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Tricholoma saponaceum – funghi tossici

Tricholoma saponaceum è un fungo micorrizico molto comune dal mare ai monti, che vegeta in qualsiasi tipo di bosco e persino nei prati, sovente in grandi gruppi anche concresciuti. Non commestibile e persino tossico

Tricholoma saponaceum (Fr.) P. Kumm., 1871

TRICHOLOMA SAPONACEUM

Ultima revisione scheda: Maggio 2021

Divisione: Basidiomycota
Classe: Basidiomycetes
Ordine: Agaricales
Famiglia: Tricholomataceae
Genere: Tricholoma
Specie: T. saponaceum
Nome comune: In Italia non è conosciuto con nomi comuni. Tradotto dalle lingue estere suona così: Fungo velenoso profumato di sapone, Cavaliere insaponato, Tricoloma saponaceo, Fungo di sapone, Pietra ollare, Sapone, Scatola di sapone, Riga di sapone
Nomi obsoleti: Agaricus saponaceus, Tricholoma atrovirens
Tipo nutrimento: Simbionte-micorrizico
Periodo vegetativo: Da Giugno, comunque dall’inizio dell’estate a Novembre inoltrato
Commestibilità o Tossicità: Non Commestibile

Benché non vi siano segnalazioni di avvelenamenti causati da questo fungo, è considerato non commestibile per via del sapore amaro, della viscosità e dello sgradevole sapore di sapone

NOMI INTERNAZIONALI

TRICHOLOMA SAPONACEUM

E’ un fungo assai diffuso in Italia e nel resto d’Europa. Uno dei tanti appartenenti al genere Tricholoma, con habitat eterogeneo e fruttificazioni a gruppi.

HABITAT ED ECOLOGIA

Il Tricholoma saponaceum è un fungo cosiddetto ‘ubiquitario‘ perché è in grado di vegetare in qualunque luogo ed ambiente, dal mare ai monti, fino al limite della vegetazione arborea, in alta montagna.

Tricholoma saponaceum
Tricholoma saponaceum scheda di funghimagazine

Fruttifica indifferentemente tra conifere, latifoglie, ma anche in mezzo ai prati, adattandosi a creare simbiosi con qualunque specie vegetale, anche erbacea. Dove trova condizioni ideali, fruttifica a grandi gruppi anche concresciuti con esemplari pure di grossa taglia.

Come riconoscerlo:

Il Tricholoma saponaceum prende il nome dal latino saponaceus saponaceo → ed infatti possiede un odore di sapone di Marsiglia o di sapone alla lavanda, che può essere più o meno intenso, a seconda delle condizioni climatiche, con odore che risulta più marcato in periodi asciutti, e meno intenso in periodi fortemente umidi-piovosi.

In tutta Europa è comunemente chiamato con nomi che riprendono il concetto di fungo dall’odore di sapone.

Il cappello è caratteristico, dai cromatismi un po’ variabili tra il verdastro, ocra-grigiastro, grigio, olivastro, grigio-olivastro e persino grigio-brunastro con sfumature verdastre o color piombo ma, in caso di piogge frequenti può presentarsi anche quasi del tutto decolorato con cromatismi di fondo biancastri e leggere sfumature tendenti al beige, marroncino, verdognolo.

Questo risulta inizialmente emisferico-convesso, poi più o meno aperto fino a leggermente appianato con margine inizialmente involuto (contorto-avvolto) poi ben disteso e talvolta persino lobato, con cuticola che può risultare leggermente squamosa o rugosa ma anche liscia e viscida a seconda dell’andamento climatico.

Gambo tozzo e duro ma anche flessuoso negli esemplari piccoli, di colore bianco-grigiastro, ma rosato alla base, con superficie variabile tra liscia e fibrillosa.

Se possiede squamette queste gli conferiscono un colore più scuro.

Lamelle di colore biancastro con sfumature verdognole, carne leggermente rosacea.

SEGNI DISTINTIVI

Circonferenza cappello fin verso i 5/8 cm, può essere attorno ai 10/12 in caso di esemplari più o meno isolati e non concresciuti, di forma concava-convessa; il suo orlo può essere fessurato radialmente, ondulato e spesso suddiviso in lobi.

Massa delle spore di colore bianco.

Possiede imeniozona fertile del fungo, provvista di lamelle, alte e rade, possono essere sia annesse al gambo che libere; gambo molto carnoso ed omogeneo;

Note – Curiosità:

Il Tricholoma saponaceum è un fungo considerato non commestibile per via del suo sgradevole odore saponaceo con gusto amaro, frequentemente responsabile anche di sindromi gastroenteriche, perciò considerabile tossico.

É un fungo molto bello da fotografare per via delle agglomerazioni di funghi concresciuti, con cappelli dai cromatismi variabili da soggetto a soggetto, pur nella stessa conurbazione di funghi.

Attenzione però perché potrebbe esser confuso con altre specie di Tricholomi grigi che risultano tossici o velenosi.

Si raccomanda perciò di raccoglierlo (così come tutti gli altri Tricolomi) soltanto se si ha una precisa conoscenza della specie, ma soprattutto di portarlo presso un Centro ASL o Associazione Micologica a farne il riconoscimento e valutarne la commestibilità prima di consumarlo.

I Tricoloma grigi risultano tutti piuttosto simili tra loro, anche se le specie tossico-velenose si distinguono per odori di cimice o di farina rancida speziata-pepata, ma soprattutto per il sapore amaro o del tutto amarissimo.

SPECIE AFFINI

In Italia vegetano diverse specie di Tricholoma, queste sono le più comuni:

  • T. aestuans → non commestibile-amaro
  • T. apium → commestibile, buono
  • T. arvernense → commestibilità incerta
  • T. aurantium → non commestibile-amaro
  • T. basirubens → T. orirubens var. basirubens → commestibile
  • T. boreale → commestibile, buono
  • T. bresadolanum → non commestibile-tossico
  • T. caligatum → commestibile
  • T. cingulatum  → commestibile, buono
  • T. colossum → commestibile, buono
  • T. columbetta → ottimo commestibile
  • T. cuneifolium → commestibile
  • T. elytroides → commestibile, mediocre
  • T. equestre → tossico
  • T. flavobrunneum → non commestibile-amaro
  • T. fucatum → commestibile, buono
  • T. gausapatum → commestibile, discreto
  • T. goniospemum → commestibile, buono
  • T. guernisaci → commestibile, mediocre
  • T. hordum → commestibile, sospetto
  • T. inodermeum → commestibile
  • T. inodermeum var. amarum → commestibile, mediocre
  • T. joachimii → commestibile, discreto
  • T. myomyces → commestibile, ottimo
  • T. nictitans → non commestibile-amaro
  • T. pardium → velenoso
  • T. populinum → commestibile, buono
  • T. portentosum (Cicalotto) → commestibile, ottimo
  • T. pseudoalbum → non commestibile, sgradevole
  • T. pseudoimbricatum → commestibile, mediocre
  • T. robustum → commestibile, mediocre
  • T. saponaceum → non commestibile, sospetto tossico
  • T. sioides → commestibile ma facilmente confondibile col sosia T. virgatum, velenoso
  • T. squarrolosum → commestibile, buono
  • T. sulphureum → non commestibile
  • T. terreum (Moretta) → commestibile, ottimo se giovane, sennò mediocre
  • T. thejophyllum → commestibile, buono
  • T. tridentinum var. cedretorum → tossico
  • T. unguentatum → commestibile, mediocre
  • T. virgatum → velenoso

⚠️ ATTENZIONE ⚠️

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Le immagini e le informazioni riportate su funghimagazine.it sono puramente indicative e non possono sostituire l’accertamento effettuato da un professionista.

⚠️ NON AFFIDARTI MAI completamente ad una guida on-line o a libri di testo per il riconoscimento di una nuova specie fungina mai raccolta prima, a meno che tu non abbia competenze tecniche micologiche.

Guide, manuali ed articoli descrittivi hanno solo e soltanto scopo didattico.

Esistono centri specializzati presso le ASL (Ispettorati Micologici) o presso le Associazioni Micologiche che sono preposti per il riconoscimento e l’accertamento della commestibilità dei funghi.

ISPETTORATI MICOLOGICI IN ITALIA

⚠️ PRIMA DI CONSUMARE UN FUNGO A TE SCONOSCIUTO, TI RACCOMANDIAMO DI RIVOLGERTI PER IL RICONOSCIMENTO, SOLO E SOLTANTO AD UNA ASL O AD UNA DELLE TANTE ASSOCIAZIONI MICOLOGICHE PRESENTI SUL TERRITORIO.

⚠️ Puoi cercare l’associazione Micologica più vicina a te consultando il sito Nuovamicologia.eu-Associazioni Micologiche Italiane. Oppure: UMI Unione Micologica Italiana ASP.

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FOTOGALLERY

Tricholoma saponaceum

Tricholoma saponaceum
Tricholoma saponaceum – foto: Angelo Giovinazzo
Tricholoma saponaceum
Tricholoma saponaceum – foto: Angelo Giovinazzo
Tricholoma saponaceum
Tricholoma saponaceum – foto: Angelo Giovinazzo
Tricholoma saponaceum
Tricholoma saponaceum – foto: Angelo Giovinazzo

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