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Cantharellus melanoxeros ex Craterellus melanoxeros
Cantharellus melanoxeros è anche noto come Craterellus melanoxeros. É un fungo raro, pertanto non andrebbe raccolto ma solamente fotografato. É una delle sette varietà di Finferlo/Cantarello presente in Italia. Scopri le differenze rispetto agli altri Finferli
CANTHARELLUS MELANOXEROS (Desm.,) (1830)
INDICE
- 1 CANTHARELLUS MELANOXEROS (Desm.,) (1830)
- 2 CANTHARELLUS MELANOXEROS
Cantarello annerente, Craterello annerente
Nome corrente:
Cantharellus melanoxeros Desm., in Duby, Bot. Gall., Edn 2 (Paris) 2: 799 (1830)
Sinonimo:
Craterellus melanoxeros (Desm.) Pérez-De-Greg., in Carbó, Pérez-De-Gregorio, Rocabruna, Vila, Llistosella, Tabarés, Ballarà, Rodríguez, Torrent & Cortés, Bolets de Catalunya (Barcelona) 19(901-950): làm. 908 (2000)
Cantharellus melanoxeros (Desm.,) (1830)
Finferlo nero – Finferlo annerente
Divisione: | Basidiomycota |
Classe: | Basidiomycetes |
Ordine: | Cantharelales |
Famiglia: | Cantharellaceae |
Genere: | Cantharellus |
Specie: | Cantharellus melanoxeros |
Nome italiano: | Cantarello/Craterello annerente, Finferlo nero |
Tipo nutrimento: | Simbionte-micorrizico |
Periodo vegetativo: | Estate-Autunno |
Commestibilità o Tossicità: | Commestibile |
Scheda illustrativa:

CANTHARELLUS MELANOXEROS
NOMI INTERNAZIONALI
- Estone: Mustuv torbikseen, Lilla kukeseen
- Finlandese: nuhruvahvero
- Francese: Chanterelle noircissante
- Norvegese: svartnende kantarell
- Polacco: Svartnande kantarell
- Svedese: Svartnande kantarell
- Tedesco: Schwärzende Kraterelle
- Ungherese: Sötétedőhúsú rókagomba
Nomi comuni italiani
Il Cantharellus melanoxeros è un fungo con una distribuzione piuttosto contenuta, al punto da esser persino considerato un fungo raro, tanto in Italia, quanto in Europa, per questa ragione non può contare su di una gamma di nomi comuni o nomi dialettali.
Date le sue caratteristiche morfologiche, è ovunque noto in Europa col nome comune di Cantarello/Craterello/Finferlo/Gallinaccio nero o anche Cantarello/Craterello/Finferlo scuro, o più opportunamente come Cantarello/Craterello/Finferlo annerente.
Etimologia
L’epiteto melanoxeros deriva dal greco μέλας -ανος mélas -anos = nero e da ξηρóς xerόs = secco: per via del colore nero che assume la carne se pressata in assenza di umidità, nel secco.
DISTRIBUZIONE
Questa rara varietà di Galletto/Finferlo/Cantarello, come anticipato, ha una distribuzione planetaria decisamente ridotta.
Lo si può trovare saltuariamente in tutta Europa ma, vegeta maggiormente nei settori continentali centro-occidentali, in ogni caso, risulta essere ovunque specie rara, vulnerabile o in via d’estinzione ed ovunque è inserita nelle liste rosse delle specie che necessitano di protezione.
La ragione per cui questa specie, già di per sé rara, sta rischiando sempre più l’estinzione, va ricercata tanto nella sottrazione dei suoi habitat naturali, quanto e soprattutto nella sostanziale modifica dei suoi ecosistemi, sempre più acidificati e mutati dall’uso massiccio di nutrienti, trasportati nei boschi attraverso l’inquinamento delle falde acquifere o delle acque superficiali, sempre più arricchite da un eccessivo uso di fertilizzanti in agricoltura.
Il suo areale di distribuzione va dalla Spagna, dov’è considerato specie vulnerabile, alla Francia (vulnerabile), Svizzera (vulnerabile), Germania (in via d’estinzione), Austria (rara), Italia (rara), Slovenia, Lussemburgo, Norvegia (vulnerabile), Ungheria (in via d’estinzione).
Già estinta invece in Danimarca. In Germania la si può trovare ancora soltanto in Baviera, Baden Wüttemberg e Renania-Palatinato.
HABITAT / ECOLOGIA
🌲🌿🍂🍁L’HABITAT del Finferlo scuro / Finferlo annerente

L’habitat ideale per il Cantharellus melanoxeros
Si tratta di una specie micorrizica che crea simbiosi con molte latifoglie e più raramente con alcune conifere.
Ama i boschi scuri-ombrosi e ben umidi, perciò risulta più frequente nelle vecchie foreste di faggio.
In Scandinavia si può rinvenire anche nelle foreste di Abete.
Nei paesi meridionali del Continente, Francia, Svizzera, Italia, Austria e Slovenia lo si può rinvenire, oltre che nei boschi di Faggio, anche nei boschi misti con Querce e Carpini.
É a tutti gli effetti una specie fungina tipica del bosco mesofilo, che non ama i boschi termofili anche se, personalmente ci è capitato di trovare questa specie a tu per tu con i Porcini Estatini (Boletus reticulatus) e Porcini Neri (Boletus aereus) in periferia di un bosco termofilo, là dove il bosco era più ombroso-umido, subito dopo una importante pioggia di fine estate.
Un altro importante ritrovamento, con almeno una trentina di esemplari, distribuiti su di un tratto di bosco molto scuro-umido, lungo una mezza dozzina di metri, lo abbiamo fatto in bosco puro di solo Castagno.
Lo spot trovato nel bosco puro di Querce nel 2019 non si è più ripetuto negli anni a seguire. Solamente un paio di timidi esemplari sono nati negli identici punti nel 2021. Il 2022 è stato in generale troppo siccitoso perché potessero nascere altri esemplari.
Riguardo invece lo spot del bosco puro di Castagno, pur per quanto poco produttivo, ha sempre generato alcuni carpofori, dal primo ritrovamento del 2018 in poi (tranne nel 2021), in luogo assai isolato e ben distante da qualsiasi area urbana.
💥🔥 Piccole curiosità
💥 Cantharellus melanoxeros pur essendo fungo raro, se trova l’habitat ideale, l’ecosistema integro non inquinato, può vegetare in buon numero, anche a gruppi ravvicinati.
💥 Le fruttificazioni migliori avvengono sempre all’indomani di una buona pioggia seguita da giorni caldo-umidi, con assenza di vento e soprattutto con assenza di aria torrida.
💥 Questa specie fungina non tollera la siccità, sia del suolo che dell’aria.
⛔🖐️ Se nel bosco trovi questo bellissimo fungo, ti preghiamo di non raccoglierlo, ci sono molti altri funghi che possono esser raccolti per poterli mangiare, che non rischiano l’estinzione. Data la sua rarità e e lo stato di specie a rischio, limitati a fotografarlo o, al più a raccoglierne un paio di esemplari (possibilmente adulti, che abbiano già prodotto le proprie spore) per il solo studio⛔
⛔🖐️ Se nel bosco ti imbatti in una delle SPECIE RARE descritte negli articoli di Funghimagazine, ci è graditissima la tua segnalazione, meglio se con tanto di foto, sufficiente anche solo la provincia ed il tipo di bosco in cui l’hai trovata⛔
SEGNI DISTINTIVI / CARATTERISTICHE
COME RICONOSCERE IL CANTHARELLUS MELANOXEROS

💥 Il colore rosato-violaceo dell’imenoforo, rappresenta un buon segno distintivo/segno di riconoscimento di questa specie fungina 💥
Questa rara varietà di Finferlo/Galletto è praticamente identica ai più comuni Galletti per forma, ma non per colori ed altri particolari.
Il corpo fruttifero, come per altri Cantharelli, è imbutiforme.
L‘imenoforo, ovvero la parte fertile del frutto, si trova nella parte laterale-inferiore del cappello ed è formato da particolari lamelle che, più che altro sono delle vere e proprie costolature, tecnicamente dette pliche → pieghe, spesso anche incrociate tra loro. Queste sono decorrenti sul gambo, ovvero si allungano dall’orlo del cappello fin su almeno ¾ di gambo.
I colori dominanti dell’imenoforo possono variare di molto: giallo limone negli esemplari più giovani, prima che siano formate le pliche, poi da un rosa antico al violetto, dal giallo ocra al bruno-melanzana. Non è raro che, in presenza di forte umidità, l’intero imenoforo assuma una colorazione bianco-grigiastra. Se pressato con forza può annerire, da qua il nome di Finferlo annerente.
Il Cappello, solitamente di diametro prossimo ai 2/7 cm, è imbutiforme, carnoso, convesso, con una depressione nella parte centrale del cappello, in corrispondenza del gambo, ha margine involuto negli esemplari giovani, ma più disteso in quelli adulti, e tendente quasi ad allungarsi verso l’alto, quando non anche verso il basso, formando un vero e proprio imbuto negli esemplari adulti.
A differenza di altri Finferli, il C. melanoxeros può avere il cappello assai meno carnoso (simile a quello del Craterellus lutescens-Finferla), soprattutto andando verso i bordi, e formare lobi assai ondulati o persino arricciati.
In presenza di aria secca, i cappelli si sviluppano poco in diametro, ed assumono una colorazione ocracea-marroncina su sfondo beige, con una sorta di foro-fontanella (aperto o chiuso) in corrispondenza del gambo.
Una caratteristica distintiva del cappello è di formare piccole macchiline brune-nerastre verso i bordi degli esemplari adulti. Man mano che il fungo invecchia il bordo del cappello si arriccia su sé stesso annerendo.
Il gambo è dapprima pieno-carnoso negli esemplari giovani, per poi diventare cavo negli adulti. Non è raro incontrare piccoli assembramenti di questi funghi, talmente appressati tra loro da avere persino i gambi fusi alla base.
La base del gambo è spesso biancastra nei giovani, con spiccata igrofaneità, ovvero il gambo può essere alla base igrofano, che cambia di colore a seconda delle condizioni meterorologiche, in presenza di molta acqua, assumendo un colore biancastro-traslucido.
Durante una fase piovosa o comunque molto umida, il gambo diventa fibroso, quasi elastico e, se pressato, annerisce rapidamente, rimanendo poi costantemente bruno. Quest’ultima caratteristica è però osservabile anche in presenza d’aria secca.
La parte alta del gambo assorbe meno acqua dall’ambiente circostante, può essere giallastra-ocracea o anche giallo intenso con aria secca ma, cambia rapidamente di colore in corrispondenza delle lamelle-pliche, assumendo il classico colore rosato-violaceo.
Gli esemplari che crescono nelle foreste di Abete del Nord Europa hanno spesso colori differenti rispetto a quelli delle latifoglie, risultano più carnosi, più gialli e meno ocracei, possono persino non assumere le classiche colorazioni rosate-violacee ma, in ogni caso si distinguono facilmente per la caratteristica di annerire alla pressione.
ALTRE VARIETA’ E SPECIE SIMILI DI CANTARELLI/FINFERLI
Come già detto, sono sette le varietà di Finferlo/Galletto/Cantharellus presenti in Italia.
Alcune sono più comuni/diffuse, altre invece risultano più rare o comunque poco frequenti da incontrare nei boschi.
Ognuna di queste, si contraddistingue per un suo proprio habitat elettivo, che può esser notevolmente differente rispetto a specie/varietà consimili.
Anche i colori prevalenti possono differire notevolmente e, non è detto che questi siano necessariamente gialli, così come siamo abituati ad intendere il colore dei Galletti/Gallinacci/Finferli in genere.
Cantharellus cibarius

É il Galletto/Gallinaccio/Finferlo per eccellenza.
Quello che tutti conoscono e che raccolgono a partire dalla tarda estate fin nel cuore dell’autunno, in boschi per lo più montani e prevalentemente tra Faggi e/o Abeti.
É il Finferlo giallo uovo, quello che profuma quasi d’albicocca e che si trova in vendita in negozi e mercati.
Trovi su funghimagazine un dettagliato articolo attraverso il quale puoi scoprire tutto su questo ottimo fungo → Cantharellus cibarius e varietà – Galletto.
Cantharellus cibarius var. alborufescens

Lo trovi nei boschi caldi litoranei-costieri con prevalenza di specie arboree sempreverdi.
É specie tipica della Quercia Ilex (Leccio) e Quercus cerris (Cerro) con suoli calcarei, perciò assente nel Nord Italia.
É sempre sodo-carnoso con colore prevalente giallo-bianchiccio ma questo suo colore può cambiare a seconda dei tassi di umidità dell’ambiente in cui vegeta, per tanto è detto igrofano, con molto umido può essere di color giallo-tuorlo d’uovo ma con clima secco diventa bianchiccio, quasi bianco con anche sfumature color rosa in presenza di sole. Vira al rossastro al tocco.
É tra i meno pregiati tra tutti i Galletti per via di un odore e sapore quasi nulli, moderatamente piccante con leggero retrogusto amarognolo.
Cantharellus cibarius var. amethysteus

É un fungo poco comune, facilmente rinvenibile nei boschi con substrato acido e misti di Abete Rosso e Faggio del Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e della Lombardia, meno in Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Valle d’Aosta, decisamente più raro tra Centro e Sud Italia.
Vegeta prevalentemente in boschi ombrosi con molto muschio, in associazione prevalente con Abete Rosso o Faggio.
Lo riconosci per il suo gambo spesso fortemente imbutiforme e ben ingrossato verso l’alto con cappello fortemente involuto → ricurvo verso il gambo, con lamelle fortemente anastomizzate → unite tra loro da nervature. Le lamelle non decorrono lungo il gambo ma solo nella parte più alta del cappello.
Caratteristico il colore violaceo AMETISTA (da cui prende il nome) che sfuma tra il rosa ed il fucsia a seconda del clima, su sfondo di colore giallo con squamette scure lilla-ametista. Il Gambo ha uno sfondo bianchiccio con macchie giallo-uovo.
Cantharellus cibarius var. ferruginascens

É specie tipo delle Querce e comunque del bosco caldo di collina composto da Quercia, Castagno e Carpino, quindi del bosco termofilo.
Ha un cappello di colore giallo tendente quasi al verdastro-ocraceo.
Con clima secco si presenta di colore giallo-bianchiccio di fondo, ma con clima umido assume sfumature o riflessi olivastri, ocra, bruno-rosato o lilla. Sul gambo può avere scagliette di color ruggine (da qua il nome ferruginescens) ed alla manipolazione può diventare ovunque di colore rossastro.
Cantharellus friesii

All’estero è noto come Cantarello Rosso, per via dei suoi colori che, in caso di frequenti piogge ed abbondante umidità, possono diventare anche fortemente rossicci.
Il suo habitat ideale è il sottobosco ben coperto di muschio e molto umido del Castagno.
La sua forma è molto simile a quella del più classico Cantharellus cibarius, il Galletto di montagna, ma si differenzia per i colori che variano tra il giallo-arancio e l’arancio brillante, salmone, rossiccio.
É il meno carnoso tra tutti i Cantharelli, spesso risulta di dimensioni davvero ridotte, anche negli esemplari adulti. Pur essendo un buon commestibile al pari delle altre varietà, se ne sconsiglia la raccolta perché è un fungo molto raro.
Cantharellus pallens

Cantharellus pallens è una vera e propria varietà di Cantharellus che risulta essere fortemente tipica dei boschi di Quercia o più in generale del bosco termofilo e comunque del bosco caldo.
In Europa il C. pallens è presente soltanto nei boschi mediterranei.
Si caratterizza per la sua mole, massiccia, carnosa, per i colori bianchicci con clima secco e giallo-uvo con clima umido, oltre che per una leggera pruina biancastra che ricopre il cappello, soprattutto negli esemplari giovani.
Molto spesso gambo e cappello sono dello stesso colore, biancastro ma la parte sotto del cappello dove si trovano le lamelle risulta invece quasi sempre di un bel giallo intenso, giallo brillante, giallo-uovo.
In presenza di clima molto secco gli esemplari di Galletto già presenti nel bosco esaltano ancor di più questa differenza di colore tra cappello-gambo e lamelle. I primi possono diventare anche completamente bianchi, mentre le lamelle rimangono sempre di colori nella gamma del giallo.
GOMPHUS CLAVATUS

Gomphus clavatus, anche noto come Fungo della Carne, non è un Cantarello ma, dati i suoi colori e forme, potrebbe facilmente esser confuso con la specie fungina in questione, appunto con il Cantharellus melanoxeros.
Puoi scoprire tutto su questo fungo dall’aspetto di un tipico Finferlo, però decisamente più grande e massiccio, nell’apposito ed approfondito articolo → Gomphus clavatus – Fungo della Carne.
FOTOGALLERY
Di seguito alcune foto di Cantharellus melanoxeros:
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