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Fino a quando nascono i Porcini
Una delle domande che i lettori mi pongono più frequentemente è: “fino a quando nascono i Porcini?” Cerchiamo quindi di rispondere al meglio a questa domanda, che suscita grande interesse tra gli italiani
FINO A QUANDO NASCONO I PORCINI?
Il rapporto Funghi e Clima
Tra tutti i funghi presenti tra boschi e radure, i funghi Porcini sono sicuramente i più ambiti, ma anche i più misteriosi ed esigenti.
Con testardaggine li scrutiamo, li studiamo, cerchiamo di capirne i comportamenti, per poterne poi prevedere le attese nascite ma, nonostante tutti i nostri appunti o calcoli, loro faranno sempre ciò che vogliono, o meglio, fanno ciò che gli impone il Clima.
Già, perché non c’è fungo che possa sottrarsi alle leggi del Clima che, attraverso i fenomeni meteorologici → o atmosferici, impone loro la tabella di marcia con tutte le sue variazioni stagionali.
Anche i cercatori di funghi più distratti si saranno accorti che, se piove adeguatamente, poi nasceranno i funghi e, quando possibile, anche i Porcini ma, se il Clima ha in serbo lunghi periodi siccitosi, la stragrande maggioranza dei funghi non potrà che rimanere in stand-by, in attesa di tempi migliori.
L’associazione ‘funghi e pioggia‘, o più genericamente ‘funghi e clima‘, non è affatto casuale.
Devi sapere infatti che i funghi Porcini sono composti per il 92% di sola acqua. La percentuale sale al 95% per i funghi cosiddetti ‘igrofili‘ → che amano vegetare in presenza di forte umidità-acqua, salendo ulteriormente, fino al 98% in alcuni funghi ‘lignicoli‘ → che vegetano sul legno, anziché sul terreno.
E’ dunque chiaro che, se manca acqua-umidità, mancano i presupposti di base perché i funghi possano prosperare.
🍄 Puoi approfondire l’argomento leggendo il mio articolo FUNGHI E CLIMA. I CAMBIAMENTI CLIMATICI E I FUNGHI.
FINO A QUANDO NASCONO I PORCINI?
Dovendo rispondere alla domanda di base “Fino a quando nascono i Funghi Porcini?” non posso darti una risposta univoca, senza prima aver fatto alcune doverose precisazioni.
Lo so, forse tu ti stai aspettando che io ti risponda qualcosa tipo: «fino a metà Novembre, fino al 20 di Novembre, fino al 30 o fino ai primi di Dicembre, o giù di lì» ma se dovessi darti una simile risposta, non ti offrirei un buon servizio.
La verità è che non esiste una data standard entro cui i funghi Porcini cessano di fruttificare e quindi di farsi trovare da noi desiderosi cercatori.
Per farti capire perché non esiste una data standard, è bene fare un doveroso preambolo.
I Porcini sono funghi Simbionti

Che cos’è la Simbiosi micorrizica?
Fino a quando nascono i funghi Porcini?
I funghi Porcini sono detti funghi simbionti → ovvero sono funghi che vegetano grazie ad un rapporto di coesistenza / convivenza che instaurano con alcune specie vegetali ospitanti.
Nella fattispecie, cioè nel caso dei funghi Porcini, questa simbiosi è anche detta “Simbiosi micorrizica” o più semplicemente “Micorriza”.
La simbiosi che avviene tra i funghi detti ‘simbionti‘ (ed i funghi Porcini lo sono) e le specie vegetali ospitanti (piante) è ‘mutualistica‘ → ovvero i due organismi vivono a stretto contatto tra di loro traendo reciproci benefici l’un l’altro.
Nel caso dei funghi Porcini e dei cosiddetti “Alberi da funghi” → ovvero quegli alberi in grado di creare simbiosi con i funghi Porcini, la simbiosi avviene attraverso il reciproco scambio di sostanze nutritive che vede gli alberi offrire carbonio organico ai funghi, i quali a loro volta, offrono in cambio agli alberi sostanze nutritive in forma di composto organico o inorganico, le cui componenti principali sono azoto, fosforo, ferro, rame, zinco e altri sali minerali.
🌲🌳► Se ancora non li conosci, puoi scoprire quali sono i principali ‘alberi da funghi‘, leggendo la mia scheda monotematica → ‘Gli Alberi dei Funghi Porcini‘ oppure, consultando la sezione “GLI ALBERI DEI FUNGHI di funghimagazine”.
Ma torniamo alla Micorriza e vediamo velocemente come questa avviene.
I funghi detti ‘Ascomiceti‘ ed i ‘Basidiomiceti‘, quantificati all’incirca in 6,000 specie, creano “Ectomicorrize” con circa 8,000 piante arbustive ed arboree.
In questo caso, i funghi si legano alle radici degli alberi ospitanti attraverso una struttura detta ‘Mantello‘ o ‘Micoclena‘, che avvolge gli apici radicali degli alberi ospitanti. Grazie poi ad un complesso sistema intercellulare detto “Reticolo di Hartig” le ife penetrano verso l’interno, fra le cellule dell’epidermide radicale.
Le ‘Ectomiccorize‘ sono tipiche della gran parte delle Pinaceae (Abeti e Pini di vari generi), delle Fagaceae (tra cui Faggio, Castagno, Querce), delle Betulaceae (Betulla, Carpino, Nocciolo, Ontano) e molte altre famiglie.
Ci sono poi anche altre forme di Micorriza tra cui le ‘Ectoendomicorrize‘. La differenziazione sta quasi sempre nella maggiore o minore capacità di penetrazione intracellulare radicale.
Le Micorrize possono esser del tipo ‘Arbuscolari‘ oppure ‘Vescicolari‘.
Nel caso delle Micorrize Arbuscolari, i funghi producono ‘Arbuscoli‘ all’interno delle cellule delle piante compatibili. Si tratta di una fitta ramificazione il cui compito è quello di interscambio di acqua e sali minerali tra fungo e pianta ospitante. Nelle strutture ramificate dette ‘Arbuscoli‘ si accumulano principi nutritivi di riserva. ⛔ Molto importante è sapere che questi ‘Arbuscoli’ hanno vita breve, ovvero hanno una durata all’incirca di soli 15 giorni.
✅ Ciò spiega in buona parte, la ragione per cui ogni ciclo vegetale di nascite (buttata / bollata) dei ‘carpofori‘, ovvero dei funghi che noi raccogliamo (il fungo Porcino da noi tanto ambito) non dura quasi mai più di 15 giorni, con ultimi ritrovamenti che al massimo potranno protrarsi per altri 12/15 giorni, se fa fresco ed i carpofori maturano molto lentamente ✅
Nel caso invece delle Micorrize Vescicolari, i funghi producono in forma intracellulare delle strutture ovoidali dette ‘Vescicole‘ contenenti grassi e sali minerali di riserva, ma più nello specifico anche zuccheri (Trealosio), vitamine, proteine o lipidi (ascidi grassi saturi o insaturi). Macromolecole queste, che vengono introdotte nelle radici degli alberi attraverso complessi meccanismi detti di ‘endocitosi‘ e ‘fagocitosi‘. Insomma un vero e proprio ‘magazzino‘ di sostanze necessarie per la sopravvivenza.
Perché la Simbiosi Micorrizica è indispensabile per la nascita dei Porcini?
Vien da sé dunque capire che, se manca la pioggia, mancherà la possibilità da parte della colonia fungina di acquisire ed immagazzinare acqua e tutti i nutrienti estratti dal terreno, dalle rocce o dalla lettiera.
L’acqua oltre ad ammorbidire il terreno e dissetare ogni organismo vivente, ha anche la capacità di idrolizzare → scindere un composto chimico attraverso il processo di idrolisi, molte sostanze contenute nel terreno stesso, rendendole disponibili per i processi vitali degli alberi e dei funghi stessi.
Un terreno riarso da prolungata siccità, non avrà possibilità di offrire adeguato nutrimento sia agli alberi che ai funghi. I Miceli sono in grado di sopportare lunghi periodi di siccità ma, nel momento in cui anche gli alberi entreranno in sofferenza, a causa del clima torrido-desertico, anche la loro straordinaria resistenza verrà meno.
Studi rigorosi dimostrano che la Micorriza incrementa notevolmente l’apparato radicale delle piante, anche quelle presenti nei nostri orti, facilita l’intercettazione dell’acqua e sali minerali attraverso la ‘struttura aggiuntiva‘ che si va a sommare alle radici poco performanti delle piante.
Le piante micorrizate hanno una maggior tolleranza e resistenza alle malattie fungine, tant’è che nell’ambito delle colture biologiche / agricoltura moderna, la micorrizazione viene applicata nella lotta naturale ad agenti patogeni quali la temutissima ‘Peronospera‘ (varie specie di Phytophthora ), ‘Marciume del Colletto‘ (vari tipi di Fusarium) e molti altri dannosi Funghi Parassiti, tra cui le varie specie di Armillaria (Chiodini / Famigliole).
Se non c’è simbiosi micorrizica non ci sarà nascita di funghi Porcini
Fino a quando nascono i funghi Porcini?
🚫 Quando si dice che è vietato raccogliere i funghi utilizzando rastrelli, bastoni uncinati o atti a modificare la lettiera, lo si dice perché il rastrellamento, lo spostamento sistemico di foglie, rami, lettiera, pietre, può stravolgere il delicato equilibrio che regola la simbiosi tra colonia fungina e piante.
L’eccessivo calpestio della lettiera o del terreno di crescita dei funghi, può danneggiare il micelio e quindi l’apparato radicale superficiale delle piante.
⛔ Un affollamento eccessivo di cinghiali in un bosco può provocare danni inimmaginabili alla colonia fungina, ma anche alle piante stesse.
🐗🐗🐗 I Cinghiali non sono tanto ghiotti dei carpofori (i funghi che noi raccogliamo) quanto delle radici micorrizzate delle piante, perché attraverso le ramificazioni arbuscolari o le strutture vescicolari, possono trarre importanti fonti d’energia, sia sotto forma di grassi che di zuccheri, proteine, sali minerali, acqua, vitamine e lipidi.
Non è un caso infatti che nei boschi, le uniche zone devastate dai cinghiali, sono quelle in cui si trovano le ‘fungaie‘ più produttive.
🐗► Puoi approfondire l’argomento Cinghiali leggendo il mio articolo: EMERGENZA CINGHIALI: ADDIO AI FUNGHI PORCINI.
Va in verità detto che, sul lungo periodo, i buchi fatti dai cinghiali con la relativa estirpazione delle radici superficiali delle piante, possono facilitare l’accumulo di acqua piovana, intrappolata entro le buche fatte dai cinghiali, con relativa formazione di nuove radici superficiali, a patto però che l’infestazione di cinghiali sia solo temporanea e non permanente.
Nel caso di permanenza prolungata della colonia di Cinghiali sul territorio, questa pressione, potrebbe provocare danni irreparabili poiché, per esempio, piante quali le Querce, non posseggono un apparato radicale molto profondo. Molto spesso le radici sono solo superficiali e circoscritte a pochi metri dal tronco. Se i cinghiali divorano l’intero apparato radicale superficiale delle Querce, queste potrebbero cadere al primo colpo di vento un po’ più forte.
🌳► Abbiamo potuto osservare questo fenomeno in molti boschi di sola Quercia dove, le piante prive di radici superficiali ‘rumate’ o divorate dai cinghiali, sono cadute a terra a seguito di temporali estivi preceduti dal fenomeno detto di ‘downburst‘ (Raffiche discendenti), spesso definiti dai media come ‘trombe d’aria). → vedi foto di seguito.

Ma torniamo alla domanda iniziale:
FINO A QUANDO NASCONO I PORCINI? risposta…
Fino a quando nascono i Porcini?
In poche parole potrei risponderti: fin tanto che sugli alberi ci saranno foglie verdi
Come ti ho appena spiegato sopra, trattandosi di funghi simbionti / micorrizici, i funghi Porcini per poter vivere hanno necessità di approvvigionarsi di carbonio organico che può esser offerto loro solamente dagli alberi, attraverso il loro processo di Fotosintesi Clorofilliana.
🍃🌿 La Fotosintesi Clorofilliana come puoi leggere su Wikipedia, è un processo chimico attraverso il quale le piante verdi producono sostanze organiche a partire dal primo reagente, l’anidride carbonica atmosferica che, combinata all’acqua metabolica, in presenza di luce solare, origina i processi anabolici dei carboidrati.
In pratica, attraverso la luce solare, e quindi attraverso le foglie contenenti clorofilla, le piante possono trasformare l’acqua che normalmente circola nelle foglie, in carboidrati organici indispensabili per la vegetazione delle piante stesse, ma anche dei funghi simbionti che, essendo privi di clorofilla, diversamente non potrebbero procurarsi i preziosissimi carboidrati.
Vien da sé dunque che, i funghi Porcini si potranno trovare fin tanto che avranno scorte di carboidrati necessari alla loro sopravvivenza
Sul web prevale l’errata convinzione che, cadute le foglie dagli alberi, non si potranno più trovare Funghi Porcini.
Convinzione davvero errata o comunque fuorviante.
Come hai potuto leggere sopra, le colonie fungine sono in grado di stoccare sostanze nutritive, tra cui anche i carboidrati, attraverso ‘Arbuscoli‘ e ‘Vescicole‘ la cui durata è quindicinale.
Fin tanto che sulle piante c’è ancora qualche foglia viva perciò, i funghi simbionti saranno in grado di accumulare / stoccare, sostanze nutritive necessarie alla loro fruttificazione.
Certo un clima particolarmente rigido o ventoso, com’è tipico dei mesi tardo autunnali-invernali, non aiuta certamente alla fruttificazione che, come per la maggior parte delle piante, di solito avviene in presenza del caldo che, di fatto è responsabile della maturazione dei frutti.
Ciò nonostante, qualche fungo Porcino può nascere ancora anche se fa un po’ troppo freddo rispetto alle nostre aspettative.
Inoltre in assenza di caldo, i funghi Porcini nati grazie a sacche di timido calore intrappolato entro la lettiera di foglie, non matureranno troppo rapidamente.
Un fungo Porcino di solito può veder le proprie spore crescere e maturare anche a temperature prossime ai +8°C
I carpofori (il Porcino che noi raccogliamo) possono svilupparsi abbastanza rapidamente, in condizioni ideali di caldo-umido, con temperature non inferiori ai +18°C e non superiori ai +28°C e tassi di umidità medio-alti e mai inferiori al 60%.
Purtroppo però, non sempre il clima ha in serbo per noi condizioni meteo ideali. Se le temperature scendono al di sotto dei +20°C la crescita, e relativa maturazione dei carpofori, avverrà più lentamente, protraendosi anche fino a più di 10 giorni.
Il gambo di un fungo Porcino, in condizioni ideali smette di allungarsi mediamente dopo soli 2/3 giorni ma, la completa apertura del cappello può durare molti più giorni.
Le spore maturano tanto più rapidamente quanto è più elevata la temperatura dell’aria. Una volta che le spore avranno raggiunto la piena maturazione, cessa la funzione primaria del carpoforo, per cui il fungo andrà incontro a rapido deterioramento che, potrà esser rallentato solamente dalla costante presenza di aria molto secca e ancor di più se pure decisamente fredda.
In pratica un fungo Porcino può maturare nel volgere di 3 o 4 giorni, con relativo successivo deterioramento entro altri 2 giorni, ma questo processo potrà durare assai più a lungo, spingendosi fin verso i 10/12 giorni ed eccezionalmente anche fino a 14/15 giorni.
💡► Abbiamo effettuato un esperimento sul campo, anzi in giardino, per verificare quanti giorni impiega un fungo Porcino a nascere, svilupparsi, crescere e maturare, ma tutto questo sarà il tema di un apposito articolo in fase di preparazione ed imminente pubblicazione.
Tornando all’errata convinzione che, cadute le foglie dagli alberi, smetteranno repentinamente di nascere tutti i funghi Porcini, vorrei ricordarti che tra gli alberi simbionti dei Porcini stessi, non ci sono solamente piante a foglia caduca / latifoglie, ma anche le piante sempreverdi.
Sempreverdi sono le Conifere (Abeti e Pini vari), i cui aghi rimangono costantemente sugli alberi e non cadono all’arrivo dell’autunno, ma lo sono anche altri alberi tipici della vegetazione italiana.
In primo luogo ti segnalo, quali ottimi alberi da funghi Porcini, le Querce degli habitat mediterranei, ovvero la Quercia da Sughero ed il Leccio.
Fino a quando nascono i funghi Porcini?
Queste Querce sono in grado di produrre funghi Porcini, in particolar modo Porcini Neri/Bronzini (Boletus aereus) fino all’arrivo della neve, in assenza di gelate costanti, ma solamente sporadiche. I Porcini Estivi o Estatini (Boletus reticulatus) sono più delicati e, benché notoriamente simbionti di questi 2 alberi, di solito vegetano soltanto fino all’arrivo dei primi freddi, con scarsa attitudine appunto all’adattamento al freddo.
Un altro albero assai generoso, in grado di fruttificare anche durante l’inverno, e di conseguenza di far fruttificare anche i funghi Porcini, è il Corbezzolo.
Di solito, a partire da Novembre e fino all’arrivo della prima neve / gelate diffuse, il Corbezzolo può favorire la fruttificazione soprattutto dei Porcini Neri / Bronzini.
Porcini Estatini e Porcini Neri possono facilmente fruttificare anche in pieno inverno, sempre neve, vento e gelo costante permettendo, nella Macchia Mediterranea, un ambiente prevalentemente arbustivo tipico delle coste dell’intero Mar Tirreno, Adriatico centro-meridionale ed intero territorio delle nostre isole.
Per quanto riguarda invece il Nord Italia, anche dopo la cascola delle foglie, ci si può ancora attendere simpatici raccolti di funghi Porcini, apparentemente ‘fuori stagione‘, durante i mesi di Novembre e Dicembre, a patto che non nevichi, non soffi costante il vento freddo e le gelate notturne non influenzino troppo le temperature massima diurne che, al di sopra della soglia minima dei +8°C non sono mai proibitive per i carpofori, quindi anche per i Porcini, tra Abeti e Pini.
Naturalmente scordati di poter trovare ancora funghi Porcini in montagna se, com’è normale che sia, al di sopra dei 1.000/1.500 mt inizia già a cadere la neve.
I recenti Cambiamenti Climatici però possono davvero scombinare le carte in tavola perciò, così come una rondine non fa primavera, anche una nevicata solitaria, seguita però da diverse giornate miti e ben soleggiate, non farà certo cessare definitivamente le nascite.
Diciamo quindi che, le zone in cui si potranno ancora registrare nascite di funghi Porcini ‘fuori stagione‘, saranno sicuramente quelle in cui i locali microclimi saranno in grado di garantire una soglia minima di mite tepore.
Personalmente, nel corso degli ultimissimi anni ho potuto ancora divertirti nel trovare funghi Porcini, quasi del tutto inaspettati, persino nel mese di Dicembre.
Nel 2020 gli ultimi funghi Porcini, li ho trovati in un boschetto a base di Pino Strobo (Pinus strobus) detto anche Pino bianco americano o Pino di Weymouth ed Abete di Douglas anche detto Douglasia costiera (Pseudotsuga menziesii) o Pino dell’Oregon, ad una quota prossima ai 450 mt d’altezza, in zona termofila, durante la prima settimana del mese di Dicembre.
Nel 2019, nello stesso posto, funghi Porcini li ho trovati il giorno dell’Immacolata e gli ultimi attorno al 14 del mese.
Ho poi diverse testimonianze da parte di lettori che hanno trovato funghi Porcini in parchi e giardini cittadini, in Pianura Padana, fin verso il 20 di Dicembre.
A volte il microclima cittadino, eccessivamente caldo, oltre ad assere un vero e proprio problema ai fini del Riscaldamento Globale del Pianeta, può rivelarsi un prezioso alleato per la nascita tardiva di funghi Porcini tra i sempreverdi.
Arrivati a questo punto, credo sia del tutto superfluo che io debba darti una sola risposta al tuo quesito iniziale: “FINO A QUANDO NASCONO I PORCINI?”
Come hai potuto fin qui leggere, a determinare la data di cessazione delle nascite dei funghi Porcini, concorrono un sacco di fattori, tutti importanti e tutti interconnessi tra loro.
Non basterà avere temperature elevate e costante ottima umidità, se sugli alberi non saranno più presenti le foglie, così come buoni tassi d’umidità dei suoli e dell’aria, con temperature al di sopra della soglia minima diurna dei +8°C, potrà consentire ancora nascite più o meno sporadiche, di funghi Porcini tra i sempreverdi.
FINO A QUANDO NASCONO I PORCINI @funghimagazine.it
FOTOGALLERY DI FUNGHI TARDIVI
Fino a quando nascono i funghi Porcini?
Di seguito alcune foto di funghi raccolti tardivamente, tra il mese di Novembre e Dicembre al Nord Italia, in bassa collina termofila ancora adeguatamente mite.
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