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Calocybe gambosa – Fungo Prugnolo – Funghi Commestibili
Anche noto come il Fungo di San Giorgio perché spesso appare proprio attorno alla ricorrenza di San Giorgio che cade il 23 di Aprile
Calocybe gambosa – Fungo Prugnolo
Calocybe gambosa (Fr.) Donk, 1962
Tricholoma georgii (L.) Quél. (1872)
Nomenclatura binominale – entrambi i nomi sono ritenuti validi
Ultima revisione scheda: Maggio 2021
Divisione: | Basidiomycota |
Classe: | Basidiomucetes |
Ordine: | Agaricales |
Famiglia: | Tricholomataceae |
Genere: | Calocybe |
Specie: | C. gambosa |
Nome comune: | Prugnolo o Fungo di San Giorgio |
Tipo nutrimento: | Saprofita, benché sempre associato a specifiche piante |
Periodo vegetativo: | Primaverile (Aprile, Maggio, Giugno) e sporadicamente anche autunnale (Settembre) |
Commestibilità o Tossicità: | Ottimo Commestibile, molto profumato |
CALOCYBE GAMBOSA / TRICHOLOMA GEORGII – FUNGO PRUGNOLO
INDICE
CALOCYBE GAMBOSA / TRICHOLOMA GEORGII O PRUGNOLO / FUNGO DI S. GIORGIO
E’ un ottimo fungo dal delizioso profumo e gusto delicato che trova moltissimi estimatori su e giù per l’Italia, anche se a quasi tutti i cercatori principianti risulta per lo più sconosciuto.
NOMI COMUNI E NOMI INTERNAZIONALI
In Italia è comunemente detto Prugnolo o Fungo di San Giorgio, ma sono molti altri i nomi comuni o dialettali con cui è normalmente conosciuto questo fungo piuttosto popolare.
Fungo della Saetta, Giassina nell’Imperiense, Giorgetti o Giorgi nel Veneto, Maggengo, Maggiolino, Marzolino in riferimento al periodo vegetativo, Musciaroni in Basilicata, Musciarùhe in Calabria, Masìn in Liguria, Spingolo, Spignolo, Spignolone o Spiarolo / Spinerolo nel Centro Italia, in riferimento alla sua abitudine di vegetare tra cespugli spinosi; infine Virno.
- English: St. George’s mushroom
- български: Майска гъба
- català: Moixernó
- čeština: čirůvka májovka, Čirůvka májovka
- Cymraeg: pengrwm Calan Mai
- Deutsch: Mairitterling
- eesti: kevad-võluheinik
- euskara: Udaberriko zizazuri
- suomi: kevätkaunolakki
- français: Tricholome de la Saint-Georges
- galego: Cogomelo de San Xurxo
- hrvatski: Đurđevača
- magyar: Májusi pereszke
- Ido: Muserono
- 日本語: ユキワリ
- ქართული: მაისის სოკო
- lietuvių: Pavasarinė balteklė
- Nederlands: Voorjaarspronkridder
- polski: Gęśnica wiosenna
- română: Burete de mai
- русский: Майский гриб, Рядовка майская
- srpskohrvatski / српскохрватски: Đurđevača
- slovenčina: Čírovnica májová
- српски / srpski: Ђурђевача
- svenska: Vårmusseron
- українська: Рядовка травнева, Ліофіл травневий
- 中文: 口蘑
CARATTERISTICHE
IL FUNGO CHE AMA LE ROSACEE
Il prugnolo, lo dice il nome volgare stesso, è per antonomasia il fungo del Prugnolo, un arbusto selvatico molto diffuso in Italia.
Se ti è capitato di girovagare per la campagna e ti sei imbattuto in un arbusto con attraenti frutti che sembrano prugne in miniatura, ed hai provato a coglierne alcuni, ti sarai accorto non esser stata una bella esperienza.
Il Prugnolo (Prunus spinosa) è un arbusto con molte spine, alcune ben lunghe, appuntite ed assai pungenti.
► Se ancora non conosci questo arbusto, o non lo sai distinguere, ti sarà senz’altro utile la guida monotematica IL PRUGNOLO-PRUNUS SPINOSA.
Questo fungo vegeta nei cespuglieti, tra siepi, sterpeti, rovi, incolti o boschi cedui radi ma anche in luoghi aridi, pietrosi e ben soleggiati quali i muretti a secco di recinzione. Dal piano ai monti, fin verso i 1.000/1.200 mt al Nord, fin verso i 1400/1.700 tra Centro e Sud-Isole.
Se provi ad assaggiare uno dei frutti del cespuglio Prugnolo ti accorgerai subito che non è un frutto che si può mangiare appena raccolto sulla pianta, se non in pieno inverno quando risulterà completamente essiccato ed avrà subito più di una gelata, perché i suoi frutti non maturi allappano la bocca immediatamente.

Non ti sarà quindi difficile capire che hai di fronte un arbusto di Prugnolo.

GLI ARBUSTI DEL FUNGO PRUGNOLO / Calocybe gambosa
Ora che hai compreso qual’è l’arbusto da cui prende il nome questo ottimo fungo primaverile, devi sapere che però, la vegetazione del fungo di San Giorgio, non è un’esclusiva solamente dell’arbusto che ti ho appena descritto; sono infatti tutti i cespugli / arbusti / alberi appartenenti alla famiglia delle rosacee (Rosaceae) i suoi preferiti.
Quali sono?
Oltre al Prunus spinosa, ti posso citare il Biancospino e la Rosa canina. Appartengono alla famiglia delle Rosaceae anche l’Albicocco, il Ciliegio, il Cotogno, il Mandorlo, il Melo, il Nespolo, il Pero, il Pesco, il Rovo da more, il Susino ed il Sorbo.
Non tutti gli alberi da frutto però ospitano i questi funghi, soprattutto quando questi vengono coltivati con metodi moderni, facendo uso di concimi e diserbanti, privi quindi di un tappeto erboso al di sotto di essi.
Il fungo di San Giorgio / Spignolo / Calocybe gambosa ama invece luoghi incolti, alberi da frutto semi-abbandonati con tappeto erboso integro e, più in generale, i luoghi in cui c’è uno spesso deposito di sostanza organica quali foglie, rami, rametti in via di decomposizione.
I suoi cespugli preferiti sono notoriamente il Prunus spinosa, la Rosa canina, Pruni, Biancospino, e Rovi da more.
LEGGENDE METROPOLITANE
UNA SORTA DI LEGGENDA METROPOLITANA É LEGATA A QUESTO FUNGO, CHE NON CRESCE SOLO IN PRESENZA DI CESPUGLI DI PRUGNOLO
Come spesso accade, molte tra le guide presenti sul web, sono l’esatta fotocopia le une delle altre, a loro volta scopiazzate da antichi testi scritti.
Sovente succede che queste guide si rifanno a vecchi testi, sicuramente anche autentiche pietre miliari della Micologia, ma scritti in epoche in cui le indagini micologiche si facevano assai frettolosamente e da pochi appassionati, magari questi pure privi di troppi mezzi a disposizione.
Ebbene, nella stragrande maggioranza dei vecchi libri, spesso ripresi anche da libri di recente pubblicazione, si dice, erroneamente, che «il fungo Prugnolo è il fungo simbionte del Prugnolo arbusto».
NON E’ ESATTO
Molti nostri lettori ci hanno smentito categoricamente questa associazione esclusiva
Ci hanno invece confermato che il Calocybe gambosa non è un fungo simbionte ma è un saprofita e che, pur legandosi preferibilmente alla Rosacee, può vegetare anche in associazione con molti alberi in presenza di prati e soprattutto di suoli calcarei e di abbondante strato di materia organica.
HABITAT
Se proprio vogliamo trovare un’associazione esclusiva, diciamo che il fungo San Giorgio / Calocybe gambosa per poter vegetare correttamente ha bisogno di uno spesso strato di sostanza organica fatta da spessi strati di foglie, meglio se con molti rametti caduti nel corso degli ultimi anni.
I Rovi per esempio, sono cespugli che tendono a far morire durante l’inverno, i rami nati durante la primavera pregressa. Questi producono perciò molto ‘cibo’ per questi funghi.
In generale li si può trovare tra i Rovi, tra cespugli di Rosa canina, Cotognastro (Cotoneaster integerrimus), Sorbo (Sorbus domestica), Ciliegio selvatico, Ciliegio canino (Prunus mahaleb), Lauroceraso (Prunus laurocerasus), Mandorlo, Melo selvatico (Malus sylvestris), Mirabolano o Susino selvatico (Prunus cerasifera), Pado (Prunus padus), Pero corvino (Amelanchier ovalis), Pero selvatico (Pyrus pyraster), Azzeruolo (Crataegus azerolus), Biancospino (Crataegus oxycantha), Ciavardello (Sorbus torminalis), tutti appartenenti alle rosacee, ma abbiamo foto di ritrovamenti in piccoli boschetti di Abete rosso, soprattutto vicino a giardini-parchi, e poi anche tra Castagni e persino tra le Querce, con molti Rovi nel sottobosco, o a margine del bosco ed in presenza di molto humus, nonché in associazione con Olmi e soprattutto con cespugli di Sanguinello (Cornus sanguinea) che non appartengono certo alle Rosaceae.
Ad ogni modo, per trovar questi funghi, avrai capito che non dovrai fossilizzarti sui soli cespuglieti di Prugnolo, ma dovrai cercare prati abbandonati e prossimi a radure, terreni incolti, soprattutto ex terreni agricoli, nonché prossimi a boschi di Quercia. Qua ci potrai trovare belle colonie di questo ottimo fungo che, nel caso dei prati tende a formare anche grandi cerchi.
IL CERCHIO DELLE STREGHE
Si chiama così quel caratteristico cerchio che si forma dove crescono alcune particolari specie di funghi, ed i Calocybe gambosa sono tra questi, disposti appunto in cerchio.
Il nome deriva da un antico passato in cui si dava molta credenza a draghi e streghe.
La credenza popolana voleva che i funghi crescessero in cerchio proprio là dove le streghe, elfi e folletti si radunavano e compivano i propri riti magici.
In realtà i “cerchi delle streghe” non hanno nulla di magico.
Si tratta semplicemente di un noto meccanismo che fa si che le colonie fungine, partendo da un punto in cui una spora ha dato vita ad un nuovo micelio, si allarghino in forma concentrica alla ricerca di cibo fresco, lontano dai “cataboliti” → sostanze di scarto prodotte dalla colonia fungina stessa.
Ci sono alcuni funghi che hanno proprio la caratteristica di produrre grandi cerchi, talvolta persino giganteschi.
Calocybe Gambosa e Clitocybe geotropa sono tra questi. Tra gli altri, anche i funghi del genere Agaricus, Lycoperdon e Tricholoma.
UN FUNGO FEDELE AI SUOI LUOGHI DI VEGETAZIONE
Attenzione però, non è sempre così facile trovarli i funghi di San Giorgio… A volte si mimetizzano bene, semi-interrati nel terreno o ancor di più tra la spessa lettiera di materiale organico.
Vegetano tra fitti ed impenetrabili agglomerati di rovi o altri arbusti assai spinosi che se affrontati con leggerezza potrebbero lasciarti un brutto ricordo dell’uscita a funghi.
Più facile individuarli quando crescono sui prati a margine del bosco.
Il Prugnolo tende a vegetare sempre nei medesimi posti
Si allontana di poco dai suoi siti “buoni” che gli offrono nutrimento.
Vegeta muovendosi poco dalle sue abituali sedi di nascita, solamente in presenza/formazione di ‘cerchi delle streghe‘ può allontanarsi discretamente dal punto di origine, proprio per la necessità di oltrepassare zone ‘tossiche‘ ricche di cataboliti.

UN ECOSISTEMA IN PERICOLO
🌿🍂🎄🌳 L’habitat di questo fungo, da diversi anni a questa parte, è entrato a far parte degli ecosistemi in pericolo.
Gli ambienti rurali in cui vegeta normalmente questo fungo sono sempre più a rischio. Pochi i terreni che rimangono incolti/selvaggi/integri e soprattutto che non vengono destinati all’urbanizzazione o alle colture.
Il Calocybe gambosa per definizione necessita di habitat incolti, integri, abbandonati.
Questo fungo infatti lo puoi trovare spesso vicino a vecchi cascinali abbandonati dove gli arbusti sono tornati a colonizzare campi non più coltivati.
Lo trovi principalmente a margine dei pascoli dove neppure pecore e capre riescono a farsi strada attraverso rami e rametti assai spinosi, oppure vicino ai sentieri o muretti a secco.
Occhio però perché non solo l’habitat del prugnolo è a rischio, ma a rischio è anche la sopravvivenza di questo ottimo fungo che, molto spesso è fatto oggetto di razzie da parte di cercatori senza giudizio.
Per quanto appetibile, per quanto ricercato, bisognerebbe sempre ricordarsi che le raccolte indiscriminate di qualsivoglia fungo producono SEMPRE un evidente danno all’ecosistema, oltre che alla specie stessa.
Bisogna ricordarsi sempre di non raccogliere tutti i funghi a tappeto, ma di lasciarne diversi nel proprio ambiente a maturare e quindi a produrre le preziosissime spore, senza le quali la colonia fungina è destinata ad estinguersi in tempi brevi.
CATTIVE ABITUDINI dietro alla scomparsa di un habitat
Data la particolarità dell’ambiente in cui normalmente vegeta il Prugnolo, è un attimo che il suo habitat venga distrutto e soprattutto che questo fungo si trovi in grave pericolo di estinzione.
C’è chi andando a funghi dimentica ogni qualsivoglia regola di buon senso.
«E chi se ne frega se le mie azioni possono in qualche modo nuocere gli altri o ai funghi stessi?» Troppo spesso il cattivo cercatore di funghi dimentica che anche le singole azioni hanno influenza sull’ambiente circostante.
Troppo spesso cattivi cercatori di funghi intraprendono con l’ambiente circostante una autentica battaglia che si svolgerà ad armi impari, ci sono cercatori di funghi che partono armati di cesoie, tenaglie e/o persino accette. Potano qualsiasi cosa gli capiti sotto mano pur di poter raggiungere l’ambìta meta.
Così facendo, questi irresponsabili non si rendono conto che, non solo impediscono ad altri funghi di poter crescere in un habitat naturale integro ma, distruggono un intero ecosistema.
CERVELLO AMICI! Ci vuole un pizzico di cervello!
Ricorda che è vietata la raccolta dei funghi Prugnoli, (Calocybe gambosa) con cappello di diametro inferiore ai 2 centimetri.

QUANDO CERCARE I CALOCYBE GAMBOSA?
Principalmente in primavera (ma non solo)
Il Prugnolo è un fungo tipicamente primaverile. Necessita di temperature comprese tra i 18 ed i 25°C. Oltre questa soglia non si riproduce più.
Aprile è il mese canonico per i ritrovamenti dei Prugnoli ma, la sua diffusione dipende, appunto, dall’andamento climatico.
Se Marzo è precocemente caldo ecco che il Prugnolo fa la sua comparsa a partire dal Sud Italia, poi al Centro ed infine al Nord, sempre che non faccia più caldo al Nord rispetto al Sud, come avviene sempre più spesso in questa epoca di cambiamenti climatici.
Tra Maggio e Giugno i Prugnoli smettono di vegetare al piano, ma li puoi ancora trovare negli incolti di alta collina e poi anche in montagna, a patto che non vi siano ingombranti bolle calde africane a rompere le uova nel paniere, soprattutto se accompagnate da pesante siccità.
Con una isoterma dello zero termico a 3000 mt o più (come sempre più spesso accade nelle primavere recenti) c’è ben poco fresco anche in montagna!
Una ulteriore nascita si può poi avere tra Settembre ed Ottobre, a patto che vi sia la giusta umidità e soprattutto adeguate temperature, miti e non più calde.
PRUGNOLO, IL FUNGO DELLE SAGRE
🍴 CALOCYBE GAMBOSA a tavola
Chi abita o frequenta il Centro Italia, sa che tra Aprile e Maggio è facile imbattersi in qualche sagra del Prugnolo.
Grazie al fatto che è uno dei funghi più noti ed apprezzati, ma anche uno dei più comuni del periodo, questo fungo finisce spesso nei piatti delle sagre di paese.
Ragion per cui, molto spesso, vengono fatte vere e proprie razzie di Prugnoli.
🍴 Condimento per paste a base di funghi Calocybe gambosa
La miglior maniera per gustare a tavola i Prugnoli è senz’altro quale condimento di paste, meglio se fatte in casa, tipo tagliatelle, tagliolini o altra pasta lunga e sottile, possibilmente ruvida quanto basta a trattenere il condimento.
In una padella soffriggere con un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva ed una noce di burro, i funghi Prugnoli tagliati a listarelle per tutta la loro lunghezza.
Far cuocere brevemente, in modo che i funghi rimangano croccanti e non perdano il loro delicato sapore.
Non lasciare seccare l’acqua che hanno prodotto perché è molto saporita, semmai aggiungere un goccino d’acqua finché non si siano leggermente caramellati
Aggiungere un terzo di bicchiere di buon vino bianco (io uso un pregiato ed ottimo Roero Arneis docg) e lasciare sfumare (puoi acquistare qui il Roero Arneis).
Appena il vino sarà ben evaporato ed i Prugnoli saranno dorati, aggiungere del prezzemolo tagliato fine fine ed un pizzico di pepe.
Dal momento che questi funghi hanno un sapore molto delicato, che verrebbe facilmente coperto, consiglio di non usare cipolla nel soffritto, né spezie varie all’infuori di una manciata di prezzemolo e pochissimo pepe.
Opzionale, uno spicchio d’aglio da far soffriggere con l’olio ed il burro, ma da togliere appena imbiondito.
Non lasciar raffreddare il condimento, che va versato sulla pasta al dente, appena tolto dal fuoco.
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Esistono centri specializzati presso le ASL (Ispettorati Micologici) o presso le Associazioni Micologiche che sono preposti per il riconoscimento e l’accertamento della commestibilità dei funghi.
► ISPETTORATI MICOLOGICI IN ITALIA
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⚠️ Puoi cercare l’associazione Micologica più vicina a te consultando il sito Nuovamicologia.eu-Associazioni Micologiche Italiane. Oppure: UMI Unione Micologica Italiana ASP.
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Fungo Prugnolo / San Giorgio / Calocybe gambosa
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Una pagina molto interessante , grazie
Prego Duilio. É un piacere e dovere cercare di pubblicare contenuti interessanti.