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Gomphus clavatus – Fungo della Carne

Il Gomphus clavatus o Fungo della Carne, è anche noto come Gallinaccio o Cantarello Viola, è un fungo considerato raro ed in via d’estinzione, andrebbe perciò fotografato e mai raccolto, benché sia un ottimo fungo commestibile. Vegeta prevalentemente tra le Conifere e, nei pochi luoghi in cui è presente, può temporaneamente risultare anche abbondante

Gomphus clavatus (Pers.) Gray, 1821

Sinonimi obsoleti:

  • Helvella purpurascens Schaeff. (1774)
  • Agaricus purpurascens (Schaeff.) Batsch 1783
  • Merilius clavatus Pers. (1796)
  • Merilius purpurascens (Schaeff.) Pers. (1797)
  • Cantharellus clavatus (Pers.) p. (1821)
  • Gomphora clavatus (Pers.) p. (1825)
  • Craterellus clavatus (Pers.) P. Kumm. (1871)
  • Neurophyllum clavatum (Pers.) Pat. (1886)
  • Trombetta clavata (Pers.) Kuntze (1891)
Gomphus clavatus (Pers.) Gray, 1821
Divisione: Basidiomycota
Classe: Agaricomycetes
Ordine: Ghomphales
Famiglia: Ghomphaceae
Genere: Gomphus
Specie: Gomphus clavatus
Nome italiano: Fungo della carne, Cantarello/Galletto viola, Orecchie di maiale, Orecchie di lepre
Tipo nutrimento: Prevalentemente Simbionte micorrizico, sporadicamente Saprofita in lettiere umide-ombrose, ricche di legno
Periodo vegetativo: Tardo estivo-inizio autunno
Commestibilità o Tossicità: Ottimo commestibile
Sporadicamente può provocare allergie. NON ANDREBBE RACCOLTO PERCHE’ FUNGO RARO E PROTETTO



GOMPHUS CLAVATUS – FUNGO DELLA CARNE parte 1

NOMI INTERNAZIONALI:

  • English: Pig’s Ears, clustered chanterelle, violet chanterelle
  • مصرى: جومفوس كلافاتوس
  • български: Виолетова тръбенка
  • čeština: stročkovec kyjovitý
  • Cymraeg: clust mochyn
  • Deutsch: Schweinsohr
  • eesti: Vurrik
  • euskara: Iltze ubel
  • suomi: pölkkysieni
  • magyar: Disznófülgomba
  • 日本語: ラッパタケ
  • ქართული: ძარღვასოკო
  • lietuvių: Didysis kuokas
  • polski: Siatkoblaszek maczugowaty
  • română: Urechea porcului
  • svenska: Violgubbe
  • українська: Гомф булавоподібний

Gomphus clavatus è stato selezionato come Pilz des JahresFungo dell’anno” nell’anno 1998 dalla Società micologica tedesca.

Nomi Comuni italiani

Il Gomphus clavatus non ha una distribuzione omogenea e diffusa sul nostro territorio nazionale, risultando addirittura assente in quasi tutti i boschi del Centro e Sud Italia, pertanto la nomenclatura vernacolare non vanta molti nomi dialettali.

In italia è comunemente conosciuta come Fungo della Carne, per via del suo odore-sapore che ricorda un po’ quello della carne ma, c’è chi sostiene, più sbrigativamente che questo nome vernacolare derivi dalla sua consistenza ‘carnosa’, di fungo ad alta resa, con molta ‘carne’.

Nelle regioni alpine dove questo fungo è notoriamente presente, è anche detto Cantarello viola o violetto, oppure Gallinaccio Viola, o anche Finferlo viola, prendendo spunto dalla sua forma, del suo aspetto, che può ricordare quella del comune Cantharellus cibarius o Galletto/Gallinaccio, ma di colore violaceo.

In Emilia Romagna è detto ‘Orecchietta‘. In Valtellina è noto come: ‘Carneséll‘, col significato di fungo carnoso.

Ulderico Bonazzi nel suo ‘Dizionario dei nomi volgari e dialettali dei funghi in Italia e nel Canton Ticino’, riporta anche i nomi: carne degli inglesi, senza specificare le regioni in cui è in uso questo termine, mentre il nome ‘fungo de la carne‘ è attribuito al territorio Bellunese.

L’epitetoclavatus‘, deriva dal vocabolario latino, da ‘clāva‘ che significa clava, mazza, bastone perciò, Clāvātus ha il significato di munito o a forma di mazza.

Nel nostro caso, fu il micologo Christian Hendrik Persoon a descriverlo, per la pirma volta, nel 1796 col nome di Merilius clavatus. Nel 1801 il Persoon lo collocò ufficialmente nella sezione Gomphus, come Specie Merilius, all’interno della sua grande opera ‘Synopsis methodica fungorum‘.

Fu però nel 1821 che il botanico britannico Samuel Frederick Gray, utilizzando il nome di Persoon, decise di trasferire questo fungo nel Genere Gomphus, dove si trova tutt’ora collocato come specie tipo.

Le recenti indagini filogenetiche sui funghi, basate sulle sequenze di DNA, oltre che sui caratteri più tradizionali basati sulla morfologia, hanno portato, come per molte altre Sepcie e Generi, ad uno stravolgimento anche nell’ambito del Genere Gomphus, stabilendo che, tutte le specie presenti nel Nord America (Gomphus brevipes e Gomphus truncatus) non erano specie distinte ma identiche perciò, gli epiteti nord americani sono da considerarsi semplici sinomini.



Traduzioni in italiano dei nomi internazionali

Il Gomphus clavatus ha una distribuzione planetaria collocata tra Eurasia e Nord America, con massima concentrazione nelle grandi foreste di Conifere, pertanto i suoi nomi internazionali risentono della territorialità.

In Europa è comunemente detto Gallinaccio Viola/Finferlo Viola (Violet chantarelle) ma comuni sono anche i nomi di Orecchie di Maiale (Pig’s ears) (Gran Bretagna, Germania, Polonia, Romania), alludendo alla somiglianza tra i colori di questo fungo e le orecchie suine, oppure Orecchia di Lepre (Hares’s ear), o anche Finferli a grappolo (Gran Bretagna, Scandinavia).

In Polonia, dove il fungo è piuttosto diffuso nelle foreste di Abete, viene comunemente chiamato Finferlo a foma di mazza, oppure imbuto, imbuto a forma di clava o anche Orecchie di Lepre.

In Germania normalmente detto Orecchio di maiale oppure Orecchio o Finferlo violaceo.

Nel Centro Europa, tra Boemia e Repubblica Ceca viene detto Mazza/Clava viola, Zoccolo di Cervo, Finferlo a forma di Mazza/Clava ma, decisamente singolare è il nome di Korejkta il cui significato è Donna Coreana, piuttosto simile al termine utilizzato in Nepal di Eeshyamo il cui significato è Suocera.

Gomphus clavatus fungo della carne
Gomphus clavatus. Fungo della carne, primo piano sull’imenio

DISTRIBUZIONE

Il Fungo della Carne (Gomphus clavatus) come già accennato, è tipico delle foreste di Conifere temperate, dell’intero emisfero boreale, quindi dell’Eurasia e Nord America.

Nel continente africano sono segnalati funghi simili in Uganda ma, ad oggi non è ancora dato di sapere se si tratti di specie simile o se si tratti della stessa specie. Molto probabilmente si tratta del consimile Gomphus crassipes, fungo tipico del Nord Africa.

In Asia questo fungo è ben presente in Cina, Corea, Giappone, Malesia, Nepal e Pakistan.

Nel Nord America è abbondante nelle foreste temperate degli stati che affacciano sul Pacifico nord-occidentale tra Canada (Columbia Britannica, Yukon) Alaska, Washington, Oregon, meno abbondante ma comunque presente nella California settentrionale, Nevada ed Idaho. Il sito web Mykoweb segnala abbondanti presenze di questo fungo, nei boschi della California del Nord, in Colombia, nello stato di Washington. Risulta presente anche nelle foreste temperature del Messico settentrionale.

PRESENZA IN EUROPA

PRESENZA IN EUROPA

In Europa il Fungo della Carne o Cantarello viola, è considerato un fungo raro, a forte rischio estinzione o addirittura già estinto, perciò protetto o da tutelare.

Gomphus clavatus è inserito nella Lista Rossa delle specie a forte rischio estinzione (IUCN – Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) in 17 paesi europei ed è stato proposto per la conservazione internazionale ai sensi della Convenzione di Berna.

La sua rarità è dovuta per lo più, alla progressiva perdita degli habitat naturali che normalmente lo ospitano.

Oggi le Foreste Temperate si vanno assottigliando sempre più in Europa, a causa dei disboscamenti, ma anche e soprattutto a causa del Riscaldamento Globale del Pianeta (Cambiamenti Climatici) che, con l’avanzare della siccità e del caldo anomalo, rende sempre più difficoltosa la sopravvivenza di molte conifere dei boschi mesofili, in particolar modo di quei boschi posizionati alle latitudini più meridionali del nostro continente.

Non solo ma, a modificare, assottigliare o estinguere gli ecosistemi forestali temperati di conifere, intervengono anche le tempeste di vento (→ vedi ad esempio in Italia la tempesta Vaia che, tra il 26/30 Ottobre 2018, con raffiche di vento comprese tra i 100 e 200 km/h, si stima abbia abbattuto 42 milioni di alberi su di una superficie di 41.000 ettari soltanto in Triveneto, di cui 7.000 nel solo Trentino).

La caduta ed il ferimento di milioni di Abeti, ha poi favorito il rapidissimo propagarsi dell’insetto dell’ordine dei coleotteri parassiti, Bostrico Tipografo (Ips typographus) che, di fatto ha potuto proliferare grazie al gran numero di piante abbattute o ferite, determinando la morte definitiva di alberi già fortemente compromessi dal transito della tempesta Vaia.

Altra causa, non naturale, che determina la scomparsa di ecosistemi ed habitat in cui normalmente avrebbe potuto vegetare il Gomphus clavatus, è la cosiddetta eutrofizzazione, con aumenti indiscriminati di nitrati presenti nel suolo a causa delle attività umane.

Le pratiche agricole con l’uso indiscriminato di fertilizzanti provocano anche un aumento indiscriminato di fosforo nelle acque superficiali o persino di falda o, nel caso delle acque costiere, di azoto-fosforo con conseguente proliferazione sulle acque ferme di alghe che, di fatto provocano l’esaurimento dell’ossigeno nel corpo idrico.

Oggi questo fungo è considerato perciò specie minacciata in tutta Europa.

In Gran Bretagna risulta addirittura estinto sin dal 1927.

É specie legalmente protetta in Ungheria e gode di protezione legale in Slovacchia e Slovenia.

La sua presenza è oggi certificata in Austria, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Svezia, Svizzera e Turchia.

PRESENZA IN ITALIA

Il Fungo della Carne, Gomphus clavatus in Italia è considerato come fungo raro, con poche eccezioni che riguardano alcuni boschi alpini.

Il suo aerale comprende le foreste di Conifere temperate anche se, in minor misura risulta presente anche i boschi misti con Abeti e Faggi e, più saltuariamente, in boschi esclusivi di Faggi.

Facendo riferimento alla classificazione climatica di Wladimir Köppen, il Gomphus clavatus risulta essere assente nelle fasce denominate:

  • CsaClima temperato mediterraneo a siccità estiva;
  • CsbClima temperato mediterraneo ad estate tiepida con siccità estiva;
  • CfaClima temperato di transizione al mediterraneo;

Risulta invece presente nella fascia denominata CfbClima temperato a estate tiepida.

In base alle fasce climatiche italiane appena illustrate, si può dedurre che questo fungo risulta assente in quasi tutta l’Italia centro-meridionale con sporadica presenza solamente in Sila e sull’Appennino settentrionale.

Il Gomphus clavatus ci è stato segnalato sporadiscamente in zone appenniniche dell’Emilia Romagna, attorno all’Abetone, tanto sui versanti pistoiesi che in quelli modenesi, prevalentemente tra le conifere.

Sicuramente presente nelle vallate torinesi del Pinerolese e valli di Lanzo superiori, in alta Valsesia ed in Ossola. Sporadico in Valle d’Aosta ma decisamente abbondante in Valtellina ed in alcuni boschi fresco-umidi delle Orobie settentrionali. Ben diffuso in Trentino Alto Adige con maggior presenza tra le conifere dell’Alto Adige, presente anche in Cadore e più in generale sulle Dolomiti, Alpi Carniche e Giulie, scarso ma segnalato anche in altri boschi di conifere del Veneto.

Lo strano clima, prevalentemente caldo-secco con temporanei transiti di nubifragi registrato nell’anno 2022, ha favorito la schiusa di molte spore (Endospore) che, molto probabilmente sono rimaste a lungo quiescenti sul terreno, in attesa di condizioni climatiche particolari che ne scatenassero la re-idratazione e la schiusa, al punto che, in varie vallate alpine superiori, si è assistito ad improvvise massicce nascite.

Nell’arco di 20/25 giorni si sono trovate ricche colonie di questi funghi, assembrati l’uno accanto all’altro, con esemplari che raggiungevano anche i 10 e persino 15 cm di altezza.

É infatti caratteristica tipica di questa specie di presentare nascite rare, talvolta del tutto assenti per qualche anno consecutivo per poi, improvvisamente nascere massicciamente in veri e propri assembramenti.

HABITAT / ECOLOGIA

Come accennato poc’anzi, l’ecosistema tipico per la vegetazione di questo fungo è il bosco mesofilo fresco-umido, la foresta di conifere temperata e più sporadicamente il bosco di Faggio.

Si tratta infatti di specie tipicamente e prevalentemente (ma non esclusivamente) simbionte.

Gomphus clavatus è infatti fungo micorrizico, che solitamente si associa alle seguenti conifere: Abete bianco (Abies alba), Abete rosso (Picea abies), vari tipi di Abete non tipici della flora spontanea italiana quali Abies cephalonica, Abies firma, Abies nephrolepis, Abies religiosa e varie altre specie di Picea, Pinus densiflora e poi Abete di Douglas (Pseudotsuga menziesii) e Tsuga heterophylla.

Come detto, in Europa si associa anche al Faggio, in particolar modo, nel bosco misto in cui siano presenti sia Faggi che Abeti, esclusivamente però in boschi mesofili prevalentemente ombreggiati ed umidi.

Questo fungo è stato osservato però, comportarsi anche come specie saprofita di lettiera, in particolar modo in presenza di una spessa ed umida lettiera di foglie di Faggio o aghi di Conifere, in cui erano presenti molti residui legnosi al suolo.

Personalmente mi sono imbattuto in almeno 4 colonie di questi funghi, assembrati in piccoli canaletti in cui è ruscellata acqua piovana che si è poi dispersa su spessi strati di muschio; poco distante un’altra colonia invece era ubicata, sempre in un punto strategico in cui ruscellava poca acqua piovana, su di uno strato di humus nero, completamente scoperto, privo di lettiera.

Elemento comune per tutte le colonie osservate, la presenza di legni o residui legnosi, nei pressi di vecchi Abeti bianchi con alcuni Faggi nei dintorni ma, non necessariamente vicini. Alcuni esemplari sono stati addirittura rinvenuti quasi attaccati ad un vecchio ramo d’abete a terra, come ben osservabile nelle foto allegate a questo post.

→ Tutte le fotografie presenti in questo post sono state scattate dall’autore dell’articolo (Angelo Giovinazzo) ed i pochi esemplari prelevati ai fini di studio, dopo esser stati fotografati ed analizzati, sono stati riportati in sede per poter completare il proprio ciclo di produzione e dispersione di spore (Sporulazione).

Gomphus clavatus, Fungo della carne in habitat
Gomphus clavatus, Fungo della carne in habitat
Gomphus clavatus fungo della carne
Gomphus clavatus, Fungo della carne in habitat

Gomphus clavatus – Fungo della Carne/Finferlo viola – Parte 2

SEGNI DISTINTIVI / CARATTERISTICHE

Gomphus clavatus fungo della carne
Gomphus clavatus, fungo della carne, scheda illustrativa

Il Gomphus clavatus / Fungo della Carne ha un aspetto generale che ricorda un po’ quello di un comune Galletto/Gallinaccio/Finferlo ma con colorazioni violacee e soprattutto con una consistenza decisamente più voluminosa.

Corpo Fruttifero – Cappello

Interessante è notare che, gli esemplari piccini, immaturi, di questo fungo hanno comunemente una forma clavata, perciò a clava o mazza, da qua appunto il nome latino ‘clavatus’.

I vecchi nomi che sono stati attribuiti a questo fungo in passato, riprendevano sempre caratteri espliciti quali forma e colore perciò, ‘clavatus‘ per la propria forma a clava oppure ‘purpurascens‘ per via delle colorazioni vagamente porporine.

Il corpo fruttifero (basidiocarpo) dopo la prima fase immatura a forma compatta e clavata, si trasforma in una sorta di ‘cantarello‘ o ‘craterello‘ (per riprendere i vecchi nomi scientifici) o ‘trombetta‘, in cui diversi cappelli, a forma più o meno accentuata d’imbuto, departono da un unico gambo comune, assumendo una forma che tecnicamente è detta ‘merismatoide‘ (merismatoid = con pileo ramificato).

Questo, in condizioni di clima secco, può rimanere compatto e non più grande di un comune Finferlo ma, con clima adeguatamente umido, può raggiungere dimensioni ragguardevoli per un fungo di questo tipo, arrivando a misurare almeno 15 cm di larghezza e 15/20 cm in altezza.

Gli esemplari maturi più grandi di solito assumono un aspetto a ventaglio con bordi variamente ondulati ma, frequentemente ad un ventaglio principale, si alternano altri ventaglietti più corti posti sia internamente che esternamente al basidiocarpo principale. Nel caso in cui, a crescita in corso, sopraggiungano condizioni ambientali siccitose e/o ventose, i margini del cappello superiore tendono a seccare colorandosi di marrone. Il bordo secco si arriccia verso l’esterno mentre la parte interna del pileo (cappello) muta superiormente e rapidamente di colore, dal violetto al nocciola-giallognolo, mantenendo il colore violaceo solamente nella parte più interna e riparata dell’imbuto.

In generale l’intero corpo fruttifero ricorda proprio un insieme di orecchie di maiale, affiancate e riunite su di una unica base (piede) ma con bordi non regolari e decisamente irregolari-ondulati.

Caratteristica comune delle parti superiori del corpo fruttifero, che corrispondono al cappello, sono microscopici filamenti di ife marroni che possono formare vere e proprie chiazze di colore marroncino-nocciola-giallognolo-aranciato verso i bordi-margine, ma che diventano di colore uniformemente nocciola-violaceo verso il centro, formando un vero e proprio feltro chiaro finemente peloso-cotonoso (tomento-tomentoso), che somiglia ad una muffa pelosa-cotonosa bianca, al centro dell’imbuto.

Imenio / Spore e Gambo

L’imenio di un fungo è la parte fertile, quella che contiene le spore, che può presentarsi munito di lamelle, spugna (Tubuli seminiferi / Pori), idni o pliche.

Nel caso del Gomphus clavatus, l’imenio è caratterizzato da una superficie rugosa-increspata che può ricordare le pliche del comune Finferlo ma, nel caso di questo fungo, non si tratta di vere e proprie pliche, bensì di semplici venature che percorrono l’intero imenio, che possono essere variamente profonde e che possono esser definite come pieghe o fossette.

L’imenio spesso è percorso da filamenti giallognoli che sono piccole concentrazioni, agglomerati di spore.

Quest’ultime, le spore, si trovano collocate sulla superficie inferiore del cappello in quello che è il vero e proprio imenio.

Sono di colore giallo e infatti l’impronta sporale che viene lasciata su di un cartoncino va proprio dal giallo all’arancio chiaro (vedi foto).

Gomphus clavatus fungo della carne
Gomphus clavatus. Fungo della carne: impronta sporale lasciata su cartoncino, dopo 2 sole ore di permanenza

Hanno forma ellittica, sono rugose o leggermente verrucose; se analizzate, risultano non amiloidi (il che significa che, non cambiano di colore, razione negativa, a contatto con reattivi allo iodio, nella reazione di Melzer). Al microscopio le strutture che portano le spore, i basidi, risultano allungate o a forma di mazza, ialine, quindi per lo più traslucide. Sono presenti connessioni a morsetto. Questo fungo non porta cistidi, cellule sterili che invece sono spesso associate ai basidi in molte altre specie fungine.

Il Gambo risulta essere solido, pieno e, di fatto è la continuazione del cappello.

Può esser ricoperto di fine peluria morbida, con peletti più ispidi verso la base.

L’intero gambo è il risultato della confluenza di vari corpi fruttiferi, che si riuniscono nella porzione basale del basidiocarpo.

Carne

Biancastra oppure rosa-rosata, lilla-violaceo o color cannella.

Spessa, compatta, carnosa al centro del gambo-cappello, ovviamente più fine verso i bordi del cappello stesso, assottigliata verso i margini dei vari lobi.

Ha consistenza croccante, ma più compatta e al contempo più morbida e meno fibrosa rispetto ai comuni Finferli.

COMMESTIBILITA’

Il Gomphus clavatusFungo della carne è considerato un ottimo fungo commestibile che però, in alcuni soggetti può provocare allergie o leggeri disturbi gastrici.

⛔️ Questo fungo non andrebbe raccolto perché a rischio estinzione ⛔️

Ha uno strano aroma/sapore che, a detta di molti ricorda quello della carne di vitello cruda, alcuni però lo riferiscono più come odore/sapore terroso-legnoso. In presenza di clima secco, può perdere il suo aroma, risultando anche insapore.

La sua polpa, come scritto poc’anzi, ha una buona consistenza e infatti è detta carnosa, da qua ‘fungo della carne’, diventando da amarognola ad amara con l’età.

Come molti altri funghi, anche Gomphus clavatus può esser infestato dalle larve, soprattutto in periodi caldo-umidi, quando anche i concomitanti funghi Porcini risultano pesantemente aggrediti dai classici ‘vermetti’ dei funghi, anche detti ‘camole’. Gli inverni sempre meno freddi consentono infatti ad un numero sempre maggiore di larve di poter sopravvivere ai rigori invernali, presentandosi puntuali dall’estate alla fine dell’autunno, ancor più se le stagioni fungine risultano assai caldo-umide → Leggi in proposito il mio articolo:  Funghi con le larve, quali pericoli per la salute?

REAZIONI AVVERSE

Nonostante questo fungo sia da sempre considerato come un ottimo fungo commestibile, la letteratura micologica ci dice che in Europa, alcune persone hanno sperimentato leggeri disturbi gastrici dopo avero consumato questa specie fungina ma, questi disturbi vanno inquadrati nell’ambito di una normale sintomatologia di tipo allergica ed individuale che potrebbe riguardare singoli soggetti predisposti.

È inserito nella lista positiva delle specie commercializzabili in Provincia di Trento, oltre che in Francia (2017) e Svizzera (2020).

PROPRIETA’

Le analisi chimiche effettuate su questo fungo hanno rilevato una ricca presenza di composti fenolici e flavonoidi che includono:

Estratti preparati partendo dai corpi fruttiferi di Gomphus clavatus hanno un’elevata attività antiossidante.

Uno studio effettuato su questo fungo in Turchia, ha dimostrato bioaccumulo del metallo pesante cadmio, superiore all’assunzione massima raccomandata dal comitato scientifico dell’Unione Europea per gli alimenti, pertanto anche questo fungo, come molti altri, può esser considerato un potenziale bioaccumulatore di metalli pesanti.

SPECIE SIMILI

Gomphus clavatus ha un solo sosia che è il consimile Gomphus crassipes, assente in Italia, lo si rinviene solamente in Spagna e Nord Africa, ugualmente fortemente minacciato dalla perdita di habitat e quindi considerata specie rara ed a rischio estinzione. Quest’ultimo, si distingue dalla specie di cui ci stiamo occupando, solamente attraverso l’uso di un microscopio.

Nel Nord America un altro sosia è lo Pseudocraterellus pseudoclavatus (precedentemente classificato in Gomphus), cresce nelle foreste di conifere degli Stati Uniti centrali e occidentali.

Turbinellus floccosus (ex Gomphus floccosus) e Tubinellus kauffmanii hanno forma simile, ma i loro cappelli sono ricoperti di squame.

Turbinellus floccosus ha ugualmente una forma clavata ma, si distingue facilmente per i suoi colori giallognoli-aranciati con interno dell’imbuto di colore fortemente aranciato o al più giallognolo e parte esterna del cappello-imenio con pseudo-pliche di colore che va dal bianco al giallo. A differenza del Fungo della Carne che è caratterizzato da diversi esemplari uniti tra di loro, o da singoli esemplari con molti lobi, quest’ultimo è quasi sempre caratterizzato da singoli individui ad un solo imbuto che, saltuariamente possono risultare uniti al piede in coppia. Originario del Nord America ed Asia, ultimamente è stato spesso ritrovato anche in Italia, sempre in boschi di conifere.

Turbinellus kauffmanii è molto simile al T. floccosus ma ha colori prevalentemente marroni, marroncini, beige, con caratteristiche squame in forte rilievo che, al centro dell’imbuto tendono a formare una specie di corolla che ricorda un bocciolo di crisantemo.

Clavariadelphus truncatus potrebbe avere una qualche somiglianza morfologica ma, in primo luogo è un fungo piuttosto minuto dalla forma di clava piena con apice tronco, ossia senza imbuto, in secondo luogo ha una superficie liscia e non rugosa-corrugata e di solito si presenta con colorazione giallognola, mai tendente al violaceo.

Trombette dei Morti / Trombetta da Morto (Craterellus cornucopioides) e le varie specie di Galletto / Gallinaccio / Finferlo, potrebbero risultare vagamente simili ma, questi hanno forme e colori diametralmente differenti rispetto ai tipici colori violacei-marroncini del G. clavatus, se non una generica forma ad imbuto.

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FOTOGALLERY

FOTO di GOMPHUS CLAVATUS / FUNGO DELLA CARNE / CANTARELLO VIOLA

Gomphus clavatus, Fungo della carne
Gomphus clavatus, Fungo della carne
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Gomphus clavatus, Fungo della carne
Gomphus clavatus, Fungo della carne
Gomphus clavatus, Fungo della carne
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