modo e modo di intendere la passione per i funghi ed i boschi e fare incetta di funghi non ha nulla a che fare con l’intelligenza e con l’equilibrio.
Detto ciò, avrai capito ancora una volta che, quanto detto per altre zone, vale per tutta l’Italia, Toscana compresa. Inutile ammucchiarsi come sardine nelle solite quattro zone note quando i funghi ci sono ovunque grazie alle piogge a larga scala di inizio mese.
Anzi, aggiungo persino che al momento, mentre i più si stanno pestando i piedi contendendosi gli ultimi funghi sopravvissuti ai razziatori seriali, in altre zone della Toscana che, a questo punto terrò segrete per non dar foraggio agli idioti, si sta raccogliendo assai bene e molto più che lassù a Nordovest.
CENTRO ITALIA E SARDEGNA
Aggiornamento Meteofunghi 24-10-2021
Marche ed Umbria stanno vivendo una fase altalenante di nascite ed improvvisi stop dovuti al vento.
La costante dei nuovi regimi climatici è sempre il vento che, di fatto sta distruggendo ogni tentativo di nascite anche nella vicina Sardegna dove, le poche piogge cadute, avrebbero anche potuto innescare qualche timida nascita ma, il vento a seguire ne ha bloccato ogni tentativo.
In Corsica per esempio ha fatto un cenno di caldo in meno rispetto alla vicina Sardegna con qualche temporale in più ma, anche qua, sui settori Ovest dell’isola, il costante forte vento di Maestrale, o Libeccio secco, ha di fatto bloccato ogni nascita nelle rade pinete dove il vento soffia più teso.
Tornando tra Marche ed Abruzzo vi sono state ottime piogge a cavallo tra le due regioni, soprattutto lungo la fascia collinare interna ed è proprio qua che, al riparo dal vento, si stanno registrando buone o persino ottime nascite.
Il Lazio pure, altalena tra piogge e vento, seguito da altre piogge ed altro vento.
Purtroppo fa assai più danni una serie di giornate ventose, che 20 giorni di cielo completamente sereno, ma con calma di vento.
Inutile perciò dirti che, dalla Maremma al Golfo di Gaeta, si sono avute in più occasioni buone o persino ottime piogge. Perché però vi siano buone nascite è assolutamente necessario che tu conosca bene i boschi della zona e che tu sappia quanto e dove i boschi sono più esposti ai 4 venti.
Evita al momento i boschi di Faggio appenninici, non tanto per via del freddo, effimero tutto sommato, quanto per via dei forti venti che in quota soffiano ancor più tesi che tra piano e colli.
SUD ITALIA
Aggiornamento Meteofunghi 24-10-2021
E veniamo infine alle gioie e dolori.
Gioie là dove ripetute piogge si sono avute ad inizio mese di Ottobre. Dolori invece, dove continua a piovere e da settimane non si riesce ad avere più di una intera giornata di sole splendente, ora anche con frequenti Allerta Meteo arancioni o addirittura rossi.
Purtroppo ultimamente le piogge stanno cadendo sempre sul bagnato, piove ripetutamente in alcune zone del Molise, della Campania, sulla Basilicata tirrenica e quasi diffusamente tra Calabria e Sicilia.
Piove, ormai da troppo tempo e continuamente in Sila dove le nascite si sono bloccate, prima per la nevicata precoce d’alta quota, poi per il vento cui è seguita una lunga serie di temporali.
Piove e fa freddo anche sul Pollino e sul Matese ed Irpinia ma qualche tregua si è avuta in Molise in provincia di Isernia dove, per una volta tanto, si registrano nascite migliori rispetto alla vicina provincia di Campobasso.
La Puglia ha avuto qualche locale temporale, o persino alcune diffuse piogge, ma il vento di Tramontana o Grecale ha dato il colpo di grazia, soprattutto in Murgia e Salento, così come sulla vicina Lucania.
Gongola, ma non troppo, a causa del solito vento che potrebbe bloccare tutto sul più bello, la fascia collinare campana, così come la fascia montana e pedemontana delle Serre di Calabria.
Dal lametino all’Aspromonte si stanno registrando ottime nascite, anche tra i Faggi, oltre che nei Castagneti o nelle Pinete del vibonese.
Infine la Sicilia, prima terra di primati di caldo, poi di siccità ad oltranza, ora terra di piogge continue che, localmente impediscono finalmente le prime nascite di funghi Porcini.
E’ il caso per esempio del messinese e dei settori montani settentrionali dove non passa un giorno senza che piova, poco o tanto.
Dove si sono avute alcune tregue si stanno registrando imponenti nascite di Mazze di Tamburo che di solito annunciano altrettanto allegre nascite di funghi Porcini che, qua e là, in versanti ben assolati con terreni drenanti, sono già iniziate.
Le recenti piogge del siracusano e ragusano potrebbero finalmente innescare le prime nascite a fine mese e durante la prima decade di Novembre. Un po’ prima potrebbero partire anche nel palermitano e perché no, pure in provincia di Trapani nei valloni al riparo dal vento.
