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Tiglio – Tilia cordata, Tilia Platyphyllos e Ibridi
Il Tiglio è un albero a foglia caduca, tipico dei luoghi fresco-umidi, anche molto longevo. Ottimo albero da miele, ma anche da funghi. Scopriamo dove lo si può trovare in Italia
Tiglio – Tilia cordata, Tilia Platyphyllos e Ibridi vari
INDICE
In questo articolo, scopriamo l’albero del Tiglio Nostrano e Tiglio Selvatico, con tutte le diverse specie-varietà ed ibridi presenti in italia.
LA SCHEDA SUL TIGLIO SELVATICO
Riassunti nella specifica scheda dedicata, i caratteri principali di questo albero che risulta piuttosto comune nei boschi fresci ed umidi del Nord Italia, un po’ meno presente tra Centro e Sud dove, in realtà, sui monti è comunque presente una varietà differente rispetto ad alcuni Tigli del Nord.
CARATTERISTICHE DEL TIGLIO
Il suo nome scientifico è Tilia L., 1753 e deriva dal greco ptilon, che significa “ala”, per via della caratteristica brattea fogliacea su cui si trovano grappoli di frutti e semi e che, come farebbe un’ala, li fa volare e li trasporta lontano dalla pianta madre, sospinti dal vento, per consentirne una dispersione su di un più vasto territorio.
Il Tiglio è un albero che in Italia vegeta spontaneamente, così come avviene nel resto dell’Emisfero boreale.
Durante la sua lunga vita può raggiungere dimensioni ragguardevoli, grazie ad un efficiente e vasto apparato radicale che, per dimensione, può superare di gran lunga la tipica ampiezza della sua chioma.
La vita media di un Tiglio si aggira attorno ai 200 anni ma non è raro trovare esemplari monumentali che superano anche i 300/400 anni di vita, assumendo aspetto imponente, con tronchi dalle circonferenze ragguardevoli, fino agli 8/10 metri, ed altezze prossime ai 20 metri.
TIGLI MONUMENTALI IN ITALIA
🌳 In Italia il più anziano tra tutti è il Vecchio Tiglio di Macugnaga, nel Piemonte Nordoccidentale. Stimato avere all’incirca 600 anni di vita, ha un’altezza di 12 metri, ma una circonferenza di ben 8 metri e 30.
Secondo un’antica leggenda, il Vecchio Tiglio di Macugnaga, un vetusto esemplare di Tilia platyphyllos Scop., fu introdotto dal Vallese svizzero e piantato in prossimità della Chiesa vecchia e dell’attuale cimitero della località Staffa, nella seconda metà del ‘200, da una donna che faceva parte dei primi pastori Walser fondatori del paese. Lo stesso Tiglio è citato in un atto comunale del 1336 per cui, l’albero in questione avrà sicuramente almeno 686 anni di vita.
L’albero risulta strutturato in un grande fusto (in parte cavo) più altre 4 branche primarie e, proprio la presenza di più branche, è una caratteristica tipica di questa specie che può presentarsi con un unico tronco ben slanciato ma, più frequentemente con più tronchi (branche) riuniti in un unico piede.

🌳 Conosciuto come “Tiglio di Summonte”, è un gigante monumentale anche il Tiglio (Tilia vulgaris) che si trova nella piazza principale di Summonte, Piazza De Vito, in Campania, in provincia di Avellino.
Sfiora i 240 anni d’età ed è alto circa 35 metri con una circonferenza del tronco di circa 8 metri.

🌳 Circondano invece la “Tavola della Ragione”, presso il Parco della Pieve di Cavalese, in Val di Fiemme/Trentino Alto Adige, 5 antichi tigli, di cui uno molto più grande e più antico degli altri, con una circonferenza di tronco di circa 6 metri.
🌳 Nelle Alpi Giulie, presso Rutte di Tarvisio, si trova un vetusto Tiglio selvatico, Tilia cordata Miller., dalla magnifica chioma di 28 mt, circonferenza del tronco di 11,5 metri a 3 metri d’altezza, alto 26 metri e stimato in circa 350 anni d’età.
🌳 Tilia cordata Miller. è anche il grande Tiglio Monumentale tripartito (*a tre branche) di Oulx in provincia di Torino/Piemonte. Ha una circonferenza a 1,50 mt d’altezza di 522 cm, alto 24 metri con un’età incerta ma, sicuramente superiore ai 200 anni. Si dice sia uno dei superstiti dei “Tigli della Libertà” piantati con l’arrivo dei rivoluzionari francesi negli ultimi anni del Settecento.

🌳 Vanta misure da “campione” anche il Tiglio Monumentale di Orino, in provincia di Varese/Lombardia. Ha un’altezza di circa 20 metri, la circonferenza del tronco di 360 cm, 400 mq circa la superficie del terreno coperta dalla chioma. L’albero si erge quasi a mo’ di custode del piccolo cimitero del paese, con un grosso fusto che poi si divide in 4 grandi branche.
🌳 É invece una Tilia Europea, di circa 450 anni d’età, come risulta da una sofisticata analisi per la datazione dendrocronologica, il Tiglio di frazione Casola di Caserta/Campania, alto 13 mt. con un diametro di 1,5 mt., ha un’età massima ipotizzabile di 450 anni.
🌳 Il secolare Tiglio di Piazza San Francesco di Padula, in provincia di Salerno/Campania, si trova davanti al maestoso Convento, con un’età presunta superiore ai 200 anni di vita, circonferenza del fusto di 460 cm ed un’altezza di 10 metri. Si tratta di un esemplare di Tilia platyphyllos Scop.

🌳 Sempre in Piemonte, si trova il Tiglio Monumentale di Crescentino (Vercelli). Il suo tronco ha una circonferenza di 345 centimetri ed una chioma che raggiunge i 24 metri di altezza. Si trova a Crescentino, in località Rabeto.
🌳 Ha invece 219 anni di vita il Tiglio Monumentale di Roccabascerana in provincia di Avellino/Campania. Si tratta di un esemplare di Tilia cordata Mill. con circonferenza del tronco di 410 cm ed un’altezza di 15 metri.
🌳 Sempre in Campania, diversi altri Tigli monumentali:
- 200 anni per il Tiglio Monumentale di Agerola/Napoli, Tilia cordata Mill. da 200 cm di circonferenza e 15 metri d’altezza
- 100 anni hanno invece i Tigli del Parco Colonia montana di Agerola/Napoli. Circonferenza media del fusto 200 cm ed altezza media 18/20 mt
- 100/200 anni il Tilia cordata Mill. di Bagnoli Irpino (AV) loc. Largo Castello. 447 cm di circonferenza e 12 mt d’altezza
- 100 anni circa ha il Tilia cordata Mill. di Ceraso (SA) con una circonferenza di 395 cm ed un’altezza di 16 metri
- Tilia cordata Mill. Anche a Cervinara (AV). 200 annni circa, 350 cm di fusto e 8 metri d’altezza
- Tilia vulgaris Hayne syn Tilia intermedia DC (Tiglio intermedio) di 400 anni d’età a Forino (AV) presso la Collegiata della SS. Annunziata, 433 cm di fusto e 25 mt d’altezza
- Sempre a Forino (AV) ma in località Petruno, presso la Chiesa di San Felicissimo si trova il vetusto esemplare di Tilia vulgaris Hayne syn Tilia intermedia DC (Tiglio intermedio) di più di 400 anni d’età, circonferenza 541 cm di fusto e 32 mt d’altezza
- 350 anni d’età per il Tilia cordata Mill. di Galluccio (CE), 350 cm di circonferenza del fusto e 12 metri d’altezza
- 200 anni circa invece per il Tilia cordata Mill. di Manocalzati (AV), 350 cm di fusto e 6 mt d’altezza
- Pluriusecolare ma d’età incerta, il Tilia platyphyllos Scop. del Parco del Principe di Piano di Sorrento (NA), 360 cm di circonferenza del fusto e 15 mt d’altezza
- Tilia cordata Mill. di più di 200 anni a Pietrastornina in provincia di Avellino, 445 cm di fusto e 15 metri d’altezza
- A Pontelandolfo (BN) il Tiglio Monumentale (Tilia cordata Mill.) di Piazza Roma, 310 cm di fusto e 12 mt d’altezza. Età presunta 100/200 anni
- Risale alla Rivoluzione Partenopea il Tiglio di Piazza San Felice di Rocca San Felice (AV), 290 cm di fusto e 10 mt d’altezza
- 100 anni soltanto ma già 347 cm di fusto per il Tilia cordata Mill. di Contrada Filetta di San Cipriano Picentino (SA). 6 metri d’altezza
- É invece un gruppo di Tigli a fregiarsi della monumentalità in Piazza del Sole di Santo Stefano del Sole (AV). Tre esemplari di Tigli di più di 200 anni d’età, fusto attorno ai 440 cm e 14 mt d’altezza
- Infine, risalirebbe al 1575, perciò avrebbe 447 anni d’età il vetusto Tiglio di Massaquano di Vico Equense (NA). Tilia cordata Mill. di 350 cm di fusto e 6 metri d’altezza.
DESCRIZIONE DEL TIGLIO
Come già accennato, l’apparato radicale del Tiglio può raggiungere ampiezze importanti ed arrivare ben in profondità, molto oltre il tipico strato della rizosfera, fino alla roccia madre.
Dal suo piede si sviluppano frequentemente numerosi polloni, che possono anche dar vita a nuovi alberi secondari all’albero principale.
Il suo aspetto tipico è quello di albero ad un solo tronco che poi, ad un’altezza prossima ai 3/5 metri si divide in più branche ma, non è insolito incontrare anche esemplari bipartiti, tripartiti o quadripartiti, con biforcazione che talvolta può partire già in prossimità del piede.
Il tronco è liscio negli esemplari giovani ma rugoso in quelli anziani.
La corteccia infatti negli esemplari giovani è infatti liscia ma con tipici ‘occhielli’, ‘screpolature’ non più visibili negli alberi adulti che, presentano una corteccia rugosa, uniformemente solcata longitudinalmente.
La chioma è sempre larga, di solito cresce infatti più in larghezza che non in altezza, con apice tondeggiante e caratterizzata dalla presenza di molti rami principali e diversi altri secondari. Se cresce in bosco puro, le chiome risultano più slanciate, ma sempre con apice tondeggiante.
Le foglie sono alterne, ovvero inserite a coppie su di un rametto, una di fronte all’altra, ma sempre asimmetriche, perciò posizionate in maniera non simmetrica, non a specchio.
Sono provviste di picciolo, hanno base cordata, ovvero a forma di cuore, quindi diviso in due lobi rotondi con punta leggermente allungata, acute all’apice e con margine variamente seghettato.
I fiori ermafroditi formano vere e proprie infiorescenze posizionate all’apice dei giovani rametti.

Sono profumatissimi, persino quasi ‘stordenti’. Il loro profumo ricorda molto quello di vecchi insetticidi spray per le mosche o delle vecchie cere da pavimento, probabilmente additivati proprio di essenze di fiori di Tiglio.
Se, tra il mese di maggio o giugno-inizio luglio, a secondo delle altitudini, entri in un bosco e senti nell’aria un profumo che ti inebria, ti troverai proprio nella piena fioritura di queste piante .
La loro fioritura di solito avviene contestualmente con quella dei Castagni perciò, in un bosco in cui le due piante siano presenti contemporaneamente, il profumo nell’aria, soprattutto in assenza di vento, potrebbe risultare tanto intenso da risultare, alla lunga, persino quasi nauseabondo.
Sono proprio i loro fiori ad attirare interi sciami d’api, che poi produrranno un miele dal sapore deciso, forte, non a tutti ben gradito.
Durante la loro fioritura, non è infatti insolito sentire nei boschi un forte ed incessante ronzio provenire dalle chiome degli alberi frequentati da migliaia di api.
Il fiore è composto da un calice con 5 petali color crema-giallognolo. Gli stami sono saldati alla base dove formano numerosi ciuffetti ed hanno un unico pistillo.
Come detto, sono riuniti a gruppi da 2 a 5 su lunghi peduncoli detti antele; ogni infiorescenza è protetta da brattee fogliacee che poi seccheranno, ma su cui rimarrà attaccato il frutto legnoso che conterrà i semi. Questo è detto carcerulo.
A piena maturità, le brattee si staccheranno dalla pianta, lasciandosi trasportare dal vento.
DOVE SI TROVANO I TIGLI IN ITALIA – DISTRIBUZIONE
Prima di poter parlare di distribuzione del Tiglio, occorre dire che in Italia, come del resto anche nel resto d’Europa, non è presente una sola varietà di Tiglio.
Le tre Specie più comuni e spontanee sono:
- Tilia cordata Mill., noto come Tiglio Selvatico o come Tiglio a Foglia Piccola (dall’Inglese Small-leaved Lime)
- Tilia platyphyllos Scop., noto come Tiglio Nostrale o Tiglio Nostrano
- Tilia x europea L., noto come Tiglio europeo o Tiglio comune, ma anche come Tiglio intermedio, poiché si tratta di ibrido intermedio tra le 2 varietà precedenti
- Esiste poi un altro Tiglio piuttosto comune nel nostro paese, introdotto come Specie coltivata, si tratta del Tiglio americano (Tilia americana L.).
In genere il Tiglio è rinvenibile nei nostri boschi, quale albero a foglie caduche del bosco misto. Decisamente meno comuni i boschi di una certa estensione e puri, in cui siano presenti solamente i Tigli.
Di seguito la mappa di distribuzione delle Caducifoglie in Italia, secondo il 2° Inventario Forestale INFC – SIAN.
IL TIGLIO SELVATICO
Tilia cordata Mill., predilige ambienti freschi ed umidi, preferibilmente con suoli ricchi d’humus, meglio se argillosi ma, riesce ad adattarsi piuttosto bene anche a terreni meno fertili e meno umidi, quindi anche su suoli sabbiosi o persino sterili.
Necessita però di ambienti tendenzialmente ombrosi e infatti lo si trova quasi sempre su rive prossime ai corsi d’acqua dove, soprattutto sulle Alpi può formare boschi esclusivi che solitamente vanno dai 500 ai 1500 mt.
Può resitere a gelate invernali fino a -34°C, pertanto lo si può rinvenire, oltre che sulle Alpi ed Appennino centro-settentrionale, anche nel resto d’Europa, dai Pirenei agli Urali, ad accezione delle porzioni più settentrionali della Russia, includendo nel proprio aerale anche la Scandinavia meridionale.
É assente dall’Ucraina meridionale, Turchia, gran parte della Grecia, Albania centro-meridionale, Sud Italia, Scozia, Irlanda, Islanda, Portogallo e gran parte della Spagna, come detto, all’infuori dei Pirenei e Cantabria-Paesi Baschi.
In Italia è comune sulle Alpi, manca nelle porzioni più basse della Pianura Padana ma lo si trova già sporadicamente sulle alte pianure dal Piemonte al Triveneto.
Ben presente in tutta la Liguria, sull’Appennino Settentrionale fin quasi sul Valdarno, al di sopra dei 4/500 metri, in Umbria, Lazio interno montano, Abruzzo montano, meno frequente al confine tra Campania e Molise, quasi esclusivamente nel Matese, raro nell’Appennino Lucano settentrionale. Rare piccole colonie presenti in Sila.
Assente sulle Isole.
Compete con la gran parte degli alberi a foglia caduca o caducifoglie, infatti lo si può trovare facilmente in boschi misti tra Aceri, Castagni, Faggi, Carpini e, proprio con questi ultimi può formare associazioni esclusive in zone fluviali montane alpine umide-ombrose di fondovalle.
Segni Distintivi
Come dice il suo nome inglese, Small-leaved Lime, il Tiglio Selvatico ha foglie piccole.
É il più longevo tra tutte le altre Specie di Tiglio, può infatti vivere fino a 1000 anni, anche qualora fosse gestico come ceduo.
In realtà non differisce sostanzialmente dal Tiglio Nostrano, a parte la foglia più piccola, a forma di cuore, presenta peluria a ciuffetti e di colore rossiccio negli angoli delle nervature, quindi sulla pagina inferiore delle foglie.
Il suo legno è morbido ma resistente alle spaccature, se tagliato cicatrizza rapidamente, formando spesso polloni in prossimità del taglio.
Le sue foglie e la corteccia giovane possono esser utilizzate come foraggio per animali, con la giovane corteccia si possono anche fare cinture mentre il suo legno è buono come legna da ardere.
Può esser coltivato, spesso utilizzato lungo viali, nei parchi o nell’arredo urbano.
IL TIGLIO NOSTRANO
Tilia platyphyllos Scop., si adatta meglio rispetto ad altre Specie simili, al clima caldo e secco.
Il suo aerale di distribuzione è più contenuto rispetto al Tiglio Selvatico, include parte della Meseta spagnola, spingendosi fin poco a Sud di Madrid fin sul fiume Tago nella Cordigliera Iberica, Pirenei, Paesi Baschi e Catalogna; quasi tutta la Francia, ad eccezione dell’Occitania meridionale; Europa centrale, ad eccezione delle lande più settentrionali, poco presente in Inghilterra e Galles, quasi assente in Ungheria, assente in Romania e Bulgaria orientali, Grecia, Turchia, Ucraina, Repubbliche baltiche e Russia.
In Italia lo si trova sulle Alpi, tranne che sulla Val d’Aosta occidentale e nelle zone alpine superiori. In Pianura Padana è praticamente assente spontaneamente con buona presenza sulle alte pianure Piemontesi; presente in tutta la Liguria, Appennino Ligure-Emiliano, Tosco-Romagnolo.
Dal Casentino verso Sud è presente solamente in quota sull’Appennino più interno, spingendosi fin sul Pollino e sulla Sila, inclusi i monti più elevati della Catena Costiera.
Assente sulle Isole.
Un po’ meno longevo rispetto al Tiglio Selvatico, può comunque raggiungere i 500/600 anni, è un competitore del Faggio, molto meno del Castagno.
Non presenta segni particolari per il riconoscimento se non la foglia più larga rispetto al Tiglio Selvatico, sempre cuoriforme ed una diffusa pubescenza, con peletti bianchi distribuiti su tutta la pagina inferiore della foglia e ciuffetti bianchi sulle nervature.
Il suo legno trova gli stessi usi di quelli di altre Specie di Tiglio.
Nelle zone fitoclimatiche in cui sono presenti al contempo sia il Tiglio Selvatico che il Tiglio Nostrano è quasi sempre presente anche un Tiglio ibrido, nato spontaneamente dall’ibridazione delle due Specie.
Si tratta appunto del Tiglio Intermedio, meglio noto come Tiglio Europeo o Tiglio Comune, ovvero Tilia x europea.
Difficile stabilire a volte a quale esatta Specie appartenga un Tiglio selvatico, soprattutto quando si è in presenza di forme ibride.
I FUNGHI DEL TIGLIO
I funghi Porcini del Tiglio
Forse i più non lo sanno ma, il Tiglio è un buon albero simbionte dei funghi Porcini del genere Boletus (Boletus reticulatus / aestivalis e Boletus edulis).

Il Porcino Estatino (B. reticulatus) ama vegetare in simbiosi con i Tigli in boschi esclusivi o in bosco misto con il Carpino, tuttavia questo Porcino lo si può rinvenire anche sotto Tigli, in bosco misto di Caducifoglie e persino misto Tiglio-Abete.
Di solito fruttifica solamente in primavera ed inizio estate, se le piogge primaverili si protraggono fino a fine Giugno-inizio Luglio. Più sporadiche le nascite autunnali.
Presente solamente sull’Italia continentale, assente su quella peninsulare.
Il Porcino Autunnale (B. edulis) ama invece vegetare in simbiosi con i Tigli in periodi autunnali molto umidi e non troppo freddi. Questa associazione è rara nell’Italia centrale appenninica, assente in quella meridionale, tranne che, talvolta sulla Sila.

Non è raro trovare in autunno Boletus edulis in boschi misti di Tiglio-Abete, Tiglio-Castagno.
Non si hanno notizie ufficiali di ritrovamenti di Porcini rossi (Boletus pinophilus) e Porcini Neri (Boletus aereus) tra i Tigli d’Italia.
RUSSULE, LECCINI, GALLINACCI ED ALTRE SPECIE
Sono decisamente comuni le Russule, sia in boschi esclusivi, che in boschi misti con buona presenza di Tigli.

Al Nord Italia sono decisamente comuni le Russule nelle varietà Russula cyanoxantha e la Russula heterophylla ma frequenti sono anche Russula virescens, Russula delica, Russula nigricans e diverse altre Specie di Russule con colorazioni che vanno dal rosa al violetto.
Porcinelli sono ben presenti tra i Tigli, soprattutto nella varietà Leccinellum pseudoscabrum (ex Leccinum scabrum, ex Leccinum carpini) o nella varietà Leccinellum griseum (ex Leccinum griseum) o Leccino grigio.
Il primo è di solito presente nei boschi esclusivi di Tiglio, il secondo nei boschi misti Tiglio-Carpino.
Ben presenti anche i Gallinacci / Galletti o Finferli, soprattutto nella classica varietà tardo estiva/autunnale, Cantharellus cibarius.
Questi sono presenti soprattutto in boschi ben umidi con sottobosco privo di specie vegetali, salvo il Mirtillo, e buona presenza di muschi.
Ben comuni anche diverse Specie di Amanita, soprattutto Amanita rubescens, Amanita pantherina, Amanita phalloides ed Amanita citrina.