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Aggiornamento funghi 30 Aprile 2018

Ecco arrivare i primi Porcini Primaverili. Protagonista il BOSCO TERMOFILO

Aggiornamento funghi 30 Aprile 2018

Come sarà la stagione Micologica primaverile ed estiva? Promette bene?

Buongiorno fungaioli d’Italia!

Tutti già in fermento?

A guardare sui social si direbbe proprio di sì.

A provocare irrequietezza e smania fungina, come sempre sono le prime fotografie di Porcini primaverili che, si sa essere i più ricercati dagli italiani.

Da qualche giorno infatti, giungono notizie di ritrovamenti di Boleti non più soltanto dalla Sardegna e dalla Macchia Mediterranea ma anche da altre parti d’Italia.

Complice la prima avvezione calda africana di fine Aprile, che ci ha regalato un vero e proprio anticipo d’estate.

CLIMA FAVOREVOLE O SFAVOREVOLE PER I FUNGHI?

Questa è una buona domanda dalla risposta tutt’altro che scontata.

Diciamo subito che i funghi primaverili NON AMANO il caldo eccessivo.

Diversamente, se così fosse, preferirebbero vegetare in estate.

Ovviamente un clima precocemente caldo (senza eccessi) alternato ad alcune Perturbazioni Atlantiche apportatrici di buone piogge, con buona escursione termica (ma non eccessiva) tra giorno e notte, è sempre auspicabile.

Come sempre, anche in primavera, gli eccessi climatici non giovano né ai funghi e tanto meno alla vegetazione.

I FUNGHI DI FINE APRILE E DI MAGGIO

morchella-disegnoLe Morchelle

Ormai in gran parte d’Italia sono giunte, o stanno per giungere al capolinea.

Non amano temperature elevate e l’aria secca. Sono funghi molto delicati, fragili e soggetti a facile deperimento.

Tanto la sovrabbondanza di acqua, quanto il secco eccessivo possono danneggiare irreparabilmente sia i funghi che il loro micelio.

Le Morchelle non amano temperature minime notturne al di sotto dei 10°C ma neppure temperature massime al di sopra dei 23°C.

Diciamo che la recente avvezione calda africana non le ha affatto favorite.

Se in un primo momento, con la repentina impennata termica sono nate a decine o centinaia, tutte insieme, appena le temperature sono salite oltre la media del periodo, ecco che le nascite (buttate) sono terminate repentinamente spostandosi verso le alte quote dov’era più fresco ed umido.

Marzuoli, Prugnoli, Pioppini, Entoloma e altri

Diversamente, i Marzuoli, i Prugnoli e gli Entoloma non hanno particolari esigenze climatiche.

I Marzuoli o Dormienti vegetano anche durante l’inverno e molto spesso ben protetti dalla coltre nevosa. Non temono quindi né il freddo e neppure i ristagni d’acqua. Temono invece il secco ed il caldo eccessivo.

Per questa ragione con l’arrivo dei primi caldi simil-estivi, dopo le buone nascite in particolari e ristrette aree dell’Appennino, ora sono protagonisti anche sulle Alpi.

I Prugnoli hanno vegetato contestualmente con le fioriture degli arbusti di prugnolo selvatico, e con l’emissione di foglie da parte di biancospino, rosa canina, ma anche con la fioritura di Pruni-Susini e Meli.

Ora tra Centro e Sud Italia le nascite di Prugnoli si sono spostate nelle aree montane più fresche ed umide ma sono del tutto cessate nelle zone ad influenza marina.

Buone le nascite anche dalle Pedemontane alle Alpi, ormai cessate in Pianura Padana ed alte pianure.

I Pioppini invece amano il caldo (ma umido) e senza eccessi, e mai oltre i 28°C (eccezionalmente attorno ai 30°C in presenza di forte umidità).

Entoloma (E. Clypeatum, E. sanudersii)

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Entoloma disegnoNon sono in moltissimi a conoscere ed apprezzare questo fungo commestibile discretamente buono e detto “Fungo del Melo e del Pero“.

I più lo raccolgono perché, di questi tempi non c’è molta alternativa ed abbondanza di funghi commestibili.

Chi lo raccoglie da tempo, dice di apprezzarlo al pari di altri lamellari, senza lode e senza infamia.

Questo è un fungo primaverile che può far la gioia anche dei cercatori di funghi pigri che non amano allontanarsi troppo dal proprio centro abitato.

Peri, Meli o altri alberi da frutto quali anche Ciliegi, sia coltivati che selvatici, ma pure Susini, sono il buon habitat per questo fungo che può nascere anche nei parchi cittadini, negli orti, nei frutteti, nei prati.


falsoTi raccomando però di NON raccogliere mai funghi, sebbene commestibili, in prossimità di strade, tanto più se trafficate, perché potrebbero essere un ricettacolo di metalli pesanti ed altri inquinanti tutt’altro che salutari.


Coprinus comatus o fungo dell’inchiostro

É un fungo ubiqutario (sempre presente) dai primi caldi della primavera ai primi freddi autunnali.

Grazie ai caldi precoci di fine Aprile, sono già molte le segnalazioni di frequenti ritrovamenti.

Questo è un ottimo fungo commestibile che va consumato sempre giovane, quando la sua carne è completamente bianca e mai da che diventa nera e degenera in una sorta di inchiostro scuro da cui prende il nome.

Non va mai consumato in abbinamento con alcool, ivi inclusa birra e/o vino, perché può dare sintomi di intossicazione, allucinazioni o altre patologie tutt’altro che piacevoli.

Cresce in luoghi ricchi di sostanza organica, tra sfalci in decomposizione, in presenza di segatura o scaglie di legno ma anche in presenza di letame animale.

Talvolta può crescere persino nelle aiuole o nelle nostre fioriere in presenza di pacciamatura di legno o corteccia.

AGARICUS arvenis, bisporus, bitorquis, campestris, crocodilinus

Prataiolo disegnoCome spesso accade per molti altri funghi, forse il nome latino Agaricus ti è del tutto sconosciuto.

Conoscerai di certo il nome volgare di Prataiolo con cui sono conosciuti sia gli Agaricus selvatici che quelli coltivati.

I Prataioli sono ottimi, facili da trovare e soprattutto da cucinare.

Amano soprattutto gli ambienti prativi o al più le radure con alberi radi, arbusti o alberi da frutta.

L’arvensis è il più prativo tra tutti. Il biosporus è il più noto tra i coltivati ed è raro trovarlo in natura. Il bitorquis può crescere persino sull’alsfalto ma in questo caso non va assolutamente raccolto per evidenti problemi di inquinamento.

Il crocodilinus è il grande tra tutti, preferisce gli ambienti montani fino i 2500 mt ed è il meno primaverile tra tutti.

GALLETTI/CANTHARELLUS CIBARIUS

galletti disegnoNon farti prendere dalla smania.

So che non vedi l’ora che tornino a nascere questi ottimi funghi che, a detta di molti, sono i migliori in assoluto, pur essendo considerati funghi di serie B, per via della loro buona disponibilità e facilità di reperibilità nei mercati.

Per quanto i Galletti siano funghi tipicamente estivi, tra la Sardegna, Sicilia, Elba e Macchia Mediterranea, si sono già trovati i primi esemplari.

I Galletti amano l’umido. NON AMANO LA SICCITÀ e soprattutto necessitano di blanda escursione termica tra notte e giorno.

Adorano il muschio in presenza di clima tendenzialmente caldo e secco ma, in presenza di buone piogge frequenti, humus e lettiera di foglie sono ugualmente molto apprezzate da questo fungo che tutti conosciamo e non ha bisogno di molte descrizioni.

BOLETI E LECCINI

E veniamo al piatto forte. Veniamo al vero aggiornamento funghi 30 Aprile 2018, quello più atteso del periodo.

Boleti aereus, pinophilus ed aestivalis sono già stati trovati in varie zone d’Italia. Leggenda metropolitana o realtà?

Porcino aereus funghimagazineRealtà ma senza esagerazioni.

GLI EGOCENTRICI DEL SOCIAL CLUB

Chissà perché c’è molta gente che si diverte a “belinare” spudoratamente il prossimo e lo fa prendendosi gioco di chi spesso gli attribuisce un certo fascino o un certo carisma.

Di sicuro si tratta di persone dalla psicologia un po’ fragile ma soprattutto dall’ego un po’ instabile.

Persone che necessitano sempre di essere al centro dell’attenzione, comunque ed ovunque, ed i Social sono il loro habitat naturale preferito.

L’ambiente in cui si sentono a proprio agio perché possono “sparale grosse” senza che nessuno possa contraddirli, visto che amano circondarsi di followers tutt’altro che preparati o acuti, e che sappiano distinguere il fake (falso) dalla realtà.

Come ben saprai, si dice che le bugie hanno le gambe corte.

Sbagliato

Sui Social le bugie le gambe ce le hanno lunghissime e faticano, e non poco, a ridimensionarsi grazie all’istintivo tam-tam messo in atto dai soliti condivisori seriali.

Persone che credono qualunque cosa gli venga detta e, verificarne la bontà delle fonti è l’ultima delle loro preoccupazioni.

Diciamocelo subito chiaro e tondo…

Ormai è già dalla metà di Aprile che in rete girano immagini di funghi estivi spacciati per ritrovamenti dell’ultima ora.

Immagini spesso corredate da sottobosco bagnatissimo ma postate in piena bolla calda africana, magari con vegetazione verde come fossimo già a fine Luglio.

Non è tutto oro quello che luccica

Intendiamoci, non sto negando che di nascite di Porcini primaverili ce ne siano di già, anche nei boschi termofili del Nord Italia.

Non capisco però a quale proposito ci sia qualcuno che vuole a tutti i costi scatenare la corsa al Porcino postando fotografie di repertorio e spacciandole per attuali.

Anche perché, spesso le persone che diffondono maggiormente immagini di repertorio spacciandole per attuali, sono coloro che non vorrebbero mai e poi mai far sapere al prossimo i loro segreti o i posti dei loro ritrovamenti.

CALDO ESTIVO POI LO SHOCK TERMICO E LE PIOGGE

Questo è in buona sostanza quanto è accaduto nel corso dell’ultima decade di Aprile.

Il caldo precoce dalle caratteristiche estive ha fatto evapo-traspirare rapidamente l’umidità lantente nei boschi. Il caldo secco ha fatto impennare le temperature.

Morchelle e Prugnoli a bassa quota hanno smesso di vegetare repentinamente. I boschi sono entrati in rapidissimo stand-by.

Sono poi arrivate le prime piogge e temporali ma con essi pure i primi shock termici con repentini abbassamenti delle temperature diurne, ma soprattutto notturne e, dov’è pure grandinato lo shock termico è stato persino maggiore.

Il fatto è che le piogge sono tornate da poco. In alcune zone del Nord Italia non è ancora neppure piovuto nonostante i forti locali nubifragi di ieri.

Insomma, per farla breve, sappi che in alcune precise (ma per ora anche sparute) zone d’Italia (incluso il Nord Italia) ci sono state effettivamente le prime nascite di Boletacee.

BOSCO TERMOFILO PROTAGONISTA

Per ora la Macchia Mediterranea resta il luogo deputato per le nascite delle prime Boletacee.

Tanto in Sardegna quanto in Corsica, Elba e Sicilia ma pure lungo la macchia costiera del Tirreno, Leccinun lepidum e Porcini aereus sono più presenti ormai da qualche settimana.

Da poco sono segnalati i primi ritrovamenti (veri) di Porcini estatini anche nei boschi termofili e ben soleggiati fino al Nord Italia.

Se non conosci i boschi termofili e non sapresti riconoscerli ti consiglio di leggere questo articolo che ti guiderà passo a passo alla scoperta di questo bellissimo ambiente boschivo che è il regno dei Porcini Neri o Bronzini, Estatini e degli Ovuli buoni.

Ad ogni modo, nonostante poco ti fa abbia detto di dubitare di molti facili profeti del web/Social, ciò non toglie che ormai i tempi siano maturi per poter ricominciare a raccogliere anche i primi Porcini.

PORCINI PRIMAVERILI DOVE? AGGIORNAMENTO FUNGHI 30 APRILE

Non ti posso ovviamente citare i luoghi dei ritrovamenti ma, con un po’ di pratica, potresti facilmente capire dove poter andare a cercarli.

Per ora sono gli Estatini o Boletus aestivalis i primi ad esser presenti in maniera più concreta.

Balconi bel soleggiati con Querce, Roverelle e/o Lecci, meglio se in bassa collina o alta pianura.

Là dove negli scorsi giorni il caldo ha picchiato maggiormente poi sono giunte le prime piogge.

Se non hai molta pratica con i Porcini Primaverili ti consiglio di leggere questo articolo che ti guiderà passo a passo nei boschi dove nascono i Porcini Primaverili.

Estatini ed Aereus ma non solo. Anche i Pinicola

Sempre in poche zone elettive, zone calde e soleggiate, in presenza di Pino Silvestre misto ad altre Latifoglie, il bosco termofilo non puro, ovvero non formato da Querce, Leccio, Roverella ed Orniello, ecco che arrivano anche i Pinicola.

Sono i Porcini Rossi o Pinicola (Boletus pinophilus).

Porcino pinophilus o Pinicola, aggiornamento funghi 30 aprile
Porcino pinophilus o Pinicola – ph: Robin Cara

Non correre nei boschi con la smania di anticipare tutti gli altri perché potresti rimanere profondamente deluso.

Se invece vuoi farti una salutare passeggiata nei boschi, allora organizzala magari in uno di questi boschi già attivi in presenza di Pino Silvestre.


Se non ancora presenti, da qua a pochi giorni potresti trovare i primi bellissimi Pinicola.

Non mi rimane che salutarti rimandandoti al prossimo aggiornamento ricordandoti che, nel bosco occorre sempre consapevolezza, educazione, preparazione, attenzione e cautela.

Sono molte le insidie dei boschi

In questo periodo dell’anno tornano attive le Vipere, un pericolo vero soltanto se giri per incolti o boschi con la testa tra le nuvole.

Come spiegato in questo articolo, le Vipere non sono un pericolo primario se si fa attenzione a dove si mettono mani e piedi.

Di questi tempi poi, le Vipere sono ancora pigre, sonnecchianti, propense più a dormire al sole che non a cacciare in pieno giorno perciò, basta un minimo di attenzione per non correre pericoli reali.

Piuttosto, fai più attenzione a non strusciarti su erbe e cespugli perché potresti subire un inconsapevole agguato da parte delle Zecche che, fino all’estate usano appostarsi lungo i sentieri in attesa di una possibile preda a sangue caldo su cui aggrapparsi.

Puoi approfondire la conoscenza delle Zecche in questo articolo.

Temporali improvvisi, grandinate, scivoloni e ruzzoloni sono poi all’ordine del giorno durante i volubili mesi di Aprile e Maggio, e talvolta persino Giugno.

I Cinghiali o altri animali selvatici sono sempre più facilmente rinvenibili nei boschi.

Vale sempre la regola dell’esser consapevoli e di non affrontare i boschi a cuor leggero, con la testa tra le nuvole come si farebbe all’interno di un centro commerciale.

Infine ricorda sempre, prima di tutto: il rispetto per il bosco

Noi umani siamo sempre gli intrusi in un bosco.

Il nostro approccio col bosco dev’essere sempre finalizzato al rispetto e non alla razzia di tutto ciò che ci circonda.

Esistono delle regole da rispettare anche nei boschi

Esistono funghi, piante, animali ed ecosistemi protetti. Spesso protetti perché messi a dura prova ed in pericolo dalle nostre azioni.

Ecosistemi che vengono quotidianamente sottratti dall’urbanizzazione e che assai più frequentemente rispetto a quanto si possa credere, sono messi in pericolo anche dalle nostre cattive abitudini.

Gettare nel bosco cartacce, involucri, plastica, bottiglie e quant’altro, non solo è segno di maleducazione ma anche di inesistente sensibilità verso tutto ciò che ci circonda.

Con l’arrivo dell’estate aumenta la voglia di boschi, di camminate ed escursioni.

Siamo coscienti delle nostre azioni!


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