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Funghi Porcini, Stop al Nord, Avanti tutta al Centro-Sud
Stagione dei Porcini al capolinea al Nord ma ancora ottima al Centro-Sud. Arriva la prima neve
FUNGHI PORCINI, STOP AL NORD, AVANTI TUTTA AL CENTRO-SUD
Aggiornamento funghi 16 Novembre 2018 –
Temuta da molti, attesa con ansia da altri, odiata dai cercatori di funghi costretti ad appendere i propri cesti al chiodo.
Stagione dei funghi al Capolinea? Certo che no!
INDICE
- 1 Neve in arrivo anche sull’Italia?
- 2 Dove, e quanto nevicherà nei prossimi giorni?
- 2.1 Vediamo come potrebbe avvenire l’arrivo della prima neve
- 2.1.0.1 Partiamo da una ancora anomala situazione di caldo oltre la media un po’ ovunque
- 2.1.0.2 Sarà proprio questo Anticiclone a far sì che nei prossimi giorni, si rafforzi ulteriormente l’Anticiclone Sarmatico che già oggi tocca i 1045 hpa
- 2.1.0.3 Con simili termiche nevicherà certamente fino al piano in Piemonte e comunque dove si verificheranno precipitazioni
- 3 Quanto durerà il freddo ed il gelo?
- 4 Che ne sarà delle nascite di funghi?
Ma con un doveroso distinguo.
I funghi Porcini stanno per andare in letargo al Nord Italia ma, continueranno a nascere, e anche copiosi al Centro-Sud a patto che…
❄❄❄Non arrivi la neve!
Neve in arrivo anche sull’Italia?
FUNGHI PORCINI, STOP AL NORD
Il moderno cercatore di funghi è sempre più propenso a far uso di tecnologie per poter ottimizzare le proprie uscite a funghi.
Le App (Applicativi per smartphone) sono oramai considerate imprescindibili.
App per orientarsi nei boschi e Geolocalizzazione dei boschi.
Indispensabili anche le App Meteo (a proposito: ne stiamo creando una anche noi di funghimagazine-meteomag).
I boschi sono molto pericolosi ed i pericoli della montagna sempre in agguato.
Per chi non ama le App Meteo è però comunque indispensabile sapere che tempo fa o farà, prima di mettersi in viaggio verso una nota località da funghi.
Così com’è indispensabile sapere dove, quanto e quando pioverà o nevicherà o splenderà il sole.
L’arrivo della neve, si sa, non va affatto d’accordo con le nascite di tutti quei funghi che ci hanno deliziati per l’intera stagione estiva-autunnale.
I funghi Porcini sono tra i primi ad andare in letargo con l’arrivo della neve
La ragione è semplicissima.
I Porcini hanno un elevato potere di assorbimento di acqua e, con l’arrivo della neve ghiaccerebbero istantaneamente.
Ormai è da giorni che le nostre App ci avvisano che sta per arrivare la neve al Nord.
I siti web che si occupano di meteorologia è da giorni che ci avvisano che le App non stanno sbagliando.
Dove, e quanto nevicherà nei prossimi giorni?
FUNGHI PORCINI, STOP AL NORD, AVANTI TUTTA AL CENTRO-SUD
Per ipotizzare i quantitativi di neve che potrebbe cadere nei prossimi giorni, mi avvalgo di una eloquente mappa pubblicata da Bergfex.com.
I dati pubblicati si riferiscono al lasso di tempo che va da oggi Venerdì 16 Novembre ore 7:00 fino alle 7 del mattino di Mercoledì 21 Novembre.
Interessante notare come, la neve sul Nord Ovest, ed in particolar modo sul Piemonte è prevista giungere fino al piano con accumuli anche discreti per il periodo.
Si va da un minimo di 5 cm sulla Lombardia occidentale e Liguria Centrale, fino ad arrivare a oltre 60 cm sulle Alpi Nord Occidentali dal Canavese al Vco Occidentale.
Neve fino a 10/15 cm è prevista in Trentino Alto Adige, 5/10 cm sulle Dolomiti.
5/15 cm invece sull’Appennino Romagnolo.
Pioverà sulla Pianura padana Centro-Orientale con quota neve al momento prevista in questi settori del Nord Italia, soltanto oltre i 500 mt ma con precipitazioni spesso persino assenti.
Per quanto riguarda il Centro-Sud dovrebbe soffiare teso un freddo vento da Est-Sud Est ma con quota neve compresa tra i 1.000 ed i 1.500 mt al Centro e 1500/1800 al Sud poi in innalzamento anche fin verso i 2.000/2.200 mt.
Sarà una configurazione meteo tipicamente invernale a portare la prima neve di stagione.
Vediamo come potrebbe avvenire l’arrivo della prima neve
Tieni conto che, per ora non c’è nulla di definitivo.
I modelli matematici da giorni ipotizzano scenari meteorologici tipicamente invernali ma, ad oggi non c’è ancora alcuna certezza sulla reale evoluzione.
Ti basti sapere che, da qua a fine mese, assisteremo ad una progressiva lenta trasformazione delle grandi masse d’aria che governano il clima sul nostro Continente.
Partiamo da una ancora anomala situazione di caldo oltre la media un po’ ovunque
Persino su quelle vaste pianure della Russia Europea dove, da giorni le temperature sono finalmente scese a valori più consoni al periodo, con minime finalmente sottozero.
Nulla di eclatante per ora.
Si parla di valori fino a -10/-12°C di notte soltanto ad Est del Volga ed attorno agli Urali, ma con valori ben positivi di giorno.
Stamattina tra Polonia, Scandinavia e Russia Settentrionale non si è scesi al di sotto dei -2°C.
Considerato che siamo a metà Novembre, anche in queste zone si dovrebbero già misurare temperature minime al di sotto dei -15°C e massime non oltre ad un paio di gradi sopra lo zero.
Oggi a mezzogiorno in Russia si misuravano da -1°C a +3°C con massime fino a +5°C in Ucraina.
Colpa dei rimasugli di quel caldo Anticiclone di San Martino che ancora oggi interessa la Francia, Inghilterra, Svizzera e soprattutto, col nucleo più caldo, il Benelux, Mare del Nord, Danimarca, Baltico e Svezia Meridionale.
A mezzogiorno infatti sulla Gran Bretagna c’erano ancora 12/15°C mentre su Ovest Francia addirittura +17/18°C e fino a +22 nei Paesi Baschi della Spagna Settentrionale.
Sarà proprio questo Anticiclone a far sì che nei prossimi giorni, si rafforzi ulteriormente l’Anticiclone Sarmatico che già oggi tocca i 1045 hpa
Questo Anticiclone disturberà il Vortice Polare Europeo costringendolo a circumnavigarlo, consentendo perciò a masse d’aria gelida di scendere dalla Russia Asiatica verso la Steppa del Chirghisi e la Depressione Caucasica.
Toccherà poi al resto della Russia Meridionale ed al Mar Nero e Turchia.
L’aria gelida non si soffermerà sui soli settori Sud Orientali Europei ma giungerà fino alle porte dell’Italia in Adriatico e più di un nucleo d’aria gelida con termiche fino a -30°C a 5500 mt giungeranno da Est sulle Alpi-Svizzera-Germania e Francia.
Alcuni di questi nuclei gelidi potrebbero sfiorare o addirittura sorvolare le Alpi italiane.
Alcuni modelli ipotizzano che il Piemonte Settentrionale potrebbe essere raggiunto da masse d’aria gelida con termiche fino a -4/-5°C a 1500 mt.
Con simili termiche nevicherà certamente fino al piano in Piemonte e comunque dove si verificheranno precipitazioni
La neve sarà poi assicurata da una incredibile congiuntura meteorologica che farà sì che le masse d’aria che sorvoleranno la Mittle Europa, scenderanno poi sulla Francia lungo la valle del Rodano.
Da qua punteranno verso Est lungo il Tirreno dove si dovrebbero poter formare alcune Depressioni fredde in grado di richiamare da Sud e Sud Est masse d’aria umida che, confluendo con aria più fredda da Est daranno vita a nuclei temporaleschi al Centro-Sud ma a ottime nevicate al Nord.
Tra Piemonte e Liguria Occidentale si potrebbero verificare fenomeni di staü, ovvero di compressione delle nubi lungo la dorsale alpina ed appenninica Settentrionale.
Dove le nubi permarranno più a lungo per effetto staü nevicherà più frequentemente ed abbondantemente.
La neve non mancherà a più riprese anche al Centro-Sud ma qua, sono in ballo vari fattori negativi che potrebbero impedire l’abbassamento della quota neve.
Il più importante, come accennato, è il richiamo d’aria mite-umida da Sud o da Sud Est con relativo innalzamento della quota neve.
Il quadro meteorologico generale, volgerebbe poi verso un ulteriore incremento del flusso gelido dalla Russia Asiatica verso l’Europa Orientale.
Si ipotizzano per fine mese temperature di molto al di sotto delle medie del periodo.
Gelo anche estremo e nevicate copiose potrebbero investire queste zone d’Europa e non si esclude persino che, forti venti Orientali con blizzard nevosi, facciano tornare in auge il controverso termine di Burian o Buriano.
Ne sentiremo di nuovo delle belle!
FUNGHI PORCINI, STOP AL NORD, AVANTI TUTTA AL CENTRO-SUD
Aggiornamento funghi 16 Novembre 2018 –
Quanto durerà il freddo ed il gelo?
Non dovrebbe trattarsi di un episodio isolato ma di una situazione di blocco che dovrebbe potersi protrarre molto a lungo.
Un caldo Anticiclone Oceanico potrebbe infatti sostare molto a lungo tra la Scandinavia e l’Artico-Groenlandia ed un insolito Anticiclone Polare potrebbe insediarsi sul Polo Nord.
Qua si avranno temperature di molto al di sopra della norma mentre, il gelo Polare schizzerebbe impazzito verso Est e verso Sud.
Masse d’aria gelida, a più riprese potrebbero giungere da Est-Nord Est verso la Russia, Europa Orientale e talvolta anche sul Centro-Sud Europa, Italia inclusa.
Gelo estremo potrebbe arrivare sull’America Nord Orientale e gelo altrettanto estremo sulla Russia.
Ipotesi queste supportate da indici meteorologici che non comprenderesti, ma ti basti sapere che in gergo si indicano come NEGATIVI o fortemente negativi.
Su questi indici si basano le ipotesi previsionali, a supporto e conferma di un impianto Depressionario gelido ad Est o comunque su gran parte d’Europa.
L’Italia si verrebbe a trovare a margine del gelo estremo, ma con influenze fredde da Est e richiami caldo-umidi da Sud o da Ovest-Sud Ovest.
Tutto questo potrebbe proseguire fino a data da destinarsi nel mese di Dicembre quando, il freddo andrebbe ad aumentare ovunque in Europa.
Che ne sarà delle nascite di funghi?
Saranno tempi duri e comunque cupi per i funghi autunnali che, temono più di ogni altra cosa il vento gelido e la neve
Cesseranno definitivamente le nascite al Nord, questo sin da questo fine settimana.
Gli ultimi esemplari di Porcini si potranno ancora trovare tra oggi e Domenica al Nord in collina o bassa montagna ma, le piogge già in atto sul Piemonte Occidentale, fanno ipotizzare che le nascite siano già del tutto cessate a Nord del Po.
Le ultime segnalazioni che ci sono giunte dalla nostra Chat o gruppo Facebook, ci dicono che oramai si stanno trovando giusto gli ultimi isolati e coraggiosi esemplari di Porcini edulis.
Discreti ritrovamenti si stanno ancora facendo tra Liguria ed Emilia Romagna e qua potranno ancora continuare fino all’arrivo della neve, anche se non a bassa quota.
Naturalmente su questi settori gli ultimi ritrovamenti potranno avvenire a quote medio-basse in boschi misti Faggio-Castagno o esclusivi di solo Castagno.
Nel corso degli ultimi giorni non si è avuto caldo a sufficienza per consentire nascite di Porcini nei boschi termofili prossimi al mare.
Sul Nord Est i giochi sembrano ormai finiti da giorni.
Dopo le tempeste di vento, piogge copiose, freddo-umido, le nascite di Porcini sono improvvisamente cessate.
Sul Friuli addirittura sono caduti fino a 1.500 millimetri di pioggia in un mese o poco meno, poi è arrivata un po’ di neve sui monti.
Centro e Sud Italia, funghi Porcini non-stop?
Probabilmente sì.
Da giorni finalmente tra l’Appennino Tosco-Romagnolo e quello Calabrese, stanno diventando protagonisti i Porcini edulis.
Fin’ora se n’erano trovati ben pochi.
Nascite contenute dovute, non all’assenza di piogge o umidità, ma a temperature costantemente troppo alte rispetto alle attese.
I Porcini edulis sono funghi assai delicati. Teneri. Soggetti a facile deperimento.
Un clima caldo-umido li espone a facile marcescenza, facile larvatura ma soprattutto ai temutissimi Ditteri Micetifilidi che quest’anno hanno imperversato dato il perdurare di condizioni climatiche ottimali.
Puoi approfondire l’argomento Larve-ditteri-camole leggendo questo mio articolo:
FUNGHI CON LE LARVE, QUALI PERICOLI PER LA SALUTE?
Dopo le ultime tempeste di vento e devastanti temporali di fine Ottobre ed inizio Novembre, finalmente anche al Centro-Sud le temperature sono alla fine calate.
Le prime nascite segnalate in montagna a quote medie, là dove si è sciolta per prima la poca neve caduta fin’ora.
Lo shock termico ha finalmente consentito la nascita di Boletus pinophilus ed i tanto attesi Boletus edulis.
FUNGHI PORCINI, STOP AL NORD, AVANTI TUTTA AL CENTRO-SUD
Aggiornamento funghi 16 Novembre 2018 –
Porcini edulis ma non i neri Bronzini, ora ci sono entrambi e molti altri funghi
Se in un primo momento, appena si è sciolta la neve e le temperature hanno ripreso ad aumentare, sono nati i primi Boletus edulis, ora che si è asciugata la tanta pioggia caduta, con l’arrivo dell’Estate di San Martino è tutto un esplodere di nascite di funghi.
Negli ambienti mediterranei sono riprese le nascite dei neri Porcini aereus. Per ora non tanti ma qua e là si iniziano già a trovare in buon numero.
In Sardegna, in Puglia e nelle macchie mediterranee del Tirreno e Jonio, oltre ai Bronzini aereus abbondano anche i Leccinum lepidum, i funghi Leccini del Leccio.
In Puglia abbondano già i Pleurotus eryngii o funghi Cardoncelli.
Sulla Sila ed Aspromonte, così come sull’Appennino Tosco-Romagnolo, si trovano già sporadici i Porcini rossi, ovvero i Pinicola.
Tra i litorali ed i colli interni abbondano già i funghi più tipici e ricercati del periodo, i cosiddetti Lardaioli.
Agarico vinato, Lardaiolo rosso, Sanguinello, Licinetto o Scimunìn, sono svariati i nomi con cui è conosciuto questo ottimo e ricercatissimo fungo il cui nome scientifico è Hygrophorus russula.
La sua variante di colore bianco è l’Hygrophorus penarius, Lardaiolo bianco o durello, ora abbondantissimo nei boschi di Leccio, Sughera o Corbezzolo soprattutto in Sardegna ma già ben presente anche in Toscana, Maremma toscana-laziale-Tuscia e rimanenti boschi con macchia mediterranea.
Nelle aree interne del Centro-Sud abbondano poi anche i cosiddetti Cimballi.
Si chiamano Clitocybe geotropa e vantano moltissimi nomi dialettali tra cui:
Agarico geotropo, Brisa priola o della streja, Brumaio o Brumino, Calice assolato, Cardinale, Catenari, Cardinale, Cardolinu, Cimballo, Fungo di Filera, Fungo di Ringo, Fungo di Ruota, Fungo di San Martino, Frullicarolu, Maremmano, Ordinale, Sementino e Teneretico.
Molto simile alla Clitocybe geotropa, la Clitocybe gibba, sinonimo: Clitocybe infundibuliformis.
Questo ottimo fungo è anche detto Imbutino, Cimballina, Gibboso.
Non mancano poi ancora i Galletti nella macchia mediterranea, Chiodini o Famigliole buone (Armillarea mellea), Mazze di Tamburo, Fiammiferini o Cantharellus lutescens, Coprini, Lepista nuda e poi gli ultimi Badius/Castagnini o Imleria badia e vari Suillellus e Boletacee varie minori.
Insomma, la stagione dei funghi non è affatto finita!
Sempre più ridotta al Nord ma ancora assai più che viva al Centro-Sud.
Quando finirà tutta questa “pacchia” fungina?
Quando arriverà la gelida Tramontana oppure la neve.
Per ora i modelli matematici, come già spiegato in apertura, non lasciano intendere che i gelidi venti di Tramontana o Levante-Grecale possano disturbare più di tanto le nascite al Centro-Sud.
Penalizzato soltanto l’Adriatico con i suoi litorali e versanti appenninici.
Qua masse d’aria fredda o a tratti gelida potrebbero giungere da Est-Nord Est o di ritorno dalla Turchia-Egeo, perciò fredda ma non più gelida, da Sud Est o Est-Sud Est.
Per ora i versanti Tirrenici e le isole parrebbero al sicuro e ben potette dal gelido respiro Continentale.
Attenzione però all’evoluzione delle settimane entranti quando, aria fredda potrebbe confluire sull’Italia dai quadranti Orientali, ma anche da Ovest, con aria gelida di ritorno dalla Francia verso il Mediterraneo.
In questo caso penalizzate sarebbero la Sardegna e tutte le zone litoranee del Tirreno dove soffierebbe forte il Maestrale-Libeccio con a tratti anche piogge o gelo-neve.
In definitiva direi che fino almeno al 20/25 le raccolte di funghi potranno proseguire indisturbate tra Centro e Sud Italia-Isole.
Dopo tale scadenza le cose si complicano ed il freddo maltempo potrebbe perciò penalizzare anche queste aree del nostro bel paese.
Tutto questo andrà però ovviamente confermato a tempo debito.
Continua a seguirci per conoscere gli sviluppi.
FUNGHI PORCINI, STOP AL NORD, AVANTI TUTTA AL CENTRO-SUD
Aggiornamento funghi 16 Novembre 2018 –
Scritto e pubblicato da: Angelo Giovinazzo@funghimagazine.it