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Hygrophoropsis aurantiaca, attenti al Falso Finferlo

Si dice che i Finferli/Gallinacci/Cantarelli siano tra i funghi che i cercatori raccolgono più volentieri perché difficilmente confondibili con specie tossiche ma, questo non del tutto vero perché, un sosia potenzialmente tossico ce l’hanno pure loro: si chiama Hygrophoropsis aurantiaca, quasi identico al comune Galletto

HYGROPHOROPSIS AURANTIACA (Wulfen) Maire, L’Empoisonnem. Champ.: 99 (1921)

Hygrophoropsis aurantica, attenti al falso Finferlo

Sinonimi obsoleti:

  • Agaricus aurantiacus Wulfen, in Jacquin, Miscell. austriac. 2: 107 (1781)
  • Agaricus subcantharellus Sowerby, Col. fig. Engl. Fung. Mushr., Suppl. (London)(no. 30 [no. 3 of suppl.]): tab. 413 (1814)
  • Cantharellus aurantiacus (Wulfen) Fr., Syst. mycol. (Lundae) 1: 318 (1821)
  • Cantharellus aurantiacus Krombh., Naturgetr. Abbild. Beschr. Schwämme (Prague): tab. 46, fig. 3-6 (1841)
  • Cantharellus aurantiacus var. congolensis Beeli, Bull. Soc. R. Bot. Belg. 61(1): 100 (1928)
  • Cantharellus aurantiacus var. pallidus Cooke, Ill. Brit. Fung. (London) 7: pl. 1057 (1104b) (1890)
  • Cantharellus aurantiacus var. sowerbyi Fr., Syst. mycol. (Lundae) 1: 332 (1821)
  • Cantharellus aurantiacus ß lacteus Fr., Syst. mycol. (Lundae) 1: 318 (1821)
  • Cantharellus brachypodes Chevall. [as ‘brachopodes‘], Fl. gén. env. Paris (Paris) 1: 240, tab. 7, fig. 5 (1826)
  • Cantharellus brachypodus Chevall. [as ‘brachopodes‘], Fl. gén. env. Paris (Paris) 1: 240 (1826)
  • Cantharellus ravenelii Berk. & M.A. Curtis, Ann. Mag. nat. Hist., Ser. 2 12: 425 (1853)
  • Cantharellus rufescens Fr., Epicr. syst. mycol. (Upsaliae): 365 (1838) [1836-1838]
  • Clitocybe aurantiaca (Wulfen) Stud.-Steinh., Hedwigia 39(Beibl.): (6) (1900)
  • Clitocybe aurantiaca var. albescens L. Corb., Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 40(1): 65 (1924)
  • Clitocybe aurantiaca var. lactea (Fr.) Rea, Brit. basidiomyc. (Cambridge): 273 (1922)
  • Clitocybe aurantiaca var. nigripes (Pers.) Rea, Brit. basidiomyc. (Cambridge): 274 (1922)
  • Hygrophoropsis aurantiaca var. lactea (Fr.) Corner, Monogr. Cantharelloid Fungi: 134 (1966)
  • Hygrophoropsis aurantiaca var. nana Singer, Farlowia 2(4): 546 (1946)
  • Hygrophoropsis aurantiaca var. nigripes (Pers.) Kühner & Romagn., Fl. Analyt. Champ. Supér. (Paris): 130 (1953)
  • Hygrophoropsis aurantiaca var. pallida (Cooke) Kühner & Romagn., Fl. Analyt. Champ. Supér. (Paris): 130 (1953)
  • Hygrophoropsis aurantiaca var. pallida (Cooke) Heykoop & Esteve-Rav., Boln Soc. Micol. Madrid 20: 163 (1995)
  • Hygrophoropsis aurantiaca var. robusta Antonín, in Antonín & Škubla, Fungi Non Delineati, Raro vel Haud Perspecte et Explorate Descripti aut Definite Picti 11: 22 (2000)
  • Hygrophoropsis lactea (Fr.) Rea ex Roux, Mille et Un Champignons: 100 (2006)
  • Merulius aurantiacus (Wulfen) J.F. Gmel., Syst. Nat., Edn 13 2(2): 1430 (1792)
  • Merulius brachypodis (Chevall.) Kuntze, Revis. gen. pl. (Leipzig) 2: 862 (1891)
  • Merulius brachypodus (Chevall.) Kuntze, Revis. gen. pl. (Leipzig) 2: 862 (1891)
  • Merulius nigripes Pers., Syn. meth. fung. (Göttingen) 2: 489 (1801)
  • Merulius ravenelii (Berk. & M.A. Curtis) Kuntze, Revis. gen. pl. (Leipzig) 2: 862 (1891)
  • Merulius rufescens (Fr.) Kuntze, Revis. gen. pl. (Leipzig) 2: 862 (1891)

Hygrophoropsis aurantiaca (Wulfen)
Il falso Cantarello / Finferlo / Gallinaccio

Divisione: Basidiomycota
Classe: Agaricomycetes
Ordine: Boletales
Famiglia: Hygrophoropsidaceae
Genere: Hygrophoropsis
Specie: Hygrophoropsis aurantiaca
Nome italiano: Falso Finferlo
Tipo nutrimento: Saprofita di lettiera o su legno e residui legnosi
Periodo vegetativo: Fresco, dalla tarda estate al cuore dell’inverno, in assenza di gelo/neve
Commestibilità o Tossicità: In alcuni stati ritenuto commestibile  Potenzialmente Tossico

Scheda illustrativa:

Hygrophoropsis aurantiaca falso finferlo
Hygrophoropsis aurantiaca, il falso finferlo: la scheda illustrativa

NOMI INTERNAZIONALI


Nomi comuni italiani

HYGROPHOROPSIS AURANTIACA non è certamente tra i funghi più conosciuti in Italia, anzi, benché assai comune, in ben pochi lo conoscono; i più ne ignorano l’esistenza, salvo accorgersi di questo strano funghetto quando, trovandosi in un bosco di conifere alla ricerca dei comuni Finferli / Galletti / Cantarelli, si accorgono di questo fungo che, in tutto e per tutto somiglia ad un Finferlo leggermente più smilzo, meno carnoso e dalle tonalità più aranciate.

Il suo nome scientifico ‘aurantiaca‘ deriva dalla parola latina aurātus, ([auratus], aurată, auratum, aggettivo di I classe) che significa: dorato, color oro, aureo e, infatti aureo-aranciato è il suo colore, tant’è che un suo nome comune è proprio Cantarello dorato, Cantarello arancio o aranciato.

Tanto in Italia quanto all’estero tuttavia, il nome comune più diffuso è: Falso Finferlo o Falso Galletto, Falso Gallinaccio, Falso Cantarello, o qualunque altro nome vernacolare utilizzato per chiamare i Cantarelli.

Spesso questo fungo viene confuso per altri funghetti imbutiformi di uguale forma o colore e così, ecco che per esempio in Toscana, viene detto Fungo d’olivo velenoso, fraintendendolo con il noto Omphalotus olearius che è molto simile, grazie ai suoi colori aranciati, altro nome regionale è Rossolina venefica.

In Lombardia, riprendendo il nome dialettale del Galletto che è Gallinèl, viene detto appunto: Gallinèl negher, cioè Galletto nero.

Traduzioni in italiano dei nomi internazionali

Come appena accennato, ovunque all’estero questo fungo è noto come Falso Finferlo.

Finferlo arancione è altrettanto comune.

In Germania lo si usa chiamare con un nome complesso che si riferisce ai suoi colori dominanti in associazione al comune/diffuso Finferlo, ma tossico, perciò Orangegelber Gabelblättling che sta per: foglio biforcuto giallo-arancio, oppure Orangebrauner che sta per: marrone-arancio, o Gemeiner Afterleistling che sta per: Dopostella comune più cattiva, velenosa.

DISTRIBUZIONE



Hygrophoropsis aurantiaca o Falso Finferlo è un fungo piuttosto comune, soprattutto tra le aghifoglie ma, lo si può trovare anche tra alcune latifoglie, in boschi ricchi di residui legnosi a terra.

La sua distribuzione planetaria include tutti i boschi di conifere dei climi temperati, quindi del Nord, Centro e Sud America, Europa, Caucaso, Asia settentrionale, Australia e Nuova Zelanda.

HYGROPHOROPSIS AURANTIACA IN ITALIA

Il Falso Finferlo o Cantarello aranciato è abbastanza comune in Italia.

Il clima temperato tipico del Nord Italia e delle zone collinari-montane interne dell’Italia centro-meridionale, è per lo più adatto alla vegetazione di questo fungo che, in ogni caso non ama il gran caldo ma, preferisce di gran lunga il fresco, non a caso il suo periodo di vegetazione va dalla tarda estate, subito dopo l’arrivo dei primi temporali freddi post-ferragostani, fin nel cuore dell’inverno, in assenza di gelo e neve.

Amando il clima temperatato, risulta più diffuso e ben presente sui monti ma, nei boschi di Pino ed in generale di Conifere, lo si può rinvenire facilmente anche nei boschi dei litorali e di collina, in periodi ben fresco-umidi in cui si realizzano frequenti piogge sospinte dal Maestrale, dai venti di levante o Grecale freddo, non con Libeccio caldo o Scirocco, men che meno quando domina l’Anticiclone caldo africano.

Data la sua propensione a vegetare su residui legnosi, legno morto e muschio adeguatamente umido, in periodi troppo caldi e secchi, questi supporti si asciugherebbero troppo in fretta, impendendone nuove nascite.

Bisogna però dire che i corpi fruttiferi di questo fungo sono assai resistenti alle intemperie, con una carne solda che tende a divenire leggermente elastica nei periodi siccitosi, pertanto questo fungo è stato a lungo considerato, erroneamente, come un fungo che predilige il clima secco.

Una volte che i carpofori sono nati, fin tanto che il legno o il muschio su cui vegetano non si è completamente asciugato, questi possono rimanere in vita anche per alcune settimane consecutive, dando appunto l’impressione di esser funghi adatti al secco.

Hygrophoropsis aurantiaca falso finferlo
Hygrophoropsis aurantiaca, falso finferlo, sul muschio in habitat di conifere

HABITAT / ECOLOGIA

🌲🌿🍂🍁L’HABITAT del Falso Finferlo

L’habitat tipico della Hygrophoropsis aurantiaca è quello dei boschi fresco-umidi di aghifoglie

Questo fungo può vegetare sia singolarmente che a gruppi, anche numerosi, con esemplari allineati o raggruppati l’uno appresso all’altro, formando anche cerchi delle streghe.

Di norma, vegeta su suoli poveri, da acidi a neutri ma, in realtà, trattandosi di fungo saprofita-lignicolo, il chimismo del suolo (ph-Potenziale Idrogeno) influenza poco la sua vegetazione che, invece è maggiormente facilitata dalla presenza di lignina dovuta a depositi di legno, rami, rametti in decomposizione o di ceppaie e/o alberi morti a terra.

Ama vegetare tra i Pini di qualunque genere, oltre che tra abeti rossi o abeti bianchi (meno comune) spesso in mezzo al muschio, ma anche su legno o pigne sepolti nel terreno, non disdegnando affatto i boschi che hanno da poco subìto un incendio.

Può crescere anche sui trucioli o cortecce di legno utilizzati in giardinaggio o negli arredi urbani, per la pacciamatura del terreno perciò, non è raro, quando fa freddo, rinvenire esemplari di questi funghi anche in aree metropolitane, sia nei parchi che in singole aiuole.

Quando vegeta direttamente sul legno, il suo micelio provoca il ‘marciume bruno’.

💥🔥 Una piccola curiosità

Durante la sua vegetazione, Hygrophoropsis aurantiaca secerne grandi quantità di acido ossalico, un agente astringente, oltre che acido relativamente forte, che stimola la rapida erosione della lettiera e dello strato superificiale della rizosfera, (humus) innescando e favorendo la solubilità e il ricambio dei nutrienti, in particolare di fosforo ed azoto; così facendo, influisce sulla loro disponibilità, per l’uso da parte degli alberi presenti nel suo ecosistema, assumendo perciò un ruoto indiretto da prezioso simbionte.

Il fungo ha la capacità di formare sclerozi (sclerozio) che contengono glicogeno e proteine utili quali riserve alimentari durante la germinazione delle sue spore; questa sua caratteristica è stata documentata in studi di laboratorio. 

⛔🖐️ Se ti capita di trovare degli pseudo Finferli/Galletti, funghi imbutiformi giallo-arancio, fermati ad osservare bene i segni distintivi del fungo che hai sotto mano, prima di metterlo inavvedutamente ed alla leggera nel cesto, perché potresti portarti a casa non solo un sosia non commestibile ma, addirittura un sosia potenzialmente tossico.

⛔🖐️ Quasi quotidianamente, al nostro indirizzo email, nei nostri canali Social o presso le nostre chat Telegram (pubbliche o private) riceviamo fotografie di funghi (spesso assai poco chiare, con colori fasulli o mosse, a riprova dell’ulteriore superficialità con cui molti cercatori affrontano la ricerca dei funghi), da parte di inesperti cercatori che ci chiedono se i funghi raccolti sono commestibili e, solo in pochi ci chiedono esclisivamente il nome del fungo fotografato per pura conoscenza.

In tutti i casi, funghimagazine o chi per esso attraverso i Social, non può e non deve dare opinioni di commestibilità, neppure un micologo professionista può farlo, limitandosi a guardare delle fotografie.

Funghimagazine NON darà mai opinioni di commestibilità e, gli utenti che attraverso le nostre chat o canali Social (Facebook, Instagram o altri) si prendono o prenderanno la libertà di farlo, saranno immediatamente bannati-cancellati-esclusi.

Hygrophoropsis aurantiaca falso finferlo
Hygrophoropsis aurantiaca, falso finferlo

SEGNI DISTINTIVI / CARATTERISTICHE

COME RICONOSCERE IL FALSO GALLINACCIO / HYGROPHOROPSIS AURANTIACA

Nonostante le premesse, non è impossibile riconoscere questo fungo ed evitare di scambiarlo per un Galletto/Gallinaccio.

Per prima cosa, ricordati che, il suo habitat elettivo è quello in cui sono presenti aghi a terra, oppure legno o corteccia di conifera.

Detto ciò, ricorda pure che, nei boschi di Abeti o Pini delle Alpi i Galletti fruttificano in periodi caldi, mentre questo fungo preferisce vegetare col fresco o col freddo perciò, difficilmente questi due funghi li potrai trovare in contemporanea.

In ambienti mediterranei invece i comuni Gallinacci possono vegetare anche in inverno ma, mentre il Finferlo è carnoso, profumato d’albicocca, con colorazioni giallognole o crema, il Falso Galletto è sempre più minuto, smilzo, leggermente elastico, di colore prevalentemente aranciato o beige-oro e, quasi sempre, posizionato su di residui legnosi o pigne.

Ci sono tuttavia i canonici segni distintivi che lo rendono meglio riconoscibile e che ti descrivo di seguito:

Corpo fruttifero

Il corpo fruttifero ha l’aspetto generale di un comune Finferlo imbutiforme.

Il cappello ha un diametro prossimo ad 1, ma non di rado anche 5/6 cm con esemplari eccezionalmente grandi fino a 10 cm; inizialmente appianato-convesso e liscio poi, in seguito diventa ondulato o lobato, oltre che imbutiforme, con i bordi ripiegati, arrotondati; non è igrofano, perciò non assorbe acqua né cambia colore se piove troppo.

Ha un colore prevalentemente giallo-aranciato o ruggine-arancio, a volte, con clima più secco, può assumere un colore più paglierino-ruggine o bianco-giallastro, o viceversa, rosso-arancio.

La cuticola del cappello ha la forma di un trichoderma, con ife più esterne approssimativamente parallele. Queste ife hanno un diametro di 4-15 micometri e contengono pigmenti intracellulari che conferiscono alle cellule una colorazione da marrone-arancio a giallo-marrone. La superficie è poi normalmente vellutata, quindi microscopicamente pubescente, grazie ad una sottilissima peluria, con peli perpendicolari alla superficie del cappello.

Nonostante la somiglianza, l’imenoforo (al contrario del Finferlo che è coperto da pliche), è provvisto di lamelle che, comunque somigliano un po’ a pliche, fortemente abbassate alla base, a volte dense, talvolta più rade ma sempre sottili, senza anastomosi, sempre più volte biforcute. Ogni lamella può biforcarsi da 1 a 3/5 volte con biforcazioni solitamente più presenti verso il bordo del cappello.

Sono proprio queste lamelle biforcate uno dei segni distintivi più importanti di questo fungo. Il loro colore va dal giallo-arancio chiaro al rosso-arancio, raramente dal giallo pallido al bianco-crema.
Ancora a proposito delle lamelle, queste nell’H.aurantiaca si staccano facilmente con un dito, mentre nel Vero Finferlo non si staccano.

Il gambo ha un diametro medio di 1-5 cm, spesso risulta piegato ed eccentrico, con consistenza un po’ elastica, fibroso, diventa cavo con l’età ed è concolore col cappello, un po’ più scuro o anche brunastro-nero alla base (anche questo è un segno distintivo importante); è ovviamente privo di anello.

L’ impronta sporale va dal bianco al crema. Le spore sono ovali e misurano 5,5/7 x 4/4,5 micrometri, con pareti che tendono ad ispessirsi con l’età, sono inoltre cianofile (il che significa che si colorano facilmente di blu scuro in una soluzione di blu metile), mentre con il reagente di Melzer producono spesso una reazione di colore destrinoide (marrone-rossastro). I basidi che portano le spore misurano 25/40 x 5–8 µm e possono essere a due, tre o quattro spore, infine sono assenti cistidi (grandi cellule sterili posizionate sull’imenio).

Nelle ife del fungo sono presenti GAF (Giunti a Fibbia).

COMMESTIBILITA’

DATE LE INDICAZIONI CONTROVERSE, LA COMMESTIBILITA’ DI QUESTO FUNGO E’ DA CONSIDERARSI INCERTA-SOSPETTA.

La carne dell’Hygrophoropsis aurantiaca è morbida-soffice, talvolta un po’ elastica e sottile, varia dal bianco-crema al giallastro, fino all’arancio dorato ed ha un vago odore leggermente terroso-erbaceo. Il sapore è decisamente agrodolce, dolce con retrogusto acidulo, dovuto alla ricca presenza di acido ossalico, talvolta anche leggermente piccante-resinoso-amarognolo, così riferiscono gli amici rumeni che hanno la consolidata abitudine di consumare questo fungo, benché oggi sia ritenuto sospetto di esser potenzialmente tossico.

E a proposito di commestibilità, il Falso Gallinaccio sui libri di testo italiani è ritenuto ‘non commestibile’, ‘sospetto’, tuttavia lo si consuma regolarmente e da sempre nei paesi dell’est europeo; in Russia è incluso tra i funghi commestibili di Michael Vishnevsky (Nastolnaya kniga nachinayushego gribnika 2018) e in Grib Russya 2017 – SY Afonhkin e L. Korsakova; considerato commestibile in Georgia, Ucraina e Romania; in Francia è considerato buon fungo commestibile ma inferiore ai Finferli, che può provocare allucinazioni; in Germania è considerato fungo commestibile ma poco tollerato da alcune persone, se consumato in quantità. Nelle persone che non lo tollerano, provocherebbe disturbi gastrointestinali, la cui intensità è però per lo più debole, con temporanei crampi e diarrea.

In Messico è consumato occasionalmente da alcune popolazione ma, normalmente e comunemente consumato, grigliato sul carbone da altre. Qua viene detto ‘Fungo delizioso’ oppure ‘Lardo di Iguana’.

Diametralmente opposta l’opinione dei micologi italiani che descrivono il falso gallinaccio come: tossico che può causare problemi digestivi.

Non esistono tuttavia evidenze scientifiche che certificano la tossicità reale di questo fungo. Recenti studi, dicono che il fungo contiene alti livelli di alcol zuccherino arabitolo che però non è cancerogeno e la cui controindicazione è che può essere formato dalla riduzione dell’arabinosio o del lissosio. Alcuni test sugli acidi organici verificano la presenza di D-arabitol, che può indicare una crescita eccessiva di microbi intestinali come Candida albicans o altre specie di lieviti/funghi.

Stando a vecchi testi, Fries lo descrisse nel 1821 come “venenatus“, che significa “velenoso” ma, secondo il micologo David Arora è possibile che questi potesse aver fatto confusione tra un Omphalotus dall’aspetto simile, e decisamente velenoso, e questo fungo.

Ad oggi non sono ancora stati registrati casi clinici di avvelenamento dovuti a questo fungo.

Negli ultimi anni, la specie è stata classificata come fungo commestibile di bassa qualità nella letteratura americana, tenendo però presente che può causare disturbi gastrointestinali minori in alcune persone. L’ingestione di grandi quantità di questi funghi può causare intossicazioni minori.

In Gran Bretagna, dove la specie è comunemente considerata commestibile, sono stati segnalati casi isolati di effetti allucinogeni dopo l’uso.


⚠️⛔🖐️ ATTENZIONE ⚠️

Le informazioni mediche contenute in questa scheda sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente.

Le immagini e le informazioni riportate su funghimagazine.it sono puramente indicative e non possono sostituire l’accertamento effettuato da un professionista.

⚠️ NON AFFIDARTI MAI completamente ad una guida on-line o a libri di testo per il riconoscimento di una nuova specie fungina mai raccolta prima, a meno che tu non abbia competenze tecniche micologiche.

Guide, manuali ed articoli descrittivi hanno solo e soltanto scopo didattico. Esistono centri specializzati presso le ASL (Ispettorati Micologici) o presso le Associazioni Micologiche che sono preposti per il riconoscimento e l’accertamento della commestibilità dei funghi. ISPETTORATI MICOLOGICI IN ITALIA.

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SPECIE SIMILI

Hygrophoropsis aurantiaca è ovviamente simile a tutte le varietà di Finferlo ma, una più di tutte, può esser più facilmente confusa, per via dei suoi colori aranciati, si tratta di Cantharellus friesii.

Simile la forma generale, simili i colori ma naturalmente il piccolo Finferlo aranciato (C. friesii) differisce sostanzialmente, così come spiegato nel paragrafo relativo ai segni distintivi in cui sono state evidenziate le differenze tra il vero ed il falso Finferlo.

In generale però ti ribadisco che il finto Finferlo può essere distinto dal vero finferlo (Cantharellus cibarius ed altre varietà) per il colore arancione più intenso, la base bruno-nerastra del gambo, per la superficie vellutata del cappello, per le lamelle biforcute piuttosto che non lineari e per l’assenza del caratteristico odore di albicocca.

Piuttosto simile e facilmente confodibile Omphalotus olearius la cui descrizione puoi trovare nell’articolo monotematico dedicato a questo fungoOmphalotus olearius – Fungo dell’Ulivo – funghi velenosi.

Simili a H. aurantiaca sono:

  • Aphroditeola olida (precedentemente membro del genere Hygrophoropsis) è molto simile ma ha carpofori più piccini, rosati e dall’odore di caramella.
  • Chrysomphalina chrysophylla ha un cappello marrone-giallastro e lamelle gialle non biforcate.
  • Haasiella splendidissima può anche esser confusa con H. aurantiaca ma, si distingue più facilmente da quest’ultima, per la sua impronta sporale rosa e per le lamelle che non si biforcano.
  • H. fuscosquamula che, come lascia intendere il suo nome scientifico, ha sul cappello squamette marroni su sfondo arancione opaco.
  • H. macrospora ha lamelle e gambo color crema.
  • H. rufa è più pubescente e coperta da una sottile peluria marrone.
  • H. tapinia è molto simile, ma il suo aerale di crescita va dalla Florida all’America centrale e vegeta tra latifoglie e non tra le conifere.

FOTOGALLERY DI HYGROPHOROPSIS AURANTIACA

IL FALSO GALLINACCIO

Hygrophoropsis aurantiaca falso finferlo
Hygrophoropsis aurantiaca, falso finferlo
Hygrophoropsis aurantiaca falso finferlo
Hygrophoropsis aurantiaca, falso finferlo su ceppaia
Hygrophoropsis aurantiaca falso finferlo
Hygrophoropsis aurantiaca, falso finferlo, in brughiera con Pini
Hygrophoropsis aurantiaca falso finferlo
Hygrophoropsis aurantiaca, falso finferlo
Hygrophoropsis aurantiaca falso finferlo
Hygrophoropsis aurantiaca, falso finferlo
Hygrophoropsis aurantiaca falso finferlo
Hygrophoropsis aurantiaca, falso finferlo

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