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Boletus aereus – Porcino Nero o Bronzino
Quando, dove e come cercare il Porcino Nero o Bronzino, il Porcino più profumato e più ambito, il Porcino del caldo e dell'estate
Il Boletus aereus è anche detto: PORCINO NERO, BRONZINO o PORCINO DELL’ESTATE, ed è considerato il fungo più rappresentativo, appunto, dell’estate.
Lo trovi sin dall’inizio dell’estate soprattutto nelle regioni d’Italia ad influenza mediterranea.
Ma i recenti cambiamenti climatici lo stanno rendendo sempre più reperibile anche in Pianura Padana e persino nei balconi collinari pedemontani del Nord Italia.
Il Boletus aereus, è anche detto comunemente Porcino nero, Bronzino o persino testa-nera, per via del colore scuro, bronzeo del suo cappello.
Alcuni nomi dialettali sono:
INDICE
- 0.1 Come distinguere un Porcino Nero da un comune estatino o reticulatus/aestivalis
- 0.2 L’HABITAT DEL PORCINO NERO O BOLETUS AEREUS
- 1 LE VARIETÀ DI QUERCIA
- 2 Amanita caesarea – Ovolo buono
- 3 Amanita citrina – Tignosa paglierina
- 4 Amanita erythrocephala – Nuove specie fungine
- 5 Amanita excelsa – Amanita spissa
- 6 Amanita muscaria – Ovolo malefico
- 7 Amanita phalloides – Amanita falloide – Funghi…
- 8 Armillaria mellea – il fungo Chiodino
- 9 Auricularia auricula-judae
- 10 Boletus aereus – Porcino Nero o Bronzino
- 11 Boletus edulis – Il Porcino chiaro autunnale
- 12 Boletus pinophilus o pinicola, Boletus fuscoruber
- 13 Boletus reticulatus / B. aestivalis / Porcino Estatino
- 14 Butyriboletus appendiculatus
- 15 Butyriboletus regius, il Porcino Reale
- 16 Calocybe gambosa – Fungo Prugnolo – Funghi…
- 17 Cantharellus cibarius e varietà – Galletto
- 18 Cantharellus melanoxeros ex Craterellus melanoxeros
- 19 Chlorophyllum molybdites – Falsa Mazza di Tamburo –…
- 20 Clitopilus prunulus – Fungo spia
- 21 Coprinus comatus o Fungo dell’inchiostro
- 22 Craterellus cornucopioides o Trombette dei morti
- 23 Craterellus lutescens già Cantharellus lutescens o Finferla
- 24 Cyclocybe cylindracea o Agrocybe aegerita – Pioppino
- 25 Entoloma sepium – il fungo degli orti
- 26 Fistulina hepatica o Lingua di bue
- 27 Ganoderma lucidum il Miracoloso Fungo Reishi
- 28 Gomphus clavatus – Fungo della Carne
- 29 Grifola frondosa – Maitake – Funghi commestibili
- 30 Gymnopilus junonius – Un altro falso Chiodino
- 31 Hydnum repandum – Steccherino dorato – Funghi…
- 32 Hydnum rufescens – Steccherino arancio – funghi…
- 33 Hygrophoropsis aurantiaca, attenti al Falso Finferlo
- 34 Hygrophorus Marzuolus – Marzuolo o Dormiente
- 35 Imleria Badia, Boletus Badius, Castanello
- 36 Laetiporus sulphureus
- 37 Lanmaoa fragrans – Boletus fragrans – funghi…
- 38 Leccinellum crocipodium, il Porcinello Giallo
- 39 Leccinellum lepidum il Leccino invernale
- 40 Leccinellum pseudoscabrum, il Porcinello dei Carpini
- 41 Leccinum aurantiacum-rufus – i Porcinelli rossi
- 42 Leccinum duriusculum, Porcinello del Pioppo tremulo
- 43 Leccinum scabrum, il Porcinello Grigio
- 44 Macrolepiota procera la vera Mazza di Tamburo
- 45 Morchella elata o Spugnola slanciata
- 46 Morchella Esculenta – Spugnola
- 47 Morchelle o Spugnole: i primi funghi primaverili
- 48 Neoboletus erythropus o Boleto dal Piede Rosso-Ferè
- 49 Omphalotus olearius – Fungo dell’Ulivo – funghi…
- 50 Pleurotus ostreatus – fungo-gelone – Ottimo…
- 51 Russula virescens
Capeniro, Co’ Nigher, Farno, Lardaro, Neri (in alcune zone del Piemonte però i Neri sono i Pinicola o pinophilus), Moreccio, Reale.
Gli antichi romani e latini lo conoscevano e lo apprezzavano grazie anche alla massiccia diffusione, lungo l’intera penisola, di immense foreste di Querce, sia a foglia caduca che sempreverdi.
Durante le epoche romaniche, il Castagno in Italia era poco diffuso. Sembra sia stato introdotto dai romani stessi partendo dalle poche varietà autoctone presenti nel Triveneto.
All’epoca era detto “aes” oppure “aeris” col significato di bronzeo, bruno, scuro, divenendo poi “aereus“.
Di seguito una fotogallery del Porcino Nero o Boletus aereus.
Come distinguere un Porcino Nero da un comune estatino o reticulatus/aestivalis
Come accennato, innanzitutto per il colore del suo cappello.
Se la gente lo chiama comunemente Porcino Nero o testa-nera ci sarà ben una ragione.
L’aereus è solitamente tozzo e massiccio, più raramente snello ed affusolato.
Cresce all’aria aperta e, tra un bosco scuro, cupo, fitto, ed uno aerato, soleggiato e arbustivo, preferisce di gran lunga il secondo tipo.
Il suo cappello oltre ad esser scuro, tendente al bruno-bronzeo-nero, è tendenzialmente vellutato e non diventa mai viscido, neppure se raccolto subito dopo la pioggia.
Molto spesso questo fungo ha un cappello concavo anziché convesso.
Sulla superficie del suo cappello si creano avvallamenti, piccole depressioni, buchi, insomma tra tutti i Porcini è quello con il cappello più irregolare.
Non stupirti di trovarlo però anche in tonalità e forme un po’ eccentriche
Molto spesso assume un colore bronzeo chiaro, ocra con tutte le sfumature del marrone, dal rossiccio al nero.
Presenta sempre della pruina biancastra, una sorta di piccolissime macchiette bianche che solitamente si formano a margine del cappello, come si può vedere dalla foto di seguito.

Non è raro imbattersi in esemplari di questo fungo dalle forme irregolari o eccentriche, magari con più esemplari gemelli siamesi, cresciuti l’uno addosso all’altro o anche uno rivolto verso l’alto, uno verso il basso o in orizzontale.

Tra tutti i Boleti o Porcini è il più sodo e massiccio
Raramente viene attaccato da larve o lumache per via della durezza e compattezza della sua carne, qualità questa che, insieme al suo inconfondibile odore e sapore lo rendono il Re dei Porcini.
Ha tubuli bianchi, e bianchissima è anche la sua carne soda e profumata.

A differenza degli altri Porcini, la sua carne immutabile rimane compatta e bianca anche in età adulta, solo in questo stadio può divenire molliccia ed i tubuli assumere un colore più giallognolo-olivastro.
Il Porcino Nero o Boletus aereus è il più ricercato dai cuochi per via del suo intenso aroma ma anche perché si presta ottimamente ad esser essiccato o mangiato (in moderate quantità) crudo.
Il gambo dell’aereus
Un’altra caratteristica che lo rende facilmente riconoscibile e distinguibile dagli altri Boleti è il gambo.

Di solito ha color miele ma può assumere facilmente anche un color cannella, ocra-rossiccio, sempre assai più chiaro rispetto al cappello ma comunque assai più scuro rispetto a tutti gli altri Porcini edibili.
Ha un reticolo molto pronunciato, soprattutto in prossimità del cappello, con gambo prevalentemente tozzo e panciuto alla base, meno in prossimità del cappello.
Il Porcino aereus può nascere e crescere anche in pieno sole
Forse è anche per questa ragione che il suo pigmento è assai più scuro rispetto agli altri Porcini, non solo nel cappello ma anche nel gambo.
L’HABITAT DEL PORCINO NERO O BOLETUS AEREUS
Come accennato, questo Porcino non ama i boschi ombrosi, bui ed umidi.
Preferisce di gran lunga i boschetti con molti arbusti, la macchia mediterranea ed i boschi termofili.
Se non sai distinguere un bosco termofilo da un bosco comune, ti raccomando di leggere questo articolo che ti spiega come riconoscerlo e quali specie vegetali vivono in questo ambiente.
É un fungo simbionte (cresce in simbiosi con determinate specie vegetali).
Lo puoi trovare quindi associato a tutti gli alberi ed arbusti che sono tipici della macchia mediterranea o del bosco termofilo.
In primis ti segnalo le Querce
Non importa se a foglia caduca (che cadono d’inverno) oppure sempreverdi.
Qualunque specie di Quercia è adatta ad ospitare e nutrire un micelio di questo fungo.
LE VARIETÀ DI QUERCIA
In Italia vegetano le seguenti varietà di Quercia:
-
Farnetto/Frainetto
- Non è molto comune. La si trova dalla Maremma alla Calabria, essenzialmente lungo i boschi costieri. É una specie più tipica dell’Europa dell’Est. I recenti cambiamenti climatici stanno modificando il suo aerale. Oggi alcuni esemplari di Frainetto sono già presenti nei boschi termofili delle Pedemontane/Prealpi Piemontesi/Lombarde.
-
Farnia
- É la Quercia. In Italia quando si parla di una Quercia di solito si indica una Farnia. Quest’albero non è presente nell’estremo Sud, tranne alcune colonie in Calabria e Basilicata.
-
Cerro
- Questa Quercia manca nella Pianura Padana, in Sardegna, Puglia e Sicilia (ad eccezione delle catene montuose del Nord dell’isola). Per il resto è presente in tutta Italia contendendosi il primato per distribuzione con la Farnia ma a differenza di quest’ultima, il Cerro è più specie collinare-montana arrivando spesso a contendersi l’aerale con il Faggio.
-
Leccio
- Il leccio è la Quercia sempreverde. Ama i climi caldi e mediterranei e non vegeta a Nord della Liguria.
-
Rovere
- Molto simile a Cerro e Farnia, il Rovere vegeta soprattutto al Nord Italia spingendosi a Sud soltanto fin sull’Umbria. Alcune colonie sono presenti tra Maremma ed Amiata e nel Lazio-Abruzzo-Marche.
-
Roverella
- É la Quercia più diffusa in Italia.
- Si dice che la sua diffusione è così capillare da contendersi il nome generico di Quercia con la Farnia ed il Cerro. La Quercus pubescens o Roverella è poco diffusa in Pianura Padana, Puglia, Sicilia e Sardegna meridionali. La Roverella è l’albero più tipico del bosco termofilo puro. Si distingue dalle altre Querce soprattutto per via del suo portamento minuto e contorto tipo bonsai.
-
Sughera
- É la Quercia da sughero. Assai diffusa nella macchia mediterranea, principalmente in Sardegna, Calabria, Sicilia e Puglia. Oggi è assai più diffusa di un tempo anche lungo le coste dalla Campania-Lazio alla Liguria.
-
Quercia Pirenaica
- Piuttosto rara in Italia. La si può trovare spontanea soltanto in Val Susa nel Torinese. É stata introdotta sporadicamente in Liguria e lungo le coste tirreniche.
- La Quercia Rossa o Canadese non è pianta autoctona, può associarsi a funghi Porcini ma come molte altre piante non autoctone, spesso fatica a creare simbiosi con i nostri funghi.
Gli alberi del Porcino Nero o Boletus aereus
Non solo Quercia
In realtà il Porcino Nero non ama associarsi soltanto alle Querce, pur rimanendo questo il suo albero simbionte preferito.
Condizione essenziale per la nascita dei Porcini Neri è che il bosco sia di tipo termofilo, ovvero caldo e soleggiato.
L’Orinello è un’altro albero che più frequentemente nutre i miceli dell’aereus.
Corbezzolo, Alloro, Mirto, Lentisco, Erica arborea, Ginepro, Ginestra, Cisto, Euforbia arborea, Rosmarino, Ilatro sono tutti arbusti della macchia mediterranea che spesso ospitano i Porcini Neri.
Ad ogni modo, sono il Corbezzolo e l’Erica arborea le due essenze preferite dai Neri.
Bosco termofilo però non è necessariamente quel bosco che ospita solo specie mediterranee.
Può essere termofilo anche un bosco di Castagno o di Faggio
In questo caso però, perché vi siano nascite di Porcini Neri occorre che gli alberi siano radi, su versanti caldi, ben soleggiati e soprattutto riparati dal vento.
Questo accade principalmente tra Centro e Sud Italia
Gli alberi di Castagno e Faggio del Nord Italia non sono adatti ad ospitare i Porcini Neri.
Lo sono alcuni Castagni che formano, piccole ma fitte colonie, con alcune Querce qua e là, ma sempre su di colli ben soleggiati con alle spalle rocce che riparano dal vento.
In generale, dove può vivere e vegetare la vite da vino, può esserci un boschetto o bosco termofilo, anche non necessariamente a macchia mediterranea.
Boschi termofili a base di sola Roverella però si possono trovare nelle vallate alpine anche nel bel mezzo dell’area montana.
Qua ho personalmente certificato la ricca presenza di Boletus reticulatus o aestivalis (Estatini).
Non ho ancora potuto però censire nascite di Porcini Neri/aereus in questi ambienti, sebbene oggi questo fungo sia spesso presente dal Torinese ai grandi Laghi sulle Pedemontane collinari.
Questo in barba ad ogni manuale/libro (non recente) che dice che il Porcino Nero non è presente nel Nord Italia.
Un fungo adatto all’essiccazione

A detta di tutti i cuochi, il Porcino Nero essiccato è il fungo per eccellenza.
Il suo aroma intenso perdura nel tempo, non solo da fresco ma anche e soprattutto da secco.
Non a caso questo fungo è il più ricercato tra tutti i Porcini.
lla conservazione sott’olio, perché per questo tipo di conservazione si preferiscono funghi di piccola taglia quali i Pinicola o gli Edulis.
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