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Funghi Parassiti – Parassitismo
Funghi Parassiti – Parassitismo. Uno dei tre metodi di nutrizione adottato dai funghi è il parassitismo, ovvero il modo di vita di un organismo che vive a spese di un altro organismo vivente, da cui trae in parte o in maniera esclusiva, le proprie sostanze alimentari
Funghi Parassiti – Parassitismo
IL PARASSITISMO
INDICE
Per Parassitismo si intende la capacità di un essere vivente di vivere a spese di un altro organismo, vivente o morto che sia, dal quale trae sostanze alimentari che lo mantengono in vita.
Tra gli organismi che tendono a parassitare altri esseri viventi ci sono i protozoi, i batteri, i funghi, gli insetti ed i vermi.
Alcuni di questi organismi possono attaccare anche l’uomo ma, in questo articolo ti parlo esclusivamente dei Funghi Parassiti presenti in natura.
Molti funghi parassiti, in coltura pura su substrato artificiale con pH attorno al valore 6, possono utilizzare acqua, azoto, carboidrati e sali minerali per nutrirsi, al pari dei funghi saprofiti, ne consegue perciò che il loro metodo nutrizionale non sarà perciò quello del parassitismo puro.
PARASSITI FACOLTATIVI E PARASSITI OBBLIGATI
Sono detti parassiti facoltativi i funghi considerati parassiti dell’ambiente in cui vivono, ma effettivamente saprofiti rispetto al metodo nutrizionale.
I parassiti facoltativi possono vivere in natura come parassiti, su tessuti in via di deperimento ma ancora vivi, o su materiale morto, nutrendosi come saprofiti.
I parassiti obbligati invece necessitano di una cellula vivente del proprio ospite per potersi sviluppare, crescere e riprodursi. Questi non possono essere coltivati artificialmente.
Non sono ancora ben chiare le ragioni per cui alcuni funghi parassiti si specializzano diventando parassiti obbligati.
Le fasi di attacco da parte di un fungo su di una pianta ospite, avvengono tramite deposito di spore sulla pianta, o attraverso l’ancoramento del micelio sul suo ospite.
Seguono quindi la fase della penetrazione all’interno dei tessuti, ed infine la diffusione all’interno dei tessuti dell’ospite che spesso morirà, a mezzo di enzimi che idrolizzano le proteine ed i grassi nella cellula ospite e che assorbono come loro nutrimento, o di tossine che il parassita secerne, in grado di bloccare il metabolismo dell’ospite.
La penetrazione del fungo parassita nel suo ospite può avvenire attraverso ferite, attraverso aperture naturali, ma anche attraverso superfici intatte, ed ogni patogeno è specializzato per uno di questi metodi.
Pensa che un patogeno che attracca attraverso tessuti indenni, può perforare la cuticola del suo ospite, attraverso il suo promicelio che, con forza viva meccanica, può raggiungere le 9 atmosfere.
LE DIFESE DELLE PIANTE CONTRO GLI ATTACCHI DEI PARASSITI
Devi però sapere che la maggior parte delle piante è in grado di opporre una certa resistenza agli attacchi di molti fungi parassiti, attraverso la produzione di contro-tossine quali ad esempio composti fenolici, catecolo, acido protocatechico che sono in grado di inibire o contrastare l’azione dei patogeni.
Una pianta che contrae l’infezione può difendersi creando una barriera di resistenza, ovvero facendo morire le cellule attorno al patogeno che non troverà perciò più cellule vive da cui trarre nutrimento.
Simile anche l’utilizzo da parte delle piante colpite dai patogeni, di barriere istogene o di barriere gommose che di fatto isolano le zone infette bloccando l’afflusso di sostanze nutritive verso il parassita.
Bisogna fare distinzione tra i funghi che svolgono pura azione di parassiti e quelli che invece colonizzano piante o parti di piante già morte che servono loro da substrato, facendoli diventare funghi saprofiti.
É inoltre comune anche il parassitismo tra funghi, ovvero microfunghi che possono attaccare macrofunghi.
Per fare qualche esempio, la Mycogone perniciosa può attaccare il comune Prataiolo coltivato (Psalliota bispora), mentre la Mycogone rosea è un ifomicete che attacca l’Ovolo buono (Amanita cæsarea).
L’Asterophora parasitica invece attacca funghi in decomposizione, in particolar modo, ed a gruppi, attacca le Russule, soprattutto la Russula nigricans ed alcuni Lattari.
Nella foto di seguito alcuni esemplari di Asterophora parasitica su Russula nigricans. Altre foto di questo fungo su Instagram @funghimagazine #funghimagazine.

Tra i Basidiomiceti (i funghi macroscopici che si possono osservare su piante, rami o radici) sono pochi i veri parassiti puri. Molti sono parassiti e saprofiti al tempo stesso.
Funghi parassiti – parassitismo
I FUNGHI PARASSITI

Funghi Parassiti – Parassitismo
L’Armillaria mellea, il comune fungo chiodino o famigliola buona, è una agaricaceae commestibile dopo adeguata/prolungata cottura, che provoca marciume radicale e penetra per mezzo di rizomorfe, ovvero cordoni di micelio di color bruno-nerastro, che possono vivere a lungo nel terreno.
Il suo micelio si diffonde dalla radice dell’ospite raggiungendo anche il colletto, provocando la morte dell’ospite entro un paio di anni.
Di solito è più comune trovare questo fungo su di ceppi, alberi o rami già morti, in questo caso il fungo si comporta da saprofita. Attacca preferibilmente la Robinia pseudoacacia ma anche molte altre latifoglie.
Armillaria tabescens ed Armillaria ostoyae sono due parassiti assai simili al fungo Chiodino, entrambi discreti commestibili dopo adeguata e prolungata cottura di almeno 20 minuti. Il primo, A. tabescens è anche detto Chiodino dolce o Chiodino senza anello, attacca prevalentemente varie specie di Quercia, fruttificando alla base degli alberi e sulle ceppaie, apparentemente sul terreno. L’A. Ostoyae invece vegeta su legno di conifere, sia alla base del tronco che su ceppaie.
Pholiota squarrosa è uno dei tanti sosia non commestibili del fungo Chiodino, dal quale si distingue per le squamette che ricoprono gambo e cappello. Vegeta da parassita alla base di alcune conifere, in particolar modo dell’abete rosso e risulta particolarmente abbondante in periodi non troppo piovosi ma freddi, ha carne coriacea-fibrosa ed amara.
Cerioporus squamosus, un parassita che può occasionalmente presentarsi come saprofita sotto forma di orecchie bianche con caratteristiche squame di colore marrone. Attacca preferibilmente i Frassini e non è insolito osservarlo in fruttificazione durante il periodo di raccolta delle Morchelle varietà esculenta. Può attaccare anche Olmi, Tigli e Pioppi in ambienti igrofili.
Cyclocybe cylindracea o Cyclocibe aegerita o fungo Pioppino/Piopparello è un ottimo commestibile parassita-saprofita specifico principalmente del Pioppo, ma spesso rinvenibile anche su Olmo, Salice e Sambuco.
Da fungo parassita attacca alberi vivi che porta alla morte, poi da fungo saprofita se ne nutre fin tanto che vi sia nutrimento disponibile. Molto spesso il fungo Piopparello fa da apripista al Pleurotus ostreatus che può comparire non appena l’albero risulta morto da almeno un anno.
Exobasidion rhododendri è un parassita che colpisce le foglie del rododendro e si presenta sotto forma di galle di colore bianco o rosato-rossiccio.
Fistulina epatica è uno dei pochi funghi parassiti ad essere un buon commestibile, anche se in realtà non è un parassita puro ma parassita-saprofita che ama attaccare soprattutto Castagni morenti o ceppi di castagno e più sporadicamente di altre latifoglie.
Questo fungo si può consumare anche crudo in insalata, ma in moderate quantità poiché potrebbe risultare indigesto se consumato in eccesso. É il fungo con il più alto contenuto di vitamina C che ne conferisce un caratteristico sapore dolciastro, ma al tempo stesso anche asprigno. Deve il suo nome al colore rosso sangue delle sue carni che ricordano un fegato affettato.
Flammulina velutipes o fungo dell’Olmo è un buon commestibile previa cottura. Uno dei pochi funghi invernali in grado di resistere anche al gelo ed alla neve. Fruttifica da parassita a gruppi cespitosi di più esemplari su vari alberi vivi di latifoglie, ma in particolar modo dell’Olmo, più sporadicamente di Acero, Salice, Sambuco ed altri. Ha un sapore dolce-asprigno che ad alcuni potrebbe risultare indigesto, adatto più che altro per minestre, utilizzando il solo cappello. Durante la cottura va tolta la schiuma che produce durante la liquefazione delle sostanze antigelo che ricoprono il suo cappello.
Il Ganoderma applanatum è un fungo parassita e saprofita, una poliporacea assai comune che produce marciume del tessuto legnoso di cui posi si nutrirà come saprofita e penetra nelle piante attraverso ferite di potatura o lesioni conseguenti ad eventi meteorologici o all’azione dell’uomo.
I suoi carpofori sono orecchie che possono raggiungere elevate dimensioni e possono formarsi sia alla base del tronco che lungo l’intera pianta.
Funghi parassiti – parassitismo
ALTRI FUNGHI PARASSITI

Funghi Parassiti – Parassitismo – Simili al Ganoderma sono:
- • Daedalea quercina che parassita Querce e Castagni, più sporadicamente altre latifoglie,
- • Fomes fomentarius è un parassita perenne e poi saprofita, che provoca carie bianca e fruttifica su varie latifoglie, preferibilmente sul faggio vivo,
- • Fomitopsis pinicola, come lascia intuire il nome, attacca preferibilmente gli abeti, sia vivi che alberi abbattuti a terra,
- • Ganoderma applanatum può essere sia parassita che saprofita. Fruttifica alla base degli alberi o fino ad un metro da terra, sia su alberi vivi che su ceppaie o alberi caduti di latifoglie,
- • Ganoderma lucidum è un parassita poi saprofita che attacca tronchi o ceppaie di latifoglie o detriti legnosi. Spesso coltivato per le sue proprietà farmacologiche nella medicina orientale,
- • Heterobasidion annosum è un parassita poi saprofita che attacca prevalentemente le conifere quali Abete bianco, Picea excelsa e varie specie di Pino,
- • Laetiporus montanus è un parassita esclusivo del Larice,
- • Laetiporus sulphureus è un parassita di varie specie di latifoglie, facilmente riconoscibile per il suo colore giallo citrino con sfumature arancio,
- • Piptoporus betullinus è il parassita-saprofita esclusivo delle Betulle. Non attacca le piante sane ma soltanto quelle sofferenti o malate, ma anche quelle già morte o cadute a terra,
- • Phellinus pomaceus è il parassita-saprofita esclusivo delle Rosaceae, spesso rinvenibile su Azzeruolo, melo, pero e pruno. La presenza di questo fungo su di un albero da frutto indica il suo cattivo stato di salute e la conseguente prossima rottura e caduta di rami,
- • Trametes versicolor è un comunissimo parassita secondario di varie latifoglie e più raramente conifere, sia vivi che morti. Facilmente riconoscibile per le righe concentriche di svariati colori, dal bianco esterno al grigio-nero interno.

FUNGHI PARASSITI PIU’ NOTI
Funghi Parassiti – Parassitismo
La Grifola frondosa insieme al fungo Pioppino ed al Pleurotus ostreatus, è il miglior fungo commestibile tra i vari parassiti-saprofiti.
Conosciuto ed assai ricercato per la squisitezza delle sue carni che risultano ottime conservate sott’olio, in Piemonte è detto il Fungo Reale, per via della sua abbondanza che, in passato ha sfamato molte povere famiglie, può infatti raggiungere e superare i 5 chilogrammi di peso.
É un fungo perenne che cresce ogni estate, fino all’autunno, sulle stesse piante di Castagno o di Quercia, più raramente su altre latifoglie. É un parassita-saprofita che attacca piccole porzioni di pianta viva ai suoi piedi, dove diventa rapidamente saprofita. Nei paesi asiatici è comunemente coltivato.
Simile risulta il Meripilus giganteus, questo però non è commestibile da adulto perché particolarmente coriaceo, si può consumare soltanto da giovanissimo. Come dice il suo nome latino, può diventare gigante, ovvero di grandi dimensioni e notevole peso. A differenza della Grifola frondosa ha crescita tipicamente a mensole e non ramificata e la sua carne imbrunisce al tocco. É un parassita di latifoglie vive.
Omphalotus olearius, come lascia intuire il suo nome latino, è il parassita dell’olivo.
Di aspetto vagamente simile al Gallinaccio, ha colori più scuri, tendenti all’arancio-marrone e tendenzialmente lucidi con lamelle color oro-giallognolo-aranciato e cappello di colore marrone-bruno-aranciato, involuto negli esemplari giovani. É un fungo tossico-velenoso che provoca intense sindromi gastroenteriche.
Pleurotus eryngii è un parassita-saprofita eccellente commestibile, noto soprattutto con il nome comune di Cardoncello o fungo della Ferula o Ferlengo. Cresce su radici vive, morenti o morte di Ferula, del Cardo o dell’Eryngium campestris, uno spinosissimo arbusto che può crescere anche sulle dune sabbiose e saline in riva al mare.
Il consimile Pleurotus ostreatus benché rinvenibile su tronchi d’albero, non è un parassita, ma semplicemente un saprofita che attacca alberi già morti e molto raramente alberi morenti.
Pseudoboletus parasiticus (già Xerocomus parasiticus o Boletus parasiticus) è l’unico macroparassita in grado di parassitare un altro fungo, lo Scleroderma citrinum (già Scleroderma vulgare).
In questo caso però, l’azione di parassitismo di questo fungo, si rivela benefica in natura, giacché l’attacco del patogeno rende sterili i suoi ospiti che non moriranno, ma non potranno più riprodursi, evitando così l’infestazione di tutto il circondario.
Sparissis crispa è un insolito parassita dei boschi di conifere che attacca Pino Nero o Pino Silvestre, si sviluppa alla base di alberi vivi, ma più spesso su ceppaie marcescenti. Può esser commestibile da cotta ma spesso risulta indigesta, se ne sconsiglia la raccolta, anche perché specie piuttosto rara.
Sparissis laminosa o Ditola increspata è un parassita dei Pini vivi, dalla curiosa forma di cavolfiore dalle fitte lamine ondulate, di colore crema-giallognolo-ocraceo. Commestibile da cotta, se ne sconsiglia la raccolta poiché ancor più rara rispetto alla varietà crispa.
