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Tempo di funghi Porcini? Ci siamo quasi!

Tempo di funghi Porcini? Da Nord a Sud iniziano le buone nascite di funghi primaverili ma a portar disturbo ci pensa il vento

TEMPO DI FUNGHI PORCINI? PERCHÉ NO!

In tutta Italia è finalmente arrivato il momento per effettuare buone raccolte di funghi primaverili.

Funghi Dormienti (Hygrophorus marzuolus) sono ancora ben presenti sui monti.

In collina e piano, i Prugnoli sono i veri protagonisti ma, qua e là sono ancora presenti anche le Morchelle mentre i Prataioli cominciano ad apparire nelle radure erbose.

Non solo, ma ci sono anche i Pioppini, Pleurotus e poi i funghi più attesi dallo scorso autunno.

I Boleti

Non è ancora ora per fare ritrovamenti degni di nota ma, qua e là si può iniziare a fare i primissimi ritrovamenti, a patto però che non giunga il vento ad inibirne le nascite.

I primi Leccini sono già comparsi, sporadicamente, in Pianura Padana.

Qualche Erythropus (Neoboletus praestigiator) si comincia a trovare in collina e poi ci sono pure le prime Mazze di Tamburo.

Ah un consiglio importante…

Non farti condizionare dalle solite ed inesatte leggende metropolitane. Una tra tutte vuole che, se già a primavera ci sono le Mazze di Tamburo, non ci saranno funghi Porcini.

Questa è soltanto una delle tante scemenze che girano tra cercatori di funghi poco attenti a ciò che li circonda, ma più attenti a dar retta a questo o a quello, magari con il puro intento di depistaggio.

MAGGIO É IL MESE DEI PORCINI PINICOLA

Sono i Boletus pinophilus e sono i funghi Porcini del freddo.

Tempo di funghi Porcini Pinicola-pinophilus
Due esemplari di Boletus pinophilus in bosco di Castagno

Di solito prediligono comparire nel tardo autunno, quando il clima si fa decisamente più freddo e ben piovoso ma, in alcune buone stazioni, diventano ben presenti anche in primavera.

I Porcini ‘rossi’, meglio noti come ‘Pinicola‘ sono funghi del freddo. Amano suoli silicei (perciò granitici) e non i più diffusi suoli calcarei, tufacei o vulcanici.

Li trovi soprattutto sulle Alpi ma sporadicamente anche sull’Appennino Settentrionale e sui monti della Calabria.

Al Nord trovano il proprio habitat ideale tra i massicci granitici di bassa montagna o alta collina, oltre i 500 mt d’altezza.

Prediligono i boschi misti con Pino Nero o Pino Silvestre e Castagno ma non disdegnano anche alcuni boschi di Faggio, più raramente di Abete.

UNA CURIOSITÀ: I MONTI GRANITICI DELLA CALABRIA

Forse non tutti lo sanno ma, ai tempi delle grandi trasformazioni del nostro Continente, quando l’Italia si è staccata dall’Africa, Calabria e Piemonte, inizialmente uniti, si sono divisi.

Il Piemonte è migrato a Nord contro l’Europa continentale e l’impatto ha generato il corrugamento alpino, ovvero la formazione delle Alpi.

La Calabria è rimasta più o meno sul posto mantenendo il suo carattere geologico primario.

Nel sollevamento del fondale marino sono emersi grandi strati di sabbie o altri depositi dei fondali marini sui versanti Jonici, mentre su quelli Tirrenici dall’Aspromonte-Serre alla Sila e Pollino sono emersi i plutoni granitici.

Qua, grazie alla buona esposizione ai freddi venti da Nord-est, spesso si realizzano shock termici (rapidi passaggi di aria fredda) utili da permettere in montagna le nascite dei Porcini Pinicola.

NON SOLTANTO PORCINI PINICOLA, MA ANCHE I PRIMI ESTATINI

Si tratta dei noti Porcini Estatini il cui nome scientifico è Boletus reticulatus, sinonimo: Boletus aestivalis.

La loro comparsa di solito avviene dopo la metà di Maggio ma, i primissimi esemplari si possono trovare già da inizio mese, a patto però che il clima sia favorevole.

I Porcini estatini sono per eccellenza funghi estivi ma, i recenti cambiamenti climatici fanno sì che siano sempre più funghi primaverili.

La ragione? É molto semplice.

Da tempo ormai, da quando il clima si è fatto più dinamico ed il Riscaldamento Globale del Pianeta conclamato, usando un luogo comune, possiamo dire che:

NON CI SONO PIU’ LE MEZZE STAGIONI.

Non è soltanto un modo di dire ma, in pratica una realtà

Si passa infatti direttamente da un clima prettamente invernale ad un clima improvvisamente caldo e secco.

Quest’anno per fortuna ha fatto eccezione.

L’inverno sembra portare ancora molti colpi di coda.

L’ultimo episodio del primo weekend di Maggio ha portato addirittura la neve fino a bassissima quota in Emilia, Pavese e sul Nord-est italiano.

Freddo e grandinate hanno sconquassato buona parte d’Italia ma il vero protagonista sta diventando un’altro.

IL VENTO, IL VERO INIBITORE DELLE NASCITE DI FUNGHI

Quest’anno sembra davvero andar così, ovvero parecchio male.

Succede che un Anticiclone Oceanico continua costantemente a rimanere semi-permanente sull’Atlantico, ora più a Nord, ora più ad Est o Ovest o più a Sud ma, comunque vada lasciando sempre la nostra penisola in un limbo a metà tra Anticiclone e Depressioni.

Nel corridoio tra Anticiclone e Depressioni il vento che soffia sempre teso e persistente.

Ora avanza l’Alta Pressione, splende il sole e fa insolitamente caldo ma AVANZA ANCHE IL VENTO.

Poi avanzano le Depressioni Nord Atlantiche o Continentali, il tempo peggiora, torna il freddo, le piogge fredde o la neve, grandine e temporali, ma protagonista rimane sempre IL VENTO!

Purtroppo il vento è il nemico numero uno dei funghi

Quando soffia il vento il terreno, secca improvvisamente e drasticamente l’aria ed i suoli.

Può esser piovuto anche molto, aver riversato al suolo anche più di 200 millimetri di pioggia ma, basta una intera giornata di vento forte, secco, ed insistente, per far evaporare tutto lo strato umido fino almeno a 10 cm di profondità.

Questa improvvisa perdita di umidità non fa altro che danneggiare i miceli che entrano in sofferenza, passando da un eccesso di umidità conseguente alla pioggia, ad un eccesso di siccità.

Tutto questo è davvero avvilente per chi attende con ansia la nascita dei primi funghi estivi che, in pochi casi iniziano a far la propria comparsa, favoriti non dalle piogge ma dalle temperature.

NASCITE DI MORCHELLE AL NORD INIBITE DAL VENTO

Quest’anno per esempio al Nord vi sono state nascite di Morchelle davvero ‘schizofreniche‘.

Già ad inizio Aprile qua e là hanno iniziato a far la propria comparsa le prime Morchelle di varietà M. esculenta.

Spesso le nascite sono state favorite dal caldo precoce ma sfavorite da un clima secco.

Con l’arrivo delle prime piogge dopo la lunghissima siccità di fine inverno che ha imperversato soprattutto al Nord, ecco le prime nascite, improvvise e massicce.

Nascite di fitte colonie di Morchelle si sono avute improvvisamente, tutte insieme ed in ristrette aree sufficientemente umide, dove il vento non ne ha inibito la comparsa.

Tutto durato però il breve lasso di tempo di una settimana o poco più e, di punto in bianco non si è trovato più un solo esemplare!

Piogge fredde sono infatti sopraggiunte a guastar la festa e subito dopo il solito vento protagonista.

IL RITUALE ORMAI CONSOLIDATO. PRIMA LA PIOGGIA, POI IL VENTO

Come detto poco fa, il continuo tira-e-molla, con avanzata e retrocessione di Anticicloni e Depressioni, non fa altro che favorire le fasi fortemente ventose.

Transitano Perturbazioni in seno a ‘Gocce Fredde’ ovvero Depressioni Nord Atlantiche.

Capita persino che sia il Vortice Polare stesso (Depressioni Artiche) a spingersi molto a Sud fin sull’Italia.

Subito dopo il transito Perturbato eccolo, puntuale come un orologio svizzero il vento.

FINCHE’ NON TORNEREMO A REGIMI CLIMATICI PIU’ CONSONI NON AVREMO BUONE NASCITE DI FUNGHI

Là dove l’orografia, ovvero la presenza di monti, valli, fiumi e laghi, consente ai boschi di rimanere al riparo dal vento, si riescono a registrare timide buone nascite di funghi.

Sono molti i nostri lettori che ci segnalano nascite massicce di Prugnoli.

In montagna c’è pure chi, dalle Alpi alla Sicilia ci ha segnalato ottime nascite di funghi Dormienti ma in questo caso si tratta di nascite favorite dallo scioglimento della neve.

Per il resto, solo timide nascite qua e là, sporadiche ed improvvise, conseguenti le piogge ma bloccate improvvisamente con l’arrivo del vento.

A questo punto, non ci resta che incrociare le dita e sperare in un mese di Maggio più piovoso e meno ventoso.

Osservando le mappe meteorologiche, ed in particolar modo i cosiddetti ‘Modelli Matematici’ che si utilizzano per simulare le possibili evoluzioni del tempo, emerge che, entro la fine del mese, ed almeno per tutto il mese di Giugno, potremmo assistere ad un raffreddamento dell’Oceano Pacifico.

Tecnicamente il fenomeno è detto la ‘Niña‘ che è l’opposto del temibile ‘El Niño‘ che fin’ora ha caratterizzato buona parte dell’inverno.

Il raffreddamento dell’Oceano Pacifico ha la funzione di regolare il clima del nostro Emisfero con minori sconquassi e soprattutto con minor predominanza di masse d’aria secca africana rispetto alle Depressioni Oceaniche

Ci auspichiamo che le previsioni siano attendibili e soprattutto veritiere e che possa cessare il regime ventoso.

Questo fin’ora ha caratterizzato buona parte dell’inverno e l’inizio di questa primavera.

A breve pubblicherò un nuovo AGGIORNAMENTO FUNGHI facendo il punto sull’andamento delle nascite in funzione del clima che cambia e si fa più estivo

► Nel frattempo puoi approfondire cosa sono i CAMBIAMENTI CLIMATICI E COME SI MANIFESTANO, leggendo questo articolo.

► Ti consiglio CALDAMENTE anche questo articolo: FUNGHI E CLIMA, QUANDO I CAMBIAMENTI CLIMATICI MODIFICANO IL CALENDARIO DEI FUNGHI.

► Molto interessane, perciò ti consiglio vivamente di leggerlo anche quest’altro articolo: IL CALENDARIO DEI FUNGHI PORCINI. Una guida alle nascite di funghi Porcini durante l’intero anno.

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