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Leccinellum crocipodium, il Porcinello Giallo
Il Porcinello Giallo-Chiaro / Leccino Zafferano (Leccinellum crocipodium) è un fungo Leccino piuttosto comune negli ambienti termofili e mediterranei, spesso completamente ignorato. Scopriamolo in questo articolo
LECCINELLUM CROCIPODIUM (Letell.) Della Magg. & Trassin. (2014)
INDICE
- 1 LECCINELLUM CROCIPODIUM (Letell.) Della Magg. & Trassin. (2014)
- 1.1 NOMI INTERNAZIONALI
- 1.2 Nomi comuni italiani
- 1.3 DISTRIBUZIONE
- 1.4 HABITAT / ECOLOGIA
- 1.5 SEGNI DISTINTIVI / CARATTERISTICHE
- 1.6 COMMESTIBILITA’
- 1.7 ⚠️⛔🖐️ ATTENZIONE ⚠️
- 1.8 ⚠️⛔🖐️ ATTENZIONE ⚠️
- 1.9 SPECIE SIMILI
- 1.10 FOTOGALLERY DI LECCINELLUM CROCIPODIUM
- 1.11 ARGOMENTI CORRELATI A LECCINELLUM CROCIPODIUM
- 1.12 Condividi:
Porcinello Chiaro / Leccino Zafferano
Sinonimi obsoleti:
Boletus crocipodius Letell. [as ‘crokipodius’], Fig. champ.: tab. 666 (1835)
Boletus nigrescens Richon & Roze, Fl. champ. com. ven.: 191 (1888)
Boletus tessellatus Gillet, Hyménomycètes (Alençon): 636 (1878)
Krombholzia crocipodia (Letell.) E.-J. Gilbert, Les Livres du Mycologue Tome I-IV, Tom. III: Les Bolets: 177 (1931)
Krombholzia tessellata (Kuntze) Maire, Treb. Mus. Ciènc. nat. Barcelona, sér. bot. 15(2): 42 (1933)
Krombholziella crocipodia (Letell.) Maire, Publ. Inst. Bot. Barcelona 3(no. 4): 47 (1937)
Krombholziella nigrescens (Singer) Šutara, Česká Mykol. 36(2): 81 (1982)
Leccinellum crocipodium (Letell.) Bresinsky & Manfr. Binder, in Bresinsky & Besl, Regensb. Mykol. Schr. 11: 233 (2003)
Leccinellum nigrescens (Singer) Bresinsky & Manfr. Binder, Regensb. Mykol. Schr. 11: 232 (2003)
Leccinum crocipodium (Letell.) Watling, Trans. & Proc. Bot. Soc. Edinb. 39(2): 200 (1961) [1959-60]
Leccinum nigrescens Singer, Am. Midl. Nat. 37: 116 (1947)
Suillus tessellatus Kuntze, Revis. gen. pl. (Leipzig) 3(3): 536 (1898)
Trachypus crocipodius (Letell.) Romagn., Revue Mycol., Paris 4(2): 141 (1939)
Leccinellum crocipodium (Letell.) Della Magg. & Trassin.
Il Porcinello Chiaro / Leccino Zafferano
Divisione: | Basidiomycota |
Classe: | Basidiomycetes |
Ordine: | Boletales |
Famiglia: | Boletaceae |
Genere: | Leccinum |
Specie: | Leccinum scabrum |
Nome italiano: | Porcinello chiaro (Porcinello Zafferano), Leccino |
Tipo nutrimento: | Micorrizico |
Periodo vegetativo: | Dall’estate a fine autunno |
Commestibilità o Tossicità: | Discreto commestibile Gambo coriaceo da scartare/da non consumare crudo |
Scheda illustrativa:
NOMI INTERNAZIONALI
- English:birch bolete
- čeština: kozák březový, kozák červenající
- kaszëbsczi: Brzezan
- Deutsch: Gemeiner Birkenpilz, Birken-Röhrling
- eesti: Kasepuravik
- euskara: Urki-onddo
- suomi: lehmäntatti
- français: Bolet rude, Bolet_rude
- hrvatski: Brezov djed
- magyar: Barna érdestinóru
- íslenska: Kúalubbi
- 日本語: ヤマイグチ
- lietuvių: Lepšė
- latviešu: Parastā bērzubeka
- Nederlands: Gewone berkeboleet, Blozende berkeboleet, Gewone berkenboleet
- norsk: Brunskrubb
- livvinkarjala: Lehmängriba
- polski: Koźlarz babka
- română: Burete călugăresc, mitarcă grasă, pitarcă aspră
- slovenčina: Kozák brezový
- slovenščina: Brezov ded
- svenska: Björksopp
- 中文: 褐疣柄牛肝菌
Nomi comuni italiani
LECCINELLUM CROCIPODIUM o Porcinello Chiaro / Porcinello Zafferano (Leccino Zafferano) è un fungo abbastanza comune negli ambienti caldi-termofili-mediterranei ma che spesso passa inosservato a causa della sua abitutine di vegetare tra spessi strati di foglie con cappelli appena visibili al di fuori della lettiera.
Pur essendo presente in tutti gli ambienti caldi mediterranei, molto spesso viene ignorato, perché i cercatori di funghi sono tutti concentrati sulla ricerca dei Porcini e non dei funghi Leccini.
I nomi vernacolari più diffusi a livello nazionale sono quelli di tutti gli altri Leccini/Porcinelli, ovvero: Porcinello, Porcinello chiaro, Porcinello Zafferano, Leccino/Leccino Zafferano.
Nomi vernacolari/locali/dialettali: Albarei, Albarèla, Albarel, Albarelo, Albarello, Ampolín, Arbarín, Argino, Bedolín, Bédolit, Beola, Biolette, Boleo albarelo, Brédol, Brisa, Brisa de caora, Brisa d’alborela, Brisot, Brugarol nighèr, Bruareul, Brugaroel, Caprino, Cedro, Cero, Cerella, Cerrino, Corédo, Crava, Crave, Cravetta, Cravette, Donna, Donna gialla o Donnetta, Elcino, Fàlchero, Falchetto, Funge ‘raspignoús, Funci di viddudda, Funciu di vitudda, Func’i vitudda, Gambarello, Gambarella, Gambagrisa, Gambe silvin’e, Gambeta, Gambetta, Gambetto, Gambilotto, Gamberotto, Gambotte, Gamgaltieri, Gattarello, Gattero, Ginestrino, Leccino, Legoratt, Leguratt, Levrin, Ligorsèla de ìles, Nisciulin, Pecorino, Porcinèlo, Porcinello, Porsinella, Puricinello, Purcino, Purcino da inverno, Puti, Pütí, Serulin, Scrulin, Scopatolo, Sörla, Sörlo, Spinajolo, Spinarolo, Sürla, Sürlèc, Surlo, Sürlo, Taverné, Termulin’e.
Interessante notare che i nomi attribuiti ai Leccini chiari sono praticamente identici per tutte le specie, per esempio Elcino, Cedro o Porcino invernale, sono nomi più specifici per il Leccinellum lepidum ma li si usa anche per altri Leccini, tra cui il crocipodium. Di norma i Leccini sono divisi in (quindi chiamati): chiari-gialli, grigi, neri-scuri, marroni, rossi.
Traduzioni in italiano dei nomi internazionali
Leccinellum crocipodium è quasi ovunque noto come Porcino giallo zafferano o come Porcino dal gambo giallo.
Il suo epiteto latino deriva dal termine ‘crŏcĕus‘ [croceus], croceă, croceum, aggettivo I classe il cui significato è → giallo zafferano, giallo oro, con l’aggiunta del termine ‘pŏdĭum‘ [podium], podii, sostantivo neutro II declinazione il cui significato è → base, pedana, piede, ovvero: dal piede giallo zafferano.
Recenti studi ad opera di LUIS ALBERTO PARRA, MARCO DELLA MAGGIORA, GIAMPAOLO SIMONINI e RENZO TRASSINELLI (Nomenclatural study and current status of the names Boletus emileorum, Boletus crocipodius and Boletus legaliae (Boletales), including typification of the first two), indicano tuttavia che il depositario del nome Crocipodium (Letellier), non abbia depositato il nome come Crocipodium ma bensì come Boletus crokipodius, usando una desinenza greca anziché latina, attribuendo al fungo stesso la sola caratteristica di avere il ‘piede ruvido‘ e non riferendosi al colore giallo zafferano (interpretazione giunta in seguito da altri autori, basandosi sulla desinenza latina ‘croceus’).
Seguendo le indicazioni originarie, è chiaro che il significato: “con uno stelo ornato di piccoli fiocchi o gomitoli di lana”, ‘with a stem adorned with small flakes or wool balls’, è quello che bisognerebbe usare per l’etimologia di questo epiteto. In effetti, questo concorda con il nome comune usato da Letellier stesso in “Bolet à pied râpeux” (bolete con gambo ruvido) e con i ben visibili granuli sul gambo che questo autore ha disegnato in tutte le figure originarie.
L’etimologia originaria voluta da Letellier non avrebbe dunque nulla a che fare con il latino ma con il greco come segue: ęńüęç, ęńďęýň = the flock or nap on woollen cloth; ęńüęáéň = with cloths of soft wool; ęńüęáéóé = with flocks of wool, in entrambi i casi ‘vestito di lana’, riferendosi al piede.
Noto in Italia come Porcinello o Leccino chiaro/giallo, all’estero non esiste un simile vezzeggiativo, pertanto viene comunemente detto ‘Porcino’.
- In Bulgaria è detto Fungo giallo o Fungo dal gambo giallo, utilizzando al posto di ‘porcino’ l’epiteto ‘Betulla‘;
- In Repubblica Ceca e Slovacchia è detto ‘Quercia Cosacca‘, ovvero il ‘Cosacco delle querce‘ dove, il termine ‘Cosacco‘ è normalmente utilizzato per chiamare i Leccini in genere, oppure ‘Cosacco dal gambo giallo‘;
- Curioso il nome Gallese di ‘Cap tyllog craciog melyn‘ il cui significato è: ‘Cappello perforato, gambo giallo ‘sinuoso‘ facendo riferimento proprio al fatto che questo fungo solitamente ha un lungo gambo sinuoso;
- In Germania è detto ‘Ruvido giallo‘ oppure ‘Ruvido poroso giallo‘ facendo riferimento al gambo ruvido, ricoperto da scagliette;
- In Spagna è detto ‘Fungo giallo‘;
- In Finlandia è ugualmente detto ‘Fungo giallo‘ sebbene, al posto di fungo, si utilizzi un termine che suona come ‘fagiolo’;
- Nei paesi dell’Est, Ungheria, Bulgaria, Moldavia, è detto ‘Violino giallo‘ dove, il termine ‘violino‘ è comune a tutti i Leccini;
- In Georgia è detto ‘beberasok’o‘ termine che fa riferimento alla vecchiaia;
- In Lituania è detto ‘fungo dal cappello rossiccio e piede giallo‘;
- In Lettonia è ‘l’Orso dal piede giallo‘, anche in questo caso il termine ‘orso‘ è riferito a tutti i Leccini;
- In Polonia è detto ‘Porcino giallo‘;
- In Russo è ‘Obabok‘ come tutti gli altri Leccini, ma in questo caso ‘Obabok annerente‘;
- In Svezia è il ‘Fungo Porcino giallo‘;
- In Cinese è detto ‘Boleto giallo‘;
DISTRIBUZIONE
Leccinellum crocipodium o Porcinello chiaro-giallo/Leccino giallo è un fungo che è decisamente più comune di quel che si pensa, spesso però confuso con altre specie simili, con altre boletacee dal gambo e pori gialli.
Assai comune negli ambienti termofili, decisamente meno probabile trovarlo in ambienti mesofili troppo freschi, benché in Europa lo si possa trovare principalmente in ambienti mediterranei, ma anche in ambienti boschivi nordici della Polonia, delle Repubbliche Baltiche, in Russia e Scandinavia.
Quel che conta è che i boschi abbiano un comportamento termofilo, ovvero che si trovino al riparo dai freddi venti da ovest, nord o est, grazie a qualche colle-monte-ostacolo posto a monte del bosco, che dev’essere esposto a Sud.
Oltre che in Europa il fungo è segnalato esser presente anche in Russia, sia europea che asiatica, Caucaso, stati meridionali dell’ex Unione Sovietica e Cina.
HABITAT / ECOLOGIA
🌲🌿🍂🍁L’HABITAT del Porcinello chiaro dal piede giallo
L’habitat ideale per il Leccinellum crocipodium è il bosco termofilo
Questo fungo non ama il freddo, infatti è del tutto assente sulle Alpi, ama però i boschi bui-umidi.

Il suo habitat ideale, come già accennato è il bosco termofilo, sia in ambiente pedemontano che appenninico. L’aerale di distribuzione in Italia è sovrapponibile con quello dei vigneti e degli uliveti.
Non ama i boschi radi perché potrebbero risultare troppo siccitosi, preferisce invece i boschi fitti che, pur essendo caldi-termofili, garantiscono buoni tassi d’umidità, sia della lettiera che dell’aria.
💥🔥 Una piccola curiosità
Leccinellum crocipodium o Porcinello chiaro-giallo ama particolarmente vegetare su lettiere di foglie molto spesse. Più spessa è la lettiera, più facile è di poter incontrare questo fungo che si fa strada tra lo spesso strato di foglie assumendo un aspetto sinuoso-tortuoso, con gambi sovente riuniti ad un unico piede che dà vita a veri e propri ceppi di questi funghi.
Dove c’è il Leccinellum crocipodium si può trovare anche il Lanmaoa fragrans, il Rubroboletus satanas, Butyriboletus regius, Butyriboletus fechtneri, Butyriboletus appendiculatus e pure il Porcino Nero/Bronzino (Boletus aereus) ed il Porcino Estatino (Boletus reticulatus).
Attento però: mentre il Porcino Estatino è perfettamente in grado di vegetare su spesse lettiere di foglie, Boletus aereus non ama particolarmente lettiere troppo spesse, che potrebbero trattenere molta umidità e favorire la marcescenza del piede. Se ti trovi perciò all’interno di un ecosistema in cui è presente il Leccinellum crocipodium, vai a cercare i Porcini Neri là dove la lettiera di foglie è meno spessa, più asciutta, magari a margine di un letto creato dai caprioli, che hanno l’abitudine di crearsi un ciaciglio privo di foglie con suolo nudo. Se la creazione del giaciglio non ha sconvolto e rovinato il micelio porcino, è facile che tu possa trovare il Leccinello giallo dove i caprioli hanno accumulato più foglie, viceversa i Porcini Neri a margine del giaciglio stesso.
Questo fungo di norma crea simbiosi-micorrizica con le Querce, preferibilmente con la Farnia, ma non è insolito trovarlo tra Roveri, Cerri e pure vicino a Sughere e/o Lecci. Sgradita la Roverella, data la sua abitudine di vegetare su suoli fortemente drenanti-asciutti.
Può micorrizare anche i Carpini, Castagni, Ornielli e più sporadicamente i Faggi.
Come già accennato, è del tutto assente sulle Alpi e sui monti Appenninici superiori, il suo habitat ideale si trova sui caldi balconi termofili pedemontani-collinari.
Non vegeta tra le Conifere.
⛔🖐️ I funghi detti Leccini/Porcinelli sono tutti commestibili, tuttavia la possibilità di confonderli con altri funghi con la spugna, tossici, è sempre molto elevata. Si raccomanda perciò di raccogliere sempre soltanto funghi noti e facilmente riconoscibili.
⛔🖐️ Quasi quotidianamente, al nostro indirizzo email, nei nostri canali Social o presso le nostre chat Telegram (pubbliche o private) riceviamo fotografie di funghi (spesso assai poco chiare, con colori fasulli o mosse, a riprova dell’ulteriore superficialità con cui molti cercatori affrontano la ricerca dei funghi), da parte di inesperti cercatori che ci chiedono se i funghi raccolti sono commestibili e, solo in pochi ci chiedono esclisivamente il nome del fungo fotografato per pura conoscenza.
In tutti i casi, funghimagazine o chi per esso attraverso i Social, non può e non deve dare opinioni di commestibilità, neppure un micologo professionista può farlo, limitandosi a guardare delle fotografie.
Funghimagazine NON darà mai opinioni di commestibilità e, gli utenti che attraverso le nostre chat o canali Social (Facebook, Instagram o altri) si prendono o prenderanno la libertà di farlo, saranno immediatamente bannati-cancellati-esclusi.
SEGNI DISTINTIVI / CARATTERISTICHE
COME RICONOSCERE IL PORCINELLO GIALLO/ LECCINELLUM CROCIPODIUM
Questo fungo, dato il tipico aspetto da fungo Leccino/Porcinello o di Porcino, può esser facilmente confuso con diverse altre specie fungine, in particolar modo con tutti quei boletacei il cui colore dominante è il giallo.
Per fortuna, a metterci sulla buona strada per il corretto riconoscimento, è il già descritto habitat di crescita, che deve necessariamente trovarsi in un contesto termofilo, sebbene ad esempio, L. crocipodium qua potrebbe trovarsi a tu per tu con Butyriboletus appendiculatus, entrambi con colori prevalentemente gialli.
Diventa perciò indispensabili osservare attentamente i segni distintivi di questo fungo, per non esser tratti in inganno.
Corpo fruttifero
Il corpo fruttifero ha l’aspetto generale di un Porcino/Porcinello dal gambo sinuoso ricoperto da tipiche scagliette e sfumature gialle.
Il cappello ha la forma di un fungo Porcino, il cui diametro medio è di 6-12 cm, più sporadicamente fino a 15 cm. É emisferico, dapprima globoso, poi convesso o largamente convesso.
La superficie del cappello va dal colore beige al giallognolo-ocraceo, giallo-brunastro. Se gli esemplari crescono su lettiera di foglie molto alta, non vedendo la luce del sole, potrebbero facilmente risultare ‘albini’ ovvero bianchicci o al più color crema, se vegetano in piena aria e con molta luce, allora i colori si fanno più intensi ocracei scuri. Gli esemplari adulti di solito hanno colori bruni-scuri.
É finemente vellutata, quasi sempre screpolata o areolata, soprattutto con clima secco e ventoso, margine leggermente debordante.
La carne è soda, ma tende a diventare rapidamente molliccia o molle nel cappello degli esemplari adulti, è di colore bianchiccio ma alla sezione diviene dapprima rosa, poi progressivamente rosa antico, rossiccio-carminio, porporina-lilacina ed infine rossiccio-nerastra.
Il sapore è tenue, di fungo Porcino. Odore lieve ma gradevole, leggermente più fruttato-asprigno rispetto ad un comune Porcino.
L’imenoforo è una ‘spugna’ composta da tubuli liberi al gambo, spessi 2,5-3 cm, gialli con pori piccini, anch’essi gialli, con colore giallo-vivo che diviene giallo-sporco e poi giallo-marroncino-brunastro in età avanzata. Diventano però bruno-nerastri al tocco.
L’impronta sporale è marrone-olivacea; le spore misurano 12-16 x 5-7 micron, fusiformi, liscie, guttulate.
Il gambo misura 7–15 cm di lunghezza (talvolta può sfiorare i 20 cm) per 2–4 cm di diametro. A volte slanciato-cilindrico, ma quasi sempre sinuoso-flessuoso, variamente ricurvo. Diventa fibroso-coriaceo a maturità, tant’è che si sconsiglia vivamente di consumarlo perché risulterebbe anche indigesto. Di norma è attenuato alla base.
Ha un colore di fondo chiaro, biancastro-giallognolo da giovane, giallo e poi giallo-ocraceo con l’età, con colorazione più chiara in prossimità del cappello, decisamente più scura, di un giallo più intenso-scuro verso la base. É ricoperto da fini squamette che inizialmente sono concolori al gambo, poi tendono ad ingiallire-imbrunine, divenendo grigiastro-brunastre con l’età.
► Una caratteristica tipica di questa specie fungina è quella di crescere a ‘ceppi’ con vari esemplari riuniti ad un unico piede. Mi è capitato di trovare un ‘ceppo’ composto da ben 10 carpofori.
► Altra caratteristica tipica è di non esser facilmente attaccabile dalle larve. Molto spesso quando i Porcini sono infestati da vermetti, i Porcinelli, viceversa ne risulta del tutto immuni. Vedi → Funghi con le larve, quali pericoli per la salute?
COMMESTIBILITA’
TRATTASI DI OTTIMO FUNGO COMMESTIBILE, CHE PERO’ NON PUO’ ESSER CONSUMATO CRUDO
La carne del Leccinellum crocipodium ha un’ottima consistenza da giovanissimo, quand’è bella soda, diventa più molliccia con l’età. Molto fibrosa nel gambo, che va gettato perché coriaceo-indigesto, ricco di fibra-cellulosa non digeribile dallo stomaco umano.
In realtà un terzo o anche due terzi del gambo di esemplari giovanissimi di tutti i Leccini si possono tranquillamente consumare, per quanto riguarda invece gli esemplari adulti, molto meglio gettar via l’intero gambo.
Lievemente profumato, con buon sapore Porcino, leggermente più fruttato-asprigno.
Questo fungo è soggetto, come molti altri funghi Leccini ad una ingiusta, ingiustificata ed ingiustificabile denigrazione che si è perpetrata nel corso degli anni, sulla base di vecchi libri di testo che li riportavano come ‘funghi mediocri’.
Nonostante oggi esista una ricca platea di cercatori di funghi e, soprattutto di fungaioli micofagi che i funghi li raccolgono e li mangiano regolarmente, non limitandosi solamente ad osservarli e fotografarli, alcuni libri di testo pubblicati col metodo del ‘copia-incolla’ di vecchi testi, si ostinano ancora a definire i fungi Leccini come ‘mediocri’ o ‘commestibili ma di scarso valore alimentare’.
In realtà, tutti i funghi Leccini sono commestibili e la consistenza delle loro carni è più o meno apprezzata soggettivamente, in base al tipo di preparazione che si intende fare.
Alcuni risultano esser più sodi, altri decisamente sodi-duri, altri ancora meno sodi-mollicci o molli, ciò non significa che siano funghi mediocri. La mediocricità di un fungo è molto soggettiva e non può esser imbrigliata nella soggettiva opinione di un recensore.
Sulla scorta di recensioni trovate su diversi libri di testo, facilmente reperibili in commercio, io stesso ho sempre guardato con diffidenza soprattutto ai Leccinelli, a torto, ritenuti funghi mediocri o insapori, in particolar modo ai Leccinellum pseudoscabrum e a questo fungo, il Leccinellum crocipodium, il cui unico difetto sarebbe quello di non avere l’invadente sapore-odore del Porcino e carni annerenti in cottura.
A smentire questi recensori, per fortuna, ci pensano i fungaioli dei paesi dell’Est che apprezzano i Leccini persino assai più dei blasonati funghi Porcini che, in molte nazioni vengono persino ignorati perché ritenuti troppo saporiti-invadenti-nauseanti-viscidi.
Io stesso ora consumo regolarmente tanto il L. pseudoscabrum, quanto il L. crocipodium, apprezzandone la consistenza degli esemplari giovani, il buon odore-sapore, mai invadente e, soprattutto la possibilità di essiccarli con ottime qualità organolettiche.
Questo per farti capire quanto sia necessario acquistare libri di testo di nuova pubblicazione, preferendoli alle pluriennali ristampe che molto spesso non sono al passo coi tempi e soprattutto con le nuove nomenclature dei vari Taxa. A tal proposito ti consiglio, nel caso non lo avessi ancora fatto, di leggere questo mio articolo: ► A Natale (e non solo) Regalare libri sui funghi. Ecco tra quali scegliere.
Anche L. crocipodium è adatto per esser consumato sia da fresco che congelato o essiccato. In Russia i giovani esemplari li si conserva anche in salamoia, oppure salato, marinato o sott’aceto come tutti gli altri Leccini.
Grazie alla buona consistenza degli esemplari giovani, questo fungo è adatto alla preparazione di cibi cotti al vapore, insieme con le verdure.
É stato constatato che il consumo da crudo di questo fungo, come tutti gli altri Leccini, può causare incompatibilità, in particolar modo, alcuni studi effettuati nel 2009 negli Stati Uniti d’America, suggeriscono di prestare particolare attenzione al consumo da crudo, soprattutto nei bambini, così come in persone dall’apparato digerente sensibile, a causa dell’insorgenza di lievi disturbi gastrointestinali.
⚠️⛔🖐️ ATTENZIONE ⚠️
ANCHE SE POTRA’ CAPITARTI DI TROVARE, LOCALIZZATE MA VASTE COLONIE DI QUESTO FUNGO, CIO’ NON SIGNIFICA CHE LA SPECIE SIA FLORIDA ED IN OTTIMA SALUTE. Frequentemente una massiccia ‘bollata / buttata‘ non è sinonimo di floridità ma, un semplice tentativo da parte della colonia fungina di riprodursi il più massicciamente possibile al fine di garantire la sopravvivenza della specie.
La raccolta di questo fungo in Italia, è equiparata a quella dei funghi Porcini pertanto, se il regolamento regionale di riferimento indica che si possono raccogliere al massimo 2 kg di funghi, la raccolta di Porcinelli/Leccini, concorre al raggiungimento dei 2 kg stessi.
⚠️⛔🖐️ ATTENZIONE ⚠️
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SPECIE SIMILI
Il Porcinello chiaro-giallo / Leccino / Leccinellum crocipodium ha diversi sosia che possono trarre in inganno.
Naturalmente il cercatore di funghi più superficiale-distratto potrà confondere questo fungo con tutti i vari Leccini o Boleti (funghi con la spugna di forma vagamente porcina), in particolar modo con i funghi a prevalente colore giallognolo.
Il più simile è senza dubbio il Leccino invernale, Leccino della macchia mediterranea e dei Lecci, ovvero: Leccinellum lepidum. Anch’esso con gambo giallo e attitudine a vegetare in ambienti termofili.
Trovi la descrizione completa di questo fungo e dei suoi habitat di crescita nella specifica scheda: Leccinellum lepidum il Leccino invernale.
Dal gambo ugualmente giallognolo ma dal cappello marrone non vellutato il Leccinellum del Cisto, Leccinellum corsicum.
Leccino chiaro-bianchiccio-crema molto simile e facilmente confondibile, ma decisamente più raro, è Leccinum holopus, protetto proprio perché raro, vegeta in luoghi umidi-acquitrinosi con torbiere, in associazione con le Betulle. Non ha il gambo giallo ma bianco e caratteristica peculiare di questa specie è di essere un Porcinello ‘albino’ con intero basidiocarpo bianco-bianchiccio o al più color creama.
Butyriboletus appendiculatus può esser scambiato per un L. crocipodium per via della sua generale colorazione giallognola ma con cappello beige-nocciola-marroncino. Il suo aspetto però è molto più porcino rispetto al crocipodium, non ha scaglie o scagliette-squame sul gambo, vira facilmente al blu-azzurro.
Butyriboletus regius ha il gambo giallo ma il cappello rosa-porporino. Difficile poterli confondere, anche per via dell’accentuata forma porcina del regius, non riscontrabile nel crocipodium.
Il Leccino chiaro-giallo può esser simile a tutti gli altri funghi Leccini, non tanto per habitat di crescita e colori, quanto per la tipica forma. Ecco i più comuni:
Leccinum duriusculum, è un Leccino che si distingue per il suo habitat di crescita che prevede la micorrizazione dei Pioppi, ed in particolar modo del Pioppo tremulo, in un habitat tendenzialmente pantanoso, umido, torboso. Ha carne che vira al taglio diventando dapprima rosa poi rossastro-violacea ed alla fine color ardesia. Il gambo è macchiato di verde-blu alla base.
Leccinellum pseudoscabrum (ex Leccinum carpinii), non è un ottimo sosia ma il cercatore più distratto potrebbe farsi ingannare. Fungo simbionte prevalentemente dei Carpini.
Leccinum variicolor è altro Leccino ma dal cappello grigio-bruno-nerastro. Il suo habitat ideale è la torbiera molto umida-paludosa-acquitrinosa con frequenti ristagni d’acqua piovana in contesto caratterizzato dalla presenza di Betulle e vari tipi di Pioppi.
Ugualmente simili per la forma ma, completamente diversi per i colori rossicci del cappello sono:
- Leccinum aurantiacum, dal caratteristico cappello color rosso-aranciato, prevalentemente associato a Betulle e Pioppo Tremulo;
- Leccinum quercinum, anch’esso dal cappello color rosso-mattone, spesso associato alle Querce o in alternativa a Faggi e Castagni;
- Leccinum versipelle, cresce in montagna tra i Mirtilli o nei misti con Betulla e Faggio, ha il cappello aranciato con sfumature rosse più o meno accentuate e tendenza più all’ocra-mattone. Ha il gambo riccamente ornato da scaglie nere, la carne vira al grigio-violaceo;
- Leccinum vulpinum, ha i colori tipici dei Leccini rossi ma si distingue per il suo habitat che è quello dell’Abete rosso.
FOTOGALLERY DI LECCINELLUM CROCIPODIUM
IL PORCINELLO CHIARO-GIALLO/ LECCINO ZAFFERANO / LECCINO
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